#83

(Richiesta di @genzi1975)

Derek vuole piangere. Vuole seriamente piangere e fare come i bambini che sbattono i piedi a terra, si disperano e urlano. Non vede altra alternativa. 

Stiles è arrivato a casa sue due mesi prima, con lo sguardo arrabbiato e la bocca serrata. Ora, invece, gli ha invaso ogni angolo della casa e della mente e Derek si odia per questo. 

Stiles ha diciassette anni, gira di casa in casa da quando ne ha otto e ha perso entrambi i genitori e da due mesi, appunto, è finito a casa di Derek. Derek di anni ne ha trenta, è un affermato avvocato e vittima delle sue sorelle. 

In questo caso è stato vittima di Laura: trentacinque anni, volontaria di qualsiasi associazione benefica, che gli ha chiesto di prendere in affidamento Stiles e di "tenerlo sotto la sua ala" fino al compimento dei diciotto anni, perché "Derek, credo abbia talento, convincilo ad andare al college e a diventare avvocato!". 

E Derek in due mesi si è impegnato, davvero davvero tanto, solo che avere Stiles lì è davvero davvero difficile. 

Stiles è iperattivo, non sta mai fermo o zitto, ha sempre tante idee (molte rasentano la follia) e canta e balla e fa domande. Studia tanto, si impegna, chiede consigli e coinvolge Derek nei racconti delle sue giornate. E cammina mezzo nudo per casa, non si preoccupa di usare asciugamani dopo la doccia e... Ed è carino. E' fottutamente carino. E ha diciassette anni. Ecco perché Derek è disperato. 

"Quindi verranno le tue sorelle qui a cena? Laura la conosco, ovviamente, ma Cora no. Com'è? Gli sarò antipatico? Oddio cosa mi devo mettere? Derek mi ascolti?" 

Stiles è davanti a lui, che se ne sta seduto sul divano, e fa avanti e indietro, davanti alla tv che Derek stava cercando di guardare. 

"Stiles, metti quello che ti pare. Sto cercando di seguire il film." 

Stiles sbuffa. "Voglio solo fare una buona impressione!"

"E non hai bisogno di uno smoking, quindi smettila e lasciam-"

"E chi cucina? Oddio, spero non tu, considerando il pollo di ieri ser-"

"STILES!" sbotta Derek e il ragazzo di blocca. Poi scoppia a ridere. 

"Cristo, era davvero orribile! Cos'era? Salsa al plutonio?" 

Ride, ride fino alle lacrime e Derek vorrebbe scaraventarlo giù dal trentesimo piano, ma si limita ad afferrargli un polso per spostarlo. Solo che Stiles è nato goffo e scoordinato, quindi inciampa sulla propria ombra, finendo diritto addosso a Derek che fa del suo meglio per non farsi male. Gli avvolge le braccia intorno al busto e cade a sua volta all'indietro sul divano, finendo uno addosso all'altro. 

Stiles, con le mani ai lati della testa di Derek, cerca di tenersi come può, per non far impattare le loro teste e Derek lo guarda dal basso. Ogni parte di sé registra il fatto che Stiles è totalmente spalmato su di lui, i corpi a contatto. E i loro volti sono a meno di dieci centimetri e Stiles è decisamente ancora più carino visto da lì. 

"Sai che hai qualche peletto bianco nella barba?" Stiles lo dice toccandogli una guancia, puntando il polpastrello qui e lì. Quando indica un punto sul mento, Derek reagisce di istinto e gli morde il dito. 

"Ehi!" protesta il ragazzo, sorridendo luminoso. 

Derek se lo toglie da dosso, facendolo rotolare sul pavimento. 



Derek si chiude in camera con una scusa, fino a quando non arrivano le sue sorelle. Entrambe sono molto prese da Stiles, quindi può rilassarsi e non sentire i loro occhi addosso. Soprattutto quelli troppo indagatori di Laura. 

"Ma no, sono gay!" sente Stiles dalla cucina, ad una domanda di Laura. E sente ridere entrambi. Sta per prendere il dolce dal frigo, quando lo raggiunge Cora. 

"Fratellone, una mano?" 

"Grazie principessa, prendi le forchettine per il dolce." 

Cora esegue, poi gli si affianca mentre lui taglia la torta. 

"Der, Stiles ti dà problemi?" chiede. 

"In che senso?" 

"Perché non avete proprio parlato tra voi e tu nemmeno lo guardi in faccia. Sembra un ragazzo okay, ma è solo apparenza?" 

Derek posa il coltello e si gira a guardarla. 

"No, Stiles è davvero come sembra, un iperattivo bravo ragazzo. Stai tranquilla." 

"Ma? Perché c'è un ma, vero?" 

Derek nemmeno se ne stupisce, Cora è sempre stata così simile a lui da capirlo al volo. 

"stai tranquilla" le ripete, baciandole la fronte. 

Quando le due ragazze vanno via, Derek finisce di mettere tutto a posto, mentre Stiles dà una mano. Nessuno dei due parla e Derek ringrazia il cielo per questo. Quando torna in camera, trova un messaggio di Laura. 

(Ore 23:49) Ricordati che ha diciassette anni e stai attento. LH 

Cazzo. 

Due giorni dopo, il primo giorno dopo la fine della scuola per Stiles, il ragazzo chiama Derek dalla sua stanza, alle otto del mattino. 

Derek si alza, senza preoccuparsi di infilarsi la maglia del pigiama e va da lui. 

"Derek, ho la febbre alta, credo. Ho freddissimo e mal di testa e i brividi e... ho paura..."

Derek lo guarda lì, sotto il lenzuolo, gli occhi lucidi e l'espressione spaventata, Gli si avvicina, sedendosi sul letto e poggiandogli la mano sulla fronte. 

"Sì, scotti. Aspetta qui che prendo una tachipirina. Non ti muovere." 

"Derek..." lo ferma. 

Derek si abbassa, sfiorandogli la fronte con le labbra. "Torno subito." 

"Ecco, prendi, serve a far calare la febbre."

Stiles prende la compressa, poi si stende di nuovo, coprendosi fino al mento e continuando a guardare Derek. Derek che proprio non riesce a vederlo così. 

"Dai, vieni di là, che in camera mia entra il sole ed è più calda." 

Stiles sorride, poi lo segue. 

"Tu non ti stendi? Devi lavorare?" 

"No, sono in ferie anche io questa settimana."

"Oh..." 

Derek vede il suo sguardo basso e si siede sul letto. 

"Hai detto di avere paura. PErché?" chiede. 

Stiles risponde con lo sguardo basso. "Essere malato, da quando non c'è mamma, mi spaventa. Ho sempre la sensazione di essere un peso per chi mi ospita e da malato lo sono sicuro di più. E ho paura di stare solo, sentirmi male e stare peggio..."

Derek prende un respiro, alza gli occhi al cielo, poi si infila sotto le coperte. 

"Derek..."

"Shhh" lo zittisce. "Non sei un peso e non sei solo."

Stiles gli si avvicina, sembra titubante. "Posso abbracciarti?" chiede. 

Derek se lo tira addosso, facendogli appoggiar ela testa sul proprio petto. 

"Che bello, sei caldo" gli dice Stiles contro la pelle. 

PElle nuda. Solo ora Derek si rende conto che è ancora senza maglia. Cerca di non pensarci e accarezza piano la nuca del ragazzo, fino a quando non si addormenta e Derke lo segue poco dopo. 

Quando Derek si sveglia, lo fa lentamente, ma con una strana sensazione. Apre gli occhi e poi li sbarra di colpo. Dio, è terribilmente eccitato, ha un'erezione quasi dolorosa tra le gambe e...CAZZO! 

Stiles è ancora appoggiato al suo petto, ma gli sta leccando e succhiando un capezzolo, mentre gli accarezza piano gli addominali con una mano. 

Derek dovrebbe alzarsi, dovrebbe scappare, lo sa. Solo che non ci riesce, è troppo eccitato e anche Stiles lo è. Lo sente contro la propria gamba. 

Non riesce a ritrarsi, ma rilascia un sospiro che è quasi un gemito, inarcando la schiena e esponendo il collo. 

Stiles si stacca di colpo, con uno sguardo tra il sorpreso e l'innocente che manda Derek ancora più in tilt. Ha le labbra lucide di saliva e le pupille dilatate, le guance rosse e quegli occhi... Derek vorrebbe mangiarselo. 

"Cosa stavi facendo, Stiles?" chiede, fingendo tranquillità che proprio non ha. 

"Io... Beh... Ti leccavo un capezzolo e ti accarezzavo."

Derek non si aspettava tale coraggio. 

"E come mai lo stavi facendo?" chiede. 

"Perché volevo. Io volevo assaggiarti e vedere come sei quando ti lasci andare..."

"E sei soddisfatto, ora?" 

Stiles fa no con la testa. 

"No? E cosa vorresti fare ancora?" 

Stiles  si sporge in avanti, le guance ancora più rosse. 

"Vorrei toccare il tuo cazzo, perché mi è sembrato molto grande e poi... poi mi piacerebbe sentirlo in bocca, mentre sono tra le tue gambe e vorrei leccarti tutto, anche la schiena..." 

"E l'hai mai fatto?" 

Stiles nega ancora. 

"No, ma ho visto davvero tanti tantissimi porno." 

Derek alza gli occhi al cielo. 

"Allora direi che è meglio alzarsi, non credi?" 

Stiles ora sembra triste. 

"Sei arrabbiato, vero? Mi manderai di nuovo in casa famiglia? Giuro che non sono pazzo, io..."

Derek interrompe quel fiume di parole baciandogli un angolo della bocca. 

"No, non sei pazzo. Ma sei minorenne e non possiamo stare un secondo in più in questo letto in queste condizioni." 

Stiles punta gli occhi tra le gambe di Derek, che sbuffa una risata. 

"Vai a fare una doccia, vado anche io. Poi mangi qualcosa, che hai pur sempre l'influenza."

"Non la facciamo insieme?" 

Derek gli scompiglia i capelli. 

"Ragazzino, fai il bravo." 

Quando Stiles esce dalla doccia, Derek gli ha preparato una macedonia e dei pancake, che gli fa trovare in cucina. Il ragazzo mangia affamato, mentre Derek mette in ordine la cucina, poi torna ad infilarsi di nuovo a letto. 

Mentre Stiles dorme, Derek è seduto in salotto con Laura e Peter, cercando di spiegare cosa è accaduto quella mattina. 

"Tra quanto compie diciotto anni?" chiede Peter. 

"Tra nove mesi."

"Bene, aspetta nove mesi e poi puoi scopartelo."

"PETER!" sbraita Laura. Dovresti fargli cambiare idea, non incoraggiarlo!" 

"E Perché? Credo siano consenzienti, che Stiles sappia cosa sta facendo. Il problema è solo se si innamora di Derek, che non ha una storia seria da quando aveva l'età di Stiles e che quindi potrebbe spezzargli il cuore." 

"Ehi, non ho intenzione di spezzargli nulla!" si intromette Derek. 

Peter lo guarda. "Lui ti piace! Ti piace sul serio!" lo prende in giro. 

Derek si è già pentito di averli invitati. 

9 mesi dopo 

Che inferno. Il suo lavoro sta diventando un inferno e Derek vorrebbe solo chiudere lo studio e partire per Bora Bora. Solo che gli tocca lavorare, mandare avanti le cause e tornare a casa tardissimo. 

E' appunto da poco passata la mezzanotte, quando apre la porta di casa e finalmente rilascia un sospiro di sollievo. E' venerdì e la settimana è finita. Stiles dovrebbe essere lì da qualche parte, forse dorme già, Derek spera che abbia almeno mangiato. 

Accende le luci in salone, scalcia via le scarpe, poi, si rende conto che c'è qualcosa di diverso. Il divano è accostato alle pareti e il tavolo della cucina è al centro della sala, apparecchiato. Due candele accese e una bottiglia di vino bianco. 

"Non ho l'età per bere quel vino, ma finalmente è quella giusta per poter stare con te."

Derek si gira e Stiles è dietro di lui, che regge un calice di vino e un bicchiere d'acqua. E' bellissimo, Derek non riesce a smettere di sorridere. Stiles avrà compiuto diciotto anni da massimo mezz'ora e ha preparato tutto quello per lui. Per loro. 

In quei nove mesi non c'è stato nulla tra di loro, nemmeno un bacio, nonostante volessero entrambi. Si sono abbracciati, hanno parlato e si sono conosciuti. Hanno riso fino alle lacrime e lacrime vere le hanno versate quella sera in cui hanno ricordato entrambi le rispettive famiglie. Hanno anche dormito insieme qualche volta e, sì, si sono svegliati entrambi eccitati da quel contatto, ma non sono andati oltre. Derek voleva essere certo di Stiles, che fosse sicuro, che non lo vedesse solo come una figura di autorità. Stiles, dal canto suo, era insicuro, fragile e aveva avuto bisogno di quella conoscenza. 

In nove mesi avevano imparato ad amarsi e a desiderarsi. 

Derek gli va in contro, prendendo il calice di vino e brindando senza staccare gli occhi dai suoi. 

"Tanti auguri, ragazzino."

Stiles sorride ancora. 

"Grazie, Derek." 

E Derek proprio non ce la fa più. Poggia il suo bicchiere sul tavolo, poi sfila quello di Stiles dalle sue mani e gli appoggia le mani sui fianchi, mentre il ragazzo gli cinge il collo. 

Incontrare le sue labbra è così naturale, che è come tornare a bere dopo mesi di disidratazione. Baciare Stiles gli sta ridando vita ed energia. Sentire la sua lingua, le sue dita nei capelli, il suo corpo contro il proprio per Derek sono sensazioni che no sperava nemmeno di sentire più. 

E' Derek ad interrompere il bacio, anche se con riluttanza e Stiles geme a quella separazione improvvisa, sporgendosi per riprendere il contatto. 

"Il tavolo è una messinscena o hai seriamente preparato la cena?" gli chiede, dopo avergli baciato la fronte. 

Stiles si stacca, saltellando verso il forno e tirandone fuori due porzioni già impiattate di arrosto. 

"Le stavo tenendo lì al caldo. Mike del ristorante qui sotto ha detto di fare così!" 

Derek scoppia a ridere. 

"Sei incredibile." 

Cenano tenendosi per mano e baciandosi di tanto in tanto, come se ormai non riuscissero a farne a meno. Chiacchierano delle loro giornate, degli impegni del giorno dopo, della loro quotidianità. 

Quando hanno rimesso tutto in ordine, Derek va a fare una doccia e, al suo ritorno, trova Stiles appisolato sul divano. 

"Ehi, salta su, ti porto a letto" gli dice. 

Stiles sorride, poi biascica qualcosa. 

"Mh?" 

"...fare l'amore..." è quello che Derek capisce, mentre lo poggia sul letto. 

"Non stasera, ma lo faremo." 

"Va bene, allora nanna."

Derek lo stringe a sé, come ogni sera, baciandogli la fronte. 

"Notte, amore mio" dice, credendo che Stiles sia già addormentato, ma il ragazzo apre gli occhi assonnati e sorride. 

"Buonanotte a te, amore."

Derek si sente finalmente felice. 





La parola era "MESSINSCENA".  

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