#80

(Richiesta di @lueda199)

Stiles non sa come dirlo, ma sa che deve. 

Quella cosa, qualsiasicosasia, con Derek va avanti da soli quattro mesi. Due mesi in cui hanno scopato praticamente come conigli in ogni dove. Letteralmente in ogni dove, anche nella lavanderia a gettoni una sera sul tardi. E' come se anni e anni di tensione sessuale repressa fossero esplosi tutti in un colpo la sera in cui Stiles era tornato dal college, definitivamente.

Nessuno era potuto andare a prenderlo all'aeroporto, Stiles aveva optato per farsela addirittura a piedi pur di non chiamare Derek (l'unico in città), ma Scott nonostante fosse a chilometri di distanza, aveva chiamato il mannaro e gli aveva chiesto di fare quel piacere a Stiles. 

E Stiles non sa cosa diavolo sia successo. Sa solo che è sceso dall'aereo, ha aspettato i bagagli, si è trascinato la valigia fino all'uscita passeggeri e si era ritrovato Derek lì, appoggiato ad una parete, con le braccia incrociate e lo sguardo su di lui. Sa bene che ha camminato, che si è avvicinato, che Derek si è spostato dalla parete e poi tutto è andato in tilt. 

Stiles aveva lasciato la valigia, aveva fatto il passo che li separava e aveva appoggiato una mano sulla guancia del mannaro, che non si era ritratto, anzi. Gli aveva avvolto le braccia intorno ai fianchi e se l'era stretto contro. Da quando le loro labbra si erano incontrate subito dopo che l'avevano fatto i loro sguardi, per Stiles era stato tutto frenetico. Fuoco, fiamme, calore nel petto e frenesia. 

Ogni occasione era stata buona per stare insieme, ma mai avevano trovato il tempo per sedersi a parlare. E' come se, quando sono vicini, non riuscissero a staccarsi le mani di dosso. 

E le mani di Derek sono decisamente troppo meravigliose per staccarsele di dosso, quindi Stiles si arrende e lo lascia fare. Si è lasciato legare, si è lasciato mettere nelle più svariate posizioni e anche bendare. Hanno usato il ghiaccio, il gelato e anche il lago. Derek lo guarda sempre negli occhi, ogni volta, e ogni volta trattiene il suo lupo, Stiles se ne accorge. Solo un paio di volte ha lasciato che i suoi occhi si accendessero di rosso e quelle per Stiles sono state le scopate migliori. Solo che non glielo ha mai detto, perché, ogni volta, Derek si era ritratto come spaventato, per calmarsi. Ma Stiles ricorda bene la notte in cui, con gli occhi rossi, Derek ha raggiunto l'orgasmo e proprio non ha pensato a ritrarsi, anzi. Quella forse era stata la migliore. 

Nessuno sa cosa sta succedendo tra loro, perché sono davvero bravi a nascondere gli odori. Forse un po' meno gli sguardi, ma per fortuna Scott è troppo impegnato con Isaac e Liam è abbastanza ingenuo. Solo Lydia lo spaventa, ma se avesse notato qualcosa, non si sarebbe fatta scrupoli e avrebbe palesato la cosa. 

Non che siano proprio così bravi. Solo due sere prima, Stiles era uscito dal bagno di casa di Derek, ritrovandosi proprio lui davanti. Gli altri erano in salone, ma Stiles gli aveva afferrato un polso e se l'era tirato contro, richiudendo la porta. Aveva così bisogno di sentirlo dentro, che si era cucito la bocca pur di non gemere e interrompere il momento. Derek lo aveva preso lì, in piedi da dietro, mentre Stiles era appoggiato al lavandino. Lo aveva preso con così tanta foga, che Stiles quasi avrebbe voluto piangere dal piacere. Il bacio che si erano scambiati una volta finito, però, era stato dolce. 

Non scopano solo, però. Cioè non parlano della loro situazione, ma parlano. Della vita al college, del futuro, dello sceriffo e del passato di Derek. Di Cora, del Messico e di tanto altro. 

Stiles sa che, però, non possono evitare quel discorso ancora a lungo. Cosa sono loro due? Dove sta andando quella cosa? E' una relazione? 

Quindi Stiles entra a casa di Derek e lo chiama. 

"Der? Dove sei?" 

"Biblioteca!" 

Lo raggiunge e lo trova sulla scala, che mette a posto un libro, sorridendogli. Quando lo raggiunge, prende Stiles per i fianchi e gli bacia languido il collo. 

"Ciao bellissimo" dice e Stiles sente i brividi dietro la nuca. 

"Ehi, lupone..." risponde, già quasi arreso a quei tocchi, solo per un attimo. "So-sono qui per dirti una cosa. Una cosa seria e important-e." 

Derek ora gli sta leccando un orecchio.

"Dimmi pure, bellissimo..." e infila una mano oltre i suoi jeans, stringendogli una natica, forte. 

Stiles geme e reclina la testa all'indietro. Dio, non riesce a resistergli, si sente come gelatina tra le sue mani! 

"Der- AH!" 

Derek gli infila dentro due dita, cominciando a muoverle piano. Stiles stringe le braccia intorno al suo collo, alzandosi sulle punte e facendo incontrare le loro labbra. 

"Devo fermarmi?" chiede il bastardo, separandosi. 

"No, ora mi scopi come solo tu sai fare, poi-ah, poi mi ascolti?" 

Derek ispira forte l'odore del suo collo, mentre annuisce. 



"Ora che sei meno agitato, puoi parlare."

Derek glielo dice tra i capelli, mentre Stiles è appoggiato al suo petto. Gli bacia proprio la pelle lì, dove sente battere il cuore. 

"Posso farti una domanda?" 

Derek annuisce. 

"Come mai, quando ti diventano gli occhi rossi mentre siamo insieme, sembri spaventarti?" 

Derek gli bacia i capelli e lo annusa, come fa spesso. 

"Perché se in quei momenti dovesse prevalere la mia parte animale, potrebbero accadere molte cose. Cose che sicuramente hai letto nei libri." 

Stiles annuisce, poi lo guarda, poggiando il mento sul suo petto. Ora ha la certezza che Derek, quella volta, non si è reso conto di aver perso il controllo durante l'orgasmo. Comincia un po' ad agitarsi e Derek sembra sentirlo, perché se lo stringe contro, facendolo sdraiare su di sé. Stiles si sente così protetto. 

"Stiles, cosa succede?" 

"Tu ci tieni a me, Der?" chiede. 

Derek stringe un po' di più. 

"Più di quanto tu creda e di quanto io sia capace di dimostrare" risponde. 

Stiles prende un respiro. Ora o mai più. Si sposta al suo fianco e si mette seduto, Derek che lo guarda interrogativo, mettendosi a sedere a sua volta. Stiles abbassa lo sguardo, non riesce a guardarlo. 

"Aspetto un bambino, Der..." 

Tutto si sarebbe aspettato, ma non l'espressione di terrore di Derek che lo prende e se lo stringe contro. 

"Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Non volevo farti questo, non volevo rovinarti la vita. Sei giovane, sei un ragazzo, oddio, scusami!" 

Stiles sta lì, immobile e sbigottito. Derek gli sta davvero chiedendo scusa? 

Si riscuote, prendendo il viso del mannaro tra le mani. 

"Ehi, ehi. Perché diavolo ti stai scusando? Io mi aspettavo mi sbattessi fuori di casa." 

"Dubito tu voglia un figlio da un maschio alpha..." 

Stiles gli sorride, baciandolo a stampo. 

"Dio, Derek, sul serio?"

"Cosa?" chiede lui, stranito. 

"Derek, rispondi a questa domanda: se io volessiquesto bambino, tu cosa faresti?" 

Derek abbassa lo sguardo. 

"Ne sarei felice, come non sono felice da una vita intera. Lo amerei, vorrei vederlo crescere."

"E io?" chiede Stiles. "Io che ruolo avrei?" 

Derek ora lo guarda. 

"Ti vorrei al mio fianco, vorrei la nostra famiglia, se tu volessi lo stesso." 

Stiles ride, quasi con le lacrime agli occhi. 

"Stupido!" gli dice. "Sei uno stupido! E' palese da anni che io non desidero altro che stare con te! E voglio questo bambino, voglio una famiglia e la voglio con te. Non la vorrei con nessun altro, stupido Sourwolf!"

Quando Derek lo stringe, Stiles lascia finalmente scorrere le lacrime di gioia. 



"Quindi, qui dentro c'è il nostro cucciolo."

Sono sdraiati ancora a letto, Derek con la testa appoggiata sullo stomaco di Stiles, una mano che gli accarezza la pancia ancora piatta. 

"Mh mh. Deaton, quando ci sono stato due giorni fa, voleva farmi vedere questo piccolo fagiolino, ma ho rifiutato."

"Perché?" 

Stiles gli accarezza i capelli neri, girando le dita tra le ciocche. 

"Perché speravo di vederlo con te la prima volta. Col suo meraviglioso papà." 

Derek sbuffa una risata, le carezze che continuano. 

"Lo dici tu a Scott, vero?" 

Stiles gli tira una ciocca di capelli, poi scoppia a ridere. 





La parola era "GETTONI". 

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