#70
(Ispirata da @sterek293)
Stiles si stende a letto, il letto della sua ex camera, di nuovo dopo aver sconfitto l'ultimo pericolo.
Fissa il soffitto pensando alla promessa che aveva fatto a se stesso: di non lasciarsi più coinvolgere dai drammi di quella città. Solo che non era servito a niente, era di nuovo lì, sporco di fango, sudato e aveva appena superato per l'ennesima volta la paura di perdere tutti.
Sta quasi per addormentarsi, sfinito, quando suona il cellulare e sorride leggendo il nome sullo schermo.
"Ehi, rossa" risponde, sapendo di irritare Lydia.
"Biondo fragola!" ribatte infatti lei.
Stiles sorride. "Stai bene?" aggiunge lei.
"Certo, sì. tu stai bene?"
"Mh mh. Sei a casa?"
"Sì, sono da papà" risponde. "Ti va di vederci domattina? Non abbiamo avuto nemmeno modo di salutarci per bene."
Lydia acconsente, poi si salutano.
Stiles scalcia via le scarpe, non riesce a mettere il pigiama e si infila sotto il piumone. Non era riuscito ad avvisare nessuno di star tornando e sa di dover fare un racconto più dettagliato della sua avventura con Derek e l'FBI. Deve raccontarlo soprattutto a Lydia, considerando che è la sua ragazza ed è stato obbligato a tenerle nascosto che stava rischiando il posto in accademia per non far chiudere Derek in isolamento e far buttare la chiave. Così come Lydia non sa che hanno viaggiato in auto per arrivare fin lì, da quantico, per notti e giorni interi, sempre insieme. Non che sia successo qualcosa, ma Lydia merita di sapere.
il mattino seguente, dopo una doccia e la colazione, Stiles va a casa della ragazza, trovandola seduta in giardino con dei libri davanti.
"Ieri abbiamo sconfitto un mostro e oggi già studi, Martin?" la punzecchia. Lei gli fa una smorfia, poi si alza per abbracciarlo. A Stiles è mancata tantissimo.
"Hai i muscolacci, Stilinski!" ricambia lei, stringendogli i bicipiti.
"L'accademia ha i suoi lati positivi. Come stai?"
"Sto bene, Stiles. Ho la sensazione che per un bel po' saremo liberi da pericoli e finalmente potremmo fare i ventenni."
"Mh, già, lo spero proprio."
"Perché non ci avevi detto che stavi venendo qui? Anzi, che stavate venendo."
Diritta al punto, come sempre.
"Sono riuscito a liberare Derek per un colpo di fortuna e, finché non troviamo prove della sua innocenza, lui è ancora un po' un fuggitivo. Poi abbiamo saputo cosa stava succedendo e ci siamo subito messi in auto. Non ci ho pensato" spiega.
"Ma noi abbiamo continuato a sentirci anche mentre eravate in viaggio."
Stiles abbassa lo sguardo, colpevole.
"Lo so, hai ragione. Ma non volevo dirvi di lui, prima di essere qui. Anche perché pensavo avrebbe cambiato idea da un momento all'altro e quindi vi avrebbe delusi."
Lydia annuisce, poi gli accarezza una guancia.
"L'ho visto bene però. Sorrideva, o almeno non mentre era pietrificato."
Stiles sghignazza. "Credo che questi anni lontano da qui gli abbiano fatto bene. E' stato anche in Francia da Isaac, sai?"
Lydia strabuzza gli occhi. "E hanno fatto pace?"
Stiles annuisce. "Ti va di andare al mare?" chiede.
"Mare? Ma è febbraio e c'è vento e la sabbia nei capelli."
Stiles ricambia la carezza, poi si alza. "Va bene, allora ti lascio studiare e vado io a fare una passeggiata, okay? Ci vediamo dopo?"
Lydia gli tira la manica della camicia, per farlo abbassare e sfiorargli le labbra. "Stai attento."
Stiles si rimette in auto, avviandosi verso la riserva per poi prendere la strada verso la costa. E' quasi fuori da Beacon Hills, quando vede qualcuno sul bordo della strada di campagna.
"Hale, che fai? Raccogli i funghi?" chiede, accostando.
Derek lo fulmina con lo sguardo.
"Stavo correndo nella riserva, ma dev'esserci uno stormo di non so cosa, migrato da non so dove che si è spaventato e ha iniziato ad urtarmi i nervi."
"Sei il solito Sourwolf. Vuoi venire con me?" chiede di istinto.
"Dove?"
"Al mare! Dai!"
"Solo se è un posto in cui non c'è gente."
Stiles alza gli occhi al cielo. "Chi vuoi che sia al mare di questi tempi? Dai, sali!"
Al mare ci arrivano dopo meno di mezz'ora. Stiles parcheggia proprio di fronte ad una spiaggia selvaggia, poi corre verso l'oceano, chiamando Derek da lontano che lo raggiunge con calma.
Rimangono per un po' ad osservare le onde in silenzio, poi Stiles si siede sulla sabbia, chiedendo a Derek con un gesto di metterglisi di fianco.
"Non venivo al mare da anni."
"Io ci sono stato in Messico l'anno scorso, Cora mi ci ha trascinato con la forza."
Stiles ride. "Avrei voluto esserci. Hai bucato la palla a qualche bambino?"
"Per fortuna mia sorella non è stata così incosciente da portarmi tra la folla, era una spiaggia nascosta tra gli scogli, una piccola insenatura."
Stiles sorride, continuando a guardare davanti a sé.
"Derek?" lo chiama.
"Mh?"
"Non ti ho detto una cosa."
"Stiles, se c'è un altro pericolo, do personalmente fuoco a questa città, lo giuro."
Stiles ride con le lacrime agli occhi. "Idiota, no, no!"
"E cosa?"
"La sera in cui sono...sparito, quando tutti si sono dimenticati di me, io... beh, Lydia...lei mi ha detto di amarmi."
Guarda Derek, ma lui continua a fissare le onde. "Non sapevo questo, ma so che state insieme. Durante il viaggio la sentivi spesso e non come prima. Non ne avevo la certezza, ma è evidente."
"Già, sì, giusto."
Stiles continua a giocare con le dita nella sabbia, poi comincia a fare ghirigori con un bastoncino di legno.
"E perché non ne sembri felice?" chiede Derek, rompendo il silenzio.
"Io adoro Lyds, da sempre. E' la mia confidente, la mia migliore amica, il nostro rapporto si è consolidato ed è cresciuto. Ci siamo baciati quando sono tornato e, beh, anche dopo."
"Ma?" incalza Derek.
"Ma non ho mai sentito le...le farfalle? Sai quella frenesia, quella voglia di stare insieme o anche di...di andare oltre."
"Forse dovresti pensarci bene e capire cosa vuoi davvero. Non ne hai parlato con Scott? Magari può aiutarti più di me."
Stiles sbuffa una risata sarcastica. "E' per questo che non gliel'ho detto. Scottino mi conosce così bene che mi darebbe la risposta che io stesso mi sto negando di darmi e me la spiattellerebbe in faccia con la sua ingenuità e i suoi occhi da cucciolo."
Derek sorride, poi si gira a guardarlo. "Hai fame?"
"Eh?"
"Il tuo stomaco mi sta fracassando i timpani."
"Oh, scusa! Sì, ti va di mangiare qualcosa prima di tornare?"
"Stiles, come diavolo fai a scegliere sempre i posti più luridi in cui mangiare?"
Stiles gli dà una spallata. Non è vero. Durante il loro viaggio è capitato solo tre volte. O cinque.
"Dai, non è così male!"
"Stiles, la cuoca ti sta sbucciando i gamberi a mani nude."
Stiles trattiene a stento un'espressione di disgusto. "Dai, è solo un po' rustica!"
Derek lo guarda così male che Stiles non può far altro che scoppiargli a ridere in faccia. "E poi tu non puoi infettarti con nulla, al massimo il cagotto viene a me!"
"Sì, ma mi fa schifo lo stesso!"
"Il lupone mangia solo in ristorantini di classe!"
"Ricordami, chi è che è quasi venuto nelle mutande la scorsa settimana in quel ristorantino di classe?"
Stiles, in maniera molto matura, sposta la brocca d'acqua tra di loro. "Stai nel tuo spazio di tavolo, sono offeso!"
Tornano a casa nel pomeriggio, Stiles lascia Derek al loft, poi va a casa sua. Scott è seduto sulle scale del portico.
"Scottino!"
"Tu mi stai evitando!" lo accusa il True Alpha, non troppo arrabbiato.
"Ma Scottino, non è ver-"
"Sei tornato senza avvisare con Derek al seguito e okay. Non ti fai vedere oggi e ho pensato fossi con Lydia, che volessi stare con la tua ragazza, e sarebbe stato super okay, se non avessi visto lei al centro commerciale da sola. Mi ha detto che volevi andare al mare. Sul serio? Sei qui e invece di chiedermi di vederci dopo mesi, te ne vai al mare da solo?"
Stiles gli si avvicina, per poter aprire la porta di casa. "Dai, entr-"
"Cristo, Stiles."
Si gira, Scott ha un'espressione esasperata.
"Cosa?"
"Hai passato la mattinata con Derek, hai il suo odore addosso."
Ed eccola la verità con cui Stiles non voleva proprio incontrarsi. Lo sguardo di Scott.
"Dai, entra."
"...e questo è quanto, senza censure. E so cosa stai pensando, ma non è così, davv-"
Scott lo interrompe solo alzando le sopracciglia. Da quando è capace di farlo?
"Scott..."
"Stiles, qualcuno deve pur dire la verità e sarò io. Ti sei convinto di ricambiare Lydia, le vuoi bene, ma non come una ragazza e si capisce anche dal fatto che tu non voglia stare con lei. E avevi una cotta per Derek prima che lui partisse e anche dopo, anzi, non una cotta. Tu ne eri innamorato e lo sei ancora. E passare tutto questo tempo con lui ha risvegliato un sentimento che non si è mai realmente assopito."
"Ma-"
"E" lo interrompe Scott, continuando, "e Derek ricambia. Così come lo faceva anni fa. Solo che ora è sereno, può starti vicino e la cosa ti terrorizza."
"Derek cosa?"
Stiles con quella domanda si è fregato con le sue stesse mani.
"Appunto" sottolinea Scott. "e sì, ricambiava prima e ora. Ora sta solo aspettando che tu te ne renda conto. E se è bastato uno sguardo a me, suppongo sia abbastanza evidente per tutti."
"Ma Lydia..."
"Lei sapeva che eri con lui oggi."
"Cosa?"
"So che l'hai incontrato per caso, ma perché sei passato dalla riserva se la strada per il mare è vicino da Lydia? E suppongo tu sia passato prima dal loft."
Stiles non può far altro che abbassare lo sguardo, totalmente colpevole.
"Devo parlare con Lydia, vero?"
Scott lo avvolge in un abbraccio.
"Non prima di aver passato la serata con me. Mi sei mancato da morire."
Stiles si abbandona alla stretta di suo fratello, come non faceva da tantissimo, troppo tempo.
"anche tu Scottino. E grazie per essere la voce sincera della mia coscienza."
Stiles lo ha battuto ben cinque volte ai videogiochi, quando Scott quasi gli lancia il joystick, poi squilla il telefono. Stiles lo cerca tra i cuscini del divano, poi legge il messaggio.
(Ore 22:45) Stasera la luna è rossa. DH
"Cosa significa?" chiede Scott che ha sbirciato.
"Durante il viaggio ci siamo fermati in un posto praticamente in mezzo al nulla, quindi si vedevano le stelle e c'era una mezza luna sottilissima e rossa. E ho cercato in ogni modo di fotografarla, ma col cellulare veniva fuori uno schifo. E Derek mi ha preso in giro tutto il tempo, perché me la prendevo col telefono."
"Vuoi andare da lui?" chiede Scott, dando di nuovo voce ai suoi pensieri più nascosti.
Stiles annuisce. "Ma non posso, mancherei di rispetto a Lydia. Voglio prima parlare con lei."
"E non rispondi?"
"Mh."
(Ore 22:47) Sento la presa in giro anche se non è scritta, Hale. Smettila! SS
"Sembrate già una coppia, sai?"
Lo stomaco di Stiles si contrae piacevolmente.
Trovare il coraggio di incontrare Lydia il giorno dopo non è per nulla semplice, ma Stiles deve farlo. Le vuole bene, in qualche modo la ama, ma non romanticamente e come forse vorrebbe lei. Si incontrano al parco, di primo mattino e la trova già lì ad aspettare.
"Martin, ehi."
Lydia gli sorride, un sorriso che non arriva agli occhi e Stiles sa che lei ha già capito tutto. Le si siede di fianco, passandole un braccio intorno alle spalle.
"Mi dispiace. E so che è banale da dire, ma sono sincero."
"Lo so" risponde lei. "Sono anche un po' arrabbiata con me stessa, sai?"
"Perché?"
"Perché avevi questo decennale piano per farmi innamorare di te e io ho lasciato che scadesse" sorride. "Non ho mai capito fino in fondo che persona meravigliosa fossi. E ora è troppo tardi."
Stiles non ha mai visto Lydia così fragile. Forse solo quando Jackson era partito per il Regno Unito.
"So che non mi hai presa in giro" continua. "Non sentirti in colpa, io lo sapevo bene cosa provavi per lui e, credimi, anche cosa prova lui. Solo tu non lo avevi capito."
"Non è successo nulla però. Io non ti ho tradita" ci tiene a specificare.
Lydia lo guarda e gli sorride, accarezzandogli una guancia con tenerezza.
"Sei una persona buona e non ne ho mai dubitato. E so che non avresti nemmeno accettato la cosa, se Scott non te l'avesse messa davanti agli occhi. Tendi a negarti la felicità, sai?"
"In che senso?"
"sembra sempre che credi di non meritarla. Come se fosse assurdo che Derek possa ricambiarti, in questo caso."
Ora è Stiles a sorridere.
"Mi conosci meglio di me stesso."
Lei gli bacia una guancia, poi si alza.
"Ora vado a fare shopping terapeutico. Tu vai a dichiararti?"
Stiles scuote la testa. "Non credo di averne il coraggio."
"Beh, non credo manchi tanto alla perdita di pazienza di Derek. Appena saprà che tra noi è finita, farà lui il primo passo."
"Dici?"
"Ne sono sicura. Ciao, Stilinski!"
"Ciao, Martin!"
Stiles resta ancora un po' al parco, beandosi dell'aria fresca, poi va a fare la spesa. Suo padre tende sempre a far finta di dimenticarsi le verdure, ma ricorda sempre i pop corn. Quando torna a casa, trova Scott di nuovo sul portico, che lo abbraccia senza dire nulla, poi lo aiuta coi sacchetti.
"Derek vuole fare una riunione del branco" dice, mentre mette a posto la pasta.
"Per?" chiede Stiles.
"Capire se siamo ben organizzati, se c'è qualcosa da fare, se Liam ha bisogno di qualcosa...solite cose."
"Devo venire?"
Scott annuisce. "Sì, tutti. Anche perché credo sia solo una scusa per stare tutti insieme."
"Ehi, branco!"
Stiles spinge il portone del loft, sono già tutti lì. si stupisce di trovare anche Lydia, ma le sorride e si siede proprio di fianco a lei sul divano. Gli altri sembrano in imbarazzo, o almeno Scott e Liam.
"Ragazzi, ci siamo lasciati, ma non ci guardate in quel modo. Comportatevi come sempre!" li rimprovera Lydia, poi si gira verso Stiles, facendogli un occhiolino e indicandogli la libreria. Derek è lì di spalle che sembra totalmente disinteressato.
"Sourwolf, dato che questa riunione è una farsa, ho portato viveri e film!"
Derek si volta a fulminarlo con lo sguardo.
"Farsa?"
"Certo. Nessuno qui ha voglia di parlare di voi lupacchiotti, ma vogliamo stare insieme. Quindi siediti dove ti pare e acculturati."
Derek alza un sopracciglio, intrecciando le braccia. Stiles per pochissimo non perde il filo del discorso, guardando quei bicipiti gonfi.
"Veloce, non guardarmi male. Vieni qui!" ordina, indicando il posto al suo fianco lasciato libero da Lydia che si è appropriata della sua poltrona preferita.
Derek accende gli occhi di rosso, facendo ridere un po' tutti e lasciandosi scappare un micro sorriso che però Stiles nota. Si siede, Stiles fa partire il film e anche gli altri prendono posto.
Quando Stiles riapre gli occhi, nemmeno si stupisce più di tanto di ritrovarsi sotto una coperta sul divano di Derek. E' crollato a metà film, tanto già lo conosceva.
Alza il polso, per legger el'orologio, solo le tre di notte e la stanza è illuminata solo dalla luce che entra dalla vetrata. Si mette a sedere, guardandosi intorno. Ci sono ancora le ciotole di patatine sul tavolo e le birre vuote. Sta morendo di sete, quindi va in cucina, cercando di non inciampare, e per fortuna riesce ad arrivare indenne al frigorifero.
Si siede sul ripiano della cucina, mentre beve, ancora mezzo addormentato. Sente dei passi, poi vede la luce del salone accendersi e Derek arriva poco dopo. Anche lui stava palesemente dormendo, ha i capelli spettinati e la faccia assonnata.
"Scusa, non volevo svegliarti" dice.
Derek gli passa di fianco, scompigliandogli i capelli, poi prende anche lui dell'acqua, bevendola al suo fianco.
"Almeno hai dormito senza parlare nel sonno."
Stiles fa una finta espressione offesa. "Ancora questa storia? Nessuno me l'ha mai detto, quindi non è vero."
"Stilinski, tu fai proprio dei discorsi di senso compiuto quando dormi. A volte gesticoli anche."
Stiles gli dà una spallata.
"E tu quando sei tanto stanco, russi."
"Non mi sento colpito dalla cosa" rispondeDerek, togliendogli il bicchiere vuoto dalle mani e poggiandolo assieme al suo nel lavandino. Poi gli si mette di fronte, le mani sulle sue cosce.
Il cuore di Stiles salta qualche battito e lo stomaco gli si contorce, quando Derek lo guarda. a sua volta, gli appoggia di istinto le mani sulle spalle.
"Vuoi tornare a dormire?" chiede il lupo.
Stiles è molto certo della sua risposta, anche se la voce gli esce fuori un po' incrinata.
"No."
"Bene" risponde Derek, per poi sporgersi e baciarlo.
"Sei sicuro?"
Derek glielo ha chiesto sia quando lo ha preso in braccio, intrecciando le gambe intorno ai fianchi, sia quando l'ha spogliato, dopo averlo adagiato sul letto e glielo sta chiedendo ora, prima di entrare dentro di lui.
Stiles annuisce.
"Sì, voglio che sia con te, l'ho sempre voluto" risponde sincero.
Derek si spinge in lui lentamente, non smettendo mai di guardarlo e baciandogli le labbra, le guance e la fronte. Ad ogni bacio, Stiles si sente morire e rinascere allo stesso tempo.
Quando, finalmente, Stiles lo sente tutto dentro di sé, una lacrina fugge dai suoi occhi. Derek gliela asciuga prontamente.
"Fa male?" chiede.
Stiles fa no con la testa.
"No" dice. "Fa bene, fa fin troppo bene."
Il mattino dopo, Stiles si sveglia con un leggere dolore proprio lì, ma una sensazione di benessere che gli prende testa, cuore e stomaco. Derek è al suo fianco, sta ancora dormendo e gli tiene un braccio intorno ai fianchi.
Stiles si perde a giocare con i suoi capelli scuri, dato che ha la testa sul suo petto, fino a quando non lo sente muoversi.
Derek alza la testa, guardandolo subito neglio occhi. Stiles non ha mai visto nulla di più bello.
"Ti amo" sussurra quasi, ma Stiles lo sente lo stesso. Non risponde subito, ma lo stringe forte, mentre un'altra lacrima scorre giù.
"Ti amo anch'io, Sourwolf. Ti amo tantissimo, essere meraviglioso."
La parola era "FANGO".
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