#3
"Ehi, Daniel!"
Daniel è al parco, mentre passeggia con Stiles, di ritorno da alcune commissioni. Si gira, quando si sente chiamare e un ragazza si avvicina a loro a passo veloce.
"Papà, è la figlia di Derek" sussurra a suo padre, prima che lei sia troppo vicina.
"Ehi, ti ho visto da lontano!"
"Ciao Lauren! Lui è mio padre."
La ragazza sorride a Stiles, allungando una mano. Daniel può annusare l'agitazione mal celata di suo padre.
"Ciao Lauren, piacere di conoscerti."
"Il piacere è tutto mio. Dove andate? Io facevo una passeggiata. Sto ancora cercando di ambientarmi."
È Daniel a rispondere. "Facciamo una passeggiata anche noi, ma tra poco andiamo a preparare le lasagne a casa."
"Oddio!" Esclama la ragazza. "Non mangio lasagne fatte in casa da secoli. Papà è negato in cucina e io non sono da meno. Le fa lei, signor Stilisnki?"
Daniel guarda suo padre, che risponde.
"Certo che si. E chiamami Stiles."
"Okay, Stiles! Ora vado, vi lascio alla cucina!"
Daniel fa per ricambiare il saluto, ma suo padre lo anticipa.
"Ti va di mangiare lasagne fatte in casa, Lauren?"
Stiles non sa cosa gli sia passato per la testa, ma ora è appoggiato all'isola della sua cucina, mentre i due ragazzi stanno aspettando già seduti a tavola. Impatta la lasagna, che hanno preparato insieme, e li raggiunge.
Lauren è proprio figlia di Derek. Nonostante sia esuberante e parli un sacco, ha la stessa capacità di parlare con le sopracciglia e sorride allo stesso modo.
"Ecco a te!" Le dice, appoggiando il piatto sulla tavola.
"Ha un aspetto fantastico, Stiles! Mi brontola lo stomaco! Per fortuna hai orecchie umane!"
"Sei un lupo anche tu?" Le chiede di istinto.
"Mh mh" annuisce lei. "Quello l'ho preso dalla famiglia Hale."
Stiles lascia cadere il discorso, anche se vorrebbe tanto sapere chi è la mamma umana di Lauren.
Quando Lauren va via, abbracciando inaspettatamente Stiles, l'uomo torna in cucina per mettere in ordine, ma Daniel lo segue.
"Papà?" Lo chiama, mentre Stiles lava i piatti.
"Mh?"
Daniel lo affianca, prendendo uno strofinaccio per asciugare.
"Lauren, quando ti ha salutato-"
"Mi ha marchiato, lo so. Ho a che fare con molti lupi."
"Perchè lo ha fatto? Sei uno sconosciuto."
"Non lo so".
E Stiles davvero non lo sa. E, anzi, non vuole nemmeno pensarci.
Daniel esce dalla libreria tre settimane dopo. Fila tutto liscio, Derek gli piace, gli piace davvero, e comincia a trovare delle somiglianze tra loro.
Anche a Derek piace il caffè amaro e la letteratura russa. Quando è pensieroso fa scattare freneticamente la penna come fa Daniel ogni giorno a scuola e adora la pizza. Quel giorno gli ha anche lasciato le chiavi della libreria perché aveva da fare.
Sta per attraversare la strada, quando una moto gli si ferma davanti e chi la guida gli urla di salire.
"Zio Scott?"
"Sali, Dan, ti spiego stamattina facendo."
Stiles sta impazzendo. Era al supermercato, nel reparto della pasta, quando Deaton l'aveva chiamato e gli aveva chiesto di correre allo studio. Non lo chiamava da mesi, da quando sospettavano ci fosse un essere sovrannaturale sul territorio e poi si era rivelato un buco nell'axqua.
Stiles aveva risposto già in ansia e con quella stessa ansia aveva lasciato il.carrello nella corsia ed era corso via senza spesa.
Una volta allo studio, l'ansia si era trasformata jn terrore, lo stesso terrore che sta provando anche ora.
Derek Hale, in lacrime, lo aveva accolto dicendogli solo una cosa.
"Aiutami!"
Ora è con Deaton e il mannaro in una piccola saletta con al centro un lettino. Sul lettino, stesa e senza sensi, c'è Lauren.
"Okay, Deaton, come posso aiutarti?"
Il druido gli passa quella che sembra essere una cartella clinica.
"Questi sono i risultati delle analisi di Lauren. È tutto in regola, nulla fuori posto, così come tutto il resto. Solo che sono mesi che si indebolisce sempre più, perde i suoi poteri e, oggi, ha avuto una crisi più forte delle altre. Ha perso conoscenza da quasi un'ora."
Stiles sente il proprio cuore rimbombargli nelle orecchie. Ormai sono quasi vent'anni che studia con Deaton. È un druido a urti gli effetti ed anche molto bravo, ma non ha mai avuto a che fare con una cosa simile. Non sa nemmeno lontanamente cosa possa essere successo a quella povera ragazza.
Al suo fianco, vede Derek fare su e giù a grandi passi. Sentw la sua ansia, percepisce l'angoscia. Vorrebbe piangere e scuotere Lauren per farla svegliare. Non sa cosa sia quella sensazione, ma vederla lì è distruttivo.
Daniel scende dalla moto di Scott e corre filato nello studio di Deaton, poi nella piccola stanza da cui sente provenire gli odori degli altri presenti.
Quando entra e vede Lauren sul lettino, sente le lacrime salire agli occhi.
"Papà puoi aiutarla?" Chiede e suo padre lo guarda, preoccupato.
"Deaton" dice Stiles. "Come posso aiutarti? Cosa devo fare?"
Anche Daniel fissa il vecchio druido, così come Derek. Daniel gli si avvicina, appoggiandogli una mano su un braccio, ma Derek lo sorprende. Gli passa un braccio intorno alle spalle, steingendoselo contro il fianco. Daniel si immobilizza, il cuore come si fosse bloccato.
"Ehi, ragazzo" gli sussurra Derek contro i capelli e Daniel capisce. Capisce che Derek sa, che forse ha sempre saputo.
A sua volta, gli stringe le braccia intorno ai fianchi, beandosi di quel primissimo contatto con il suo altro papà. Sa he Derek ha fatto del male a Stiles, sa che è scappato e li ha lasciati soli, anche se non sapeva di lui. Lo sa, ma gli vuole bene. È suo padre. È il suo Alpha.
Stiles si perde un attimo nella scena che ha davanti. Suo figlio stretto al fianco di Derek. Abbracciati, stretti, così simili e così naturalmente legati, che gli scalda il cuore.
"Stiles" lo richiama Derek e Stiles lo guarda, forse, per la prima volta da quando lo ha incontrato. Jncrocia lo sguardo con quegli occhi verdi, che hanno qualche ruga in più, ma sempre la stessa meravigliosa luce.
"Stiles, puoi aiutarla solo tu. Sono qui perchè lei ha bisogno di te. Non farlo per me, a me non devi nulla. Fallo per lei, ti-ti prego..."
Stiles houde gli occhi per un attimo, perchè non riesce proprio a sopportare di vedere Derek in quelle condizioni. Fa male, nonostante tutto. Fa fottutamente male.
Quando riapre gli occhi, sa cosa fare. Si avvicina al tavolo, appoggia le mani su quelle di Lauren e cerca di liberare tutto il suo potere.
Daniel non sa da quanto tempo sta fissando suo padre che, con occhi chiusi, tiene strette le mani di Lauren. Non c'è nessun rumore, oltre quello dei loro cuori.
Non sa quanto è passato, ma di colpo Stiles apre gli occhi e li punta in quelli di Derek.
"Non- non ce la faccio da solo a riportarla indietro...è come fosse...bloccata."
Daniel sente la presa sulla sua spalla rafforzarsi, mentre Derek lo spinge verso il tavolo.
Quando è lì, con Lauren davanti e i suoi papà vicino, non c'è nient'altro che conta.
Insieme a Derek appoggia le mani su quelle di Stiles e sente subito i suoi lineamenti di lupo venir fuori, così come succede a Derek.
Poi è tutto bianco.
Stiles sa che è andata bene, ne è sicuro, lo sente. Solo che ora è lì, con Derek, che aspetta che Lauren e Daniel si risveglino. Daniel era troppo giovane per un rituale del genere, ma necessario. Sta benone.
Fissa con apprensione entrambi i ragazzi, quando uno di loro comincia a muoversi, come se si stesse svegliando.
Derek si avvicina al suo lettino, prendendo la sua mano, ma gli occhi si puntano in quelli di Stiles.
"Papà, sapevo mi avresti salvata."
La parola era "LASAGNE".
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