#195
"Cazzo, che ore sono?"
Stiles si rigira nel letto, verso il comodino. La sveglia segna le due del pomeriggio. Aveva così tanto sonno arretrato che, pur essendo andato a dormire prestissimo, si è svegliato a quell'ora. L'accademia lo sta distruggendo: è bellissimo, va d'accordo con tutti e sta imparando a mettersi alla prova, ma è stancante sia mentalmente che fisicamente.
Cerca di mettersi seduto, stropicciandosi gli occhi colpiti dalla luce ormai alta del sole e si alza, molto lentamente, per andare in bagno. Sta anche morendo di fame, ma non ha nessuna voglia di cucinare, per questo afferra il telefono e scorre tra le app per cercare quella per fare un ordine dal cinese sotto casa.
Lo distrae, però, la notifica di un messaggio. Derek.
(Ore 12:45) Sei sveglio? DH
Stiles si stranisce, perché di solito è lui ad avvisare il suo ragazzo quando si sveglia, ma magari si sarà preoccupato per questo suo coma profondo.
(Ore 14:10) Ora sì e sono ancora distrutto. Successo qualcosa? Lì non sono tipo le otto del mattino? SS
La risposta arriva poco dopo, quando Stiles esce dalla doccia, forse solo un po' più sveglio.
(Ore 14:26) Avevo così tanta voglia di scoparti che sono fuori casa tua. Apri. DH
Stiles si ferma per qualche secondo, rileggendo almeno tre volte il messaggio. Derek è lì? Per davvero? Non si preoccupa nemmeno di finire di asciugarsi o di chiudere l'accappatoio, corre a piedi scalzi e rischiand di cadere per il corridoio, raggiunge la porta e la spalanca.
E Derek è sul serio lì, appoggiato alla parete di fronte la porta, le braccia incrociate e il suo classico sorriso beffardo. Stiles sente una scossa lungo il corpo quando l'altro accende per un attimo le sue iridi di rosso.
"Ragazzino" dice, avanzando di quanche passo, fino a raggiungere Stiles e appoggiandogli una mano sul fianco bagnato, facendolo rabbrividire. "Ti sembra il modo di venire ad aprire la porta? Sei nudo e qui potrebbe passare chiunque. Vuoi farmi arrabbiare?"
Stiles non riesce a parlare. L'eccitazione che ha preso il sopravvento, la felicità di avere Derek lì, la felicità di vederlo dopo più di due mesi. Fa solo qualche passo indietro, spinto dal corpo del mannaro che avanza, si chiude la porta alle spalle, poi gli bacia piano il collo.
"Mi è mancato questo profumo" sussurra sulla pelle umida di Stiles che si aggrappa alle sue spalle, già pasta frolla tra le sue mani.
LA mano di Derek si sposta dal fianco alla natica di Stiles, stringendola forte.
"Ti va di fare una cosa per me?" chiede. E Stiles come potrebbe mai dirgli di no? Quindi annuisce e lo guarda, in attesa.
"Prendi i tuoi nastri rossi e mi aspetti in camera, nudo e in ginocchio sul letto? Io vado a fare una doccia veloce. Ti va?"
Stiles si sente avvampare, ma si alza sulle punte e gli dà un bacio a stampo.
"Sì, mi va" risponde, baciandolo ancora. Derek gli sorride, gli accarezza una guancia, poi lo lascia andare.
Stiles fa come gli è stato detto: si spoglia completamente, prende i suoi nastri di seta rossa e li lega intorno al proprio corpo come ha imparato a fare con Derek un anno prima. Si avvolge il busto, il collo, le braccia e le gambe, lasciando due lembi alle estremità dei polsi e delle caviglie. Si sente bello, si sent epronto per il suo Alpha e si sente molto eccitato.
Si sistema sul letto, in ginocchio, con le ginocchia ben unite e i palmi delle mani appoggiati sulle cosce. La schiena diritta, in attesa di Derek. Sente lo scrosciare della doccia, poi il rubinetto si chiude e Derek esce poco dopo, con la pelle ancora umida e solo un asciugamano avvolto in vita, da cui si intravede già un leggero rigonfiamento. Stiles, invece, è già completamento eretto e anche un po' gocciolante.
"Sei bellissimo" sussurra Derek, fermandosi in piedi, davanti al letto.
Stiles gli sorride malizioso, mettendosi ancora più diritto.
"Avevo proprio voglia di vederti così, sai, piccola volpe?"
Stiles si passa la lingua sulle labbra, avere Derek così, davanti, con quell'atteggiamento, gli fa venire voglia di mangiarselo.
"Come mai, mio Alpha?" chiede, sporgendosi un po' in avanti, istintivamente.
Derek lo squadra ancora un po', poi sale con un ginocchio sul letto, spingendo Stiles all'indietro. Obbedisce, docile, stendendosi e lasciandosi sovrastare da Derek che, mentre parla, gli allunga le braccia verso la testiera del letto.
"Perché mi piace averti alla mia mercé" dice, mentre lega il primo polso, per poi baciarglielo. "E perché piace anche a te abbandonarti ai miei desideri."
Stiles è sempre frenetico, non riesce mai a stare fermo, ma quando Derek è così, adora essere immobilizzato. Se ne sta lì, con le braccia allargate, con Derek che lo guarda dall'alto, con espressione adorante.
Derek si abbassa, a un soffio dalle sue labbra e Stiles, inevotabilmente, allunga il collo, per baciarlo, ma Derek si allontana, ghignando.
"Piano, piccolo, piano" dice, sfiorandogli il collo con le dita. "Posso lasciarti un segno viola qui?"
"Verde" risponde Stiles, mentre Derek sta già cominciando a torturare quel lembo di pelle, con lingua, labbra e denti. Stiles cerca di starsene più immobile possibile, ma l'erezione che ha tra le gambe già richiede attenzioni e cerca di muoversi per sfregarsi su Derek.
Il morso, anche se se lo aspettava, lo fa gemere.
"Fermo, fermo fermo."
Derek scende dal collo al suo petto, accarezzandolo con la lingua e le mani.
"Da quanto non ti tocchi?" chiede.
"Da ieri sera, mio Alpha" risponde Stiles.
"Come ti sei toccato?"
Stiles deglutisce. "Mi sono segato pensando a te, volevo che me lo prendessi in bocca tu."
"Ah, ma che piccolo ragazzino voglioso" lo loda Derek, senza smettere mai di baciare la sua pelle, ora è sceso sulle cosce. "E non hai giocato col tuo bel culetto?" chiede.
"No" risponde veloce Stiles.
Derek ora gli rivolge di nuovo uno sguardo carico di deriderio. "E da quanto non lo fai?"
"Io...io non ho mai tempo. Forse dieci giorni" risponde.
Derek si inginocchia tra le sue gambe, sciogliendo il nodo dell'ascoigamano. Stiles sente subito l'acquolina in bocca, nel vedere il grosso cazzo di Derek, perfettamente eretto.
"Quindi sei molto molto stretto?" domanda, alzando le gambe di Stiles, esponendolo e portandogliele fino al petto, tenendole ferme.
"Sì, mio Alpha."
Stiles si sentirebbe a disagio anche se fosse da solo in quella posizione, ma non con Derek. Con lui è tutto istinto, è tutto naturale.
"E sei molto stretto per me?" domanda Derek e Stiles sa cosa gli sta chiedendo. La vera domanda è Posso scoparti senza prepararti nemmeno un po', Stiles?
E Stiles conosce bene anche la risposta.
"Verde, mio Alpha."
Derek ringhia, accendendo gli occhi di rosso, poi, come unica cura verso Stiles, sputa sulla sua apertura, continuando a tenergli le gambe in alto e, con un'unica spinta, gli entra dentro.
Stiles si inarca per il dolore e poi per il troppo piacere. Derek è piantato totalmente in lui, fermo e duro e lo fissa con i suoi occhi sovrannaturali. A Stiles basta un unico cenno di assenso per comunicargli che può muoversi e Derek non se lo lascia ripetere due volte. Lo scopa da subito forte, veloce, tenendolo quasi piegato in due, ma senza mai smettere di guardarlo. Calde lacrime scendono agli angoli degli occhi di Stiles, per l'estremo piacere, e nemmeno si accorge di venire dopo pochissimo, senza nemmeno sfiorarsi. Derek lo segue poco dopo, riempiedolo di sé.
"Mi mancavi da morire, Der."
Stiles lo sussurra con la testa appoggiata sul petto nudo di Derek. I nastri arrotolati in fondo al letto, le loro gambe intrecciate alle lenzuola e i respiri calmi e sereni di due eprsone in pace e rilassate.
"Anche tu" risponde il mannaro. "E ho una cosa da dirti."
Stiles si puntella sui gomiti, guardandolo interessato.
"Sei qui perché è successo qualcosa?"
Derek sorride, accarezzandogli una guancia.
"L'unica cosa che è successa è che mi sono reso conto che proprio non ce la faccio ad avere tutto un continente tra me e te" dice, con il classico sguardo risoluto ma allo stesso tempo timoroso. "E, considerando che hai altri quattro anni di accademia e poi comincerai a lavorare, ho deciso di trasferirmi qui."
Stiles spalanca gli occhi. "Qui? In questa città? Sul serio? Quando?!"
Derek ride.
"Beh, ho le valigie in macchina e le chiavi di una casa in periferia nella tasca dei jeans. Direi ora."
Stiles gli si spalma addosso, già con le lacrime di gioia pronte a scendere.
"Vieni a vivere qui vicino? Vicino a me?"
Derek ci mette poco sforzo a ribaltare le posizioni. Bacia piano Stiles, prendendosi tutto il tempo, sentendo la sua lingua, il suo sapore, le sue labbra.
"Pensavo più a te che lasci questo buco di casa e che vieni a vivere con me."
Stiles pensa di non essere mai stato così felice. Lo stringe, lo bacia, lo venera come solo Derek merita. Non vede l'ora di vivere quella loro nuova avventura.
La parola era "AVVENTURA".
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