#194
"Che poi io non è che ne sia innamorato, eh!"
Stiles entra in doccia, Wolf che lo segue come sempre, accucciandosi di fianco al lavandino, come se davvero stesse ascoltando e capendo quello che sta raccontando.
"Lui è meravigliosamente bello, è così fottutamente sexy che...Dio, mi farei scopare in ogni angolo di casa, della riserva, del mondo. Mica vuol dire che mi piaccia!"
Regola l'acqua calda, cominciando ad insaponarsi i capelli. Quel pomeriggio al negozio di informatica è entrata così tanta gente che non ha avuto un attimo di pace. Succede sempre a settembre, dal ritorno dalle vacanze, tutti hanno qualche aggeggio rotto. Quindi la doccia gli ci voleva proprio, e anche sfogarsi. E quale migliore ascoltatore del suo amato Husky?
"E Lyds insiste col dire che invece sono super cotto. Cotto io? Faccio solo sogni erotici su di lui tipo ogni volta che dormo e qualche volta anche ad occhi aperti. Tipo oggi pomeriggio in paura pranzo, pensavo, immagini se una sera che siamo tutti al loft, lui va a fare la doccia e io entro nel bagno per sbaglio e me lo ritrovo nudo davanti? Dio, quanto vorrei vedere com'è sotto quei vestiti..."
"Wolf!"
"Sì, so che l'ho visto senza maglia e pantaloni molto spesso, ma sotto i boxer com'è? Secondo me è enorme, con le vene in rilievo...vorrei passarci la lungua sopra e sapere anche che sapore ha, in effetti..."
Stiles abbassa lo sguardo, per poi fare un'espressione esasperata.
"Ecco qua, e come accade sempre quando penso a Derek, mi diventa duro. Lo odio! Cotto un corno! Odio come mi riduce ogni volta, odio quando mi guarda, quando mi sgrida, quando mi sbatte contro le pareti e io vorrei solo allungarmi a morderlgi le labbra..."
L'acqua gli scorre calda sulle spalle, siogliendo lo stress di quella giornata, ma portando i suoi pensieri verso tutta un'altra direzione. Stiles reclina la testa, appoggiandola contro le piastrelle, lascindo correre una mano lungo gli addominali accennati, fino a stringer eil proprio membro quasi del tutto eretto tra le mani.
"Se penso a come mi si arreosserebbe la pelle a causa della sua barba...Mamma mia quella barba! La vorrei sentire ovunque! Forse continuerei a litigare con lui anche mentre mi prepara per so-Ah- per scoparmi!"
Stiles continua a toccarsi, sempre più veloce, non riuscendo più a parlare ma perdendosi in immagini mentali che lo fanno diventare sempre più duro. Immagina di essere a carponi sul letto, Derek dietro di lui che gli si spinge dentro forte, mentre gli tiene la testa premuta sul materasso. Immagina di essere preso mentre guarda gli occhi rossi di Derek, le sue zanne, i suoi lineamenti animali che renderebbero il sesso ancora più selvaggio. Immagina di sentire dentro di sé il knot gonfiarsi, ha letto cose a riguardo proprio qualche giorno prima. Proprio quel pensiero gli fa raggiungere l'orgasmo. Si accascia sul piano della doccia, cercando di riprendere fiato.
"Porca puttana, non lo sopproto!" esclama, per poi alzarsi, finire di lavarsi e uscire dal box. Wolf gli abbaia contro, scodinzolando quando Stiles gli sorride e gli fa qualche grattino sul capo.
"Che bel cagnolone che sei, dai, andiamo a rivestirci che poi ti porto fuori!" il cane abbaia ancora, seguendolo, rischiando di farlo inciampare. Stiles entra in camera da letto ridendo, ma si blocca poco oltre la porta. Derek è appoggiato al davanzale, braccia incrociate e sguardo nel suo.
"Cristo, Derek! Sono almeno dieci anni che ti dico che non devi entrare di soppiatto. Prima a casa di papà, ora qui. Mi farai venire un infarto!"
"E tu impara a chiudere le finestre, così non rischi di ritrovarti qui dentro anche dei ladri" risponde l'alpha, senza muoversi.
Stiles si stringe nell'accappatoio, mentre Wolf, da buon traditore, si avvicina a Derek strusciandogli il muso contro il ginocchio. Tutti gli animali scappano dai lupi, ma il suo cane no, deve strusciarsi contro le gambe di un alpha. Traditore, appunto.
"Cosa ci fai qui? Io dovrei rivestirmi."
Derek inarca un sopracciglio. "Ero venuto per darti dei libri di Peter, li abbiamo trovati ieri in cantina, gli operai stavano per buttarli via" dice, indicando una pila di vecchi libri sulla scrivania di Stiles.
"Okay, belli, puoi andare ora" lo liquida in fretta Stiles. Ha cominciato a chiedersi da quanto sia lì il mannaro, cosa abbia sentito da lì, se il rumore della doccia abbia coperto le sue parole e i gemiti.
"Però nel mentre mi è venuto in mente che ho una cosa da chiederti."
Stiles si stringe nell'accappatoio.
"Cosa?" chiede, un po' titubante nel vedere Derek spostarsi dal davanzale, avanzare verso di lui e fermarsi a pochi centimetri.
"Sai..." comincia, abbassandosi verso il collo di Stiles, annusandolo.
Stiles si congela sul posto, pur sentendo la pelle andare a fuoco. Derek è vicino, troppo vicino. E non perché stia cercando di ucciderlo, lo sta annusando, come un animale.
"Co-Cosa?" balbetta, questa volta.
"Sono anni che mi concentro sul tuo odore" dice, sfiorandogli ora la pelle del collo con la punta del naso. "Ma forse mi sono sempre sbagliato."
"Sbagliato?" chiede Stiles, i brividi che gli percorrono tutto il corpo.
"Sì" risponde. "Ho sempre pensato di sentire un odore su di te, quello di chi sente sentimenti forti, quello di chi ama e che lo fa in maniera disperata" spiega.
Stiles non riesce quasi a sentirlo, ha il cuore che gli rimbomba nelle orecchie.
"E..?" riesce ad incitarlo a continuare.
"E mi sembra di aver sentito che, invece, non è così."
Ah, quindi ha realmente sentito. Stiles è fottuto, realmente fottuto.
"Mi sembra di aver sentito che sei più il tipo da una botta e via, che vorresti solo..." Derek fa una pausa, per guardarlo negli occhi. Fa lampeggiare brevemente le sue iridi di rosso, poi continua.
"Sembri voler solo essere scopato" conclude, per poi accarezzagli piano una guancia con la punta delle dita. "Ed è un vero peccato, sai, Stiles?"
Stiles cerca di trattenersi, ma inevitabilmente va in contro a quel tocco, volendo sentire di più. "Perché?" riesce a chiedere.
"Perché io non sono così" dice Derek, allontanandosi, facendo due passi indietro. Stiles sente improvvisamente freddo. "Non sono uno da solo sesso, sai? La mia natura mi spinge ad avere legami forti, ad essere monogamo e a volere solo per me ciò che voglio."
Stiles non sa cosa dire. Cosa dovrebbe dire? Che ha preso in giro tutti per anni e anche se stesso? Che si è così convinto di non essere alla sua altezza, che ha detto bugie anche a se stesso pur di non soffrire? Ma, soprattutto, cosa vuol dire tutto quello?
"E cosa cambia?" chiede, facendo ora lui un passo avanti. "Anche se io ammettessi che tu mi piaccia, cosa cambierebbe?"
Derek non risponde, ma in mezzo secondo Stiles lo vede avvicinarsi e sente la sua presa sulle cosce. Derek lo prende in braccio e lo fa stendere sul letto, sovrastandolo subito con il suo corpo.
"Dillo" dice. E Stiles sente quella parola come un ringhio che gli esce dal petto.
"Mi piaci" confessa, schietto, diretto, con il cuore impazzito e con la sensazione di essere in uno dei suoi sogni.
"Dillo, Stiles" ringhia ancora Derek, ora con gli occhi rossi.
Stiles si perde in quelle iridi, si sente fremere ma allo stesso tempo è così sereno che quasi gli viene da sorridere, nonostante la situazione e la posizione.
Accenna un sorriso, portando una mano sulla guancia di Derek, finalmente sa che può farcela, che può ammetterlo, che non sarà rifiutato.
"WOLF!"
E ora Stiles ride davvero. Wolf è saltato sul letto, cominciando a leccare una guancia di Derek che subito si mette a sedere. Lo sposta, ringhiando, ma il cane non si allontana. Anzi, si mette seduto scodinzolando felice.
"Odio il tuo cane" dice, ma Stiles vede l'ombra di un sorriso.
Si mette seduto a sua volta, sporgendosi, baciandogli teneramente a stampo le labbra.
"E io amo te. Ti amo tantissimo" confessa, continuando a sorridere.
La parola era "DOCCIA".
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