#186


Come ogni adolescente in cerca di un minimo di indipendenza che si rispetti, Stiles, con i suoi diciotto anni appena compiuti, ha appena messo piede nella zona piscina di un villaggio vacanze per il suo primo giorno di lavoro come animatore per i bambini. 

Suo padre ci ha anche provato a portarselo dietro in centrale, per tenerlo impegnato, ma Stiles aveva voglia di uscire da quella città, di guadagnare qualcosa e di fare nuove esperienze. E, soprattutto, di farle da solo, senza paparino dietro l'angolo. E anche senza Scott, con il quale ha appena concluso una telefonata piena zeppa di raccomandazioni e consigli insensati. Chi diavolo consiglia ad un animatore in un villaggio turistico di non muoversi troppo per non cadere? 

La piscina è quasi vuota, c'è solo qualche mamma con bambini molto piccoli, forse per non stare fuori nelle ore più calde. Sono solo le otto del mattino e i quindici bambini che sono stati assegnati a Stiles stanno sicuramente ancora dormendo. 

"Ciao, Ciao!" saluta con la mano una bambina seduta su un lettino, con la sua bandana gialla in testa e il costumino azzurro. Lei fa qualche versetto, contenta e sua mamma saluta Stiles con un sorriso. 

"Lei è troppo piccina, ma a breve arriverà l'altro mio figlio, che ti farà sicuramente dannare" dice, sorridendo. 

"Sono prontissimo, signora! Immagino che a quest'ora stiano ancora tutti dormendo" le risponde cordiale, guardandosi intorno. 

"Sì, risponde lei. "A quest'ora del mattino trovi solo noi qui e gli atleti lassù" dice, indicando un punto alle spalle di Stiles, che si volta seguendo la direzione. 

Oltre la piscina, su una specie di palchetto rialzato, Stiles scorge una serie di attrezzi da palestra. Panche, pesi, cyclette e tutto il resto. Molti attrezzi sono anche occupati, per lo più da ragazzi in tuta. Ovviamente anche loro prediligono le ore più fresche epr potersi allenare all'aperto. Stiles sta per riportare lo sguardo davanti a sé,sulla donna, quando qualcosa cattura la sua attenzione. 

O meglio, qualcuno. Alto, abbronzato, capelli scuri, senza maglietta e con un fisico che fa seccare la gola di Stiles in un attimo. Sta aiutando un uomo a sollevare dei pesi, flettendo i bicipiti e sorridendo, ma con sguardo concentrato. Stiles sa di essersi incantato, ma vorrebbe correre lì per guardarlo da vicino, per vedere i suoi occhi, per toccarlo. Vorrebbe soprattutto toccarlo. Forse anche leccarlo. 

"Eh, l'allenatore cattura l'attenzione di tutti!" rompe il silenzio la donna. Stiles finalmente riesce a voltarsi, ma sa di avere un'espressione da pesce lesso. 

"Lui è l'allenatore del villaggio?" chiede. 

"Sì, è Derek. Allenatore e barman, per la precisione. Palestra dalle sei alle undici. Bar dalla mezzanotte in poi" spiega. "Gran bel pezzo di ragazzo, eh?" aggiunge, dandogli una leggera gomitata nel fianco. 

Stiles si volta a guardarlo di nuovo. Ora Derek si è allontanato dall'uomo che stava aiutando e sta bevendo da una borraccia. Stiles vede il suo collo allungato, mentre beve, riesce ad immaginare delle goccioline d'acqua scendergli lungo il pomo d'adamo, tra la barba, fino al petto nudo, per poi perdersi tra quei pochi riccioli neri. In mezzo ai quali anche Stiles si perderebbe volentieri, senza dubbio. 

"Dai, animatore, stanno arrivando i primi bambini!" lo prend ein giro ancora la donna. "Come ti chiami?" chiede poi. 

"Stiles, signora!" risponde sorridendo, cercando di non avvampare più del necessario. 

"Tesoro, okay che sono più grande di te, ma chiamami di nuovo signora e ti faccio casualmente cadere in piscina. Sono Erica. E quello laggiù è il mio diavoletto della Tasmania, William, insieme a mio marito Vernon. Questa principessa è Madison." 

"Okay, Erica, allora vado a prendere il diavoletto!" dice, salutandola e cominciando a lavorare. 


Due ore dopo, Stiles è già distrutto, ma si sta divertendo tantissimo, forse quanto i bambini. Sono tutti super educati, simpatici, partecipativi. Hanno fantasia e anche se qualcuno è più irrequieto, Stiles sa che si troverà bene quei due mesi lì. 

"Tommy, attento, che se corri qui rischi di cadere che è bagnato" dice, afferrando al volo il bambino di cinque anni che gli è appena corso davanti ai piedi. Lo prende, sollevandolo e facendolo ridere. 

"Stiles! Dai, mi fai il solletico!" urla il bambino, dimenandosi. Stile slo lascia scendere direttamente coi piedi nella piccola piscina. Si stanno prendendo una pausa per rinfrescarsi, prima di fare il prossimo gioco e Stiles si siede sul bordo, tenendo tutti sotto controllo. Stanno fingendo di saper nuotare, qualcuno si schizza, una bambina si è appena seduta al suo fianco, quindi, si concede di alzare lo sguardo di nuovo verso la zona fitness. 

Rimane un po' deluso quando si rende conto che ora, essendoci più caldo, non c'è praticamente nessuno agli attrezzi. Mette anche un mezzo broncio, quando poi lo vede. Derek è appoggiato al parapetto, affacciato, mentre guarda verso le piscine. Stiles è così preso dal fissarlo, dal cercare di capire se anche lui ha tutti quei muscoli nascosti da qualche parte tra le ossa, che si rende conto dello sguardo di Derek su di lui solo quando i loro occhi si incrociano. 

E sa che forse non è educato fissare una persona che non conosci e che soprattutto non lo è fissarla diritto negli occhi, ma anche Derek lo sta facendo. Non che con la distanza si possa definire fissarsi negli occhi, ma Stiles ci vede abbastanza bene e Derek lo sta guardando. Così come vede molto bene il mezzo sorrisino che l'uomo fa, prima di mettersi diritto e appoggiare i palmi delle mani sul parapetto, allungando le braccia e flettendo tutti quei fottuti muscoli. 

"Stiles! Vieni!" 

Stiles registra tre cose: la voce di Tommy, lo strattone al braccio e la rovinosa caduta di faccia nella piscina. 



"PRimo giorno e hai già preso una botta sul naso stamattina?"

Sono le nove di sera, tutto il villaggio sta cenando, e Stiles ne sta approfittando per riposarsi. Lavorare lì sarà sicuramente bello, ma è distruttivo se non si è abituati a certi ritmi e al sole. 

"Non è nulla di che, solo un po' arrossato. I bambini mi hanno tirato di peso in piscina" spiega, alzandosi. Peter Hale, proprietario del villaggio, lo ha appena raggiunto sul patio del suo bungalow. 

"Sì, lo so. Ti ho osservato da lontano, sei bravo, sapevo di aver scommesso giusto su di te" dice l'uomo, facendo un occhiolino che fa andare di traverso la saliva a Stiles. 

"Gra-grazie" risponde tossendo. "Mi sono anche divertito." 

"E questa è una cosa fondamentale per questo lavoro. Hai già conosciuto qualcuno?"

Stiles annuisce. Durante la pausa pranzo è stato con gli altri animatori e con i bagnini.

"Ho chiacchierato con Isaac, il bagnino e anche con Malia che non ho capito bene cosa faccia."

"Malia si gode solo la vacanza fingandosi una dello staff proprio per non essere importunata dagli animatori che potrebbero costringerla a ballare in spiaggia. Mia figlia, tra l'altro, giù le mani." 

Stiles si affretta ad alzarle le mani, in segno di resa. "No, no! Oddio, no! Non mi piace in quel senso!" 

Sulla faccia seria di Peter si apre un sorriso che si trasforma in una divertita risata. "Tranquillo, ti prendevo solo in giro. Sul serio è mia figlia, ma sa anche difendersi da sola. E se andrete d'accordo ne sarò felice, è difficile avere a che fare con lei. A volte credo che a crescerla non sia stata sua madre, ma un coyote." 

Stiles sorride di rimando, più rilassato. "Ora vado a prepararmi per la serata" dice. 

"Vuoi fare baldoria già la prima sera?" ammicca il proprietario, facendolo arrossire. 

"Isaac mi ha detto che si riuniscono in spiaggia, quando finiscono con gli spettacoli." 

Peter annuisce. "Sì, pensando che io non sappia che facciano notte fonda. Ma almeno questo non incide sul lavoro, o almeno non ancora. Appena cominciate a sbadigliare con i bambini, vi muro vivi di notte." 

Stiles sa che sta scherzando, spera stia scherzando, ma il sorrisetto di Peter un po' lo inquieta. Per fortuna l'uomo dopo un occhiolino si volta e se ne va. 


Stiles scende in spiaggia che è passata da poco la mezzanotte. Vero, è decisamente stanco morto, ma non vuole essere quello escluso dal gruppo e gli sembrava orribile rifiutare già il primo invito. Vede un gruppetto di eprsone poco distante dalla riva, seduti sui lettini e le sdraio, a cerchio. Quando li raggiunge, proprio Isaac, il bel biondino che gli sta decisamente simpatico, si alza per fare gli onori. 

"Qualcuno di voi già l'ha conosciuto, ma per chi non l'avesse fatto, lui è Stiles, nuovo animatore dell'area baby in piscina!" dice, scatenando una serie di salut. "Siediti, dai" aggiunge, indicando a Stiles una sdraio alla sua destra. 

La prima ora e mezza trascorre tranquilla, tra chiacchiere sul villaggio, sugli ospiti e qualche pettegolezzo. Stiles beve dal collo di una bottiglia di tequila, ma senza esagerare, è già troppo stanco e ubriacarsi non è proprio nei suoi piani. 

"Finalmente!" urla una ragazza, Miki, seduta di fronte a Stiles, guardando proprio alle sue spalle. Stiles si gira, proprio come tutti gli altri, per vedere a cosa si riferisce, e il respiro gli si blocca in gola. 

Vestito totalmente di nero, con jeans e tshirt, i capelli spettinati ma ordinati allo stesso tempo e i muscoli tesi, c'è Derek, l'allenatore di quella mattina. Al suo fianco, la donna con cui Stiles ha parlato prima di cominciare a lavorare, Erica. 

"Stasera volevano bere tutti? Hai fatto più tardi?" chiede ancora Miki, mentre i due li raggiungono. Derek si siede sulla sabbia, ai piedi della sdraio di Isaac, reclinando la testa all'indietro. 

"C'era un gruppo di idioti. Ad un certo punto mi sono rifiutato di fargli altri drink e li ho mandati a dormire" spiega, tenendo gli occhi chiusi. 

"Dovevate vedere quanto erano spaventati!" continua Erica, sedendosi di fianco a Stiles, facendogli un occhiolino. "Ciao Stiles! Non giudicarmi, ogni tanto abbandono i miei figli per tornare ad essere giovane!" 

Stiles le sorride. "Fai benissimo!" risponde. 

La donna si sporge, avvicinandosi un po' di più al suo orecchio. 

"E poi ti ho portato il tuo bellissimo allenatore" dice, ammiccando in direzione di Derek. Stiles avvampa, voltandosi di scatto. PEr fortuna Derek è preso da una conversazione con Isaac e non sembra averli sentiti. 

"Dai, Derek facci un paio di drink, ti prego!" dice Malia, alzandosi e prendendo le bottiglie. Stiles vede Derek alzare gli occhi al cielo sbuffando, ma si alza e la raggiunge al centro del cerchio. Afferra un sacchetto poggiato lì a terra, tirandone fuori quelli che a Stiles sembrano strumenti per mixare cose e, quando comincia ad usarli, Stiles comincia anche a stare scomodo sulla sedia. E ad avere molto caldo. 

Le braccia di Derek si flettono sinuose, mentre fa volteggiare le bottiglie, shekera i liquidi e versa nei bicchieri. Stiles è così preso da quella scena che, quando se lo ritrova davanti, indietreggia spaventato. 

"Scu-scusa, hai detto?" gli chiede, perché Derek ha sicuramente parlato ma Stiles era decisamente distratto dalla sua maglietta che si è alzata ad un certo punto sul fianco destro. 

"Un analcolico per te?" chiede Derek, alzando un sopracciglio e con un mezzo sorriso. 

Stiles annuisce, con le guance in fiamme, mentre Derek torna a versare chissà cosa nel drink che gli sta preparando. Quando gli allunga il bicchiere, le mani di Stiles tremano, ma riesce ad afferrarlo senza fare danni, nonostante lo sguardo di Derek fisso nel suo. 

"Cucciolo, quello dovresti anche berlo" lo prende in giro Erica, smuovendolo dallo stato di trance. 

Stiles fissa il bicchiere, poi la bionda. 

Lei ride. "Pensa se ti dicessi che Derek non ha mai offerto da bere ai nuovi arrivati perché è sempre scontroso con chi non conosce..."

Ora Stiles la guarda sconvolto. "In che senso?" chiede. 

"Nel senso che devi averlo colpito, in qualche modo. Assaggia, vedi se ti piace." 

Stiles si porta il bicchiere alle labbra e i sapori esplodono. C'è sicuramente del limone, ma non è aspro. Qualcosa di dolce contrasta nettamente, facendo danzare le sue papille gustative. 

"Ci ha preso?" chiede Erica. 

Stiles guarda Derek, che è tornato a sedersi sulla sabbia. 

"Decisamente." 



La serata finisce un'ora dopo. Mettono tutto in ordine e si avviano verso gli alloggi dello staff. Erica strine Stiles in un abbraccio, scaldandogli il cuore, e augurandogli la buonanotte, prima di avviarsi con Derek dalla parte opposta. Stiles avrebbe voluto salutare anche lui, ma non gli ha più rivolto la parola. Dà la buonanotte a tutti gli altri, poi si avvia verso il suo bungalow, l'ultimo del vialetto, sbadigliando, ma molto sereno. Quei mesi lì saranno piacevoli, ne è sicuro. 

Prende la chiave dalla tasca, avvicinandosi alla porta, quando una voce lo blocca. 

"Ti è piaciuto il cocktail?" 

Stiles si gira e Derek è a pochi metri da lui, le mani infilate nelle tasche dei jeans, ancora il sorrisetto sul volto. 

Non riesce a parlare, quindi si limita ad annuire, la chiave ancora stretta nella mano alzata a mezz'aria. Derek fa qualche passo, raggiungendolo sul portico, appoggiandosi alla balaustra. 

"Anche l'allenamento di stamattina?" 

Stiles si sente andare a fuoco. Lo sta prendendo in giro per averlo guardato? Beh, ha degli occhi e lui è bello, cosa cazzo vuole? 

Sta proprio per dirgliene quattro, quando Derek fa ancora un passo. ORa è decisamente vicino. 

"Anche a me è piaciuto molto vederti in piscina. Davvero tanto" dice, con voce suadente, appoggiandogli una mano sul fianco. Stiles trema, senza riuscirsi a controllare, ma non si sposta. 

"Ah, si?" chiede. "E cosa ti è piaciuto, in particolare?" 

Se Derek flirta, chi è lui per non assecondarlo? 

Anche l'altra mano si appoggia sul fianco di Stiles, un pollice di Derek a contatto con la pelle, sotto la stoffa della maglietta. 

"Mi è piaciuto vedere la tua pelle bianca e pensare a quanto potesse essere marchiata dai miei morsi..." e si allunga, verso il collo di Stiles, sfiorandolo col naso. "E mi piace molto anch eil tuo odore, sai?" 

Stiles, risvegliandosi dallo shock, alza una mano, infilandola tra i capelli dell'altro, strattonandoli appena, per poterlo guardare. 

"Direi che questo discorso lo possiamo continuare dentro, che ne dici?" chiede, più sfacciato di quanto sia mai stato in vita sua. Solo che Derek sembra abbattere i suoi muri e i suoi timori. 

Sente sfilarsi la chiave dalla mano, mentre Derek lo fa arretrare fino alla porta, aprendola senza mai distogliere lo sguardo dal suo. Appena mettono piede dentro, Derek richiude la porta alle loro spalle e la sua bocca è già su quella di Stiles. 

Un bacio rovente, che sa di passione e di puro desiderio. Stiles sente la testa girare, ma si aggrappa alle ampie spalle dell'altro, ricambiando con enfasi. 

Lingue, saliva, denti e morsi, mentre le mani corrono sotto i vestiti e le maglie volano ancora prima che si muovano dall'ingresso. 

"Dov'è il letto?" chiede Derek, leccando poi il collo di Stiles fino al suo orecchio. Stiles gli afferra un polso, trascinandoselo dietro, fino alla camera da letto, piccola ma con l'essenziale. Leggermente illuminato dalla luce del lampione esterno, il letto è al centro, sotto la finestra. 

Derek lo fa stendere, sovrastandolo subito dopo, scendendo a baciargli il petto. Stiles sente la sua lingua, la barba graffiare e i suoi denti attorno a un capezzolo lo fanno gemere. Si porta la mano alla bocca, per non emettere altri suoni imbarazzanti, ma Derek si blocca e alza lo sguardo. 

"Togli subito quella mano da lì o giuro che non continuo" dice, con tono perentorio. Stiles non può fare a meno di ubbidire e gemere ancora, quando sente il suo membro stretto nella mano di Derek infilata oltre i pantaloni. 

"E se tu non togli i miei jeans e i tuoi, giuro che-" 

"Che?" chiede Derek, muovendo la mano più veloce. "Cosa mi fai, Stiles?" 

Stiles ha il cervello in pappa. Sta cercando di non venire in tempi ridicoli e nelle mutande, ma quell'uomo è troppo sexy, troppo bello, il suo tono è decisamente eccitante e la sua mano troppo abile. 

"Giuro che non mi faccio scopare e ti mando fuori di qui" dice, cercando di tenere la voce ferma, con scarsi risultati. 

Derek ghigna, accelerando i movimenti. 

"Non ci riusciresti mai. Vuoi essere scopato da me dal primo momento in cui mi hai visto." 

"E tu vuoi scoparmi da quando mi hai visto" ribatte. "Quindi via questi e fallo!" dice, portando le mani ai bottoni dei jeans di Derek e sbottonandoli. E svenendo quasi. Derek non porta la biancheria intima. Il suo membro è lì, duro, davanti alla faccia di Stiles che si era messo a sedere con uno scatto. 

"Cristo" esala. "Posso assaggiarti?" chiede, guardandolo dal basso. Può giurare di aver visto Derek chiudere gli occhi, come per regolarizzare il respiro, prima di aprire totalmente i pantaloni e offrirsi a Stiles. 

Stiles che, senza nessun preambolo e senza distogliere lo sguardo dal suo, lo prende totalmente in bocca, cominciando a leccare e succhiare. Derek urla un gemito, reclinando la testa all'indietro e venendo nella sua bocca dopo pochi secondi. 

Stiles lo prende tutto, lecca e ingoia, per poi liberarlo con uno schiocco. Derek cade in ginocchio sul letto, ansimante, ma subito gli prende il mento con una mano e lo bacia. Un bacio sporco

"Sei un ragazzino indecente" gli dice, respirandogli sulle labbra. "Indecente e molto indisponente. Spogliati e mettiti subito a carponi!" ordina. 

Stiles è al limite, ma non gli è mai piaciuto così tanto essere a letto con qualcuno, quindi tace ed obbedisce. Si spoglia e poi punta mani e ginocchia sul letto, offrendosi all'altro. 

Si sarebbe aspettato un dito, o forse di essere subito preso, ma appena sente la prima leccata, reclina la schiena e urla. Nessuno gliel'ha mai fatto ed è una sensazione straordinaria. Si porta una mano tra le gambe, ma Derek lo blocca subito. 

"Fermo!" tuona, inserendo il primo dito. "Tu verrai solo con me dentro, okay?" e gli stringe la base del membro con una presa forte. Stiles riesce solo ad annuire. 

Derek lo lecca e lo prepara con cura, nonostante la foga e la passione. Stiles sta impazzendo, lo prega, lo scongiura di scoparlo, ma Derek lo accontenta solo infiniti istanti dopo. Entra in lui in un solo colpo, cominciandosi subito a uovere veloce, stringendo i fianchi di Stiles. 

Derek è forte, è possente e Stiles lo sente da come si spinge in lui, ma è anche delicato, perché gli bacia la base del collo, gli tocca la schiena, lo lecca e lo stringe. 

"Vo-voglio venire..." prega Stiles e quasi piange quando Derek si sfila da lui. 

"Tranquillo, voglio solo vederti mentre mi cavalchi e vieni su di me." 

Stiles rischia di venire in quel momento, ma si sposta e si siede su Derek, calandosi piano sul suo membro. Lo sente tutto, così come sente le carezze di Derek sui fianchi. Si sporge a baciarlo, mordendogli il labbro inferiore quando comincia a muovere veloce le cosce. Impiega pochissimi istanti per sentire il piacere così intenso, che viene senza nemmeno toccarsi. Si inarca, schizzando il petto di Derek, il suo seme tra quei riccoli neri. 

Derek se lo tira addosso, accarezzandogli la schiena, mentre Stiles recupera fiato.

"Posso venirti addosso?" si sente chiedere Stiles, che si alza, il petto sporco del proprio seme e si siede di nuovo, tra le gambe aperte di Derek. 

"Toccati e marchiami" gli dice, mentre l'uomo si sega veloce. 

Quando Derek viene, Stiles si stende di nuovo al suo fianco, ma lui se lo tira addosso, sporcando entrambi ancora di più. 

"Dio, che scopata" è quello che dice l'uomo, facendo calare sul cuore di Stiles un velo di malinconia. "Tutto bene?" chiede poi. 

Stiles annuisce contro il suo petto. "Davvero una grande scopata" dice, stanco e assonnato. "Ma io domani lavoro." 

Derek sembra irrigidirsi, ma annuisce a sua volta, spostando Stiles e mettendosi seduto. 

"Sì, anche io" dice, prendendo i pantaloni. "Ci si vede?" chiede. 

Stiles fa un verso di assenso, gli occhi chiusi per la stanchezza, ma anche per non guardarlo negli occhi. Li riapre solo quando sente la porta chiudersi e ringhia di frustrazione. 



Il mattino dopo, nonostante la notte prima, Stiles non si sente molto distrutto e arriva in perfetto orario nella piscina dei piccoli. Come il giorno prima, trova Erica con la sua bimba. 

"Ciao!" trilal la donna. "Bella serata ieri, mh?" 

Stiles annuisce. 

"Qualcosa è andato storto?" chiede ancora la donna. "Pensavo che la tua fosse continuata." 

Stiles ora inarca un sopracciglio. 

"Derek è il mio migliore amico da sempre" spiega lei. "Mi aveva detto che sarebbe venuto da te, dopo avermi accompagnata." 

"E l'ha fatto." 

"E?" 

"Ed è stata una bella scopata" risponde Stiles. Non sa nemmeno perché è così triste, nemmeno lo conosce. 

Erica gli scompiglia i capelli. "Il mio amico non sa proprio parlare, ma vedrai che se gli interessi troverà il modo di dimostrartelo, okay? Ora fila a lavoro e sorridi!" 

Stiles si sforza, sorride a lei, poi va verso i primi bambini arrivati. Il primo che gli corre in contro è Tommy, che saltella felice. 

"Ciao Stiles, aspetta vado un attimo a salutare papà!" urla, correndo lontano. Stiles si gira per assicurarsi che non esca dalla zona baby, ma il sangua gli si gela. Tommy è sotto il palchetto della palestra, che sventola una mano verso l'alto, ricambiato da Derek. 

"Papà! Ciao!" grida. 

"Ciao mostriciattolo. Fai il bravo, okay?" 

"Sì, Stiles mi piace!" risponde il bambino, girandosi nella sua direzione, cogliendolo a guardarli. Solo che lo sguardo di Stiles è catturato da quello di Derek. Uno sguardo impassibile, ma che gli scava dentro. 





Questa luuuunga storia è tutta per i bimb* del gruppo Whatsapp che hanno chiesto ardentemente dell'hot. Ma sappiamo che poi mi lascio andare e Stiles e Derek fanno tutto da soli, quindi ne sono venute fuori 3600 parole. 

Tutta per voi, bellezze. 
Blu. 

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