#183


Scott esce di corsa, per chiamare Deaton, mentre Stiles rimane lì, fermo, gli occhi incatenati a quelli di Derek e la mano ancora stretta nella sua. Quando entra il dottr Deaton, gli chiede Gentilmente di spostarsi, ma Stiles non ha controllo del proprio corpo e semplicemente se ne sta lì, stringendo Derek, cercando di essere meno di intralcio possibile.

Deaton controlla Derek, gli toglie le ultime parti della benda sulla coscia, poi passa a controllare il gesso. Stiles lo vede aprirlo con forza e chiedere a Derek di muovere la gamba.

"Ci riesci?"

Il mannaro solo in quel momento distoglie lo sguardo da Stiles, per rispondergli, muovendola piano.

"Non è rotta."

"Bene, togliamo anche questa" Deaton si avvicina alla sua testa, sciogliendo la benda che ha lì, piano. Stiles vede una leggera ombra rosa, che diventa sempre più chiara. Non sa come fosse la ferita di Derek lì, ma non vuole nemmeno immaginarlo.

"Dovrei farti una risonanza per essere sicuro sia tutto okay anche agli organi interni, Derek."

"Sto bene, puoi andare Deaton, grazie" risponde Derek, con voce un po' roca e instabile. Il druido sembra voler ribattere, ma poi annuisce ed esce dalla stanza. Derek, nello stesso istante, torna a guardare Stiles, con uno sguardo che il ragazzo però non sa decifrare. Se ne sta lì, con la testa appoggiata al cuscino, leggermente girato verso di lui, che semplicmente lo guarda.

"Ti ho sentito per tutto il tempo" rompe il silenzio Derek. "Il mio lupo ti ha sentito."

"Quale? Quello che ti ha fatto lanciare da un balcone? Quello che ti ha quasi ucciso?" risponde Stiles, con una rabbia che nemmeno credeva di avere. MA è arrabbiato con Derek, è arrabbiato con la sua parte animale. Forse è arrabbiato con tutti. "Alla tua parte umana faceva così schifo l'idea che il tuo lupo mi avesse scelto, che hai preferito quasi ammazzarti pur di non stare con me?!" grida quella domanda, che gli viene fuori di istinto, non ci aveva mai pensato prima. Ma forse è così: tutto quello è successo perché la parte umana di Derek è contro quella scelta, perché è solo una cosa da animali e non c'entra nulla con i sentimenti umani e l'amore.

Per la prima volta dopo ore interminabili, Stiles sfila di scatto la mano da quella di Derek, alzandosi dalla sedia. Furioso, i pugni stretti, cercando di non piangere. Non ne vale la pena.

"Per un attimo, mentre eri qui e ti pregavo di riaprire gli occhi, ci avevo creduto" dice, ingoiando le lacrime. "Credevo fosse amore, ma ora mi è tutto improvvisamente chiaro: tu mi odi, mi odi così tanto che avresti preferito morire, solo perché qualcosa di animale lega il tuo lupo a me. Ed è una cosa che ti fa schifo!"

Volta le spalle e, correndo, esce dalla stanza. Esce dal corridoio, scansando Scott, e correndo verso casa sua. Ha bisogno di pensare, di stare da solo. Ha bisogno di capire come dimenticare Derek, una volta per tutte. Sono passati quattro anni, ma è come non ne fosse passato nemmeno uno. Prende quindi una deviazione, verso il parco, sedendosi su una panchina, chiudendo gli occhi e cercando di regolarizzare il respiro.

Comincia a sentire freddo quando un tocco leggerlo lo fa sobbalzare.

"Cosa vuoi?" risponde, passandosi la mano sugli occhi e asciugando le lacrime.

"Scott mi ha detto che si è svegliato, che è completamente guarito" risponde Lydia.

"Sì, ero lì."

"Come stai, Stiles?"

Stiles la fulmina con lo sguardo.

"Come uno che è stato preso per il culo dalla sua migliore amica e dal ragazzo di cui è innamorato per quattro anni, credo. Tu come stai? Sempre alla grande, immagino."

"Stiles, io non smetterò mai di scusarmi per quello che ho fatto. Credo sia stata la mia parte sovrannaturale ad agire quel pomeriggio. Derek è parte del mio bran-"

"MI AVETE ROTTO IL CAZZO CON QUESTA STORIA CHE NON GOVERNATE I VOSTRI ISTINTI!" sbotta. "Io sono umano, amo come umano, mi arrabbio come un umano! E se voi avete i vostri animali interni che fanno di testa loro e non riuscite a tenerli a freno, statemi tutti lontano!"

Stiles si alza, mentre Lydia fa lo stesso come se volesse afferrarlo, ma la scansa, allontanandosi ma fermandosi di colpo.

"BASTAAA!" urla, portandosi le mani tra i capelli.

Dietro di lui Lydia, davanti Derek.

"Lasciatemi in pace..." singhiozza, coprendosi il viso, volendo solo scappare.

un corpo solido impatta contro il suo, due braccia forti lo congono, lo stringono forte. Stiles si sente andare definitivamente in pezzi, ma non si sposta. Si lascia stringere, si lascia cullare da Derek e dal suo profumo che sa così tanto di casa che Stiles quasi si spaventa. Ma non si spaventa quando sente la terra mancargli da sotto i piedi, Derek sorreggerlo e poi percepisce Derek sedersi, continuando a tenerlo in braccio.


Derek se ne stà lì, su quella panchina, Stiles accoccolato tra le sue braccia come un bambino. Lo stringe, lo culla, il naso affondato in quei capelli disordinati, in quel profumo che gli è mancato ogni singolo istante. Il lupo dentro di lui tace, in pace.

"Mi dispiace" dice, quando i singhiozzi di Stiles lasciano il posto ad un respiro più calmo. "Mi dispiace per quattro anni fa, mi dispiace per quello che è successo con Lydia e mi dispiace per essere quasi morto."

Stringe un po' più forte, sperando di non fargli male, ma ha bisogno di sentirlo addosso, di sentirlo lì, presente.

"E voglio che tu sappia che io sono in totale accordo con il mio lupo. La differenza è che la mia parte istintiva non ragiona, non cerca di proteggerti. Ti vorrebbe solo tutto per sé."

Derek azzarda, lasciandogli un bacio tra i capelli. "Non ho pensato alle conseguenze su di me e su di te. Ero convinto mi avresti dimenticato, che saresti andato avanti e, quando ho saputo di te e Lydia, ci ho davvero creduto."

Derek sente Stiles muoversi e allenta un po' la presa per permettergli di alzare la testa. Ha ancora gli occhi lucidi, due lacrimoni che spingono per uscire, le guance arrossate e i capelli spettinati. Derek lo trova comunque bellissimo e si concede di guardarlo meglio. Lydia una volta gli ha mostrato una sua foto, ma ritrovarselo davanti è tutt'altra storia. E' cresciuto, è cambiato, ma è sempre lo stesso stupendo ragazzo.

"Anche io ci ho creduto. Mi sono convinto di averti dimenticato, mi sono obbligato ad ignorarti con scarsi risultati, negli ultimi giorni mi sono costretto a pensare di odiarti."

Derek annuisce, accarezzandogli piano la schiena. Sente il suo cuore battere forte contro le dita.

"E invece non è mai successo. Non ti ho mai ignorato, non ti ho mai odiato e soprattutto non sono mai andato avanti."



Stiles si perde in quegli occhi verdi che ama, mantiene lo sguardo incatenato a quello di Derek, come poche ore prima, seduto lì, sulle sue gambe, su un'anonima panchina del parco.

"Perché hai baciato Lydia?"

Derke risponde calmo, senza distogliere lo sguardo.

"Perché quando le ho aperto la porta, ero convinto fossi tu. Il lupo mi stava già facendo perdere la ragione e alcuni momenti erano proprio bui. Tu eri lì, il tuo profumo mi ha investito e ho visto te, così come ti ricordavo."

"Ma l'hai fatto anche dopo, quando sapevi fosse lei."

Derek questa volta abbassa lo sguardo.

"E non me lo perdonerò mai. Sia per te, che per averla usata. Ma avevo bisogno di sollievo, avevo bisogno di te. Ho chiuso gli occhi e ho assecondato quella sua folle idea, ma per un attimo ho respirato. Eri lì con me, dietro le mie palpebre c'eri tu."

Stiles appoggia la fronte contro il petto forte dell'altro, prendendo un respiro. Ha un'ultima domanda da fare.

"E' cambiato qualcosa, ora?" chiede, sentendo la mano di derek di nuovo giocare con i capelli sulla sua nuca.

"Voglio ancora proteggerti, voglio ancora che tu sia al sicuro, più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma...anche allontanarti ti ha fatto male. E voglio che sia tu a decidere per te, io non ne ho nessun diritto."

Stiles sente un polpastrello sotto al mento, Derek che lo spinge a guardarlo, prima di continuare.

"Ti amo, Stiles. Come lupo, come uomo. Sono innamorato di te e sei la mia priorità. Sei branco, sei casa, sei amore e il mio unico desiderio è quello di renderti felice, tenendoti al sicuro meglio che posso. Ma accetterò qualsiasi tua decisione, ora sono pronto."

Stiles sente le lacrime bagnargli le guance, ma non si muove per asciugarle. continua a guardare Derek, che accenna anche un sorriso, timido e incerto.

Stiles alza una mano, appoggiandola su quella guancia ricoperta da una barba non curata, ma morbida. Sente il calore di Derek, gli sfiora la fronte, dove prima c'era la benda a coprire lo squarcio.

"Non farti mai più del male. Promettimelo, Derek."

Derek gli prende la mano, portandosela alle labbra e baciandone l'interno del polso.

"Ci sarai tu a vietarmelo?" chiede.

Stiles sente speranza, timore. Sente ansia, sente aspettativa. Sente amore.

"Sì. Te lo prometto."



Derek sorride di nuovo, per la seconda volta in pochi istanti, poi si allunga, per appoggiare le labbra sulla fronte di Stiles, stringendogli le braccia intorno ai fianchi. Stringendosi Stiles addosso.

"Te lo prometto anch'io, allora" dice, per poi prendergli il mento tra le dita e, finalmente, baciarlo.





CE L'ABBIAMO FATTA A FINIRLA!
(Di corsa, appena tornata da lavoro, aspettando che anche il mio compagno torni dal suo. Ho il respiro corto come se avessi corso!)
Questa storia è stato un parto plurigemellare, si è creata da sola, hanno fatto tutto loro, partendo dallo spunto della dolce Sterek293. E io li ho seguiti senza farmi domande, scrivendo la loro storia, il loro dolor ee il loro amore. E mi sento anche molto soddisfatta, cosa che non succede spesso.
Scusate per tutti i Continua... e per i finali aperti, ma è stato molto bello! Ringrazio tutt* voi.
Alla prossima,
Blu.

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