#178

Stiles ha sempre odiato quel periodo dell'anno, quello in cui la sua natura di Omega prende il sopravvento e lo rende bisognoso, un ammasso di preghiere e non si sente nemmeno particolarmente un essere umano. L'ha sempre odiato, ma questa volta lo odia un po' di più. Molto di più. 

Il calore, da quando ha ventun anni, arriva una volta all'anno, preciso ed inesorabile. Sono quindi quattro anni che affronta quella merda, ma quest'anno, ai suoi venticinque anni, non sa se ne uscirà vivo. O almeno sano di mente. Sa che sarebbe dovuto andare in un centro specializzato, che forse, magari, avrebbe dovuto prendere quella medicina che gli ha consigliato il medico, per bloccarne gli effetti, ma odia prendere robaccia che lo fa sentire poco se stesso. 

Non che Stiles riconosca se stesso in quello che sta per diventare: un povero uomo, bisognoso di essere preso da qualcuno. E quel qualcuno non c'è. 

Sa che sta per arrivare, che manca al massimo un'ora, perché comincia a sentirsi agitato e accaldato, quindi chiude bene la porta di casa, sceglie qualche film e ha appena finito di preparare cibo e acqua quando squilla il cellulare. Alza gli occhi al cielo prima di rispondere. 

"Sto bene, sono ancora vivo, sono ancora me stesso e andrà tutto alla grande" dice, come una cantilena che quel giorno ha già ripetuto due volte. 

Sente Scott sbuffare un sorriso. "Fratello, sono solo preoccupato e mi assicuro che tu stia bene." 

"Lo so, Scottino, ma sto davvero bene e domattina sarà tutto passato. Non è la mia prima volta." 

"Ma è la prima volta che sei da solo e sappiamo che può essere doloroso." 

Stiles si stende sul divano, prima di rispondere. 

"Sì, lo sappiamo, ma non possiamo comunque farci nulla. Vedo come va quest'anno e magari, se proprio dovesse essere una tragedia, l'anno prossimo prenderò le medicine."

"Va bene, testardo. PErò, per qualsiasi problema, chiamami e vengo col medico, okay?" 

"Sì" risponde accondiscendente. "Ora vai da tuo marito e i tuoi bimbi e non pensarci." 

Si salutano, Stiles gli dice che gli vuole bene, poi mette play al primo film. E' giusto alla metà, quando qualcosa cambia e il calore si fa più forte, facendolo ritrovare eccitato in pochi minuti. Stiles cerca di ignorare in qualche modo quella sensazione opprimente, quel bisogno fisico, continuando a concentrarsi sul film, ma la distrazione non serve a nulla, perché il suo membro eretto preme contro la stoffa della tuta e richiede tutte le sue attenzioni. 

Non mette nemmeno pausa, ormai totalmente preso da altro, mentre si infila la mano nei pantaloni, per toccarsi in fretta e soddisfare il bisogno di venire. Infatti, impiega davvero poco tempo, per riversarsi nella propria mano con un grido strozzato. 

Ha ancora il respiro corto e ha appena finito di ripulirsi, togliendosi definitivamente i pantaloni, quando sente il cellulare vibrargli contro il fianco. 

"Giuro, se è di nuovo Scott lo blocco!" dice, sbloccando lo schermo e trovandosi davanti ad un messaggio decisamente inaspettato. 

(Ore 19:45) Come stai? DH 

Non sente Derek da poco meno di un anno prima, dal giorno in cui hanno formato le carte del divorzio e l'alpha se ne è andato con tutta la sua roba. Si sono incontrati quando Stiles aveva ventuno anni, si sono trovati e scelti. Sei mesi dopo erano già sposati e vivevano felici proprio nella casa in cui è ora Stiles. Derek era l'alpha perfetto: nessun ordine, nessona gerarchia di ruoli. Erano solo Stiles e Derek, e il loro amore ad unirli. Si erano trovati, scelti e poi erano venute fuori le incompatibilità. Derek aveva cominciato a lavorare come avvocato ed erano sempre più le ore che passava fuori casa che quelle che trascorreva con Stiles. Si amavano, certo, questo era innegabile, ma l'amore è anche presenza e Stiles era stanco di svegliarsi ogni mattina e non trovare suo marito, e di non trovare nemmeno un biglietto in cui gli dicesse che era uscito prima del solito per andare a lavoro. Così come non sopportava più di dover cenare da solo, lasciando in caldo il piatto di Derek, che tornava quasi sempre a notte fonda, cenava da solo e poi si infilava a letto stanco morto. 

C'erano anche dei momenti buoni, ovviamente, ma a Stiles non bastavano più a sopperire le mancanze. Si sentiva sempre più solo e la sua natura di Omega lo spingeva a sentirsi non abbastanza, mai abbastanza. 

Fissa il messaggio per qualche minuti. Da una parte non vorrebbe rispondere, perché Derek non si è fatto sentire per un anno e ora lo fa solo perché sa che giorno è. Dall'altra, invece, sa che pur non avendolo sentito mai, Derek non ha mai smesso di informarsi su di lui, di parlare col portiere del palazzo per sapere se fosse tutto okay o di cercare di estrapolare informazioni da Scott. 

(Ore 19:49) Sto bene. SS

Decide di rispondere in maniera concisa e anche vaga, senza far riferimento alla situazione in cui si trova. Soprattutto perché sta per diventare di nuovo duro e si sente anche bagnato dietro. Il respiro si fa di nuovo corto e il calore gli avvampa le guance. 

Il calore si "attiva" solo dal momento in cui un Omega trova il suo compagno, da quando l'alpha lo marchia col suo morso e decidono di stare insieme. Quindi, Stiles non ha mai vissuto un calore da solo, senza Derek, e non sapeva che anche solo pensare a lui lo avrebbe fatto sentire così bisognoso di lui e allo stesso tempo triste. 

Il cellulare vibra di nuovo, un altro messaggio. 

(Ore 19:52) Ne sei sicuro? Hai preso le medicine? DH

Un omega smette di avere i suoi calori solo quando recide il legame dal suo Alpha, legandosi a qualcun altro o rinnegandolo e Derek sa bene che Stiles non l'ha fatto o altrimenti lo avrebbe sentito. Quindi, sa che le medicine erano l'unica alternativa, ma Stiles è un cretino. 

(Ore 19:54) No, non le ho prese. Posso farcela. SS

Peccato che ora faccia fatica a respirare, senta tutto il sangue nelle parti basse ed è così bagnato da sentire solo un impellente bisogno di essere riempito da Derek.

(Ore 19:55) Posso venire lì. DH  

(Ore 19:56) No. SS

Stiles risponde di getto, perché sa che non è proprio il caso di vedere Derek in quel momento, non è del tutto razionale. Solo che non può evitare di prendere il proprio membro con una mano e cominciare a toccarsi piano, pensando a Derek che si è offerto di correre da lui. Non può evitare di pensare al suo alpha che corre in suo soccorso, che corre lì perché ne ha bisogno, che lo accontenta, che lo fa stare bene. 

L'orgasmo questa volta è ancora più forte, ma non serve a far scemare l'eccitazione che, al contrario, lo colpisce con un'impennata così forte che Stiles si sente girare la testa. Sa cosa deve fare, sa di cosa ha bisogno. Prende acqua, cibo e cellulare e si sposta in camera da letto, finendo di spogliarsi e prendendo il suo vibratore dal cassetto del comodino. Sa già che non sarà minimamente paragonabile a ciò che dovrebbe soddisfarlo, ma ha bisogno di sentire qualcosa dentro di sé. 

Apre le gambe, mettendosi comodo, non ha nemmeno bisogno del lubrificante per infilarselo dentro lentamente, sentendone ogni centimetro. Quando è tutto dentro, lo accende e la vibrazione gli manda scariche di piacere direttamente nel cervello. Nonostante sia così preso, sente comunque il cellulare e lo afferra con mano tremante, mentre il vibratore continua a vibrare incessantemente contro la sua prostata. 

(Ore 20:00) Posso provare ad aiutarti anche a distanza. Posso dirti cosa fare. DH 

(Ore 20:01) Non è così difficile sapere cosa fare. SS

Stiles risponde un po' acido, lo sa, ma sta lentamente impazzendo. Il vibratore gli dà piacere, ma non sembra abbastanza. Non è abbastanza. Sta per infilare deltro anche le sue dita, quando il cellulare lo avvisa dell'ennesimo messaggio. Al prossimo lo lancia fuori dalla finestra. 

(Ore 20:02) Io posso ordinarti cosa fare. DH 

Stiles nemmeno si rende conto di venire appena legge quel messaggio. Sarà che ha potuto chiaramente immaginare la voce di Derek dire quelle parole, sarà che sta perdendo la ragione, sarà che obbedire a Derek, almeno a letto, era la cosa che più gli piaceva, ma finalmente ha un attimo di pace, dopo quell'orgasmo così sconvolgente. 

Si passa una mano sullo stomaco, toccando il proprio sperma, mentre riprende il respiro. Sa che non è finita lì, ma ha la sensazione di poter respirare almeno qualche minuti prima che ritorni. 

LEgge di nuovo il messaggio, senza sapere cosa leggere tra le righe. Derek prova solo pensa per lui? La sua è solo la preoccupazione di un ex marito? LA preoccupazione di un alpha che non ha mai rotto il legame? 

(Ore 20:04) Non perché devo, ma perché voglio. DH

Derek risponde alla sua muta domanda, lo ha sempre fatto perché lo ha sempre capito. E a quanto pare ne è ancora in grado, anche a distanza. E Stiles cede, perché il calore sta tornando ed è già stanco. 

(Ore 20:06) Cosa devo fare? SS

Non usa la loro formula, non gli dice "Cosa devo fare, mio Alpha", ma lo pensa. E sa che anche Derek ne è consapevole. 

Non si aspettava che Derek lo chiamasse, credeva gli avrebbe scritto un altro messaggio, ma il telefono comincia a squillare e accetta la chiamata. 

"Derek" dice, senza nemmeno salutare. Ha così bisogno di sentire la sua voce. 

"Ciao, Stiles" risponde l'alpha, con la sua voce roca e profonda. "Raccontami dove sei." 

"Sono sdraiato a letto." 

"E sei tutto nudo?" chiede Derek. Stiles si p già portato una mano tra le gambe e si sta accarezzando piano. 

"Sì, ho già tolto tutto" risponde, accondiscendente. 

"Sei stato molto bravo. Ti sei anche già toccato?" 

"Sì, tre volte. E lo sto facendo anche adesso" risponde con un tono di sfida. 

"Mh, ma non mi pare di averti dato l'ordine di farlo. Ferma subito quella mano e dimmi cosa hai fatto fino ad ora. Veloce." 

Stiles, nonostante la frustrazione, obbedisce. 

"Mi sono toccato due volte con la mano e una con il mio vibratore." 

Sente Derek ringhiare. "Ti sei toccato con il vibratore, mh? L'hai infilato tutto dentro e poi l'hai acceso?" 

"S-sì" geme quasi. "Tutto." 

"E com'è stato? Ti è piaciuto averlo dentro? Hai usato il lubrificante?" 

Stiles si passa una mano sulla fronte. Sta sudando e sentire la voce di Derek lo sta mandando al manicomio. 

"No-niente lubrificante." 

"E come mai?" chiede lo stronzo. 

"Pe-perché..." Stiles non riesce nemmeno a parlare. 

"Perché sei già pronto e sei tutto bagnato, vero? E ora senti tutto colare da quel tuo bellissimo culetto, giusto?" 

Stiles annuisce, nemmeno consapevole che Derek non possa vederlo. "Voglio toccarmi..." dice, con tono piagnucolante. "Voglio toccarmi tanto..." 

"Chiedimelo bene, Stiles, per piacere." 

Il tono di Derek è così fermo, così duro, così imponente, che Stiles urla, venendo senza nemmeno sfiorarsi. 

"Ah, ma che bravo...Posso immaginarti mentre sei lì, con gli spasmi in tutto il corpo, per un orgasmo secco...Il tuo cazzo si sta contraendo ma non esce nulla, vero?" 

"Ah...Derek. Derek. Derek!" 

"Che bravo che sei, piccolo Omega, sei così bravo" lo loda derek e Stiles continua a gemere. 

"Ti prego, ti prego, posso toccarmi?" chiede, pregandolo. 

"Dove vuoi toccarti?" 

"Vo-voglio farlo con le dita..." 

"Ti ho chiesto dove, non come." 

"Nel mio buchetto...io voglio infilarci le dita, voglio muoverle veloce..." 

"mmmh" mormora con tono pensieroso Derek. "Ne infileresti tre per me, allora?" 

"Sì, sì!" esclama Stiles, obbedendo e infilando velcoe tre dita. "LE sto muove-muovendo. Io-AH, le-le muovo veloce."

"Che bravo che sei" lo elogia ancora Derek. "Sei davvero bravissimo, così...muovile veloce, okay? Fammi sentire quanto ti piace." 

"Ta-AH-tantissimo! Ne infilo un altro? Ti prego, ti prego!" 

Sente un leggero sbuffo di risata di Derek che però lo eccita ancora di più. "Sì, cucciolo, ma mettiti a carponi sul letto, esponiti per me come sai fare solo tu. Fai il bravo per me..." 

"Io sono bravissimo...ecco...sono a quattro zampe..."

"Sei sicuramente bellissimo lì, con quattro dita dentro, che ti scopi da solo, ascoltando la mia voce..." 

Stiles non riesce più a parlare, il piacere lo sta travolgendo, nonostante continui a non essere abbastanza. Sente la voce di Derek che continua a fargli complimenti, a dirgli che è bravissimo, che è bellissimo, che è ubbidiente. 

"Sì...io ubbidisco a te...." 

"Ah, sì?" chiede Derek con tono sorpreso. "PErché proprio a me, mio piccolo Omega?" 

Mio. 

Stiles viene, sporcando il letto sotto di sè e urlando di piacere. Continua a toccarsi, seguendo gli spasmi del suo membro, fino a quando i gemiti sommessi si sostituiscono alle urla e si accascia sul lenzuolo sfatto. 

"Sei stato meraviglioso" sussurra Derek, ora con voce più dolce. "Ora riposa un po', okay?" 

"Sì, mio Alpha" risponde Stiles, mentre le palpebre si fanno pesanti e si addormenta. 



Quando Stiles riapre gli occhi, il sole è alto e una sensazione di piacevole torpore lo pervade. Si sente ancora molto stanco e spossato, ma è piacevolemente avvolto nel piumone, pulito e-

"Perché sono pulito e ho i boxer addosso?" chiede ad alta voce, alzandosi di scatto e portandosi le mano agli occhi che si appannano per lo scatto troppo veloce. Quando riesce a riaprirli, si guarda intorno: è tutto in ordine come la sera prima, ma lui è pulito, è sotto le coperte anch'esse pulite e, aprendo il cassetto, vede che il vibratore è lì. Così come sul comodino c'è dell'acqua, una ciotola piena di frutta e il suo cellulare che afferra al volo, facendo partire una chiamata. 

"Pronto?" 

"Derek, non dovevi" dice, senza salutare. 

"Lo so, ma volevo. E sono stato lì al massimo mezz'ora, poco dopo che ti sei addormentato. Ti ho solo aiutato mettendoti a letto." 

"Mi hai pure pulito."

"Sì, e pulendoti. Poi ho mandato Scott poco fa, ha detto di averti preparato qualcosa da mangiare." 

Stiles si lascia cadere sul letto. 

"Non dovevate. Non dovevi. So cavarmela anche da solo."

"Questo lo so bene, non l'ho mai messo in dubbio. Volevo solo farlo." 

E in un attimo per Stiles è tutto chiaro. Ha pensato solo al proprio calore e non agli effetti che deve aver avuto su Derek. Derek è un alpha, è nella sua natura prendersi cura del suo omega, del suo compagno. 

"Derek, come stai tu?" 

Derke impiega qualche attimo per rispondere. 

"Non è stato...semplice. Saperti lì da solo in difficoltà, bisognoso di...delle mie attenzioni e sapere di non poterlo fare,,, beh, non è stato piacevole, ma mi hai permesso comunque di aiutarti. Solo che avevo bisogno di vederti e sapere che fossi al sicuro, dopo che ti sei addormentato. Non volevo entrare senza permesso a casa tua, mi dispiace." 

"Dispiace anche a me, ero così fuori di testa che non mi sono reso conto che era una notte difficile anche per te. Quindi non scusarti, diciamo che siamo pari." 

"Va bene" acconsente Derek. "Come ti senti?" 

"Sono stanco" risponde sincero. "Ma Sto bene. Non so cosa sarebbe successo senza di te, forse avrei perso la ragione." 

"Non esiste nessun "e se...", perché non lo avrei mai permesso."

Il tono di Derek è così deciso, così sicuro, che Stiles si lascia scappare una singola lacrima. Inutile negare che, nonostante tutto, quello sia il suo compagno, la sua anima gemella, il suo unico amore. Anche se tra loro è andata male.

"Lo so" risponde, quindi, Perché è la verità, lo sa. 

"Ora riposa, è stata una notte difficile. Prenditi il tempo che ti serve e stai tranquillo, okay?" 

"E tu cosa fai?" non può fare a meno di chieder Stiles.

"Non ho impegni oggi, credo che mi allenerò un po'." 

"Okay, va bene..." Stiles nonsa cosa dire. Deve salutarlo? Poi non si sentiranno per un altro anno? Deve dire altro? Parlare del tempo, di politica, di Scott, di qualsiasi cosa? Non riesce a dirgli addio di nuovo. 

"Allora riposa, ciao cucciolo mi- Scusa, io- ciao Stiles."

"Aspetta!" urla Stiles per non farli mettere giù il telefono. "Non staccare!" 

"Cosa?" chiede Derek. 

"Nemmeno per te è stata una nottata facile, devi riposare anche tu...vieni...vieni qui. Riposa con me."

"Stiles..."

"Ti prego" interrompe ogni sua obiezione Stiles. "Ti prego, vieni qui, vieni da me. Ho bisogno di te, ancora." 

La risposta di Derek è un ringhio sordo. 







La parola era "MEDICINE". 

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