#160

"Credo che arriveremo tra dieci minuti. Stiles sta già saltellando in giro, ha preso i giochi e non riesco più a tenerlo. Derek li ha finiti i compiti?"

Claudia è seduta sul divano, al telefono con la sua migliore amica, Talia Hale.

"Sì, ha finito già da un po'. Venite quando volete, che ho fatto anche i biscotti con le gocce di cioccolato."

"Perfetto, a tra poco!"

Claudia prende la borsina coi giocattoli di Stiles e le chiavi dell'auto.

"Andiamo da Derek?!" Chiede il piccolo. Lei gli sorride, indicandogli di salire in auto.

Conosce Talia da quando andavano al liceo insieme, anche se la donna è di due anni più grande. Sono sempre state insieme, l'una il supporto dell'altra e l'una la damigella d'onore dell'altra quando si sono sposate con Noah e Robert.

Quando arrivano a casa Hale, inoltrata nella riserva e circondata da alberi, Claudia lascia che Stiles possa correre da solo verso la porta che si apre appena lui mette piede sui gradini del portico e appare Derek, sorridente.

Hanno quattro anno di differenza, Stiles ne ha sei e Derek dieci. Sono sempre andati d'accordo, come se non li divideremo quegli anni. Derek è sempre stato super protettivo e non si è mai stancato delle chiacchiere o del continuo movimento di Stiles. È davvero un bambino speciale, paziente, gentile e Claudia è davvero felice di vederli giocare insieme.

Stiles gli si lancia letteralmente tra le braccia, rischiando di far cadere entrambi, ma Derek lo stringe a sue volta e Claudia nota come gli annusa i capelli con gli occhi chiusi.

Sì, Derek come sua mamma, le sue sorelle e gran parte della sua famiglia, è nato lupo mannaro. Talia lo ha confessato a Claudia quando ha compiuto vent'anni e, superata la curiosità e lo sconvolgimento iniziale, per lei non è mai cambiato nulla. Ma è per questo che riconosce i segnali di un lupo che si prende cura di un membro del suo branco. E per Derek, Stiles è parte del branco, pur essendo umano e non facendo parte della sua famiglia.

"Ciao Claudia!" Saluta il ragazzino, sporgendosi per baciarle la guancia. Claudia ha già detto che lo adora?
"Venite, mamma sta finendo di preparare i biscotti con Laura, anche se Cora ha messo le mani nell'impasto e ha fatto un pasticcio!"

Claudia ride, seguendolo insieme a Stiles.

Il pomeriggio prosegue tranquillo. I biscotti buoni come sempre, Stiles che gioca con Derek e Cora e Laura che vuole fare l'adulta stando con le due donne in cucina. Solo che all'improvviso, sentono delle urla provenire dal salotto e corrono a vedere.

"Lascialo stare!"

Derek è in piedi, davanti a Stiles che se ne sta seduto sul tappeto, che urla contro sua sorella Cora, che sta quasi per piangere.

"Derek! Cosa succede?!"

Claudia riconosce nel timbro di voce di Talia qualcosa non totalmente umano, quindi non si intromette.

"Cora voleva un gioco di Stiles e lo stava facendo arrabbiare. Non deve farlo!"

Derek è così agitato che ha il respiro corto. Claudia comincia a preoccuparsi, non per l'incolumità di Stiles, ma per Derek. Non l'ha mai visto così. 

"Derek, tesoro" parla Talia con tono calmo ma fermo, "Cora non vuole fare del male a Stiles, litigano come tutti i bambini della loro età. Lascia che risolvano da soli, okay?" 

Derek fissa sua mamma, poi punta i suoi occhi in quelli di Claudia che gli sorride. 

"Mi dispiace" dice, abbassando lo sguardo. Claudia sta per dirgli che non è un problema, ma suo figlio la anticipa, alzandosi e prendendo la mano di Derek tra le sue. 

"Glielo do il mio gioco a Cora, così non ti arrabbi più."

A Claudia viene da sorridere, e si sente così intenerita da quel gesto. Derek prende a sua volta le mani di Stiles, poi, di slancio, lo abbraccia forte, annusandogli come sempre i capelli. 

"Io voglio sempre proteggerti" dice e Claudia quasi con le lacrime agli occhi, si volta verso Talia. Solo che ciò che vede le gela il sangue. Talia è lì, con le braccia incrociate, espressione dura, furiosa e gli occhi accesi di rosso. 

Quando la situazione sembra essersi calmata e Laura torna in camera sua, Claudia si siede in cucina, al fianco di Talia e le mette davanti un bicchiere d'acqua. 

"Bevi, calmati, poi mi spieghi cosa è successo?" 

La donna annuisce, bevendo qualche sorso. 

"Derek non si comporta così nemmeno con le sue sorelle o con me e suo padre. Siamo il suo branco e da tempo avevo capito quanto considerasse parte di esso anche Stiles. PAssano così tanto tempo insieme che lo credevo normale, anche per Cora e Laura lo è. Anche per me lo sei tu e lo è Stiles." 

"Ma cosa c'è di diverso tra loro due?" incalza Claudia. 

"Non ne sono sicura, ma ho qualche teoria." 

"Cos'è successo?" Peter Hale, fratello di Talia, entr ain cucina, senza nemmeno salutare e con espressione preoccupata. Claudia l'ha sempre visto sorridente e ironico, quindi ora davvero si preoccupa. 

Talia risponde ad entrambi. 

"Credo che Stiles sia il compagno del lupo di Derek ma che lui ,essendo troppo piccolo, non lo sappia o comunque non sa cosa significhi, quindi è solo spinto a proteggerlo ad ogni costo. Anche al costo di ringhiare contro Cora..."

"Compagno?" chiede Claudia, mentre PEter si siede e si passa le mani tra i capelli. E' proprio l'uomo a spiegare. 

"Raramente, ma non impossibile, succede che un mannaro riconosca una persona come compagno del proprio lupo. Non è detto che sia amore, che debbano per forza stare insieme, ma per un lupo esisterà sempre e solo quella persona da proteggere. Viene a formarsi un legame indissolubile, di cui l'altra persona può anche essere inconsapevole in eterno, ma che spingerà sempre il lupo a fare tutto per il suo bene. Non ho mai sentito o letto di un bambino di dieci anni che avesse trovato il suo compagno, ma credo anch'io sia così. L'odore di Derek, il suo atteggiamento da quando erano ancora più piccoli. Tutto mi fa pensare che sia così." 

Claudia prende il bicchiere di Talia e ne beve un sorso, quasi fosse alcool. 

"Cosa dobbiamo fare? Derek può controllarsi? Secondo voi porebbe far del male a Cora se succedesse di nuovo? Potrebbe far del male a chiunque altro si opponesse a Stiles?" 

Talia abbassa lo sguardo. 

"Non lo so" ammette. "Posso provare a parlarci, a spiegarglielo, ma ha pur sempre dieci anni, è da poco che sta imparando a governare la sua trasformazione... Io..." 

"Dovete separarli" si intromette Peter. 

"E a mio figlio non ci pensi? Derek ne uscirebbe distrutto!" 

"Sì, ma ha tutta una vita per accettare la separazione e, magari, quando sarà un po' più grande potrete farli incontrare di nuovo."

Claudia si sente confusa e frastornata. 

"Viviamo nella stessa città, frequentano la stessa scuola, come possiamo separarli? Derek riconosce l'odore di Stiles ovunque. L'ho capito perfino io." 

"Ci trasferiamo."

Claudia, Peter e Talia si voltano verso l'ingresso della cucina. Robert Hale entra, appoggiando le mani sulle spalle di sua moglie che, Claudia solo ora se ne rende conto, ha iniziato a piangere. 

"E' l'unica soluzione" spiega l'uomo. "E non devi sentirti in colpa" dice a Claudia, "è per il bene anche di Stiles, che potrà vivere la sua infanzia e adolescenza. Derek imparerà a gestire i suoi istinti, a capire che la mancanza di Stiles può essere sopportata e tra qualche anno torneremo qui." 

Claudia lascia andare le lacrime, abbracciando Talia. Le dispiace, si sente in colpa per Derek, per Stiles, per tutti loro. Vorrebbe trovare una soluzione alternativa, ma non riesce a pensare. 

"Dove andrete? Possiamo lo stesso sentirci noi? Cosa dirò a Stiles?" 

Robert si siede al suo fianco. 

"Io dovrei comunque partire per lavoro, ho un incarico importante a NEw York ed è quello che diremo ai bambini, okay? E certo che possiamo sentirci." 



Sei anni dopo 

Claudia sapeva sarebbero tornati quel giorno, ma si era già messa d'accordo con Talia per vedersi due giorni dopo, di domenica, per darle modo di mettere in ordine la casa e sistemarsi per bene. Quindi non si aspettava per nulla quell'incontro al supermercato. 

"Claudia?" 

Si era girata e si era ritrovata davanti un ragazzo alto, con i suoi soliti occhi di quel verde trasparente e l'espressione gentile di quando era un bambino. 

"Oddio, Derek!" aveva esclamato, andandogli in contro e abbracciandolo forte. "Sei diventato più alto di me! E sei bellissimo!" 

Derek era arrossito fino alle orecchie, ma aveva ricambiato l'abbraccio. Claudia l'aveva anche sentito annusarla. 

Ora stanno passeggiando nella corsia dei surgelati, entrambi che spingono il carrello. 

"Mi siete mancati tantissimo" dice la donna. "Come stai, Derek?" 

"Sto bene. New York è una città meravigliosa, c'è sempre qualcosa di nuovo da fare o da vedere, ma qui..."

"Qui è casa" concude lei, facendolo sorridere. 

Derek sembra pensieroso, poi continua. 

"Mi siete mancati anche voi e...e mi dispiace esserne stato la causa. Tu e mamma siete amiche da sempre e vi ho separat-" 

Claudia non può non interromeprlo. 

"Era per il tuo bene e quello di Stiles. Non ne hai nessuna colpa, anzi. Quello che vi è successo è bello, solo che eravate troppo piccoli." 

Derek annuisce. 

"Ora so cosa è successo e, soprattutto, sono in grado di controllarmi. Non nego che è stato difficile i primi tempi, perché non capivo cosa stesse succedendo, ma... ora non gli farei del male e non sarei un bambino apprensivo e violento." 

Claudia gli accarezza un braccio. 

"Non sei mai stato violento, Derek e in fondo tutti sapevamo che non avresti mai fatto del male a nessuno. Abbiamo solo deciso di evitarti i sensi di colpa nel caso lo avessi fatto senza rendertene conto. E sono felice che tu ora sia qui." 

Derek passeggia un altro po' in silenzio, poi le pone la domanda che Claudia stava aspettando. 

"Stiles come sta? Non so praticamente nulla di lui." 

"Sta benone" gli risponde. "I dodici anni lo hanno preso di colpo con tutti gli sbalzi ormonali di voi adolescenti e molte volte è intrattabile o fin troppo iperattivo, ma sta bene. E gli sei mancato tanto. I primi tempi non faceva che chiedere di te, ha anche pianto molto, ma poi ha capito." 

"Mi dispiace" si scusa ancora Derek. 

"Pensi possiate rivedervi?" 

"Solo se tu e Stiles volete. Magari è arrabbiato con me..." 

"Stiles ti adorava, non vedrà l'ora!" 



Claudia incontra Talia da sola la domenica mattina, fanno colazione insieme dopo essersi abbracciate e aver ovviamente pianto insieme. Si sono sempre sentite, ma vedersi è tutt'altra cosa. Noah e Robert si mettono d'accordo per andare a pesca il fine settimana successivo e poi, ovviamente, si ritrovano a parlare dei propri figli. 

"Derek era così dispiaciuto che non sapevo come dirgli che non è per niente colpa sua. Pensi che possano rivedersi?" 

Talia sorride. 

"E' nel suo carattere sentirsi responsabile di ogni cosa e, sì, penso sia pronto. Può essere amico di Stiles e si sa controllare." 



Stiles sta cercando di capire come risolvere quell'esercizio di matematica, quando sente il suono del campanello e, contro voglia, è costretto ad andare ad aprire perché i suoi genitori sono a fare la spesa ed è solo in casa. Sta attento a controllare bene chi sia, perché mamma così gli ha insegnato, ma poi spalanca la porta quando li vede. 

Laura, Cora e Derek sono sull'uscio di casa sua, dopo sei anni. Stiles non riesce a parlare, ma si ritrova stretto nell'abbraccio delle due ragazze, che gli stanno anche fracassando i timpani. 

"Ci sei mancato tanto, Stiles" dice Laura. Stiles la guarda, è diventata bellissima. Ha diciannove anni, ormai è una donna e Stiles ne è proprio affascinato. 

"Come sei bella" le dice, infatti, in tutta la sua ingenuità, facendola ridere. 

"Ci fai entrare?" dice lei, scompigliandogli i capelli e lui le fa spazio, ma poi si ritrova Derek davanti. 

"Ciao, Stiles" gli dice. 

"Tu puoi anche tornare a casa, Derek, non ti voglio vedere." 

Stiles sente il verso di stupore di Laura e vede l'espressione ferita di Derek, ma è ancora arrabbiato e si è sentito ferito. Aveva solo sei anni, ora ne ha il doppio, ma non lo accetta. Era il suo migliore amico. 

Derek non risponde, ma fa un cenno a sua sorella e se ne va. 







La parola era "GOCCE". 

Tutta per @sterek293 che si merita richieste esaudite. 

Continuo, promesso! 
Blu. 

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