#135

#Writober

Hukka: lupo

Stiles non sa se sia un problema suo o se dipenda tutto dal fatto che quello lì è Derek, ma non ha per niente paura.

Si è ritrovato da solo a casa del mannaro, nonostante la luna piena alta nel cielo, perché aveva necessità quasi fisica di sfogliare tutti i nuovi libri portati lì da Peter la settimana prima. Libroni enormi, impolverati, alcuni scritti in lingue sconosciute, ma che, come sempre, affascinano Stiles.

Come ogni volta che è lì, Stiles si è versato del succo di mirtillo che Derek tiene in frigo solo per lui anche se non lo ammetterà mai e si è seduto sul divano a leggere. Solo che, dopo dieci minuti, un insetto gli è passato davanti così veloce che Stiles, spaventato, si è alzati di scatto, dimenticandosi di star reggendo, oltre al libro, anche il bicchiere ancora pieno.

Si è ritrovato la maglietta zuppa di succo e di colore viola. Per fortuna è riuscito a salvare il libro. Senza nemmeno rispondere al sopracciglio alzato di Derek è corso in bagno per darsi una ripulita, solo che ora è lì senza maglietta e senza jeans, che non sa cosa fare.

"DEREK!!" urla dal bagno. "SONO NUDO, MI PRESTI QUALCOSA DA METTERE SENZA GIUDICARMI CON QUELLE SOPRACCIGLIA?"

Non sente risposta, ma dopo un minuto sente dei colpi sulla porta.

"Ti ho messo delle cose in camera, sul letto, imbranato."

Stiles sbuffa. "Non c'era bisogno di insultarmi" borbotta, uscendo dal bagno. Per fortuna il corridoio è vuoto e anche la camera di Derek. Sul letto ci sono i pantaloni di una tuta e una t-shirt che Stiles dovrebbe indossare, ma si perde a guardarsi intorno, non è mai entrato lì.

La camera di Derek è un po' impersonale, non ci sono foto, non ci sono tanti colori. Solo un letto e un armadio in legno scuro e un lenzuolo verde sul letto. La vetrata fa entrare la luce della luna che illumina tutto l'ambiente, senza che ci sia bisogno di accendere la luce e, nonostante sembri fredda, si sta decisamente bene.

Stiles si avvicina al letto, afferrando la maglia, ma una voce lo fa girare di scatto.

"Stiles, dopo pulisci tutt-"

Appena Stiles incrocia lo sguardo di Derek, voltandosi, il mannaro si zittisce e tre cose accadono contemporaneamente.

A Stiles cade la maglia dalle mani.

Il suo cuore comincia a battere in maniera forsennata.

Gli occhi di Derek si accendono di rosso.

"I-io..." Stiles non sa nemmeno cosa vuole dire, sa solo che quegli occhi gli stanno accendendo la pelle. Balbetta, mentre Derek fa qualche passo, si abbassa e prende la maglia.

"Questa la mettiamo dopo, che ne dici?" chiede, con la voce roca di un lupo in trasformazione.

Stiles riesce solo ad annuire, non sa più né come si parla né come ci si muove. Sa solo che non è spaventato, anzi.

"Bene" sussurra Derek, avvicinandosi ancora di più, lanciando la maglia alle spalle di Stiles che si sente fremere. Derek è così vicino che quasi lo sente addosso. Così vicino che lo vuole sentire addosso.

Le braccia di Derek gli cingono la vita senza che Stiles possa nemmeno accorgersi del movimento e l'uomo gli sussurra contro il collo mentre le sue mani scendono fino al suo culo.

"E questo perché lo nascondi sempre in quei jeans larghi? E' così bello..." dice, strizzandogli forte i glutei. Stiles si inarca leggermente, appoggiando le mani sul petto solido dell'altro.

Sente un leggero graffio sulla pelle, poi un rumore di stoffa lacerata. Derek gli ha strappato i boxer di dosso. Con gli artigli.

"Hai paura?" chiede, puntando il suo sguardo rosso negli occhi di Stiles che fa no con la testa.

"No, per niente" risponde, questa volta con tono di voce sicuro.

"Io sì" ribatte Derek, inaspettatamente. Stiles spalanca gli occhi.

"Di cosa? Di me?"

Derek allarga il sorriso, in un sorriso che non è propriamente tale, perché mostra due lunghe zanne e denti più affilati.

"Di farti del male, perdendo il controllo più di quanto non abbia già fatto."

Stiles sente le gambe tremare a quella affermazione. Non sa come prendere quella frase. Probabilmente è solo il fatto che Derek si preoccupi di essere la causa di ogni male a parlare, ma qualcosa gli dice che non è solo quello. Che Derek abbia una particolare preoccupazione nei suoi confronti e che a parlare ora sia anche, e soprattutto, la sua parte animale.

Stiles muove le mani dal suo petto, fino ai bordi della maglia, afferrandoli e tirandoli verso l'alto. Derek lo guarda, poi solleva le braccia, lasciando che Stiles gliela possa sfilare e lanciare da qualche parte della stanza.

Il ragazzo si alza sulle punte, fino a parlargli in un orecchio dalle fattezze animali.

"Non mi fai paura e non mi farai del male, ne sono certo. Sei tutto quello che voglio, così come sei, e lo sai bene anche tu."

Le mani di Derek, lente, si muovono dal suo sedere alla schiena. Stiles sente gli artigli graffiare, lasciare scien infuocate e trema di aspettativa e piacere. Di istinto reclina la testa, esponendo il collo e Derek se lo stringe ancora di più addosso, sfiorandogli quella parte di pelle con la punta del naso.

"Mi fai impazzire..." sussurra e Stiles non è nemmeno tanto sicuro che si sia accorto di averlo detto ad alta voce, ma non importa. Tutta la sua concentrazione, ora, è sulla punta del naso di Derek sostituita dalle sue zanne.

Stiles sa che con un po' di pressione in più Derek potrebbe aprirgli la gola, ma è così tranquillo che quasi si spaventa per quello. Derek afferra un lembo di carne tra i denti, senza stringere, e un ringhio sordo gli parte dal centro del petto. Stiles lo sente vibrare dentro di sé.

Le mani del lupo di spostano fino alle sue cosce, sollevando Stiles e lanciandolo sul letto.

Derek è ancora in piedi, che lo sovrasta, con gli occhi ancora rossi e tutte le fattezze di un mannaro in versione beta. Stiles continua a trovarlo bellissimo.

"Vieni qui..." dice, allungando le mani. Derek appoggia un ginocchio sul letto, sporgendosi in avanti, per afferrare una mano e intrecciare le dita a quelle di Stiles. Le mani sbattono contro il materasso, quando Derek si stende tra le cosce aperte di Stiles, strusciandosi su di lui.

Lo sfregamento coi jeans, con la durezza di Derek, con Derek, fanno gemere Stiles in un modo in cui non ha mai fatto prima. Ma non se ne vergogna.

"Spo-spogliati, ti prego..." ansima e Derek si mette in ginocchio tra le sue gambe, aprendo i jeans e sfilandoli.

Stiles non riesce a seguire tutto il movimento perché il suo cervello registra un'unica informazione: Derek non porta biancheria intima.

La mano artigliata del mannaro ora è intorno alla sua erezione e si muove piano. Stiles è totalmente incantato da quel movimento, dal membro rosso e grosso e duro di Derek.

"Voglio assaggiare" dice, senza riuscire a fermarsi prima.

Derek sposta le mani. Stiles lo vede allargare le narici, prendendo un respiro profondo, come per calmarsi.

"Sono tutto tuo" dice. E Stiles quasi esplode per quella sottomissione.

"Stenditi, per piacere" chiede e Derek esegue, appoggiandosi alla testiera del letto. Stiles si posizione tra le sue gambe, disteso, le labbra a pochi centimetri da lui. Prima di assaggiarlo, però, troppo catturato dal suo odore, si avvicina, affondando il naso nel suo inguine. L'odore di Derek è inebriante, è selvaggio, è forte.

Sente la sua mano tra i capelli, gli artigli solleticargli la nuca e alza lo sguardo in quegli occhi rosso fuoco. Poi si abbassa, inglobandolo completamente.

Il sapore è ancora meglio del suo profumo. Stiles lecca, succhia, senza mai distogliere lo sguardo da Derek che, dopo pochi secondi, chiude gli occhi e reclina la testa contro il cuscino, spostando la mano dalla testa di Stiles al materasso, conficcandogli dentro gli artigli.

Stiles rallenta un po', prendendo la mano e riportandosela sulla testa. Si separa con uno schiocco.

"Non mi farai male" dice, mentre un rivolo di saliva gli bagna il mento. Derek ringhia e se lo trascina addosso, a cavalcioni.

"Ne sei sicuro" dice Derek, probabilmente annusando la sicurezza di Stiles.

"Preparami" è la risposta del ragazzo.

Derek ribalta le posizioni senza sciogliere la presa, sovrastando Stiles che è così esposto ma allo stesso tempo così tranquillo.

Derek gli apre le gambe, chiedendogli con un gesto di tenersi le ginocchia con le mani e Stiles obbedisce, così eccitato quasi da esplodere.

Derke ringhia ancora poi si abbassa e Stiles sente la prima leccata lì, alla sua apertura e grida, esponendosi ancora di più. Sa che Derek non può allargarlo con le dita, perché gli farebbe male, quindi si lascia torturare da quella fin troppo piacevole pratica. Derek lecca, infila la lingua, lo allarga piano, stringendogli i glutei e Stiles si sente gocciolare.

"Derek, ti prego, basta..." ansima e Derek si alza di scatto. Sembra terrorizzato.

"No" si affretta a dire Stiles. "Solo che non voglio venire così. Ti voglio dentro."

Il mannaro sembra calmarsi e si sposta, prendendo le gambe di Stiles e riabbassandole sul letto.

"Girati" ordina e il ragazzo ancora una volta esegue, mettondosi a carponi.

Derek gli passa un artiglio lungo tutta la schiena, fino al suo spacco e Stiles si inarca. Quasi viene.

"Ti prego..." sussurra ancora e Derek avvicina la punta del suo membro, spingendosi piano.

Stiles si sente come spaccato in due, Derek è enorme e fa male nonostante la preparazione.

Sente un ringhio alle sue spalle, vorrebbe così tanto guardarlo, ma aspetta che Derek sia tutto dentro prima di parlare, perché proprio non ci riesce.

"Muoviti" ordina, perché si sente così pieno che il dolore passa in secondo piano. Vuole sentirlo muoversi.

E Derek non se lo fa ripetere due volte, gli afferra i fianchi ed esce lentamente da lui, rientrando poi in un unico colpo che fa inarcare Stiles in un muto grido di piacere. Derek continua per altre tre spinte così, fino a quando tutto è troppo, Stiles non riesce più nemmeno a ragionare. Punta meglio le ginocchia sul letto e si alza, mentre Derek gli artiglia il collo e continua a spingersi anche in quella posizione. Petto contro schiena, Stiles sente cuore e ringhi di Derek come fossero suoi.

"Voglio guardarti" riesce a dire tra i gemiti.

"Sono un mostro" risponde Derek ansiamando e a Stiles si scioglie il cuore. Si rimette carponi e lentamente fa uscire Derek da sé, poi si gira a guardarlo.

Ha il volto distorto dai tratti mannari, la bava che scende dalle zanne, gli occhi sempre rossi.

"Sei meraviglioso" dice, accarezzandogli lento la guancia, per poi stendersi sulla schiena, aprendo le gambe. "E io voglio guardarti."

Derek prende un respiro, poi si cala su Stiles, penetrandolo di nuovo con foga. Solo che Stiles si rende conto che tiene lo sguardo basso, quindi gli prende il mento e, con tono fermo, gli ordina "Guardami!".

E qualcosa cambia.

Derek fissa lo sguardo nel suo e, lentamente, le zanne si ritraggono, le orecchie scompaiono e i suoi tratti tornano ad essere quelli di sempre.

Gli occhi, ancora rossi, sono gli ultimi a lasciare il posto a quel meraviglioso verde che Stiles tanto ama.

"Ehi" dice, quasi commosso.

Derek appoggia la fronte su quella di Stiles, il respiro ancora corto, poi torna a guardarlo. Non dice nulla ma, finalmente, si sporge e lo bacia. Lo bacia lento, mentre riprende a spingersi nel suo corpo. Stessa foga, ma è tutto diverso. Si toccano, si abbracciano, si baciano e si guardano per tutto il tempo. Stiles è quasi sicuro che derek abbia anche ricambiato i suoi sorrisi.

Vengono insieme, stretti, sudati e uniti.

Derek esce dal corpo di Stiles solo quando la posizione diventa troppo scomoda, ma si sdraia di schiena e se lo trascina addosso. Stiles sente il suo cuore ancora battere veloce, ma sa che Derek è più calmo.

Le dita umane di Derek gli stanno attorcigliando i capelli, mentre lui passa i polpastrelli sul suo petto nudo, quando squilla il telefono.

"Scott" dice Stiles. "E' la sua suoneria personalizzata."

"Vuoi rispondere?" chiede Derek.

Stiles nega.

"Non può sicuramente essere più importante di questo" sussurra.

Sente un bacio di Derek contro i capelli.

"Stai bene?" chiede.

Stiles sbuffa un sorriso.

"Sto benissimo. Tu stai meglio?"

Derek non risponde, ma gli mette un dito sotto al mento, per poterlo guardare.

Il bacio è lento, languido. Le lungue giocano e si rincorrono, le mani tra i capelli, i respiri che si scontrano. Si separano con uno schiocco, Stiles ha gli occhi lucidi e quelli di Derek sono ancora verdi.

"Sì, ora sto meglio" risponde, tornando a stringerselo addosso.

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