Pagina due
10 Marzo
Ebbene, riprendiamo da dove ci eravamo lasciati, che ne dite?
«Mi scusi signore ma tutto questo non è più divertente, chiamare la polizia senza un motivo è reato lo sa?» ridacchiai divertito.
«Questo non ti sembra un valido motivo?» ribattei divertito.
«Se scavalca quella ringhiera non lo sarà senz'altro. Se intende fare lo spiritoso ancora per molto faccia pure, ma non mi faccia perdere tempo, sa, la gente ha di meglio da fare che stare con uno squilibrato che si diverte a stare seduto su un cornicione di un hotel».
Fermiamoci un attimo per piacere.
Vedete, ragioniamo un attimo sulle parole di Jane.
Secondo voi, secondo la vostra logica se preferite, chi di noi due ha ragione?
Mi spiego meglio.
Voi adesso starete giustamente pensando perché quel matto non si butta?
Giusta osservazione amici miei, dico davvero.
So che adesso sembrerò pazzo, o forse perfino noioso ma attendete ancora un attimo vi prego, ho ancora tante cose da dirvi, sapete?
Dunque, torniamo al discorso dell'illegalità del mio gesto.
Jane aveva chiaramente espresso la sua opinione riguardante la mia posizione, mi seguite?
Molto bene.
Ha detto che facendo quel che stavo facendo commettevo un reato.
Benissimo.
Ma pensateci bene, non avete ancora tutti gli strumenti necessari per capire chi di noi due ha ragione, e sapete perché?
Ve lo spiego subito, non temete.
Lei ha liberamente espresso il suo parere, ma voi non avete ancora capito quale sia il mio.
Vedete, è qui che volevo arrivare.
Spesso la gente, principalmente quella potente sul piano sociale, tende a manipolare la mente dell'essere umano che gli capita davanti.
In questo caso la giornalista non vedeva l'ora di tornarsene a casa, guardarsi una bella serie TV o chi lo sa, stare con il suo fidanzato.
Credo che tutti mi abbiate capito.
Di certo non faceva i salti di gioia all'idea di dover restare con un presunto pazzo suicida per il resto della giornata.
«Non ti sei ancora chiesta il motivo per cui io sia qui?» lei alzò un sopracciglio, irritata.
«In effetti è la domanda che mi sto ponendo più spesso da quando sono qui, semplicemente non volevo metterle pressione esprimendo la mia perplessità».
Facciamo un'altra pausa.
Queste parole sono palesemente una menzogna per chi sa interpretarne a fondo il significato.
Mi spiego immediatamente.
Fate molta attenzione però, perché è importante comprendere il significato di certe azioni.
Come avevo precedentemente accennato, la mente umana è facilmente manipolizzabile.
Con questo voglio dire che sicuramente la giornalista cercava uno modo per farmi scendere, una via semplice ed efficace, per non perdere troppo del suo prezioso tempo.
Scusate tanto, torniamo al nostro ragionamento.
Con queste parole Jane voleva impossessarsi della mia mente ai propri interessi.
Anche se può sembrare il contrario, lei non aveva la minima intenzione di aiutarmi, semplicemente voleva mettere fine a quel teatrino per tornare a casa con la coscienza pulita e magari anche un po' di dollari in più nella tasca del bel giubbotto blu che indossava.
Helton si faceva comprare facilmente, dico soltanto questo.
Ed ecco che torniamo al processo di manipolazione, perché quello signori, proprio quello era lo scopo della bella giornalista: manipolarmi.
Ahimè, aveva fatto i conti senza l'oste, si suol dire.
Voi italiani dite così se non erro. Perdonatemi se sbaglio, sono pur sempre un onesto cittadino americano.
Ma sto parlando troppo, sicuramente non vedete l'ora di scoprire quello che successe dopo, bene, per ora sarò buono, quindi leggete attentamente per scoprire ciò che accadde.
«Non mentirmi Jane, so riconoscere una bugia, per quanto tu possa essere brava a nasconderla, io arrivo sempre alla verità».
Pausa.
«D'accordo, mi dica allora, su cosa io dovrei mentirle?» risi scuotendo la testa.
«Vedi, niente di tutto quello che hai appena detto e vero. Posso svelarti un segreto se vuoi» lei mi guardò curiosa, probabilmente credeva davvero che quello fosse il momento decisivo, quello in cui decidevo cosa fare.
Si sbagliava di grosso.
«Mi dica, sono tutta orecchi» i suoi occhi luccicarono di desiderio.
«Sai quanto è facile manipolare qualcuno?» la sua espressione speranzosa mutó in una di profondo sconforto.
Beh, riconosco il suo tormento.
Non sono poi così insensibile.
«Sa perché ho chiamato proprio te qui?» lei sbuffò, impaziente.
«Perché ha chiamato me oggi?» io risi divertito.
«Perchè la conosco».
Lei alzò un sopracciglio, confusa.
«Come prego?» ribatté stranita, «Hai capito bene signorina».
«Provaci, guardami negli occhi e dimmi, secondo te, chi sono io?».
Perdonatemi lettori, ma credo che per oggi possa bastare.
Non temete, riuscirò ad esprimere tutti i miei ideali il prima possibile, per adesso.
Vi saluto.
Passate una buona giornata.
Spazio autrice
E buonsalve!
Come state? Spero bene
Sono tornata con un nuovo capitolo di 21, come avevo promesso!
In tutta onestà devo dire che la copertina attuale non mi fa impazzire, quindi se avete qualcuno da consigliarmi scrivetemi o in bacheca o nei commenti!
E nulla, spero che la storia vi stia piacendo e chi lo sa, anche un po' incuriosito?
E nulla!
Baci!
Chiara 💕
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