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Il risveglio sorprendentemente caloroso di quella mattina aveva restituito il sole ad una giornata altrimenti grigia, destinata a migliorare di ora in ora, probabilmente a causa del fatto che i fratelli Bergman fossero assolutamente da capogiro in completo. Avvolti in candide camice di seta, strette al punto giusto, i primi due bottoni liberi dall'occhiello a lasciare intravvedere il varco fra le clavicole o, nel caso di Ernst, ad attirare lo sguardo sulla collana in legno regalatagli da Jules l'inverno passato, i gemelli furono accolti forse un po' troppo calorosamente dal personale femminile dell'azienda. Ingelosito, il moro li costrinse ad indossare la giacca blu scuro in tono con i pantaloni di velluto, sperando di squadrarli o, almeno, invecchiarli, ma ebbe solo l'effetto di far spiccare ulteriormente le loro forme giovani e dinamiche, concedendo a Claes una tasca dove riporre il proprio pettine, dannatamente utile per scacciare verso l'alto il suo sensualissimo ciuffo ribelle ogni due minuti.
- Avrei davvero fatto meglio a regalare a tutti e due degli enormi maglioni super coprenti ! O dei cartelli con sopra scritto "Proprietà di Jules Lindgren" a caratteri cubitali ed in cinque lingue diverse !!! - *stringo i pugni e lancio sguardi infuocati a qualsiasi persona posi il suo sguardo su di loro per più di un millisecondo* - Miei ! Miei ! Miei ! - *mi metto in mezzo ai gemelli e stritolo le loro mani nelle mie*
*notando il comportamento di mio figlio trattengo a stento il sorriso* - Avevo la stessa reazione da piccolo quando, ogni domenica, Frans, invece di venire con la solita salopette ingiallita, metteva i vestiti buoni e tutto il villaggio, comprese le oche della scuola, lo puntavano come falchi con una lepre - *ricordando di essere sul posto di lavoro, riassumo un tono severo* Tornate a lavoro ! *tuono al personale* Se avete tempo da perdere a guardare i fidanzati di mio figlio allora ne avete per aumentare la vostra produttività !
Caduto il silenzio in tutto il piano, Leonard proseguì senza rendersi nemmeno conto di quanto le parole dette fossero state importanti per Jules ed i gemelli che, tenendosi vicini ancora di più l'uno con l'altro, seguirono l'uomo fino all'ascensore, in silenzio. Non appena il signor Lindgren premette il numero, provocando la chiusura delle porte, si ritrovò accerchiato dal terzetto, intento a fissarlo in modo strano, obbligandolo ad appoggiarsi con la schiena alla parete opposta alla ricerca di un po' di spazio personale. Ancora prima di poter chiedere cosa stesse accadendo, il moro fu preda delle braccia del proprio figlio, ancorato alla sua vita e con il viso affondato, in modo curiosamente piacevole, contro la sua camicia d'alta sartoria cucita su misura.
Julien, che succede ? *incerto su come approcciarmi al suo comportamento, appoggio con incertezza una mano sulla sua sua testa* Ehm ... non ti senti bene ? - Non è un trucco per convincermi a rimandare la sua formazione a domani, come fanno i bambini quando non vogliono andare a scuola, vero ? - *guardo i due biondi alla ricerca di una spiegazione, ma ricevo solo grandi sorrisi*
*sollevo lo sguardo incrociano quello di mio padre* Non ti sei accorto di quello che hai detto, vero ? *rido intenerito dalla sua confusione* Li hai definiti i miei fidanzati ! Quindi non sono più degli intrusi ? *chiedo speranzoso* E noi non siamo più dei "mostri malati" solo perché ci amiamo ?
Comprendendo all'istante ciò che era accaduto, Leonard si maledisse, temette di aver perso credibilità non solo con il terzetto, ma anche con tutti i sottoposti del primo piano. In breve le voci si sarebbero diffuse a macchia d'olio giungendo anche alle orecchie dei giornalisti scandalistici, la sua reputazione di inflessibile omofobo si sarebbe sgretolata ! Una ricerca approfondita avrebbe potuto perfino far riaffiorare la questione di Frans, lo avrebbero mangiato vivo ! Insomma, un disastro per i suoi affari, che gli stava capitando ? Al suono della campanella che annunciava l'arrivo, l'uomo allontanò fermamente il proprio figlio, superò la barriera biondo platino, ed uscì nel corridoio ignorando il saluto cordiale della propria segretaria ed entrando nell'ufficio. I tre al seguito del signor Lindgren entrarono poco dopo, richiudendosi la porta alle spalle, Jules era preoccupato, ancora non avevano neanche cominciato e già suo padre era di pessimo umore, chissà se sarebbero sopravvissuti alla giornata.
*vado alla scrivania* Come prima cosa Julien, dovrai farti accompagnare dalla mia segretaria a visitare i vari piani *accendo i vari schermi del computer aziendale per tenermi aggiornato su rendimenti, produttività, guadagni e perdite in modo costante ed istantaneo* Tuo nonno me li fece imparare a memoria prima di farmi cominciare, così i dipendenti mi hanno conosciuto ed ho compreso quali erano gli ingranaggi che portavano avanti l'impresa che un giorno avrei dovuto gestire *guardo i gemelli* Per quanto riguarda voi due, non permetterò che distraiate mio figlio dai suoi compiti, chiamerò il mio gestore delle risorse umane e vi troverò qualcosa da fare, tutto chiaro ? - Speriamo che, tenendoli alla larga l'uno dall'altro, questa stupida idea che stiano bene insieme sparisca dalla mia mente ! -
*annuisco con i gemelli* Tutto chiaro papà, buon lavoro ! *sorrido ed esco all'ufficio portando con me Ernst e Claes* - Non intendo perderli di vista nemmeno per un secondo ! Metterò dei paletti chiari, anche a costo di marchiare questi due splendidi manzi con le mie iniziali ! - *mi fermo a guardarli seriamente* Se qualcuno vi si avvicina, anche solo per chiedervi i nomi ... *mi tolgo l'anello del matrimonio e ne faccio indossare un pezzo ciascuno* ... ricordate che siete miei, capito ?
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