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Dopo un paio di lievi bussate alla porta, ed aver ricevuto il permesso di entrare, la figura snella della segretaria fece il suo ingresso all'interno dell'immenso ufficio. I suoi tacchetti scattarono ed ella giunse in poco tempo davanti alla scrivania del suo capo, il giovanissimo vice direttore dell'azienda e suo futuro proprietario.
Signorino Lindgren, c'è un ospite per lei *dico austera tenendo le mani lungo i fianchi* Si direbbe una specie di giovanotto vagabondo in salopette, vuole che chiami la sicurezza e lo faccia "cortesemente" accompagnare all'uscita ?
A quella descrizione il moro sollevò gli occhi dall'ennesima pratica e, nel suo sguardo determinato e arguto, la donna vide brillare una luce particolare, nuova e più umana rispetto al solito. Senza nemmeno darle una direttiva precisa, il ragazzo si alzò di scatto dalla poltrona girevole, superò la scrivania e la propria sottoposta, per poi spostarsi nel corridoio a perdifiato, ignorando qualsiasi etichetta o regolamento insegnatogli durante il suo breve periodo di apprendistato, prima di ottenere la carica che ora egregiamente ricopriva.
*non appena vedo la persona descrittami dalla segretaria lo stringo forte per la gioia* Frans ! *urlo euforico* Non ci posso credere ! Come hai fatto a convincere tuo padre a farti venire qui ? *chiedo sorpreso tastandolo per sincerarmi che non sia solo un sogno* Beh, non importa *gli accarezzo il viso* Ma tu guarda che barba lunga ti sei fatto crescere *rido* Vuoi assomigliare ad una delle tue caprette per mimetizzarti fra loro ?
*rido arrossendo imbarazzato per la sua battuta* È bello rivederti Leonard ... Mi sei mancato *noto i suoi vestiti* Accidenti, che sciccheria ! *mi guardo intorno* È tutto molto ... Diverso dalla montagna *affermo a disagio* Però almeno so che fai esercizio, con tutti quei gradini per arrivare fino a qui non rischi di perdere la salute
Frans si era irrobustito in quegli anni, se possibile era diventato ancora più alto, il suo petto e le sue braccia sembravano marmo puro al tocco ed ora, insieme a quei magnifici capelli brizzolati, aveva una riccia barbetta su tutto il mento, il giovane Lindgren sentì il cuore sciogliersi solo standogli vicino. Il moro avrebbe tanto voluto poter baciare l'altro con trasporto e sentirsi solleticato da quel cespuglio dorato, quasi rossiccio sulle punte, rivelare al montanaro ogni cosa sui suoi sentimenti e convincerlo a restare, abbandonando per sempre la propria famiglia, per crearne una nuova insieme. E, mentre la mente di Leonard vagava in quei sogni di beatitudine, una frase dell'erede Bergman lo riportò alla realtà ricordandogli il motivo per il quale, in tutte le sue lettere, da un anno a quella parte, invitava l'amico a raggiungerlo.
Puoi ripetere per favore ? *sorrido* mi ero un attimo distratto ...
Mio padre mi ha mandato qui perché gli è stato raccontato da un turista che, a quanto sembra, tuo padre ha creato una nuova famiglia all'insaputa di te e tua madre *incrocio le braccia al petto arrabbiato* Il mio Far voleva assicurarsi di farti sapere che il tuo capofamiglia è stato nominato Svikari dalla comunità, quindi se cerca di contattarti ignoralo *metto le mani sulle sue spalle con preoccupazione* ... o rischi di diventare Svikari anche tu
- Bene, a quanto pare il mio uccellino ha consegnato il messaggio alla persona giusta - *guardo serio Frans ed annuisco* - Ora è il momento di fare la mossa successiva, finalmente sarai salvo amore mio - Non avrò mai niente a che fare con lui *sorrido* Te lo prometto
Tutto procedeva magnificamente, Leonard era uno Svikari, inoltre lo era già diventato volontariamente da un po', il messaggero seguente si sarebbe messo in viaggio quel giorno stesso per riferirlo al vecchio caprone Bergman. In tutte le lettere inviate a Frans durante la sua permanenza in città, il moro si era assicurato di insinuarvi delle frasi che, in quel nuovo contesto, assumevano una connotazione perfetta. "Se mi dai ragione raggiungimi" "La città è il posto perfetto per chi è come noi", bastava solo un'ultima scintilla e le fiamme avrebbero reciso e sciolto la catena d'acciaio che intrappolava il suo amato alle leggi di quella famiglia bigotta e permettendogli così di ottenere la libertà.
*sospiro* Grazie per avermi riferito questa grave situazione, ma adesso, che ne dici se ti mostro un po' della tipica ospitalità della città ? *sorrido* Così potrai rilassarti un po' finalmente
Okay, ma solo per qualche ora, mio padre mi ha ordinato di tornare entro domani a pranzo *sorrido* Si arrabbierebbe molto se tardassi
- Bingo - *sorrido furbo* - Credo proprio che passeremo insieme un lungo e divertentissimo weekend, giusto per far capire a tuo padre che non sei più suo ormai - *lo stringo per il braccio portandolo verso l'ascensore* Ti assicuro che arriverai in tempo, fidati di me, siamo amici noi, giusto ? *arrossisco accarezzandogli il bicipite* Ricordi ? In ogni momento, sempre e per sempre, io per te e tu per me
*annuisco* In ogni momento, sempre e per sempre, io per te e tu per me
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