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Dietro l'unica chiesa del paese, luogo adibito anche a scuola, c'era un melo molto amato dai piccoli studenti, con una fronda ampia e frutti dolci, alcuni dei suoi rami erano bassi, quindi era facile salirvi per raggiungerli. Quest'ultima caratteristica era molto utile dopo l'ora di ginnastica, infatti i bambini, assetati ed affamati, venivano invitati a salirci per fare merenda, Leonard e Frans non erano esclusi, ma il primo aveva scoperto in quel semplice atto qualcosa di più interessante e, soprattutto, utile. Anche quel pomeriggio, appena le lezioni si erano concluse, ed il maestro aveva dato il permesso, il moro era schizzato fuori stranendo l'amico che lo fissava dall'angolo della stanza, dove era stato mandato come punizione per la propria ignoranza. In un istante tutti gli studenti corsero fuori, solo Frans venne bloccato per la pulizia dei cancellini, compito che lo tenne occupato per circa mezz'ora prima che l'insegnante fosse soddisfatto.
*scuoto le mani doloranti* - Non capisco perché tocca sempre a me ! Anche se non so alcune cose questo non significa che merito di andare in punizione ... e sono anche in ritardo per la mungitura ... - *esco dalla porta sul retro prendendo il mio quaderno, ma, voltandomi verso il melo, vedo Leonard appostato fra i rami e mi fermo* Che cosa fai ?
*sussulto e mi volto di scatto verso di lui fingendo di prendere qualche mela* C-ciao Frans ! Hai finito la punizione, bravo ! *scendo e gli do un frutto* Tieni, te la sei meritata, sarai anche un somaro per il maestro, ma non devi preoccuparti, ti aiuterò io a dimostrargli il contrario, che ne dici se andiamo a casa mia a studiare ?
Mi dispiace *pulisco la mela sui pantaloni e poi la metto in tasca* Ma oggi ho la mungitura e poi devo pulire il fienile ... *mi avvio verso casa*
*lo seguo* Poi tuo padre si arrabbia se il maestro gli dice che vai male, ci credo ! Ti costringe a lavorare e non riesci mai a stare al passo con lo studio ... *gli sorrido mettendomi davanti a lui e camminando all'indietro* Però non devi preoccuparti, sto cercando un modo per semplificarti i compiti, così avremo più tempo per stare insieme e potrai rilassarti
Magari fosse stato così semplice, Frans conosceva bene suo padre, oltre alle regole della propria famiglia, tutta la sua vita sarebbe stata fatta di duro lavoro, e gli andava bene, non aveva mai conosciuto altro, ma Leonard non era della stessa opinione. Il moro era certo che vi fosse qualcosa di meglio per quel biondo montanaro, cresciuto in un fienile, e trattato peggio di un asino zoppo, ma il diretto interessato era troppo buono per ribellarsi, quindi, doveva pensarci lui, e liberare entrambi. Il suo piano stava prendendo forma, fra favori, informazioni, lavoretti sottobanco, si stava creando un importante filo conduttore con il quale Leonard avrebbe creato una rete di fuga. Arrivati davanti alla staccionata di casa Bergman, i due ragazzi si salutarono con un cenno e si divisero, ma il giovane Lindgren non tolse lo sguardo dall'altro fino a quando non sparì nel fienile. Il moro stava per andare, quando sentì un urlo roco ed un forte tonfo che gli fece gelare il sangue.
*entro nel giardino e mi sporgo per assicurarmi che vada tutto bene, il mio amico è chino che munge, il suo zaino è lanciato in un angolo e suo padre lo sormonta minaccioso, una cinta di cuoio in una mano ed una mela lucente nell'altra* - Resisti Frans ... Solo qualche anno, lasciami qualche anno e poi ti porto via da qui, lo giuro ! - *stringo i denti e corro via tornando verso il melo*
Stringendo le mani sulla corteccia, Leonard raggiunse la cima dell'albero e si sporse verso l'unica finestra che dava all'interno della chiesa, l'intero paese era riunito e stava discutendo sul futuro della comunità. Recuperato il proprio quaderno e la matita, il moro cominciò a prendere appunti, non si perse nemmeno un intervento, soprattutto ciò che veniva riferito dalla signora Bergman, il sindaco delegato in assenza del padre del ragazzino, in viaggio d'affari in città. Come potesse quella donna preoccuparsi così tanto di quel paesino sperduto nel nulla, ma non rendersi minimamente conto della sofferenza del proprio figlio, restava ancora un mistero per lui. Gli argomenti erano sempre gli stessi, l'economia, le riparazioni, l'aumento dei servizi, ma fu un messaggio di secondo piano che attirò l'attenzione della piccola spia alla quale si illuminarono gli occhi.
Ci è arrivato un comunicato dallo stato, forniranno la possibilità allo studente migliore della nostra scuola di ottenere una borsa di studio per un'università nella città vicina appena raggiunta la maggiore età *leggo con attenzione il foglio* Sottoporremo i ragazzi ad alcuni test e così sceglieremo
*rido* E di certo non sarà quell'asino di suo figlio *sussurro alla mia vicina* Ho sentito dire dal maestro che, nonostante abbia sedici anni, legge ancora come uno di dieci
Non dire così *ridacchio a mia volta sotto voce* Poverino, deve essere un po' ritardato
Sentendo il vociare, Leonard sbatté il pugno contro un ramo e scese andando a recuperare varie cavallette da tutto il circondario per poi liberarle dall'albero dentro la sala, godendosi il panico che i disgustosi insetti provocarono nei presenti. Conclusa la riunione, il ragazzo scese dalla postazione e si avviò verso casa sorridendo, ma cambiò strada all'ultimo istante puntando al comune che fungeva anche da modesta biblioteca, la risposta a tutti i problemi era solo ad un foglio di carta da lì, non gli restava che afferrarlo e portare Frans via con sé, anche con la forza, se necessario.
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