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Quel pomeriggio, nella piccola baita Akerlund, si respirava un piacevole fermento, i versi degli animali risuonavano allegri in quel paesaggio primaverile, colmo di fiori e colori, e lo stesso valeva per l'umore generale, evidentemente più rilassato. Tutto sembrava procedere per il meglio in quella calma pacata, così surreale, da richiamare la tempesta. Jules era intento a pennellare la staccionata di impregnante protettivo per il legno quando la calamità prese forma, sopraggiungendo, lenta e sfiancata, dal sentiero che portava a valle, arrancando a fatica come se portasse sulle proprie spalle tutto il peso del mondo. Quei mossi capelli rossi, la pelle cadaverica ed il fisico magrolino tanto a lungo avevano portato la paura nel cuore del moro, ma, in quell'istante, furono del tutto indifferenti allo sguardo scuro del ragazzo che concluse il proprio lavoro giusto in tempo per ritrovarsi davanti il proprio peggiore incubo, grondante di fetido sudore e con l'alito che puzzava di succhi gastrici.
Ciao Adam * lo guardo indifferente * - Wow ... sono diventato alto quasi quanto lui oppure è sempre stato così insignificante ? - * sorrido divertito recuperando il barattolo dell'impregnante ed avviandomi verso il fienile per rimetterlo al suo posto *
C-ciao J-Jules ... * recupero un po' di fiato e lo raggiungo prendendolo per il polso e facendolo voltare verso di me * S-sono ... * deglutisco * Venuto a riprenderti ! * mi inginocchio ai suoi piedi * Ho fatto uno sbaglio a lasciarti, solo dopo che ho toccato il fondo ho capito che tu eri la cosa più importante della mia vita * raccolgo velocemente dei fiori dal prato porgendoglieli * So che mi hai aspettato a lungo, ma finalmente sono qui ! Torniamo insieme alla nostra vita e dimentichiamo questo inferno !
Il giovane Lindgren osservò per qualche secondo il viso del proprio ex, le ciocche di capelli incollate alla sua fronte sudata, le guance fin troppo paffute per un viso tanto stretto, gli occhi grandi ed ambrati liquidi, le labbra secche, e cominciò a domandarsi cosa lo avesse attirato verso una persona simile la prima volta. Davvero la sua esistenza passata era così di poco valore da fargli credere che quell'orribile individuo fosse il meglio che si meritava ? Forse un tempo aveva commesso quell'errore, ma sarebbe stata la prima ed ultima volta, aveva già sofferto abbastanza, era una persona totalmente diversa ed era riuscito a dimostrarlo al più testardo fra tutti, ovvero sé stesso.
Non posso Adam * dico secco * Mi dispiace, anzi, non mi dispiace affatto, informarti che sono felicemente fidanzato e che, se tutto va bene, presto mi sposerò
Eh ? * scoppio a ridere tossendo per quanto ridicola sia la notizia che ho ricevuto * - Oh, poveretto ! Cerca di impressionandomi mentendo spudoratamente ! - * incrocio il mio sguardo con il suo * Molto divertente Jules ! Non occorre che fai tutte queste scenate, ho già detto che ti riprendo con me * mi alzo in piedi * Non fare il prezioso ! * mi immobilizzo all'istante *
Ignorando totalmente le parole del fulvo Jules si voltò, giusto in tempo per veder scendere Ernst dalla collinetta che portava al nuovo abbeveratoio, gentile dono dei fratelli per gli animali di casa Lindgren, indossando solo una meravigliosa salopette di jeans sotto le cui bretelle era ben visibile il suo petto marmoreo, la cicatrice del cinghiale ben coperta dalla collana che gli aveva regalato a Natale. Il biondo sollevò rapidamente una mano passandosela fra i fili d'oro che gli ornavano il capo, scompigliandoli meravigliosamente e facendoli cadere in un ciuffo sexy prima di avvicinarsi al suo amato moro e stringerlo un secondo prima di far incrociare le loro labbra.
Ciao amore * soffio sulle labbra di Ernst * Scusami, stavo arrivando, ma sono stato ... bloccato * dico seccato fissando il viso sconvolto di Adam *
Non preoccuparti * porto una mano al suo sedere stringendolo nella mano e facendogli emettere un lieve mugolio * - Ancora gli fa male il sedere, meglio - * sorrido furbo * Scusa piccolo, sembra che tu non ti sia ancora ripreso dalla nostra lunga giornata di bentornato * guardo Adam ed allungo la mano verso di lui * Salve, il mio nome è Ernst Bergman, e sono il fidanzato di Jules
* deglutisco davanti all'imponente ragazzone che ho davanti * - Dio, questo è un armadio ! M-ma allora ... M-ma allora Jules non mentiva ! - * gli stringo la mano e per poco non sento rompersi la mia sotto la sua presa potentissima * P-piacere * libero la mano e tossisco * - No ! Non ci voglio credere, ci deve essere uno sbaglio ! Un tipo del genere non si innamorerebbe mai di una nullità come Jules ! Ho ancora speranza di riconquistarlo ! -
Dopo qualche altro bacio, il moro porse il barattolo al compagno che, facendogli un ultimo, malizioso, occhiolino, si allontanò salutandolo con un cenno con la mano e promettendogli di non impiegarci troppo per tornare da lui. Nell'assistere a quella scena a dir poco surreale, Adam ebbe un po' di tempo per riflettere sulla strategia da adottare e, appena il colosso sparì dalla sua visuale, decise di metterla in pratica.
Non puoi davvero farmi credere che ti sposerai con quel ... quel ... montanaro * ridacchio * Si vede lontano un miglio che è etero e, se anche fosse gay, come potrebbe mai scegliere un semplice forestiero come te ?
Oh, ma io non ho mai detto che sposerò Ernst * sorrido guardando alle spalle di Adam * Non solo almeno
* supero Adam e raggiungo Jules baciandolo * Ciao amore, ti sono mancato ?
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