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Sulle alte cime, dove la neve ancora brilla dei raggi del Sole, le fronde dei pini danzano ipnotiche mosse da forti venti, così potenti da spingere le ali delle maestose aquile, il cui canto richiama all'attenzione iridi di specchio, luminose e lucide, riflesso di un mondo più puro, sogno irraggiungibile dell'intera umanità. Due ragazzi biondi, dalle brizzolate chiome color del grano maturo, se ne stavano seduti, l'uno accanto all'altro, sulle rocce di un laghetto d'acqua limpida, nato dal grembo di una fonte d'alta quota, a meno di cento metri dal motivo che li aveva condotti lì. La bellezza della natura pervadeva i corpi dei gemelli in ogni parte, ma, nonostante tutto, il loro pensiero tornava sempre nello stesso punto con precisione letale, ovvero al volto del loro amato.

* sospiro accarezzando con i polpastrelli il pelo dell'acqua, facendola increspare intimidita dal mio tocco * - A Jules sarebbe tanto piaciuto questo posto ... ma adesso che conosco le motivazioni che hanno spinto papà a non dirgli nulla posso capirlo - * mi volto verso Ernst * - Sembra triste quanto me ... - * gli sorrido appoggiando una mano sulla sua spalla *

* mi volto verso mio fratello rabbrividendo leggermente per il contatto della sua mano fredda contro la mia pelle bollente * Si vede così tanto che mi manca ? * cerco di abbozzare un sorriso a mia volta *

Trasparente come quest'acqua * metto una mano fra le rocce gorgoglianti e, senza alcun preavviso, lo schizzo allontanandomi subito dopo ridendo *

Bastarono pochi secondi perché la battaglia si facesse accesa e carica di fervore come se, del suo esito, ne andasse della vita dei due fratelli. I piedi nudi di entrambi i giovani scattavano fra gli spruzzi luminosi, agili nonostante le rocce levigate, possenti nella loro battaglia titanica, nata con l'unico obiettivo tirarsi su di morale, di dimenticare anche solo per un istante il loro fidanzato lontano. Come in tutte le cose, i due guerrieri si contendevano il dominio alla pari, ma fu sufficiente l'intervento di un piccolo ciottolo, portato dalla corrente, per far inciampare Claes facendolo finire a torso all'aria in una zona leggermente più profonda del piccolo bacino acquifero. Incapace di dare la vittoria al gemello però il biondo riuscì ad afferrare l'altro per il braccio con un rapido scatto, trascinandolo giù con sé nel freddo abbraccio della sorgente, che li accolse materna, nel loro gioco di forza, con le sue pungenti carezze.

Ho vinto ! Ho vinto ! * sollevo le braccia al cielo vittorioso ridendo *
Ma che dici Claes ! Sono io ad averti fatto cadere per primo ! * mi scosto i capelli indietro restando steso al suo fianco, passando una mano sul suo petto * Non è una mossa valida trascinare giù l'avversario ! * sbuffo infastidito dalle sue urla di vittoria *

Ben presto il momento di ilarità si concluse ed i Bergman si persero qualche istante nel gorgoglio che li circondava, guardandosi negli occhi mentre il loro sorriso andava scemando e l'azzurro delle loro iridi si faceva umido di lacrime. In un gesto istintivo i giovani si strinsero l'un l'altro, persi nei propri singhiozzi, avevano ormai perso il conto dei giorni e delle notti passati a fissarsi, lasciando fra i propri corpi lo spazio sufficiente ad ospitare quello delicato del loro amato moro, chiedendosi se davvero fosse possibile avere un tale bisogno di rivedere Jules da sentire la sua voce portata da echi lontani o di scorgerlo a spiarli fra le fronde ed i cespugli. La tristezza prese a tal punto i due che non si resero nemmeno conto dell'arrivo di loro padre che, attirato dai loro schiamazzi, li aveva raggiunti per accertarsi che fosse tutto a posto.

Ernst, Claes, che vi prende ? * guardo i miei figli e rivedo in loro quella stessa tristezza che pervadeva me quand'ero giovane * Ragazzi, basta piangere, abbiamo del lavoro da fare  ... * sorrido *

* mi stacco da Ernst asciugandomi gli occhi e dandomi una lavata con l'acqua del torrente * Sì Far ... Scusaci, ci piace stare qui e lavorare con te ... È solo che ... * chiudo gli occhi ed abbasso il volto * E-ecco ... Noi ...

* copio mio fratello e mi alzo aiutandolo a rimettersi in piedi a sua volta * Ci è solo presa un po' di malinconia ... Ormai non siamo nemmeno più in grado di ricordarci da quanto tempo siamo qui, abbiamo voglia di tornare * abbasso la testa verso i miei piedi * Vogliamo rivedere Jules !

* sospiro e mi avvicino a loro accarezzando il viso ad entrambi e facendoli tornare ad alzare le teste * Ragazzi, dovete finire di passare la guaina atossica sullo steccato * scompiglio loro i capelli ed esco dall'acqua camminando verso la direzione dalla quale sono arrivato * Appena avete finito raggiungetemi, io vado a farmi lo zaino, domani si torna a casa !

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