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Il sole brillava alto facendo luccicare la neve sulle alte montagne, quasi come se queste fossero coperte da un lunghissimo tappeto di stelle, come se il cielo notturno avesse voluto incontrare quello diurno nello stesso momento, era un evento a dir poco incredibile e straordinario a cui Jules non aveva mai assistito prima di quel giorno. Il giovane sollevò le braccia verso l'alto stiracchiandosi quando un caldo brivido partì dalla sua vita salendogli lungo la schiena e, allo stesso tempo, scendendogli fin sulle natiche. Un gemito abbandonò le labbra del moro mentre questi spingeva indietro il bacino, sorridendo quando questo entrò in contatto con una delle cosce possenti di uno dei due biondi, solo quando il ragazzo si voltò vide che si trattava di Ernst e cominciò a muoversi contro i biondi, strusciando le loro carni sempre più bisognose, la voglia di saltarsi addosso stava diventando davvero troppo grande, da quando la madre di Jules aveva lasciato loro la baita libera per scendere in paese e controllare il negozio, i tre si erano presi tutto il tempo per pregustare l'atto ed ora erano pronti.

* mi volto verso di loro e sorrido chiudendomi la finestra alle spalle * Mi siete mancati in questi giorni ... * mi appoggio ai loro petti dando un profondo bacio a ciascuno * Avete sempre così tanto da fare

Scusa piccolo * insinuo due dita nello spazio fra le sue natiche e lo penetro dolcemente con esse * ma anche tu non sei stato da meno * comincio a muovere lentamente le falangi nel calore dei suoi muscoli tirati *

Il castano aprì maggiormente le gambe liberando sospiri e leggeri mugolio ad ogni spostamento, la sua durezza aveva già cominciato a crescere contro quella altrettanto prorompente di Claes, reazione che stava eccitando parecchio entrambi, mentre, nel frattempo, anche il secondo aitante montanaro, faceva la sua parte guidandoli verso la mansarda, riempiendoli di baci e dando piacere manualmente sia a sé stesso che al fratello. L'ex cittadino sorrise salendo sul proprio letto senza riuscire a togliere gli occhi di dosso ai gemelli, un dolce sorriso a fargli brillare lo sguardo, sarebbe stato sicuramente la miglior giornata di sempre e, non appena Ernst si fiondò sulle sue labbra e Claes fece lo stesso con il suo interno coscia, Jules ne ebbe l'assoluta conferma, nulla avrebbe potuto rovinare quel momento perfetto.

Amore ... * salgo dall'inguine di Jules fino a tornare al suo viso e lascio un bacio sulla sua fronte * ascolta, c'è una cosa che dovremmo ... * guardo Ernst e, non appena incrocio il suo sguardo proseguo * ... dirti, ma vogliamo farlo adesso per evitare che poi tu, insomma ...

Cosa ? * sposto lo sguardo dall'uno all'altro * Dalle vostre facce  sembra una cosa che mi farà arrabbiare ... * accarezzo i loro visi passando fra le ciocche grano leggermente arricciate * Quindi volete dirmelo prima per evitare che io pensi che voi cerchiate di ammansirmi facendo l'amore ... * sospiro e prendo coraggio * Va bene. Ditemi pure, voglio sapere * mi rimetto seduto *

Davanti al giovane i due mastodontici adoni presero posto, vederli carichi di agitazione, intenti a grattarsi la nuca o a  guardare da qualsiasi altra parte che non fossero i suoi occhi, cominciò ad innervosire anche lui, ma il moro preferì aspettare che si sentissero pronti autonomamente, lasciando loro tutto il tempo di cui avessero bisogno. Certo, all'inizio a Jules era sembrato un bellissimo proposito, lo aveva fatto sentire davvero maturo, ma più quei due petti marmorei scoperti gli stavano davanti, e più il suo sguardo percorreva i polpacci massicci dei Bergman fino alle loro intimità ancora svettanti, più il terzo non era sicuro di riuscire a trattenersi ancora a lungo.

Ecco ... * mugolo strusciando fra loro le mie cosce * - Al diavolo il mio basso autocontrollo !!! - * sospiro avvicinandomi a loro sorridendo rassicurante * Amori, vi prego, parlate ... Vi ho già promesso che quando me lo chiederete vi sposerò quindi nulla di quello che direte mi farà venire voglia di lasciarvi e ...

Jules, dobbiamo partire con nostro padre * gettiamo fuori d'impulso all'unisono *

* resto bloccato a fissarli * P-partite ? * sento le lacrime premere * M-ma quando ? P-per dove ? Quando tornerete ? * continuo a passare da uno all'altro * Io vengo con voi ! Non m'importa dove, io vengo ! Non vi lascio ! * affermo sicuro * - No ... No ... No ... Non possono lasciarmi ! Io senza di loro non ci vivo ... -

I fratelli strinsero il giovane fra le braccia lasciando che fossero le loro spalle ad accogliere le chiare lacrime dell'uomo che amavano, avrebbero tanto voluto potersi riellare a quella scelta imposta con tanta durezza, ma se avevano davvero intenzione di sposare il moro un giorno, erano ben consapevoli di non potersi tirare indietro, nonostante in quell'istante potessero sentire chiaramente il cuore di Jules rompersi in mille pezzi.

Andremo questa primavera, non temere, abbiamo ancora qualche mese da poter passare insieme * faccio staccare piano Jules per poterlo guardare negli occhi * Andremo sulle alte montagne in modo che nostro padre possa vedere se saremo in grado di svolgere il suo lavoro un giorno ... * gli accarezzo i capelli * anche se non sappiamo bene di cosa si tratti

Inoltre non sarà per molto tempo, un paio di settimane e saremo di ritorno * bacio la guancia sinistra di Jules asciugandola * Se potessimo ti porteremmo, ma nostro padre è stato categorico

* sentirli spiegare mi tranquillizza almeno in parte, ma non smetto di stringermi ai loro corpi per poter sentire il profumo emanato dalla loro pelle calda * - Perché ho come la strana sensazione che tutto questo centri in qualche modo con il matrimonio ? Credo sia ora di fare due chiacchiere con il mio caro futuro suocero -

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