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Le luci della città erano luminose e colorate, quasi accecanti, le macchine sfrecciavano nelle pozze lasciate dal sottile strato di neve che era caduto in quegli ultimi giorni, ora poltiglia sull'asfalto scuro e sporco. Dalle vetrine illuminate a festa, e pronte ad accogliere gli ultimi clienti prima di chiudere definitivamente per il giorno di natale, venivano dolci canzoncine cariche di allegria ed euforia mentre paffuti pupazzetti danzanti di Babbo Natale e migliaia di alberelli decorati, più o meno grandi, le agghindavano. Per le strade non c'era ormai più nessuno a quell'ora tarda, ma una scura figura passeggiava fra i vicoli ciondolando, inibita dall'alcol ingerito poco prima nell'ennesimo bar, strofinandosi gli occhi inumiditi dal gas di scarico di qualche auto e dalla sottile nebbia ad appannare l'aria circostante.

* faccio un passo e poi un altro appoggiandomi con la spalla destra ad ogni palo della luce che incontro * Che vita di merda ... * lascio uscire un rutto rumoroso che, immediatamente, si trasforma in una tosse rauca *

L'uomo dovette fermarsi a riprendere fiato per qualche secondo quando, quasi automaticamente, si ritrovò a sollevare lo sguardo verso la vetrata di una farmacia oramai chiusa, alla quale si appoggiò con i palmi delle mani guantate ben aperti mentre lo sguardo gli scorreva automaticamente ai flaconi di pillole. Avrebbe tanto voluto poterne avere almeno una manciata da mandare giù, tanto per liberarsi la mente da tutto quello schifo per qualche minuto, in modo che il torpore lo guidasse lontano con la memoria a ricordi più felici.

* sbuffo e mi scappa qualche colpo di singhiozzo, probabilmente causato dalla birra * Cazzo, ma perché devono sempre ficcarle dove non puoi raggiungerle ? * do un paio di colpi sul vetro con la mano * Non mi va di finire di nuovo in carcere questo mese  ... * mi gratto la barba ispida ed abbandono a terra la bottiglia vuota che emette un suono fastidioso a contatto con il marciapiede gelato *

Non appena lo sguardo scuro dell'individuo si fece più distante dalla lastra in vetro il riflesso della sua immagine si fece per lui più chiaro niente trattenne più le lacrime, era davvero ridotto malissimo, peggio di quanto ricordasse dall'ultima volta, non che l'alcol lo aiutasse particolarmente a recuperare i ricordi di quell'ultimo periodo, ma comunque l'impressione era proprio quella. Tanto per cominciare sembrava più vecchio di almeno dieci anni rispetto alla sua vera età, i vestiti che indossava erano davvero mal ridotti, stropicciati, macchiati e da buttare via, praticamente come tutta la sua vita, poi c'erano i suoi capelli, nemmeno un anno fa ancora lisci e curati, adesso apparivano ricci e pieni di nodi, come la sua barba incolta e sporca, un vero disastro, ma ciò che più spaventò l'uomo fu il proprio sguardo, era così spento, come quello di un morto, il brillante color ambra che prima caratterizzava le sue iridi si era ormai ridotto a qualcosa di scuro e sfocato.

Cosa mi è successo ? * mi abbasso il cappuccio della felpa e mi tocco il viso incredulo, come se mi fossi appena svegliato dopo un lungo sonno * Come ho potuto ridurmi così ?

La mente cercò di tornare indietro nel tempo, nonostante la birra ed i ricordi offuscati dalle pillole causassero molte difficoltà in quel procedimento apparentemente così semplice, un'immagine più di ogni altra emanava una luce serena di vera felicità, l'uomo rivide se stesso sorridere, tenere le mani della persona che più lo aveva amato nella sua giovane e breve esistenza. Rimembrava perfettamente l'atmosfera magica di quella sera, l'ambiente lussuoso ed accogliente, completamente opposto alla fredda via in cui era seduto, il suo cuore così carico di emozione da battere in continui sussulti e, l'anima in lui, carica di una fremente attesa. Poi rivide il ragazzo in sua compagnia, i capelli scuri e mori perfettamente ordinati ed il profumo che si era spruzzato per l'occasione, i suoi occhi profondi contornati da un sottilissimo filo di trucco e di come avevano iniziato a spegnersi alla notizia appena ricevuta.

Jules ... * mi copro il viso con le mani * Sono stato così stupido a non capire quanto eri importante nella mia vita * mi alzo in piedi * Ti ho ferito, lo so, ma ho commesso un errore e ti giuro che ti riconquisterò * guardo la pallida ombra della luna attraverso la nebbia * Torno da te amore mio, il tuo amato Adam sta venendo a ridarti la felicità

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