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Il prato era una distesa perfetta ed ordinata, la legna, ben coperta ed al sicuro dall'acqua o muffe moleste, stava all'asciutto, attendendo solo il momento giusto per essere utilizzata, il tetto, finalmente, era perfettamente dritto ed isolato da qualsiasi pertugio, nessuno spiffero avrebbe più disturbato il sonno sereno dei Lindgren. Le ragnatele più alte erano state ufficialmente rimosse e piccoli e striscianti coinquilini inoppurtuni se l'erano data a gambe dopo un rapido passaggio di scopa, tutto trasluceva e profumava di fresco, le pulizie di pre inverno avevano riportato la vecchia Akerlund al suo antico splendore, merito delle braccia forti dei gemelli Bergman. Dopo la rapida sciacquata che si erano dati alla fonte avevano iniziato a lavorare senza sosta, dentro e fuori l'abitazione dei loro vicini, effettuando piccole riparazioni ed aiutando la padrona di casa con la sistemazione degli scatoloni del trasloco, ovviamente, sempre sotto lo sguardo scuro ed attento di Jules. Il giovane non li aveva persi di vista nemmeno per un secondo, ci aveva provato, ma ogni volta che si voltava per evitare un fratello si ritrovava subito davanti l'altro ed oramai non era nemmeno più certo se si trovava all'Inferno, o in paradiso, tutto stava nel cercare di capire se i due fossero puri angeli o diavoli tentatori. La persona che più era soddisfatta da quella collaborazione era sicuramente la madre del moro, cogliere le reazioni del figlio la faceva sentire fiduciosa sul piano della signora Bergman e, visto che avevano finito all'interno, adesso potevano partire con la fase due, evento atteso dalla donna con trepidazione, ora tutto poteva essere attuato senza più ulteriori indugi.
* mi metto davanti ad Ernst e Claes, entrambi seduti sul mio divano e sorrido * Siete stati davvero meravigliosi ragazzi ! Vi ringrazio per il vostro aiuto * porgo loro due bucchieri pieni d'acqua fresca *
* prendo il bicchiere e bevo riprendendo fiato * - Accidenti che faticaccia - * abbasso il bicchiere * Si figuri signora Lindgren, siamo stati felici di darle una mano
* mi passo il bicchiere sulla fronte e guardo la donna * Non si preoccupi, è stato un piacere * sorrido * Se c'è qualcos'altro che possiamo fare per lei non ha che da chiedere
I due si mossero automaticamente verso la mansarda quando sentirono dei passi scendere dalla scaletta in legno accompagnati da un suono cigolante, subito distolsero gli sguardi incontrando due iridi marroni su un viso pallido leggermente imbronciato, era da tanto tempo che non si sentivano così a disagio con una persona, da quella volta che, a sette anni, sbagliarono il tipo di pane che aveva chiesto loro madre ed erano dovuti tornare dal panettiere a farselo cambiare, anche se, questa volta, stavano molto peggio. L'altro, dal canto suo, si sentiva circa allo stesso modo, avrebbe tanto voluto trovare dentro di sé un briciolo di forza per poter perdonare i biondi, ma non se la sentiva ancora, un grosso peso rendeva il suo cuore duro come una pietra, aveva bisogno di più tempo, dell'occasione giusta per tornare ad aprirsi nei loro confronti, una cosa che, forse, non sarebbe mai arrivata, quindi si limitò a sospirare un grazie a testa bassa ed a raggiungere l'anta del frigo dietro la quale si nascose imbarazzato, in attesa che Ernst e Claes se ne andassero.
* mi alzo triste dal divano restituendo il bicchiere alla signora Lindgren * Allora arrivederci ...
* cammino verso la porta sistemandomi la camicia nervosamente *
* seguo l'esempio di mio fratello raggiungendolo all'ingresso * Sì, arrivederci
Aspettate ! * dico appoggiando i biucchieri sul tavolo e guardando i due giovani * A dire il vero ci sarebbe qualcosa che potreste fare ancora per me * sorrido furba * Vostra madre è già daccordo, ci siamo confrontate prima * supero i ragazzi e chiudo la porta davanti a loro * Ho intenzione di prendere alcuni animali dai quali ottenere prodotti per rendere questa baita autosufficiente e non dover fare la spesa troppo spesso
Immediatamente Jules tese l'orecchio chiudendo il frigorifero e prestando attenzione, se davvero sua madre avesse preso degli animali chissà quante faccende si sarebbe ritrovato a fare ! Chi li avrebbe nutriti ? Dove avrebbero vissuto ? Era un'idea ancora più assurda del vivere in montagna come intagliatrice professionista, lui in fondo era solo un cittadino, a parte quella volta con il padre dei gemelli non si era mai occupato di bestie da cortile, certo, sarebbe stato un bel risparmio per quanto concerneva latte, uova e forse addirittura carne e derivati di questi, ma era davvero troppo per il moro che subito si avvicinò serio pronto a far rinsavire sua madre con una bella botta di realtà, ma fu quest'ultima a precederlo prendendo la parola.
Ecco, visto che voi avete già esperienza con animali simili vorrei che ci deste una mano * passo lo sguardo dall'uno all'altro gemello * non solo con la costruzione di habitat appropriati alle loro necessità, ma anche con il loro mantenimento per i primi tempi, fino a quando Jules non avrà imparato come fare * guardo mio figlio e poi incorcio le braccia al petto osservando soddisfatta come il sole sia già quasi del tutto calato all'orizzonte * ed inolte, per evitarvi continui viaggi, ho preso un importante decisione * dico in modo solenne * Resterete nostri ospiti per le prossime due settimane !
Cosa ?!? * diciamo tutti e tre all'unisono *
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