18
Il chiocciare di qualche gallina razzolare nella paglia, sbuffi caldi di fiato animale a riscaldare il fienile, l'aria attraverso le assi che pizzica sulla pelle e brina le lacrime al pari di preziose gemme, ancorandole alla pelle, impedendogli di abbandonare le soffici guance dei giovani che, alle flebili lame del sole levante, raccontano la propria sofferenza. Mai, prima di allora, avevano sofferto con altrettanto sentimento ad un abbandono, nemmeno quando da piccoli si aggrappavano alla giacca di loro padre per impedirgli di partire, di lasciarli di nuovo soli a badare alla vita della casa.
* stringo gli occhi ed il petto mi si alza in un singulto strozzato * - Fa così male -
* passo la mano sulla guancia ghiacciata, asciugandola per pochi secondi * - Se almeno il petto la smettesse di soffocarmi il respiro -
Ernst e Claes erano esattamente posti a Sud-Ovest e Sud-Est, accovacciati nei due giacigli che si erano rapidamente costruiti, distruggendo quello che prima accoglieva maternamente entrambi, alla ricerca di un po' di solitudine, cosa che mai prima avevano desiderato, soprattutto nei confronti l'uno dell'altro. Infelici, tremanti nel buio illusorio della loro sofferenza, i fratelli Bergman non vedevano via d'uscita ed attraversavano come treni le varie, sciocche, paure che, per anni, si erano portati dentro e superato solo insieme, si incolpavano a vicenda nei pensieri di mille piccole cose che sarebbero potute andare diversamente, ma, per quanto ci provassero, niente avrebbe potuto cancellare la verità, e questo era ciò che li faceva sentire ancora peggio.
* mi alzo lentamente voltandomi verso mio fratello, ma vedo solo una macchia indistinta a causa delle lacrime * - Lo sapevo ... era stato lui il primo a vedere Jules, se solo mi fossi fatto da parte a quest'ora sarebbero felici insieme - * singhiozzo *
* sentendo Claes muoversi mi alzo a sedere e lo guardo triste * - Sono stato uno stupido, avrei dovuto lasciargli campo libero, in fondo Jules nemmeno mi aveva visto quel giorno sul carretto ... - * tiro su con il naso *
E così, con quel semplice scambio di sguardi languidi e pieni di tristezza, le pareti fra i due caddero ed i fratelli abbandonarono i propri giacigli correndo l'uno verso l'altro ad abbracciarsi, ricercando quella forza che si erano sempre donati con un amore incondizionato. Da semplici sussulti il loro si trasformò in un forte pianto che li rese centro delle attenzioni di tutti gli animali presenti, eccetto quello dei volatili che sfuggirono rapidi fuori, in uno spazio fra due assi, ma entrambi ignorano ciò che avevano causato e si strinsero con più forza.
Perdonami Claes * chiudo nelle mani dei lembi della sua camicia * È stata tutta colpa mia ! * urlo fra le lacrime *
Non è vero Ernst ! * balbetto singhiozzando * È stata colpa mia ! * affondo il viso sulla sua spalla *
Finalmente avete ricominciato a parlarvi * dico sorridendo spalancando le porte del fienile * Era ora, mi avete fatta spaventare a morte !
La fortissima luce che penetrò attraverso quell'apertura accecò gli occhi di ghiaccio dei due ragazzi che si strinsero, se possibile, ancora di più l'uno all'altro, spaventati dall'ingresso improvviso di loro madre che ora li fissava sorridendo a braccia aperte. I gemelli non ci pensarono due volte e così corsero incontro alla donna stringendola con tutte le loro forze, stavano ancora male, anzi, malissimo, ma quel contatto li rassicurò più di quanto non avesse fatto quello che si erano già donati poco prima. Nonostante la signore Bergman facesse davvero molta paura in certe occasioni e fosse molto rigida e composta, sapeva perfettamente quand'era il momento di donare loro il suo amore ed affetto che essi accoglievano sempre con grande bisogno, rafforzandosi il più possibile con il poco che ricevevano, il resto era solo nelle loro foze. E fu durante quel contatto che notarono la figura, ben più minuta, alle spalle della nuova arrivata, quei capelli marroni ed il viso gentile che li aveva accolti come figli, donando loro l'amore della persona più importante che possedesse, subito i ragazzi lasciarono loro madre e le si avvicinarono titubanti.
Signora Lindgren ... * sospiro triste guardando a terra * S-salve
Noi non ... * mi mordo il labbro inferiore * Non sappiamo come chiederle perdono ... Siamo stati sciocchi a pensare di poter stare insieme alla pari con suo figlio ...
A dire il vero devo ringraziarvi perché non avevo mai visto Jules più felice di quando stava con voi * sorrido * Non lo sarebbe stato altrettanto se solo uno avesse cercato di conquistarlo. Anche se non lo accetta ancora, lui ha bisogno di entrambi * accarezzo i loro visi facendoli rialzare verso il mio * Ma non sono venuta solo a dirvi questo * dico gentilmente * Mi servirebbe un favore
* ci guardiamo per un momento e poi torniamo sulla donna * Faremo qualsiasi cosa !
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