Askeladd - Vinland Saga

Avvertenze: SPOILER sull'anime in questione. Leggera misoginia. [nome falso]: nome falso che userà la protagonista nella seguente one-shot

Trama: [nome] è una giovane ragazza che per sopravvivere decide di travestirsi da uomo e combattere. Incontra Askeladd ed il suo gruppo a cui deciderà di unirsi. Un giorno però il suo segreto sarà messo in serio pericolo ed Askeladd scoprirà la sua vera identità

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

Le lame risuonavano scontrandosi fra di loro. Nell'aria si sentiva un forte odore di sangue e terra a causa della pioggia abbondante del giorno prima che aveva reso il terreno fangoso.

"Dannazione, proprio oggi doveva arrivare..." imprecò [nome] faticando parecchio nel sconfiggere un nemico alquanto gracile.

Si toccò lo stomaco in preda a delle forti fitte che la fecero piegare in due per il dolore.

<<Stai bene, [nome falso]?>> domandò Thorfinn avvicinandosi alla giovane.

Lei annuì e, arrancando, si allontanò.

Thorfinn rimase perplesso nel vedere il suo compagno in quelle condizioni: sia lui che [nome falso] erano degli abilissimi combattenti, difficilmente cedevano di fronte ad un nemico, ma quel giorno [nome falso] sembrava essere davvero in difficoltà.

<<Oi moccioso, che stai facendo lì impalato?>> tuonò Askeladd avvicinandosi al biondino in sella al suo destriero.

<<[nome falso] sembra star male...>> mormorò lui. Non amava affatto parlare con colui che aveva ucciso suo padre, però teneva molto a [nome falso].

[nome] era scappata dal suo paese natale a causa di alcuni attacchi che, oltre a distruggere il suo paese, avevano anche ucciso tutta la sua famiglia. Lei era uno dei pochi superstiti rimasti. Decise di spostarsi ma, in pochi giorni, lontana dal suo nido, capì che le donne non avevano affatto vita facile. Così nacque [nome falso]. Si finse un maschio ed iniziò a combattere per poter continuare a vivere. Fortunatamente, nascondendo il più possibile i suoi tratti femminili e le forme sinuose sotto ai vestiti ed usando fasce contenitive di ogni tipo, nessuno si accorse della sua vera identità. Ad un certo punto però il suo cammino incrociò quello di Askeladd, il capo di una banda di mercenari vichinghi che insistette nel volerla integrare nel suo gruppo. Era rimasto affascinato dalle sue doti e dalle sue abilità. [nome] accettò la proposta. Oltre al carismatico e crudele Askeladd, conobbe anche un ragazzino di nome Thorfinn. Dovendo evitare di parlare per non farsi scoprire, [nome] si avvicinò molto all'altro taciturno del gruppo con cui instaurò un bel rapporto di reciproco rispetto.

<<Davvero?>> chiese scettico Askeladd cercando con lo sguardo [nome falso].

Thorfinn annuì, ma nessuno dei due, per quanto preoccupato fosse, diede troppo peso a quella situazione.

[nome], dopo aver ucciso altri uomini, non riuscì più a reggersi in piedi e si accasciò dietro ad un albero. Le mestruazioni quel mese erano estremamente dolorose e non poteva nascondere ulteriormente il suo malanno.

Chiuse gli occhi pregando che quel momento passasse velocemente.

<<[nome falso], ma stai sanguinando!>> esclamò Bjorn, il braccio destro di Askeladd.

La giovane spalancò gli occhi e vide che, fra le sue gambe, si era creata una pozza di sangue ben visibile.

"Cazzo!" pensò nel panico.

Scosse la testa negativamente e cercò di mostrare all'uomo che stava bene, ma lui non le credette.

<<ASKELADD, [NOME FALSO] È FERITO!>> urlò Bjorn richiamando l'attenzione dell'uomo che si fiondò da loro.

[nome] impallidì. Aveva sempre fatto affidamento sulle proprie abilità per non rimanere ferita ma prima o poi sarebbe dovuto succedere.

Non poteva parlare, non era ferita ma non poteva spiegare da dove uscisse tutto quel sangue e non poteva nemmeno rischiare che qualcuno vedesse il suo corpo.

Il biondo scese da cavallo e si avvicinò al suo sottoposto.

<<Dove ti hanno colpito?>> domandò lui chinandosi verso [nome falso] sotto gli occhi di Bjorn.

La giovane iniziò a dimenarsi allontanandosi il più possibile da lui.

"No, no, no" continuava a ripetersi lei.

<<Cos'hai?>> chiese Askeladd seguendola.

[nome] non si rese conto che, indietreggiando, si stava avvicinando pericolosamente ad un piccolo stagno nascosto.

Nel frattempo in quella fitta foresta la lotta tra i mercenari ed alcuni indigeni stava arrivando ad una conclusione con una vittoria netta dei primi.

[nome] non voleva farsi scoprire da Askeladd, non tanto per la reazione che avrebbe avuto, piuttosto prevedibile, quanto perché si era innamorata di lui e voleva rimanere al suo fianco. Ogni volta che tornavano in patria, sentiva il suo stomaco stringersi nel vederlo circondato da decine di donne che aspettavano sia lui sia i doni che portava loro dalle varie razzie. Sapeva bene che, per il contesto in cui vivevano, non sarebbe mai potuta nascere una storia d'amore, ma si sarebbe accontentata anche solo di continuare a lottare al suo fianco; lei non voleva dipendere da nessun uomo, era una giovane donna forte ed indipendente, nemmeno i sentimenti per Askeladd l'avrebbero fatta vacillare, aveva sofferto troppo per mollare la vendetta verso chi aveva distrutto la sua famiglia ed il suo paese. 

All'improvviso il terreno sotto [nome] si fece particolarmente morbido ed umido. La giovane si girò e, senza rendersene conto, cadde nell'acqua gelida dello stagno.

Il suo corpo, indebolito a causa delle mestruazioni, sembrava non rispondere più ai suoi comandi.

"Muoviti, nuota, riemergi!" si diceva fra sé e sé mentre toccava il fondo dello stagno ma le sue gambe e le sue braccia non volevano sentir alcuna ragione.

Guardò verso l'alto e, attraverso l'acqua un po' verdognola, riuscì a scorgere alcuni raggi penetrare attraverso la sottile flora che ricopriva lo stagno. Poco dopo tutto si fece scuro, come se una nuvola si fosse messa a coprire la luce del sole, ma a coprirla non era stata una nuvola, bensì una figura che si stava immergendo.

[nome] chiuse gli occhi e si abbandonò fra le braccia di Askeladd che la riportarono in superficie.

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

Qualche ora dopo la giovane riaprì gli occhi e capì subito di trovarsi in una tenda.

Ancora dolorante, cercò di sollevarsi e vide che stava indossando degli abiti puliti e che aveva del tessuto tra le gambe. La cosa che più la sconvolse era che non indossava più le numerose fasce che usava per coprire le sue forme, il suo corpo era libero da ogni impedimento, come non lo era mai stato da anni. Si sentiva nuda, come spogliata della sua stessa identità.

<<Ti senti meglio, cara?>> 

[nome] sussultò e si girò.

Askeladd era seduto su uno sgabello con le gambe divaricate e le mani congiunte. Guardava il suo sottoposto con aria accusatoria ma, allo stesso tempo, curiosa.

Era stato lui a salvarla dall'annegamento e, una volta riportata in superficie, ordinò a Bjorn di andare a recuperare una carrozza su cui mettere [nome falso]. Iniziò a spogliarla per curare le sue ferite e, in quell'esatto momento, scoprì il suo segreto.

[nome] cercò di coprirsi dalla vista dell'uomo.

<<Ho già visto tutto>> commentò alzandosi.

Lei sospirò. Sentiva in cuor suo che prima o poi l'avrebbe scoperto, ma sperava sarebbe stato il più tardi possibile.

<<Immagino saprai anche parlare, no?>> 

<<Si...>> mormorò lei imbarazzata con un filo di voce.

Askeladd si grattò nervosamente la nuca. Non riusciva ancora a credere che un abile combattente come [nome falso] fosse una ragazza così bella e gracile.

<<Come ti chiami?>> chiese lui sedendosi a terra di fianco al letto.

<<[nome], signore...>> rispose lei non riuscendo nemmeno a guardarlo negli occhi. Quelle sue iridi blu l'avevano da sempre messa particolarmente in soggezione.

Era un uomo furbo, scaltro, pericoloso, un uomo da cui doveva stare alle larga ma da cui invece era inevitabilmente attratta.

<<[nome]... [nome]...>> ripeté lui scoppiando poi in una fragorosa risata.

Lei lo guardò intimidita di sottecchi.

<<[nome]... Ne ho conosciute di donne, sai!? Ma mai nessuna che sapesse lottare come un uomo come te...>> confessò Askeladd toccandosi la barba sotto al mento.

<<Mi dispiace...>>

<<E di cosa?>>

[nome] si morse il labbro inferiore: <<Per averla presa in giro...>>

Askeladd era palesemente nervoso, non sapeva come comportarsi, non era in un campo di battaglia, quella era una situazione completamente diversa in cui la sua astuzia e la sua esperienza erano del tutto inutili.

<<Chi sei tu?>> 

La giovane sospirò rumorosamente e gli raccontò la sua storia.

Askeladd annuì. Ora aveva tutto più chiaro.

<<Così giovane, così bella... Che mondo crudele...>> commentò con un pizzico di malinconia, gli ricordava tanto sua madre nel vederla debole ed indifesa su quel letto.

<<Io... Io non posso più portarti con me!>> esclamò lui mentre il cuore di [nome] si fermò <<Non me la sento di portare una donna con me, e penso che anche tutti gli altri la penserebbero così. Vai lontano, inizia una nuova vita, vivi da donna, recupera tutti questi anni persi>>

La giovane si infastidì, non tanto per il rifiuto in sé (che si aspettava), quanto per il suo commento.

<<Non sono stati anni persi!>> esclamò lei fermandolo <<Non osare nemmeno dirlo! Sono stata io a scegliere questa vita, sento di appartenere a questo mondo, non smetterò mai di lottare!>>

Askeladd sorrise di fronte alla sua determinazione.

<<Non riuscirò a farti cambiare idea, vero?>> 

[nome] annuì.

<<Almeno concedimi di salutarti come si deve>> Askeladd si avvicinò alla giovane e, dopo averle preso delicatamente il viso con le mani, poggiò le sue labbra su quelle di [nome]. Entrambi chiusero gli occhi e si abbandonarono a quel momento di intimità.

Fu un istante che durò un'eternità.

Le mani di Askeladd accarezzarono le guance morbide di [nome] per poi afferrarle il collo e far passare le sue lunghe dita fra i capelli di lei.

Perché l'aveva baciata? Perché ne era fottutamente attratto. Askeladd però non se la sentì di continuare, lei era troppo giovane per un "vecchio" come lui e non voleva rubare la sua innocenza di donna, la stessa innocenza che l'aveva portata ad uccidere centinaia di persone con una tranquillità aberrante.

I due non dissero nient'altro. Askeladd si alzò ed uscì dalla tenda. Quel bacio aveva parlato per entrambi.

Quella fu l'ultima volta che si videro.

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

7 anni dopo

<<CAPO! NON RIUSCIAMO A ENTRARE NEL VILLAGGIO!>> esclamò un vichingo girandosi.

Thorfinn, che era solito andare in avanscoperta, tornò quasi subito a far rapporto.

<<Cosa succede?>> gli domandò Askeladd.

<<Una giovane... Una ragazza...>> cercò di spiegare Thorfinn ma non servirono ulteriori parole. Askeladd iniziò a correre verso l'entrata del villaggio che lui ed i suoi uomini stavano tentando di saccheggiare.

"Che sia lei!?" pensò correndo fra gli alberi.

Dopo alcuni minuti si ritrovò davanti ad una decina di corpi impilati. Di fianco c'era qualcuno, probabilmente, l'assassino.

Askeladd smise di correre e, passo dopo passo, si avvicinò cautamente all'entrata.

I suoi occhi riuscirono a mettere a fuoco quella figura ed ebbe finalmente la certezza che fosse lei.

<<[NOME]!>> urlò lui sotto gli occhi straniti di Thorfinn che l'aveva seguito.

Askeladd riuscì quasi per miracolo ad evitare un coltello che gli era stato lanciato in un istante talmente breve da accorgersene a malapena.

<<Cosa sei venuto a fare qui?>> domandò la ragazza guardando di traverso l'uomo.

<<Abbiamo bisogno di provviste>> 

[nome] sorrise e sguainò la sua spada. Sapeva bene che non si sarebbero limitati a rubare ma che avrebbero ucciso tutti gli abitanti di quel villaggio proprio come altri vichinghi avevano fatto con il suo paese.

Dopo essersi allontanata da Askeladd, [nome] era tornata a vagare in solitaria proprio come aveva fatto prima di incontrarlo. Un giorno però si imbatté in un piccolo villaggio di sole donne e bambini che si nascondevano dopo che i loro mariti e padri erano stati uccisi. [nome], non volendo abbandonarli essendo troppo deboli per difendersi da soli, decise di stanziarsi almeno il tempo in cui le razzie non sarebbero cessate a causa dell'inverno.

<<Dovrai passare sul mio cadavere>> disse [nome] decisa.

Askeladd sorrise di rimando e sguainò anche lui la sua spada.

Chi avrebbe vinto e chi avrebbe perso non era importante, ciò che contava e che, dopo sette lunghissimi anni, il fato aveva deciso di far incrociare nuovamente le loro strade.

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

Spazio autrice: hi! Come state? Spero tutto bene! Dopo un bel po', rieccomi con un altra one-shot! Purtroppo l'università e vari impegni mi stanno portando via parecchio tempo e, sinceramente, preferisco aspettare una buona idea che scrivere fanfiction a caso. Detto ciò, vi saluto! Alla prossima ^^

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top