Arataka Reigen - Mob Psycho 100

Avvertenze: 🍑 - ALLERTA SPOILER sulla serie in questione. One-shot un po' personale. Menzioni sulla depressione.

Trama: Reigen, dopo che la sua reputazione è stata distrutta in televisione, decide di avvicinarsi alla sua vicina di studio, [nome], che lo aiuterà a superare quel brutto periodo grazie anche alle sue doti professionali

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

"[nome] [cognome]. Psicologa, Psicoterapeuta"

Reigen lesse più e più volte la targhetta su quella porta di legno. Da poco meno di una settimana una giovane si era trasferita nello stesso palazzo in cui lui aveva il suo "Ufficio di Consultazione su Spiriti e Simili" ed aveva aperto uno studio privato dove professava la sua attività.

Il giovane non stava vivendo affatto un bel momento: aveva litigato con Mob, il suo caro allievo, in televisione gli avevano tenuto una trappola smascherando il fatto che non fosse un vero psichico e si era reso conto di essere completamente solo. Non aveva amici e si era separato dalla sua famiglia ormai da parecchio tempo. Ogni tanto frequentava un bar in città ma, una volta spopolata la notizia del falso psichico, tutti lo evitavano e maltrattavano.

Aveva pensato numerose volte di approfittare della vicinanza e di parlare con [nome], anche solo per parlare con qualcuno, ma non aveva il coraggio per farlo, non riusciva ad ammettere a sé stesso di essere caduto così in basso.

Mentre rimuginava sulla sua vita, la porta dello studio si aprì mostrando una [nome] stanca ed affaticata dal lavoro.

<<Oh!>> esclamò lei non aspettandosi qualcuno a quella tarda ora <<Buonasera!>>

Reigen deviò lo sguardo. Si erano incrociati varie volte nelle scale del palazzo ma non si erano mai fermati a parlare.

<<B-Buonasera>> balbettò lui. Con la coda dell'occhio la squadrò e, nonostante la stanchezza, si accorse solo in quel momento di quanto fosse bella. Era proprio la sua donna ideale: bella, in carriera e con un sorriso dolce ma allo stesso tempo tenace.

<<Anche lei ha appena finito di lavorare?>> domandò [nome] mentre spegneva dall'interruttore le luci dello studio e richiudeva la porta a chiave.

Reigen deglutì soffermandosi un po' troppo sulla sua figura, su quelle linee femminili così sensuali.

<<Diciamo di si... Anche lei?>> chiese lui cercando di mostrarsi il più virile possibile.

<<Si, oggi più tardi del solito>> sorrise [nome] passandosi una mano fra i capelli.

I due uscirono silenziosamente dal palazzo ma, prima che le loro strade potessero separarsi, Reigen decise di farsi avanti.

<<Scusi! Ecco... Io... Mi piacerebbe...>> esclamò fermandola.

[nome] guardò quanto fosse impacciato e lesse i gesti del suo corpo: era a disagio ma c'era dell'altro, qualcosa lo stava tormentando... Era depresso.

<<Vuoi parlare un po'?>> lo interruppe lei.

Reigen si toccò il braccio ed annuì.

<<Ti va di andare a prendere qualcosa da bere?>> propose [nome] ma lui non riuscì a dirle di si, la paura di stare in pubblico dopo che era diventano lo zimbello del paese lo terrorizzava solo al pensiero.

<<È per quello che è successo in televisione, giusto?>>

Reigen la guardò spalancando gli occhi: avrebbe tanto voluto sotterrarsi in quel momento.

"Quindi anche lei mi ha visto?" pensò demoralizzato.

<<Se non hai altri impegni, domani, verso le due, puoi venire nel mio studio>>

Il giovane annuì nuovamente e si salutarono per poi tornare ciascuno nella propria casa.

"Che altri impegni dovrei avere? È tutto così vuoto..." continuò a pensare Reigen.

[nome], mentre entrava nel suo appartamento, rimuginava sul suo vicino di studio: era così palesemente depresso, voleva aiutarlo ad ogni costo! Chiunque si fosse ritrovato in una situazione come la sua avrebbe reagito malissimo. La televisione sa essere davvero crudele!

La giovane, una volta entrata e posato la sua borsa e la sua giacca, andò a farsi una bella doccia calda. In cuor suo aveva sempre avuto un po' di perplessità sul lavoro degli psichici, era scettica sul paranormale in generale, ma, nonostante ciò, riteneva Reigen un bravo ragazzo che, anche con la menzogna, riusciva ad aiutare le persone. Era un po' il lavoro che faceva lei come psicoterapeuta ma in maniera differente.

A volte però, quelli che cercano di aiutare sempre gli altri, sono quelli che hanno più bisogno di aiuto di tutti.

"Arataka Reigen" pensò [nome] mentre l'acqua bollente le scivolava lungo i capelli e poi lungo il resto del corpo.

Era un giovane uomo affascinante, alto, magro e con un carisma notevole.

"Rovinato così per uno stupido programma televisivo... Che società disgustosa..."

Il giorno dopo [nome] si trovava sola nel suo studio e, pochi istanti prima delle due, il campanello suonò. La giovane si alzò dalla sedia della sua scrivania su cui stava sistemando dei documenti ed andò ad aprire.

Si ritrovò davanti Reigen con il suo solito completo grigio e con due occhiaie mostruose: aveva passato tutta la notte al computer a leggere centinaia di commenti dei tipici leoni da tastiera frustrati dalla vita.

<<Buongiorno, accomodati pure!>> sorrise [nome] facendogli cenno di entrare.

<<Permesso>> mormorò lui entrando in quel piccolo ma grazioso studio. Era tutto ordinato nei minimi dettagli, con solo l'indispensabile ed estremamente pulito. C'erano alcune candele che profumavano l'ambiente con un delicato aroma per nulla fastidioso.

Reigen si sedette su una morbida sedia mentre [nome] si mise di fronte a lui.

<<Gradisci qualcosa da bere?>> domandò lei cercando di metterlo a suo agio.

<<No grazie>> rispose lui arrossendo. Era la prima volta che si trovava da solo nella stessa stanza con lei.

I due iniziarono a chiacchierare del più e del meno mentre il tempo scorreva come un fiume in piena. Senza nemmeno rendersene conto, Reigen aveva iniziato a vomitare fuori tutti i problemi che lo affliggevano mentre [nome] lo ascoltava attentamente e lo guidava magistralmente.

Gli occhi del giovane erano diventati estremamente lucidi e la voce spezzata.

<<Sai, viviamo in un mondo così veloce che ci sfugge sempre qualcosa. Giornalmente assorbiamo migliaia di informazioni e notizie, molte delle quali, dopo nemmeno una settimana, scompaiono surclassate da altre... Tutto cambia, niente rimane statico...>> spiegò [nome] mentre Reigen si era piegato in due per non mostrarle quelle lacrime che erano uscite fin troppo facilmente <<A me non interessa se sei o no un vero psichico. Vedo molte persone che vengono a chiederti aiuto e sei sempre riuscito a risolvere i loro problemi, questo è ciò che conta. Scusa se te lo dico, ma sei stato un po' un sempliciotto a cascare in quella trappola televisiva, ma, se può consolarti, non passerà molto tempo che tutti si dimenticheranno di questa notizia. Vuoi tenere una conferenza stampa? Non posso dirti fallo o non farlo, è una scelta tua, ma posso consigliarti di farlo e cercare di non combinare ulteriori danni>> scherzò lei uscendo un po' dal suo ruolo da psicoterapeuta.

Reigen si sentì sollevato nel sentire quelle parole. Anche solo aver parlato con lei ed essersi sfogato lo aveva aiutato e non poco.

<<La vita da adulti non è così facile come sembra. Io sono più giovane di te ma forse la pensiamo allo stesso modo. Un giorno sei a casa con i tuoi genitori sdraiato sul divano a guardare la televisione, ed il giorno dopo ti ritrovi sommerso di responsabilità ed aspettative. Fai quello che ti piace, trova la tranquillità dentro di te in modo che, non importa il luogo, non importa con chi o senza chi, sarà sempre con te. Non siamo mai soli, siamo sempre con noi stessi e se non trattiamo bene noi stessi non staremo mai bene>>

[nome] si sollevò dalla sua sedia e si sgranchì le braccia.

Era passata un'ora abbondante ma non era un problema, aveva lasciato volutamente delle ore buche per parlare senza interruzioni con lui.

<<Grazie... Davvero...>> mormorò lui passandosi una mano fra i capelli biondi.

La giovane gli sorrise come per dirgli "Non sei solo".

Reigen si alzò anche lui e cercò il suo portafoglio.

<<Quanto ti devo?>> domandò freneticamente.

<<Nulla>>

Il giovane non la sentì, troppo occupato a cercare il portafoglio.

[nome] si avvicinò e gli mise una mano sul braccio per fermarlo. Si guardarono negli occhi, erano estremamente vicini come non lo erano mai stati.

<<Nulla, non mi devi nulla>> ripeté lei assicurandosi di essere sentita.

<<M-Ma!>> esclamò lui ma fu fermato di nuovo.

<<Niente ma! È stata solo una chiacchierata tra amici>>

Reigen cercò di insistere ma [nome] non volle in alcuna maniera essere pagata. Così, dopo averla ringraziata ancora un'infinità di volte, il giovane uscì dal suo studio.

"Amici, una chiacchierata tra amici" sorrise fra sé e sé mentre usciva dal palazzo.

[nome] si buttò sulla sedia della sua scrivania. Era stata una chiacchierata così intensa, non le era mai capitato di riuscire a captare così velocemente i problemi di una persona, ma era felice, felice di averlo visto uscire col sorriso sulle labbra. Non gli aveva parlato per pena, lo aveva aiutato perché sapeva bene cosa significava essere soli e poi, in fondo, doveva ammettere che una cotta per il carismatico vicino di studio l'aveva sempre avuta.

Reigen era molto più grande di lei d'età, molto più alto, molto più... Si era innamorata

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

Per magia, o per semplice casualità, tutto prese un'ottima piega dopo la chiacchierata con [nome].

Reigen tenne la conferenza stampa e, nonostante alcuni alti e bassi coi giornalisti, riuscì a mandare un messaggio al suo allievo: "Sei cresciuto così tanto, lo sai!?".

Tutta l'attrezzatura dei giornalisti iniziò a fluttuare misteriosamente sotto gli occhi sbigottiti di tutti quelli che, anche da casa, stavano assistendo alla conferenza.

<<Ma che diamine!?>> esclamò scioccata [nome] mentre guardava la diretta dal suo appartamento.

Tutti si dovettero ricredere su di lui.

Finita la conferenza, Reigen fece pace col suo allievo Mob, il vero artefice della scandalosa scena dell'attrezzatura, e gli offrì anche un ramen per festeggiare la loro riunione.

<<Casa tua non è dall'altra parte?>> domandò Mob mentre usciva col suo maestro dal ristorante.

<<Si ma devo ringraziare un'altra persona prima>> rispose Reigen sorridendo.

<<Mah, che tipo strano!>> borbottò Dimple, lo spirito che, dopo essere stato sconfitto da Mob, lo seguiva ovunque.

Reigen corse verso l'appartamento di [nome]; aveva letto il suo indirizzo sul biglietto da visita che lei gli aveva dato dopo la loro chiacchierata.

Salì per delle scale ed iniziò a leggere ogni cognome sulle porte dei vari pianerottoli del condominio.

<<Devi ancora salire>> disse qualcuno ridendo.

Reigen sollevò la testa e vide sul pianerottolo di sopra [nome] appoggiata sulla ringhiera che lo guardava sorridendo.

Sapeva del suo arrivo?

Corse da lei e avvampò nel vederla con degli abiti estremamente succinti rispetto a come la vedeva vestita di solito a lavoro: aveva addosso solo una canottiera ed un paio di pantaloncini che lasciavano poco all'immaginazione.

"Si veste sempre così quando è a casa!?" pensò Reigen allentandosi leggermente la sua cravatta rosa.

Il giovane si avvicinò cercando di non fissarla troppo e la ringraziò ancora.

<<Non ho fatto nulla>> affermò lei pacatamente.

<<NO!>> esclamò lui alzando la voce <<Hai fatto tantissimo... Senza il tuo incoraggiamento non so cosa avrei potuto fare...>>

[nome] sorrise e si avvicinò a lui sistemandogli la cravatta che prima, sbadatamente, mentre se l'era allentata, l'aveva girata al contrario.

Reigen deglutì sentendola così vicina. Non avrebbe mai più lavato quella cravatta.

<<È così che devi essere: spensierato ed indaffarato nel lavoro che ti piace>> mormorò lei mentre le sue guance si erano arrossate <<Reigen...>>

<<[nome]...>> sussurrò lui mentre entrambi si avvicinavano simultaneamente.

Le loro labbra si toccarono lentamente.

La giovane si abbandonò completamente tra le sue braccia e gli cinse il collo con le proprie. Gli accarezzò l'attaccatura dei capelli sul collo facendolo fremere.

<<Rilassati>> gli ordinò lei sentendolo estremamente teso.

Reigen non se lo fece ripete due volte e la prese per i fianchi facendola aderire contro il suo corpo.

Non aspettarono troppo per entrare nell'appartamento di [nome] e, quello che accade dopo, ve lo lascio solo immaginare.

☾ ⋆*・゚:⋆*・゚:⠀ *⋆.*:・゚ .: ⋆*・゚: .⋆

Spazio autrice: tra One Punch Man e Mob Psycho 100, sto amando tantissimo la scrittura di One. Specialmente in Mob Psycho 100 ho trovato una profondità in alcuni personaggi come Reigen che è semplicemente sublime. Spero che questa one-shot vi sia piaciuta e spero sempre di non stravolgere troppo i personaggi che tratto >.< Un bacione e alla prossima ^^

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top