CAPITOLO 8

AMBER'S POV.

La vita va avanti, dicono tutti così.

Dobbiamo continuare ad alzarci, andare a scuola, tornare a casa, pensare a cazzate tipo agli esami sempre più vicini -quest'anno sarà l'ultimo delle superiori-. E ''sperare, pregare e avere fiducia'' e tutte le altre stronzate che ci ripetono. La vita va avanti. Ma è una balla, perché il pomeriggio in cui Raul mi ha lasciata da sola ha premuto il tasto PAUSA per me.

Appena varco la soglia della classe, da ''sfigata secchiona calcolata solo da poche'' divento ''la più popolare''. Si girano tutte di scatto nella mia direzione rimanendo a bocca asciutta, presumo per il mio taglio di capelli. Vorrei rispondere a tutte loro di sigillare quelle stramaledette bocche prima che qualche insetto ci finisca dentro, purtroppo una voce alla mia spalle mi distrae.

''Signorina Wilson come giustifica questo suo terribile ritardo?'' la mia professoressa di lingue mi sgrida mentre io continuo imperterrita a sorpassare tutti i banchi per raggiungere il mio, infondo alla classe. Catturata da tutti gli sguardi stralunati delle mie compagne mi sono proprio dimenticata della sua presenza e dunque di porgerle il mio saluto. Sbuffo sonoramente con l'intenzione di farmi sentire per urtarle maggiormente i nervi, e poi roteo gli occhi al cielo. Butto per la millesima volta lo zaino per terra e mi siedo scomposta sulla mia sedia in legno: mi porto la gamba al petto, per stare meglio comoda, appoggiando la scarpa sulla sedia. Mettendo in bella vista le mie calze a rete attiro nuovamente l'attenzione della professoressa.

''Adesso sbuffa pure eh? E poi con quale coraggio si è vestita in questo modo indecoroso?'' sputo il chewing-gum sul mio palmo, e poi lo appiccico sotto al mio banco, insieme a tutti gli altri.

''Io mi vesto come mi pare e poi smettetela di darmi del lei, non sono mica vecchia come voi, con tutto il rispetto'' il mio modo scorretto di rispondere innalza un boato assordante, proveniente dal resto delle alunne che sono sbalordite e divertite allo stesso tempo. Tre sguardi in particolare colpiscono il mio interesse, ognuno diverso dall'altro: Elisa che mi sorride soddisfatta, Melanie che è rossa in viso e le lacrimano gli occhi dalle risate, e infine Rose con le sopracciglia aggrottate non intenzionata a nascondere la sua preoccupazione per il mio nuovo atteggiamento. La mia docente si porta una mano al petto, in modo teatrale, come se avessi infangato profondamente il suo onore e rimane per qualche minuto con le labbra spalancate.

''Wilson, lo sai che posso mandarti in meno di un secondo in presidenza?" - Non aspetto altro, penso tra me e me- "Ma insomma, quando mai si è visto in una scuola così rispettabile un'alunna che offende in questa maniera il proprio docente? Che razza di educazione ti hanno inculcato i tuoi genitori? Tu che sei sempre stata una ragazza così posata e a modo. Da te non me lo sarei mai aspettata, ma stai certa che prenderemo provvedimenti. E' d'obbligo in queste situazioni avvertire i genito...'' la nostra prof di lingue quando inizia a parlare non la finisce più, soprattutto se si tratta di criticare e giustiziare un comportamento sbagliato. Ogni volta che entra nella nostra classe perde più tempo a farci ramanzine che a fare lezione, è per questo che la odiamo. Fortunatamente lo sbattere delle nocche contro la porta la frena dal fare uno sproloquio che duri fino a domattina. Chi sarà mai l'angelo che mi ha strappata dalle grinfie di questa vecchia racchia?

Una ragazza mai vista prima compare da dietro lo spiraglio della porta.

''Ragazze per favore, un po' di silenzio. Lasciate che vi presenti la vostra nuova compagna di classe'' si schiarisce la voce indicando la porta semi-aperta dell'aula. Impressionante come abbia cambiato umore e tono di voce in un secondo, per risultare accomodante davanti agli occhi della nuova arrivata. Tutte ci giriamo nella direzione della sua mano. Ora che si fa vedere meglio, sono sicura che se in questa classe ci fossero stati dei maschi avrebbe causato tanti attacchi di cuore.

''Lucy'' asserisce il suo nome. Raggiunge il centro dell'aula energicamente e simula un finto inchino. La classe scoppia in un grande riso che riesce a coinvolgere persino me e la professoressa.  

''Appartieni all'altra sezione del nostro indirizzo vero?'' le chiede e lei annuisce con un sorriso smagliante, non lasciandosi intimidire dal suo sguardo indagatore.
''Posso chiederti il motivo per il quale hai deciso di cambiare classe?''

Ecco appunto. Che ficcanaso!

''Non mi trovavo più bene, ci sono stati parecchi disguidi'' risponde educata nonostante tutto, con quel suo sbrilluccichio negli occhi. Le fa segno di andarsi a sedere e l'unico posto disponibile è quello affianco al mio. Qualcosa mi dice che oggi sarà una mattinata molto lunga. Inizio a dire addio alla mia idea di stare da sola perlomeno per qualche altra settimana, se non fino alla conclusione dell'anno scolastico.

''E' bellissima'' sento esclamare da Elisa a bassa voce, sebbene si sia fatta sentire ugualmente, mentre Lucy si fa spazio tra le file dei banchi.

''Hey'' appoggia le dite affusolate sul mio braccio come per destarmi dai miei pensieri. La guardo dritta nei suoi occhioni castani contornati da dalle folte ciglia che sbatte a ripetizione come se voglia incantarmi più di quanto non abbia già fatto. Io, in tutta risposta, le faccio un segno del capo, mettendo immediatamente in chiaro il fatto che non voglio essere disturba né durante le lezioni, né dopo. Fortunatamente ho l'occasione di ignorarla, senza sembrare una stronza, dal momento che l'insegnante inizia finalmente a spiegare l'argomento del giorno. Appena trilla la campanella e la racchia biforcuta lascia l'aula, ha inizio il caos più totale. Le mie amiche si fiondano come delle gazzelle al mio banco, e non credo sia per fare conoscenza con la ragazza nuova. Fanno strisciare le sedie contro il pavimento, non preoccupandosi del rumore assordante e fastidioso, e si parano davanti alla mia figura. Fortunatamente è l'ora di spacco, quindi possiamo dialogare finquando il prossimo docente non farà irruzione nell'aula. Mi guardano tutte e tre ansiose di una mia spiegazione; lo sguardo più minaccioso è indubbiamente quello della mia migliore amica.

''Che c'è?'' sbotto all'improvviso ricevendo fulminate da ogni parte. Nel frattempo Lucy si gusta una pizzetta godendosi la scena.

''Che cavolo ti è preso? Lo sai che così rischierai l'anno? Quell'arpia non te la farà cavare molto facilmente'' dopotutto non mi aspettavo altro modo di approcciarsi da Rose. E' l'unica a cui frega veramente qualcosa della mia persona, della mia vita scolastica e di quella privata. So che le dispiacerebbe infinitamente se io mi facessi bocciare, proprio all'ultimo anno per giunta. Vuole avere la soddisfazione di poter dire di avercela fatta insieme. Eppure le parole mi muoiono in gola e non riesco a darle una risposta. Mi sento messa alle strette.

''Stai zitta! -la spinge scherzosamente Melanie dalla spalla- mi hai fatta morire dal ridere'' esclama entusiasta alzando la sua mano, come per intimarmi a battere il cinque, gesto che io evito senza alcun problema.

''Perché cosa è successo?'' mi giro nella direzione di Lucy, che si è appena intromessa, e noto che ha già finito il suo trancio di pizza. Accavalla le gambe fini e si porta i lunghi capelli neri dietro le spalle, lasciandoli svolazzare leggiadramente.

''Allora? Ci rispondi?'' mi volto di nuovo, inconsapevole del fatto che mi ero persa a fissarla e lei mi ha sgamata. Un senso di imbarazzo mi infiamma dal collo in su. Malgrado il suo fascino irresistibile, viene ignorata da tutte noi.

''Le miei intenzioni non prevedevano fare spettacolino, anzi...non volevo minimamente attirare l'attenzione su di me'' replico osservandole con noncuranza.

''Allora ottima mossa quella di presentarsi a scuola in pantaloncini, calze a rete e rasatura di lato'' mi risponde a tono Elisa, alla mia destra.

''Stavi meglio prima secondo me'' commenta Melanie, sebbene io non le abbia chiesto alcun parere.

''A me piace invece, anche se sembri diversa, che ti sta succedendo? Me lo vuoi dire?'' stavolta è di nuovo Rose a prendere parola.

''Lasciatela stare, non so com'era prima, ma questa acconciatura e il suo look in generale mi fanno impazzire! Sei davvero bona'' afferma Lucy al mio fianco prendendo le mie difese. Sorridendole per la gratitudine, mi prendo qualche altro secondo per imprimere bene nella mia testa le caratteristiche del suo viso: ha un septum che le dona particolarmente, dato il suo nasino piccolo, ed una bocca davvero perfetta, forma a cuore e carnosa al punto giusto. Vorrei risponderle che neanche lei è per nulla male, invece mi ritrovo a balbettare un: ''G-grazie, avevo voglia di cambiare un pò'' ridacchio dal nervosismo e lei si unisce a me con una risata stridente, sovrumana, simile a quella di un animale. Almeno ha qualche difetto. Le altre si scambiano degli sguardi confusi, finquando Lucy non si alza dalla sua postazione, per fare amicizia con le altre compagne di classe. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso per il modo in cui si muove a suo agio tra un banco all'altro. E' completamente il mio opposto. Rose mi schiocca delle dita davanti alla mia vista per farmi riprendere.

''Ho notato che c'è del feeling tra di voi''  Elisa mi guarda con un ghigno stampato sul suo viso piccolo.

''Sarà. Pensate che Lucy abbia la faccia da lesbica?'' chiedo alle mie tre amiche torturandomi una cuticola.

''Oh si, ti guarda come se vorrebbe dirti: leccami tutta, non aspetto altro'' recita con voce seducente e caccia la sua lunga lingua di fuori. Fa dei movimenti veloci con essa. Disgustoso.

''Ma piantala!'' la colpisco con un quaderno e lei inizia a ridere senza freni. A termine della giornata scolastica, Lucy mi è stata tutto il tempo attaccata come una sanguisuga cercando di fare conversazione persino sul color ocra che riveste le pareti. Mi ha detto che un giorno vorrebbe tingere di quel colore i suoi capelli. Gliel'ho sconsigliato poiché la sua pelle chiara in contrasto con i suoi capelli scuri le dà un tocco di classe. Adesso che ho via libera, sto camminando a passo svelto evitando che qualcuno mi raggiunga. Non riesco a capire che mi sta succedendo. Questa situazione non mi convince. Perché si sta prendendo tutta questa confidenza? Perché io sembro una bambina alla prese con la prima cotta? E perché non mi dispiace questo contatto fisico?

Tutto questo mi ricollega ad una vicenda accaduta molto tempo fa. Quando ero piccola al tempo della prima media c'era una mia cara amica a cui ero molto legata. A quei tempi io non parlavo quasi con nessuno, però grazie a quest'ultima sono riuscita a sciogliermi abbastanza da integrarmi e far parte della classe. Adesso non ho più sue notizie perché si è trasferita. La cosa inaspettata è che dal giorno alla notte mi sono infatuata di lei, era l'unica a cui pensavo. Quando mi baciava le guance o mi abbracciava diventavo rossa come un peperone ed il mio cuoricino scoppiettava come il mais in padella, pronto a divenire pop-corn. Le ho dato il primo bacio un giorno, è stata l'unica esperienza che ho avuto con il genere femminile. Per lei è stato solo un gioco, uno scherzo, non le ho mai detto che mi interessava, nemmeno quando ho dovuto salutarla per l'ultima volta, prima che partisse. Ero solo una bambina poco cosciente del proprio essere. Però adesso che ci ripenso credo proprio di essere bisessuale. Anzi, ne sono certa.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao mie simpatiche polpettine, ed ecco a voi un nuovo capitolo con l'aggiunta di un nuovo personaggio. Chi ha seguito Soulmates già sapeva dell'esistenza di Lucy e di quest'altro lato di Amber.
Adesso vi chiedo:
1) Cosa ve ne pare di Lucy a primo impatto?
2) Avete amiche/ci con un orientamento sessuale differente dal vostro? Se sì, l'accettate?

Dalla vostra polpetta regina è tutto. Passo e chiudo.

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