CAPITOLO 7

Dimmi tu quando perdi tutto in cosa credi

una sicurezza più fragile persino dei vetri

si ma in tutto questo davvero siamo seri

in questo posto sono l'unico rimasto ancora in piedi

-The Last One, Ramber.

RAUL'S POV.

Guardo fuori dal finestrino del treno e mi perdo tra i miei pensieri. E' la seconda volta che mi trovo in questo posto, pieno zeppo di persone, allo stesso sedile dell'ultima volta. Mi metto subito all'opera cacciando dal mio zaino il quaderno su cui appunto tutti i miei versi. Da quando Amber ha deciso di tagliare qualsiasi contatto con me, riesco a dedicarmi con più scioltezza ed impegno alla mia musica. Personalmente sto imparando piano piano a trarre ispirazione artistica dagli scombussolamenti emotivi, e inoltre cerco di vedere le cose con umorismo, per non cadere nel baratro. Scrivo opinioni e sentimenti a cui do troppa importanza, sono così arrabbiato che la penna straccia i fogli e l'inchiostro li squaglia. Sfogarmi scrivendo musica mi aiuta a migliorare. E' nel mio carattere guardare sempre avanti: mi chiedo continuamente cosa lascerò, a cosa penserà la gente sentendo il mio nome e la mia musica. Voglio lasciare il segno e lasciarlo in modo autentico e sincero. Voglio essere considerato uno che non ha paura di fare le cose a modo suo, a prescindere da cosa dicano o pensano gli altri.

Tuttavia da quel giorno non faccio altro che sorridere, mentire, dire di stare bene. Purtroppo arriva un momento in cui le cose non funzionano più. Quando ho scelto di lasciare Amber, non mi è sembrato neppure di prendere una decisione cosciente. Mi sono semplicemente ritrovato ad un punto oltre il quale sapevo di non poter proseguire. Mi sembrava di fingere, e detestavo l'idea di recitare una parte. C'è voluto un bel po' per fare i conti con quel cambiamento, in questi giorni mi sono sentito molto solo. Come tutti sanno, è proprio quando quella determinata cosa o persona ci viene a mancare, il momento in cui apriamo gli occhi accorgendoci del suo valore e di ciò che abbiamo perso per sempre. Non mi sono pentito di averla lasciata, dico solo che se avessi avuto più tempo per rifletterci, avrei trovato altri modi per troncare e avrei combattuto di più pur di rimanere amici.

Per come la vedo io, la vita è una serie di alti e bassi. E' così per tutti, chiunque tu sia e ovunque ti trovi. Non posso cancellare alcuni eventi che mi hanno influenzato negativamente, ma posso allenarmi a diventare una persona migliore. Ho fatto un salto nel buio e ho tagliato i ponti con lei, ma fortunatamente ho ancora un paio di persone su cui contare: il mio gruppo di amici -tra cui Albert con cui ho chiarito- ed Alexa, la persona che mi sta tenendo compagnia in questo momento.

Fuori la pioggia batte fortissimo, infatti siamo a casa sua al calduccio. Alexa è fuggita nel bagno della sua grandissima camera, dicendomi che aveva bisogno di darsi una sistemata. Non sono dello stesso parere ovviamente, perché per me rimane sempre bellissima, ma oggi non sono in vena di fare considerazioni negative o positive.

Non sono mai stato a casa sua, mi sento molto in soggezione infatti, spero per il fatto che sia la mia primissima volta, e non per il lusso presente in questa sottospecie di villetta. Ho sempre saputo che avesse alle sue spalle una famiglia agiata, ma non pensavo fino a questo punto. Fortunatamente è tutto in stile moderno, ma le stanze sono così ampie e spoglie che mi dà l'impressione che il calore, che dovrebbe avere una casa accogliente, si disperda un po'. La ricchezza di queste persone, presente in ogni decorazione, raffredda l'animo di chiunque. Non ci sono foto di famiglia, solo quadri costosissimi che nessuno avrà osservato per più di un minuto, cercando di capire il vero significato dell'arte che compare in essi. Ogni camera da letto è grande quanto il mio salone, ed è dotata di un bagno personale e di una cabina armadio dove le donne di questa casa si destreggiano tra i loro abiti firmati. Sono a corrente dell'esistenza di una camera giochi per suo fratello maggiore, gli studi, una camera dove Alexa si può esercitare con la musica, ed una mini biblioteca. Amber sarebbe felice solo di vedere quella, mentre io preferirei dare un'occhiata alla camera dei giochi, forse l'unico luogo in cui mi sentirei sul serio a mio agio. Ritornando invece alla sua camera da letto, il colore dominante sembra essere l'azzurro. Le tende per le finestre, il copriletto, i cuscini, le lampade, la poltroncina messa in un angolino, sono tutti coordinati. Speravo di vedere più caos in questa stanza, invece anch'essa sembra che non sia stata sfruttata, neanche per un sonnellino pomeridiano. La trapunta del letto è così ordinata che mi ricorda quei letti sui cataloghi, sistemati in ogni minimo dettaglio. Sulla scrivania bianca non è presente nulla a parte un portatile dell'Apple, mentre tutti i fogli e qualche libro di scuola, sono impilati nella piccola libreria. Nulla presente in questa stanza riesce a darmi la pace dei sensi, nemmeno il colore azzurro che di solito ha un effetto calmante per la vista. Ragione per cui riporto di nuovo attenzione sulla pioggia, e sul suo rumore incessante. Mi avvicino alla grande finestra, e, scostando le enormi tende riesco finalmente ad ammirare il panorama che c'è fuori. L'inverno è la mia stagione preferita, al contrario odio l'estate, non riesco proprio a sopravvivere ad essa. A me e Amber la pioggia non dispiace affatto, sebbene lei sia più un tipo da stagioni mite, come la primavera e l'autunno. Molte volte mi ha espresso la sua teoria sul perché l'autunno e la primavera siano simbolo di perfezione: ''Pensaci bene, non fa né troppo caldo né troppo freddo, non piove molto e quando è una giornata soleggiata, l'aria fresca e rigenerante persiste. L'inverno e l'estate sono come i due poli, due stagioni opposte. Sono come il bianco e il nero, io preferisco le stagioni di mezzo, quelle che vengono sempre date per scontate, ma in realtà sono l'equilibrio tra i due estremi''

''Eccomi qui'' esulta con tono fin troppo alto, sbucando alle mie spalle. Trasalisco dallo spavento, essendo riportato bruscamente alla realtà. Quando mi giro rimango spiazzato. Alexa mi sta fissando con sguardo soddisfatto, sicura di quale sarebbe stata la mia reazione. E' quasi del tutto nuda, davanti ai miei occhi e indossa una veste trasparente color rossa che le ricade morbidamente sull'inguine; deduco che anche questa sia abbastanza costosa dalla lucentezza del tessuto. I seni grossi sono scoperti e si riescono ad intravedere i suoi capezzoli turgidi. E' già eccitata per me. Sotto è coperta soltanto da un piccolo tanga. Ho sempre odiato questi cazzo di fili che ti finiscono in culo. C'è anche qualcuno che li definisce MUTANDINE.

I capelli erano perfetti anche prima, mentre ora mi accorgo che le sue guance sono più rosate, avrà applicato una di quelle diavolerie per donne. Amber a meno che non ci sia qualche uscita importante, è sempre acqua e sapone, a maggior ragione quando stiamo per fare sesso, e a me è sempre piaciuta la sua semplicità. La trovo più bella a naturale. Alexa è così...diversa.

Mi sposto il collo della felpa, quasi come se stesse per soffocarmi. Deglutisco rumorosamente.

''Oh, sei arrivata finalmente! -mi siedo sul suo materasso morbido- Posso concludere il discorso di prima?'' le chiedo gentile. Prima che se la svignasse in bagno mi stavo sfogando su come mi sento con quanto è successo con Amber, e non sono ancora arrivato alla conclusione. So che non è il momento adatto, ma non riuscirò a concentrarmi sul suo corpo formoso se prima non libero la mia mente. Le sopracciglia le balzano in alto, come per chiedermi se fossi serio o se stessi scherzando, e, dopo una lotta di sguardi, mi liquida con un gesto della mano. La ignoro.

''Dunque, dicevo...la conosco alla perfezione e sono sicuro che si sia sentita distrutta dopo ciò che le ho dett...'' vengo interrotto di nuovo.

''Insomma sono mezza nuda, davanti a te e tu continui a parlare di quella?'' il mio cuore perde un battito per la cattiveria con cui pronuncia l'ultima parola.

''Fammi prima finire... -rispondo paziente anche se sono tutto fuorché calmo- sicuramente starà male per tutta la situazione e di conseguenza sto male anch'io. Dopotutto la definisco ancora la mia migliore amica, come si fa a cancellare del tutto una persona dalla tua vita?'' Alexa decide di usare un altro metodo per sviare il mio discorso: fa cadere accidentalmente la spallina della sua veste, facendola scivolare in modo sensuale lungo la sua spalla morbida. Un seno viene quasi scoperto del tutto e si avvicina alla mia figura sul letto, per farmelo ammirare in tutta la sua bellezza. Ci sa fare, senza ombra di dubbio, ma deve capire che non è quello che voglio al momento. Non dopo essermi lasciato pochi giorni fa. Tolgo subito lo sguardo da esso, quasi come se ci fosse qualcuno pronto a farmene una colpa. Nonostante questo, continuo imperterrito, senza darle vittoria.

''Come si fanno a cancellare tutti i bei momenti passati insieme? Tutti gli scherzi, le notti passate a parlare a telefono rivelandoci segreti, oppure quando stavamo ore e ore a vedere serie tv, anime, film, qualsiasi cosa ci interessasse, con del cibo spazzatura t-tra le mani?'' riesce a farmi balbettare strusciando una sua mano sul mio cazzo, per nulla eretto. Mi guarda sbigottita, seccata del fatto che io non risponda ai miei stimoli come dovrei. Non si perde d'animo e continua a toccarmi da sopra al pantalone, finché non passo in rassegna. E' proprio in questo momento che capisco: Alexa è egoista e in questo momento vuole solo soddisfare le sue voglie. Non le importa del mio stato d'animo. Non è una mia amica, non sono venuto qui per sfogarmi e lei lo sa bene. Alexa non vuole sapere nulla della mia vita privata, perché non le importa un fico secco. Alexa non si comporterà da confidente, non farà di tutto per vedermi sorridere, e non esprimerà il suo parere, non mi sta nemmeno ascoltando. Semplicemente Alexa non è Amber, e questo me lo devo ancora mettere in testa. Devo smetterla di cercare Amber in qualunque altra persona, perché nessuna le potrà mai assomigliare, lei è unica. Eppure non riesco a far a meno di mettere a confronto qualsiasi cosa, rispetto a come si sarebbe comportata Amber, cosa avrebbe detto, cosa avrebbe indossato, in che modo avrebbe reagito.

Ora che ho capito che Alexa non mi aiuterà in alcun modo, non mi rimane altro che accontentarla. Incastona gli occhioni azzurri nei miei e sorride in modo languido quando il suo tocco inizia a dare i risultati sperati. Ma è nel momento in cui libera la mia erezione, che inizio a farmi prendere dal nervosismo. Gocce di sudore iniziano a scendere dalla mia fronte, non solo perché ho paura di non piacerle, ma soprattutto poiché Amber è stata la mia prima ragazza che mi abbia visto nudo, sfiorato, toccato. Prima di lei ero completamente inesperto e mi sento come se stessi infangando il suo orgoglio, andando a letto con un'altra ragazza, subito dopo. Non sono manco sicuro di volerlo. Scalcio i jeans e i boxer, anche se non avrei mai voluto mostrare le mie gambe fin troppo magre, di cui mi vergogno altamente. E' questo ciò che mi suscita dei dubbi: con Amber il sesso oltre ad essere naturale e spontaneo, era un atto intimo tra due persone che avevano confidenza e si fidavano l'uno dell'altra, motivo per il quale nonostante i nostri difetti, ci sentivamo sempre noi stessi e non avevamo timore di vederci come mamma ci ha fatto. Con Alexa non riesco a lasciar andare le mie paure.

Mi sento un fascio di nervi quando tocca a me spogliarla. Le faccio alzare le braccia in alto per sfilarle la veste così da liberare la sua quarta bella e soda. Mi sto abbassando per  succhiare uno dei suoi capezzoli, quando all'improvviso squittisce: ''Oddio no, mi da proprio fastidio essere baciata lì''

Mi rendo conto per la millesima volta che questo è un territorio sconosciuto, e che non conoscendola abbastanza -anzi per niente- non so cosa la infastidisce e quasi sono suoi punti deboli. Sono stato abituato con Amber che impazziva e si dimenava con i miei baci sui seni e sul collo, ma ora non ho la più pallida idea da dove cominciare. Nel dubbio le sfioro il petto e faccio scivolare la mia mano lentamente, come una carezza, lungo la pancia piatta fino ad arrivare alle ''mutandine''. La trepidazione di questo momento mi fa capire quanto è potente il mio desiderio. Una volta liberata anche di esse, faccio per sfiorarla dall'esterno, ma lei mi istruisce dicendomi che preferirebbe essere toccata dall'interno. Così faccio per qualche minuto, pompando prima un dito dentro e poi due, finché non si stufa e decide di prendere il controllo tutta da sola. Mi spinge contro i cuscini e mi intima di stare fermo e disteso, cercando di rilassarmi. Si posiziona per bene e senza alcun aiuto mi accoglie tra la sua cavità. Avverto immediatamente la differenza: è meno stretta e più bagnata, ragion per cui scivolo che una bellezza. A differenza di Amber non fa movimenti rotatori e lenti, è molto più sfrenata e si preoccupa soltanto di saltare su di me. L'odore di sesso è intriso nell'aria. Non vuole essere toccata mentre si dà da fare, non mi bacia neanche, ma mantiene per tutto il tempo il contatto diretto con i miei occhi. Quasi come se mi stesse sfidando per dire: ''Guarda di cosa sono capace''. Si porta i capelli indietro come quelle porno star con la parte imparata a memoria, con l'obbiettivo di fare gesti sexy ed invitanti. Con la differenza che nessuno ci sta riprendendo -fortunatamente- e siamo nella realtà, dunque mordersi il labbro e far uscire dei mugolii palesemente studiati, lo trovo alquanto ridicolo, dal momento che siamo solo io e lei nella stanza. Vorrei che si sciogliesse di più e che se si sentisse di ansimare, lo facesse per il piacere che sta provando e non per altro.

''Alexa'' la richiamo con voce piatta. Lei si ferma all'improvviso, ancora una volta sconvolta per i miei comportamenti strani. Appoggia le mani sul mio petto e attende con un sopracciglio alzato che io parli.

''Qual è la tua stagione preferita?'' le chiedo come se fosse la cosa più importante in questo momento. Giurerei di aver visto la sua bocca spalancarsi e atterrare sul materasso.

''L'estate, perché?'' risponde con tono scorbutico. Ed è qui che capisco molte cose.

SPAZIO AUTRICE.
Dopo la pubblicazione di questo capitolo mi vado a nascondere, so già che mi verrete a prendere con i forconi sotto casa. Vi aspettavate che facessero sesso in così poco tempo? Avete cambiato opinione su Alexa? Qual è la vostra stagione preferita? Rispondete nei commenti, e se credete che questa storia valga di esser letta, fatemi pubblicità. Alla prossima, kiss.

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