CAPITOLO 26
Se vuoi sapere dov'è il tuo cuore, guarda dove va la mente quando vaga.
-Bossman.
AMBER'S POV.
Questo posto è sovraffollato. Le persone sedute accanto a me si appropriano del mio spazio vitale. E io non riesco a stare un attimo ferma. Sudo fino alle punte delle mie dita, per cui le passo nervosamente sulle mie gambe.
''No Lucy non ci riesco!'' sbotto alzandomi in piedi. La mia amica, che ho pregato fino allo sfinimento di accompagnarmi sino in Scozia, mi afferra per il gomito.
''Oh no bellezza, tu starai qui, immobile, finché Raul non salirà su quel cazzo di palco, intesi?'' Se non fossi così presa dall'ansia, le sarei grata per la pazienza che mi riserva ogni volta. Sono contenta di rivederla dopo tanto tempo, e che grazie alle videochiamate Skype siamo riuscite a mantenere i rapporti.
Dopotutto non è cambiata molto. Stesso corpo magro, stessa schiettezza, stesso modo di truccarsi. Gli unici a mutare sempre sono i suoi capelli, per questa volta tinti di color tortora.
Lo studio su cui la nostra visuale è catapultata, è accogliente. Un tappeto gigantesco ricopre il parquet scuro. Delle poltrone in pelli marroni sono pronte ad accogliere l'ospite della serata. Varie piante sono disposte negli angoli della stanza per abbellirla. Quando tutte le luci si accendono e corrono sulla figura del conduttore, so che è giunto il momento. Il pubblico è il fibrillazione.
''Salve a tutti! Come sapete o come non sapete, il mio nome è Damon e oggi siamo qui per intervistare un giovanissimo rapper che ha rubato la scena internazionale, affermandosi in meno di due anni'' inizia con le presentazioni il conduttore, nel frattempo che avanza verso la folla. E' un uomo sulla mezza età, con i capelli brizzolati e il fisico palestrato imbottigliato nel suo smoking. La gente è entusiasta.
Il cuore minaccia di rompere la mia gabbia toracica. Sto maledicendo il giorno in cui ho scoperto l'evento di oggi, e le settimane a seguire in cui mi sono autoconvinta che sarebbe stata una buona idea.
''Direi che è ora di farlo entrare, fate un forte applauso a Ramber!'' recita le solite battute. Con una mano sorregge il microfono all'altezza della bocca, e con l'altra indica la porta di accesso.
Il momento in cui la testa di Raul fa capolino sul palco, lo vivo a rallentatore. Trattengo il respiro. Stritolo il braccio della mia amica, affianco alla mia poltroncina. Rilascia qualche lamentela, ma non le presto attenzione. Piuttosto mi concentro sul passo felpato del mio ex. Prima un piede, poi un altro. Quando è al centro del palco e volge per qualche minuto lo sguardo nella direzione degli spettatori, mi sento incredibilmente esposta e vulnerabile. Come se fossi l'unica in questa stanza. Come se fossi nuda. Come se avessi commesso un peccato a recarmi al suo evento, dopo tutta la distanza che ci ha separati.
Il calore che sento mi irradia la pelle, come il vapore che sale dal marciapiede dopo la pioggia. Subito mi accorgo di tutte le differenze nel suo corpo, oramai cresciuto. I suoi capelli sono portati naturalmente verso il basso; qualche boccolo gli ricade sulla fronte alta. Il suo viso spigoloso vanta una mandibola più pronunciata e un accenno di barba, spruzzata qua e là come se fosse dipinta. La grossa felpa si tende sulle spalle, più larghe rispetto all'ultima volta che ho potuto ammirarle. Il torace più ampio e virile. L'altezza, inesorabilmente aumentata, slancia la sua figura, rendendola irresistibile agli occhi delle presenti. Di fatti fischiano, applaudono, starnazzano.
Per un secondo un'ondata di gelosia si impossessa di me, finquando non mi ripeto che Raul non mi appartiene più da tanto.
''Grazie per la piacevole accoglienza'' pronuncia concitato, prima di collocarsi di fronte a Damon. Il modo in cui parla è decisamente rimasto uguale, ma i suoi occhi, quelli sono cambiati. Risultato di una vita travagliata, costruita da sacrifici e privazioni, ma anche impegno e amore.
''Oh wow, senti la folla dietro di me che scandisce il tuo nome. E' incredibile il numero di fan che sono accorsi. Con un solo album hai incendiato il panorama musicale internazionale!'' la voce di Damon è sommersa dal frastuono della folla: il pubblico è in preda ad un delirio collettivo, il boato è assordante.
''Chi se lo sarebbe mai aspettato'' Raul è rimasto il tipo di persona con cui puoi parlare tutta la notte senza annoiarti, con un senso dell'umorismo discreto e acuto.
''Sei giovane, sei riuscito a farti strada con semplicità. Eppure il tuo album cita anche momenti di debolezza, di dolore'' il giovane rapper mette in bella vista i suoi piccoli e graziosi denti.
''Con questo album ho messo a nudo tutti i miei pensieri e le mie difficoltà. Alcuni pezzi risalgono anche alla mia adolescenza. Non voglio che la gente mi veda come una persona irraggiungibile, sono solo un semplice ragazzo, proprio come tutti gli altri. Alcuni miei pezzi raccontano di come la gloria, che ogni artista dà per certa, può rivelarsi solo un attimo fuggente, prima che tutto crolli'' si spiega.
''E' bello parlare con te Raul. Questo è il tuo vero nome. Ci puoi illustrare come hai scelto il tuo nome d'artista?'' nel sentire la richiesta di Damon, il suo viso si rabbuia. Non se lo aspettava. Dall'agitazione mi torturo una cuticola. Lucy mi rivolge uno sguardo perplesso.
''Beh...è un pochino imbarazzante, e per molti può sembrare anche ridicolo. Più di due anni fa mi sono innamorato di una ragazza speciale, ero talmente pazzo di lei che ho pensato alla fusione dei nostri due nomi messi insieme, proprio come fanno le quattordicenni. Mi sono iniziato a chiamare in questo modo, a lei piaceva'' abbozza un sorriso. Tante farfalle iniziano a svolazzare a destra e a sinistra nel mio stomaco, senza pietà. Non percepivo questa sensazione da quando ci siamo lasciati.
''Ed ecco che vengono a galla degli scoop interessanti, poi cosa è successo?"
''Non scenderò nei dettagli, per colpa mia ci sono state delle complicazioni. Lei non è mai riuscita a perdonarmi'' in questo momento la sua espressione parla chiaro, è come un libro aperto. E' pentito di come sono finite le cose tra noi. Ciò mi fa capire quanto sia stato giusto andare contro ogni regola per venire qui.
Lucy si avvicina per parlarmi nell'orecchio: ''Va da lui'' dice solo. La guardo bene negli occhi, in cui arde il fuoco della determinazione. ''Fagli capire che l'hai perdonato. Ti ama ancora'' mi incita, stavolta con tono più alto.
Sono invasa dal desiderio e dal dolore in uguale misura. Il mio cuore duole per il ricordo del tradimento di Raul, ma la mia sofferenza si mescola al piacere travolgente del rischio. Dopo essere rimasta sola, mi sono sentita fredda, morta, e ho voglia di implorarlo di riprendermi per farmi sentire viva. Lui, adesso, davanti a tutti, è stato sincero ed ha messo a nudo la sua anima, e io vorrei essere altrettanto sincera con lui e confessargli che il mio amore per lui non è affatto morto, ma l'ho custodito in un baule fino ad ora.
Raccattando tutta la mia forza, mi alzo di scatto dalla mia postazione. Prima che cambi idea, mi avvio a passo spedito verso il palco. I secondi che ci metto per salire quei quattro gradini sembrano infiniti. Raul e il conduttore non si sono ancora accorti della mia presenza, ma la platea sì. La platea è confusa, scossa da un mormorio generale.
"Immagino che il nome della fortunata sia..." Damon tenta di indovinare, ma prima che possa concludere la frase, lo precedo.
"Amber"
Mi stupisco di come la mia voce sembri sicura e decisa, al contrario di come mi sento realmente.
Di colpo la folla rimane senza fiato. Damon gira la schiena per scorgere la mia figura. E i due occhi penetranti e profondi di Raul, sono subito incastonati nei miei. Avverto un tuffo al cuore, simile ad una capriola o ad un ascensore che precipita verso il basso.
Ed è come se in mezzo a tutta questa gente ci fossimo solo io e lui. Come se non fossimo realmente al centro dell'attenzione. Il tempo si è fermato, proprio come tutto il resto.
"EVVIVA!!" È Lucy che rompe l'atmosfera di tensione. Di fatti tutti si voltano per ricercare la fonte di quell'esclamazione.
"Oh" ridacchia Damon "Che tempismo!" cerca di alleggerire l'aria.
"Non è vero che non ti ho perdonato"
Stare a questa distanza ravvicinata con il ragazzo che ho odiato e desiderato di più al mondo, che mi ha sotterrata e salvata contemporaneamente, è strano.
Non c'è bisogno che dica qualcosa, poiché il nostro legame e la nostra sintonia è così intesa, da poterci leggere nel pensiero.
I suoi occhi si fanno luminosi, scintillano. Un velo di lacrime li ricopre dall'emozione.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, mi abbraccia. Mi stringe così forte da sentire dolore alle costole. Sono sopraffatta dalle emozioni. Mi lascio andare al calore dei nostri corpi e al suo profumo inebriante. Appoggio la testa tra l'incavo del suo collo, ed è come se fossi a casa. Riprendo a respirare a pieni polmoni.
Mi lascia qualche soffice bacio sui capelli e mi sfrega la schiena, per darmi conforto, per dirmi che è tutto apposto.
Spinto da un momento di euforia, ride, alzandomi e facendo volteggiare i miei piedi in aria. La sua risata contagia anche me, mischiata a qualche lacrima di sollievo.
La reazione del pubblico subito si fa sentire, erompe in un applauso fragoroso.
"Piccola mia" sussurra in modo che possa sentirlo solo io, proprio come i vecchi tempi. Come se non fosse mai cambiato nulla. Il nostro legame è persistente, indissolubile, più forte di prima.
Quando ci stacchiamo ci sorridiamo sornione, felici di esserci ritrovati.
"Mi avete fatto emozionare" comunica Damon, alle nostre spalle.
"Bene... è stata una sorpresa anche per me, una bellissima sorpresa" parla Raul, avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle e guardandomi ammaliato.
"Colgo l'occasione per cantarvi una canzone"
Tutti aspettiamo che incominci a cantare, ma non lo fa subito. Passano i secondi, il pubblico è scosso da un brivido di attesa. Finché diventa quasi insopportabile.
Intreccia le mie dita con le sue e inizia, rivolgendomi lo sguardo di tanto in tanto.
Dopo la prima strofa avverto qualcosa di familiare. È la canzone che ho sentito io, che ho pensato fosse dedicata a qualcun'altra. Solo ora, mi accorgo stupidamente che parlasse di me.
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