CAPITOLO 25

AMBER'S POV.

Mi liscio il tessuto morbido del mio vestitino color corallo. Per l'occasione ho deciso di indossare un bellissimo scollo all'americana, la gonna svasata sul fondo, e ad adornare il tutto, dei sandali gioiello.

Dopo aver parlato con la mia migliore amica mi sono resa conto che avrei dovuto fare l'ultimo tentativo, anche in modo da distrarmi un po'. Il rischio sarebbe stato quello di rinchiudermi in casa, proprio come successe tempo fa. Al che mi ero promessa che mai più avrei trascurato la mia vita, perdendo le occasioni che mi venivano proposte.

Perciò eccomi qui, in uno dei locali più lussuosi di tutta Milano. Sebbene siano state affittate tutte le sale, quella in cui siamo state destinate, fa parte della sala vip. Ogni dettaglio di questo posto trasuda ricchezza, di fatti all'esterno è disponibile anche la piscina idromassaggio, e, varie fontane di cioccolato attirano l'attenzione dei presenti, persino me. In attesa di Jade, intingo una fragola nella crema a cioccolato e poi me la porto cautamente alle labbra, nell'intento di non sporcarmi e di non fare pessime figure.

Questo è il genere di posto in cui i camerieri portano lo smoking e i vari consulenti di moda discutono armoniosamente tra loro delle tendenze dell'anno. Non sono mai stata abituata allo sfarzo, ma sapere di esser stata invitata a tale evento e di poter creare contatti con famosi stilisti, mi fa provare una vampata di calore. Gente di così alto rango mi ispirano ad essere un pochino più come loro, e meno come me. Mi fanno sentire qualcuno. Mi fanno sentire importante.

D'altra parte invece mi sento a disagio sapendo gli occhi degli altri sulla mia figura, ancora sconosciuta. Appena notano una persona dal volto estraneo, provvedono a squadrarla con i loro sguardi sufficienti. Lo stesso che mi ha dedicato la signora Ursula al mio colloquio.

D'improvviso una cascata di capelli color rame appare nel mio campo visivo. La abbraccio di slancio poiché tra tutta questa gente iniziavo a sentirmi un pochino persa, senza la presenza di qualcuno di familiare.
Jade viene colta alla sprovvista dal mio gesto inaspettato, lo sento da come i suoi muscoli si tendono. Tuttavia, riesco a percepire il battito del suo cuore farsi irregolare.

"Sto rimpiangendo il giorno in cui ho deciso di fare questo lavoro. Anzi, lo faccio sempre" fa spallucce.

"Ordiniamo da mangiare?" Propongo io, infine.

"Che ne dici invece di scappare e far finta di non essere mai venute?"
La guardo torva e porta le mani in aria in segno di difesa.

Al nostro tavolo la luce delle candele si riflette sui bicchieri di cristallo, facendo risaltare il colore dorato del vino bianco. Tutto molto romantico.
Se non fosse per il fatto che invece di comportarci come una normale coppia che cerca di frequentarsi, stiamo prendendo in giro qualsiasi persona ci passi di fianco.

Dopo un'oretta prendiamo il caffè e una fetta di torta a limone, rinfrescante per il palato.

"E che mi dici di quella?" indica con un cenno del capo una giovane donna dalla pelle olivastra, capelli lucenti, di un mogano simile al legno, e il fisico slanciato.

"Se la tira troppo" bofonchio per non farmi sentire.

"Secondo me invece è molto carina" contrattacca con tono più dolce. Quando sposto la mia visuale sulla mia accompagnatrice, ha un'aria sognante.

"Io penso che dobbiamo parlare di una cosa" asserisco sottraendola dai suoi pensieri.

"Oppure...possiamo ordinare un'altra fetta di torta a limone" inveisce, facendomi levare lo sguardo al cielo.

''E va bene, ma almeno troviamo un posto più appartato. Sai com'è, non mi fa gioire l'idea di avere tutti gli occhi puntati addosso!'' inacidita, concede una chance alla mia sollecitazione. Alzandosi a malincuore, si accoda alla mia schiena, facendosi scortare sul balcone, uno dei tanti di questo immenso palazzo. Accediamo grazie a delle porte rifinite il legno e con le maniglie in oro.

La prima cosa di cui mi accorgo è una bellissima luna piena che veglia sulle nostre teste. Ci appoggiamo entrambe sulla ringhiera, mantenendo, però, qualche passo di distanza. La brezza autunnale le scompiglia i capelli. La osservo mentre si porta una ciocca dietro l'orecchio per aggiustarli alla bell'e meglio. I suoi occhi, che si disperdono ad ammirare le luci della città, sono di un verde intenso. Come due pezzi di giada.

''Quel giorno tanto remoto, in cui ti sei fatta avanti per baciarmi...non ci sono stata solo per gioco'' rompo il silenzio.

''Non sapevo ancora di cosa si trattasse, pensavo che il mio sentimento fosse passeggero ed inutile. Inutile perchè pensavo che chiunque provasse amore per la sua amica. Credevo fosse normale. Solo dopo qualche anno ho capito il motivo per cui arrossivo quando mi stavi accanto'' mi ritrovo incredibilmente ad essere audace, solo per questa volta. Soltanto per chiarire ciò che non è stato precisato tempo fa. Eppure la mia rivelazione non suscita alcuna reazione in lei. Il suo sguardo è ancora lontano, perso chissà dove.

''E' molto scortese da parte tua non dire niente. Guarda che non mi offendo se mi dici che per te non ero altro che la compagna di banco!'' la rimbecco.

''Neanche per me eri un gioco'' finalmente si gira verso la mia direzione. La sua voce, nell'oscurità della notte, mi fa sussultare.

''Hai trovato qualcun'altra che ti confermasse le tue emozioni?''

''No, anni fa ho baciato qualche ragazzo, ma niente di importante'' replica.

''E cosa pensi di trovare in me?'' trovo il coraggio di chiedere, sebbene la mia voce mi tradisca.

''Sinceramente non ne ho la più pallida idea. Sei maldestra, insicura, piagnucolona, paranoica, pessimista, lunatica e a volte anche pigra...però...'' per un attimo sembra essere tornata la Jade di sempre, finquando non annulla definitivamente la nostra distanza. I nostri nasi si sfiorano quasi, il cuore prende a martellare dall'ansia. Forse non sono pronta.

La frase di prima viene lasciata in sospeso, nel frattempo che si avvicina sempre di più. Non riesco a chiudere gli occhi, non riesco a distendere il mio fascio di nervi. La sua bocca sta per sfiorare la mia. Aspetto che succeda qualcosa. E poi invece non succede proprio niente.

D'istinto, mi allontano bruscamente con il terrore di commettere qualche sbaglio.

La luce della mia mente mi acceca, facendo risanvire la ragione. Io non voglio questo. Non voglio baciarla. Non sono queste le labbra che bramo da tanto tempo. Jade è sicuramente una donna carismatica, lo è fin da piccola, e di certo quando sto con lei non posso far a meno di ridere alle sue battute. Eppure non riesce a smuovermi dentro.

Questa consapevolezza improvvisa mi lascia senza fiato, come se stessi precipitando sul fondo di una piscina. Di qualunque natura sia la forza che unisce due persone -chimica o magia- nel nostro caso non c'è. Non ho provato i brividi quando si è affiancata. Per quanto desideri diversamente, non sono più tanto sicura a proposito di Jade. Questo appuntamento doveva servire per riprovarci, per rimettermi in gioco.
Se non altro, ho capito che Raul domina il mio cuore più di quanto mi aspettassi.

''Scusami, non voglio sentirmi forzata, volevo che le cose avvenissero naturalmente'' mi congedo, prima di darle le spalle.

* * *

Appena di ritorno a casa, lancio la giacca sul divano, butto le chiavi sul tavolo, e con un solo gesto, mi disfo dei miei sandali, facendoli rotolare per terra. Frettolosamente, apro il mio computer portatile e mi siedo vicino al tavolo.

''Immagino che l'appuntamento non sia andato come sperato'' Greg si appoggia sullo stipite della porta, catturando tutti i miei gesti repentini.

''Proprio così'' lo liquido velocemente, troppo impegnata a pigiare i tasti della tastiera. Mio cugino interpreta i miei segnali, infatti mi lascia in pace, ritornandosene nella sua camera.

Nel motore di ricerca digito Raul Lamia, e subito mi esce un altro nome correlato: Ramber. È il suo nome d'artista.
Mi stupisco di come abbia tenuto quello stupido nome, che non è altro l'incrocio dei nostri. Ha avuto quella brillante idea durante i nostri primi mesi di fidanzamento. Eppure ero certa che col passare del tempo e col cambiare degli avvenimenti, avesse scelto un altro nome che più gli si addicesse.

A seguire escono link per i video dei suoi pezzi. Procedo, invece, andando nella sezione notizie. Assetata dalla curiosità di ricavare quante più informazioni possibili, sulla sua nuova vita.

Ciò che mi lascia basita, è il primissimo gossip, che, lampeggiante, si para dinanzi ai miei occhi stanchi. Foto che lo immortalano mentre rincorre una ragazza. Primi piani mentre fuma, mentre le sue sopracciglia si corrugano per formare un cipiglio.
E poi altre ancora in cui sul ciglio di una stradina, è affiancato dalla stessa donna di prima: dreadlooks bianchi e calze a rete.
Sembra proprio il tipo di ragazza che piacerebbe a lui.

Sotto, varie supposizione danno voce all'articolo, parlando di una presunta frequentazione, o soltanto di una sveltina di una notte.

"Chi mai può saperlo?" Cito scimmiottando la stupidissima incognita di chi ha scritto e pubblicato questo ridicolo articolo.

E se la canzone che ho scoperto ieri, tanto simile ad una poesia, fosse dedicata a lei?

Scaccio il malsano e preoccupante pensiero che lui abbia un'altra. Dunque la mia mente viene acciuffata dalle date dei suoi live. La prossima ed imminente è in Scozia, ma non si tratta di un normalissimo concerto. È stato invitato da un famosissimo conduttore per porgli qualche domanda, prima di esibirsi.

Decido di cestinare anche l'idea di recarmici. Ragion per cui scorro di nuovo sopra alla pagina, soffermandomi sulle immagini di prima. Malgrado il dolore al centro del petto, di vederlo accompagnato da un'altra, fisso solo la sua immagine.

I suoi occhi profondi e dal taglio a mandorla. Le sue folte ciglia, l'accenno di barba ormai cresciuta e poi rasata. Il suo viso da uomo è divenuto più spigoloso, lo riesco a capire nonostante la semplice foto non renda la sua immensa bellezza.

Con un sonoro sbuffo, chiudo di soppiatto il portatile, per impedirmi di nuocere a me stessa.
Raccogliendo la mia testa tra le mani, ormai sfinita, recito silenziosamente la mia preghiera.

Arriva subito,
mi riconosci,
ho le scarpe piene di passi
la faccia piena di schiaffi
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

SPAZIO AUTRICE:
Vi dispiace per Jade? A me un po' sì :c
In ogni caso volevo precisare che la ragazza immortalata nelle foto di Raul, è la stessa di qualche capitolo fa, con cui si lascia trasportare in un hotel francese.
L'esatto momento infatti è quando i suoi fan lo bombardano di foto.
Volevo specificarlo per chi non ci fosse arrivato da solo.
Kiss

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