CAPITOLO 24
Noi siamo come scuola privata o pubblica
Noi siamo come dittatura o repubblica
Io sveglio quando il sole è già lontano
Tu invece sveglia presto quindi neanche ci incontriamo
Il tuo stipendio che scompare, Sim Sala Bim
Sabato sera nel locale in una sala in
Io sopra 'ste panchine che mi sento un king
In questa notte senza fine come dentro un film
Io a letto alle sette
Tu fuori alle sette
Noi due scuole diverse come fra culo e tette
È come se non stiamo mai sullo stesso cemento
Come i blocchi di periferia e i palazzi in centro
Tu nei locali più alla moda
Io in posti per pochi
Io giro con la felpa nuova
Mentre tu hai lo smoking
Sopra di noi due diversi cieli
Noi due modi due mondi paralleli
Tu sei già fuori io dormo
Quando sei sveglia io sogno
Come la notte e il giorno
Non mi cercare qua attorno
Tanto non mi vedrai
Se sono in giro tu dormi
Se sono sveglio tu sogni
Noi, come due modi due mondi
Come due modi due mondi
E non ci incontriamo mai
- 2 modi 2 mondi, Jack The Smosker.
RAUL'S POV.
Il viso di mia madre dà l'impressione di essere troppo piccolo per contenere un sorriso così grande. Ogni volta sempre la stessa storia.
''Mi sono mancati i tuoi lamenti e i vestiti sporchi per casa'' ironizza e mi fa spazio per entrare.
''Mamma sono stato fuori soltanto cinque giorni'' ribatto e poi ridacchio. Ebbene vivo ancora con i miei genitori. Non per mancanza di soldi -altroché- o per poca autonomia. Sono così poco tempo a Londra, e di conseguenza a casa, troppo preso tra i vari tour e i viaggi, che non saprei come mantenere un'intera casa tutto da solo. Inoltre ai miei genitori fa piacere che li aiuti con le faccende domestiche, ogni qualvolta mi rifaccia vivo.
Nell'attimo in cui appoggio la pesante valigia sul pavimento, compare mio padre. Come un bambino, mi butto a capofitto sulla sua figura possente, aggrappandomi alle sue spalle larghe. Appoggio la testa su di esse e lui mi dà dei colpetti sulla scapola. Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei genitori, malgrado gli alti e bassi dovuti alle cazzate della mia adolescenza. Non che adesso non ne faccia, ma considerando i miei ventuno anni, riescono a riporre più fiducia in me.
A pranzo parlo a loro di Parigi e dell'esperienza del concerto, con gli aneddoti più divertenti.
''Ho visto il video su Youtube, ti hanno ripreso!'' cinguetta mia madre alle prese col cellulare. E' sempre stata all'avanguardia con la tecnologia, per lei è importante scoprire ogni cosa a tempo debito. Ha persino un blog tutto suo in cui parla dei luoghi visitati e posta le foto scattate.
Quando il sole cala e il mantello oscuro inghiottisce tutta la città, sono pronto per uscire. I miei amici di sempre hanno organizzato una delle nostre nottate a casa di Albert. Sebbene la mia carriera non mi lasci molto tempo libero, non ho mai perso i rapporti con loro. Oltre i miei nuovi amici conosciuti nel mio ambito musicale, Matt incluso, i miei compagni di Londra sono come una famiglia. Mi sono vicini fin da quando ero piccolo, si può dire che siamo cresciuti insieme. Mi fa piacere svagarmi con loro ogni volta che ritorno qui. Mi fa sentire a casa. Mi fa sentire come quel ragazzino che usciva ogni giorno e faceva arrabbiare la mamma perchè non voleva mai ritirarsi. Come quando chiacchieravamo ore e ore di moto, ragazze, esperienze sessuali e musica. Oppure quando combinavamo guai per le strade scappando dalla polizia e riempendo il nostro organismo di alcol.
Ad aprirmi è ovviamente il padrone di casa che con uno slancio si fa prendere in braccio, rischiando di farci cadere e di farci rotolare per le scalinate del suo portoncino. A ruota vengono a salutarmi anche tutti gli altri.
''Il notro Ramber è qui, che emozione!'' Cyrus imita una voce femminile. Le nostre feste -se così si posson definire-non hanno nulla a che fare con le donne. Di fatti non invitiamo mai ragazze perchè si rovinerebbe tutto dal momento che qualcuno finirebbe a scopare nella camera da letto. Preferiamo stare tra noi, liberi di fare ciò che vogliamo.
Una volta sorpassato l'ingresso e raggiunto la cucina, noto sul tavolo vassoi contenenti patatine, snack vari, tavolette di cioccolato, cartoni della pizza e come ciliegina sulla torta, varie bottiglie di alcol, tra cui il vino rosso. Lo preferisco di gran lunga.
Due ore più tardi abbiamo quasi esaurito tutte le scorte di cibo e di alcol, e la mia testa oscilla leggermente. La musica a palla mi rende ancora più stordito. Ho bevuto cinque o sette bicchieri, ha importanza?
Stiamo ballando sui tavoli e non ricordo più nulla. Stiamo cantando fino all'ultima canzone e siamo tutti fuori tempo. Dovrei star ridendo, ma c'è qualcosa di sbagliato. Ho controllato il telefono tutta la sera, e tra tutti i messaggi dei miei fan, è come se la mia casella fosse vuota. Mi sento vuoto e solo.
Mi distacco dagli altri e vado in bagno. Guardandomi allo specchio noto le mie gote arrossate. Decido di passarmi dell'acqua fredda sul viso, per riprendermi, anche se invano. In cucina mi riempio altri due bicchieri e li butto giù velocemente nel tentativo di annebbiare questo senso di nostalgia e concentrarmi sul festeggiamento.
Non va come sperato. Mi sento ancora più triste, eppure non ho motivo di esserlo. Mi ripeto che va tutto a meraviglia.
Il mio sogno più grande si è avverato, compongo la musica che mi piace e sfogo tutti i miei pensieri. La gente apprezza la mia vena artistica e mi sono fatto anche dei nuovi amici, tra cui Matt, il miglior collaboratore di sempre. E' una carriera ben pagata e sono anche abbastanza famoso. Viaggio molto e scopro sempre nuove cose. Non mi capita spesso di avere nostalgia di casa poiché riesco a ritornare dai miei e a passare del tempo con loro e con i miei vecchi amici. E allora perchè sono seduto qui da solo a rimuginare su questo, anziché fare baldoria con loro?
Sono le quattro del mattino quando la musica si spegne e i miei amici sono tutti crollati sul divano e per terra. Sono l'unico sveglio, ragion per cui decido di uscire. Non è ancora arrivato il momento di rincasare e di mettersi sotto le coperte. Sono una falena, una grande falena grigia che domina la notte, la fa sua. Il buio è il mio mondo.
Forse stavo mentendo a me stesso quando mi son detto che è tutto fantastico e che non potrebbe andare meglio di così. E' la mia immaginazione? E' qualcosa che sto inventando? Tutti i sorrisi che sto fingendo.
Mi siedo sulla mia solita panchina, nella piazzetta isolata che a me e ai miei amici piace bazzicare poichè isolata. Aspetto che il sole risorga per illuminarmi, in modo da schiarirmi le idee.
Forse la sofferenza, il dolore, l'angoscia, la paura, fanno ancora parte di me. Per due anni ho cercato di camuffarli e di andare avanti. Ogni giorno mi alzo con la consapevolezza che Amber non c'è. Lei non mi porgerà la mano per aiutarmi a mettermi in piedi. Ogni giorno mi alzo con la consapevolezza che nulla sarà diverso e che neanche col passare del tempo ritornerà da me.
Malgrado i cambiamenti e le mie innumerevoli vittorie, mi ritrovo ancora a perdere in ambito amoroso; mi ritrovo ancora a pensare a lei, nonostante io conduca una vita appagante. E nonostante sia circondato da così tante persone che mi vogliono bene, che mi acclamano, che mi supportano e fanno il tifo per me, senza di lei è come se fossi solo. Come se fosse tutto bianco a nero. Cavolo, mi manca.
Inizialmente era tutto favoloso tra di noi, ma mi rendo conto che più bello è, più sarà rovinosa la caduta. Ho voluto amarla e poi l'ho abbandonata a sè stessa. Una volta che mi sono reso conto che non mi avrebbe perdonato, ho combattuto per accantonarla, ma alla fine quel sentimento ha vinto lo stesso. Ed è l'unica cosa che non posso fingere.
Mi chiedo lei come se la stia passando, se stia studiando all'università o se abbia cambiato totalmente piani. Se abbia trovato un altro o un'altra e se questa persona la renda spensierata come ci riuscivo io. Mi auguro di sì, almeno uno dei due dev'essere felice. Alla fin dei conti colui che è rimasto attanagliato al passato, sono proprio io. Per quanto mi riguarda dopo di lei non ho amato più nessuna. Ho avuto un sacco di scappatelle per riempire il vuoto che lei aveva cucito e con la sua assenza riaperto di nuovo, procurando una ferita molto più grossa. D'altro canto non ho neanche risentito più Alexa dopo il famosissimo episodio avvenuto la sera di Natale.
Non so quanto tempo sia stato su questa panchina, ma abbastanza per ammirare l'alba e immaginarla dormire beata con le guance paffute schiacciate contro il morbido cuscino. Da quando ci siamo separati abbiamo preso due strade completamente diverse. Due percorsi paralleli, come i binari del treno. Se prima eravamo uguali, ora abbiamo due vite del tutto opposte.
Metà donna, metà bambina. Con lei potevi mangiarci caramelle per ore, o farci l'amore per tutta la notte. Era una di quelle che quando ti guardava ti guardava con l'anima. Una di quelle che se ti sorrideva, lo faceva con tutte la parti del corpo. Era una di quelle con cui potevi parlarci per ore, accarezzarla, non si sarebbe mai stancata di ricevere un po' di attenzioni. Ma si nascondeva sempre, si nascondeva nelle sue fragilità, nei suoi silenzi. Dentro le sue pupille c'era l'amore, uno tsunami d'amore che avrebbe voluto dare, ma che io le ho negato. Avete presente quelle stelle che brillano di luce propria? Quelle che potrebbero illuminare un'intera galassia, quelle che se le tocchi ti bruci, ma non puoi fare a meno di guardarle. Quelle come lei le incontri una sola volta nella vita, e devo esser stato davvero stupido per farla scappare via. Oppure la si può ammirare da lontano, amare i suoi lineamenti, le sue labbra, i suoi occhi. Proprio come adesso che sto cercando di concentrare i miei pensieri sul suo viso, ormai sbiadito come una vecchia foto. Puoi ammirare il modo in cui illumina ogni cosa che ha intorno. Perchè una come lei o la tieni stretta per tutta la vita, o la rimpiangi per sempre.
SPAZIO AUTRICE:
Hey! Era da tanto che non mi facevo viva in questo spazio autrice. Mi siete mancate/i!
Vi volevo rivelare la canzone che ha partorito questo libro. È la canzone sopra citata e ho pubblicato anche il video.
Il senso di tutto il libro è proprio questo, da qui il nome "2 modi 2 mondi", perché, come nella canzone, volevo ricreare una situazione in cui i due protagonisti fossero agli estremi delle loro vite. Una situazione in cui nessuno dei due è a conoscenza della vita dell'altro. In cui la separazione ha apportato un'allontanamento drastico, risentito da entrambi i lati.
Di fatti dal capitolo scorso abbiamo appreso che sia Amber che sia Raul, pur a distanza di anni, hanno ripreso a pensarsi e a soffrire la loro mancanza.
Voi cosa ne pensate?
Al prossimo aggiornamento, kiss.
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