CAPITOLO 17
Non credevo arrivasse la fine, quella che in fondo non temevo mai
ora mi stendo su tutte le spine... delle rose che non regalai
Non ho chiesto una vita di soli "ti amo" però sai non mi aspettavo una vita da solitario,
caro diaro, sono un sognatore nato nell'inchiostro, ho scritto all'amore, visualizzato e non corrisposto
Ci rivedo ancora nei regali, mi pare assurdo che tu non sia qui,
non sono fatto per questi legàmi perciò se scappo, vieni e lègami
-Capolavoro, Sinonime.
RAUL'S POV.
Mesi e mesi dopo...
''Uno striscione? Sotto casa sua magari" mantengo un profilo basso, improvvisamente interessato alle decorazioni del piatto. In questo silenzio tombale, spezzato di tanto in tanto da mia madre, si odono solo le forchette che sbattono contro i piatti e i miei sospiri frustrati. Siamo a cena e come accade spesso, mio padre è ancora a lavoro, motivo per cui riesco a vederlo solo il fine settimana. Il mio piatto è ancora pieno, nonostante all'interno ci sia il pollo: uno dei miei piatti preferiti.
''Un viaggio?''
Ormai anche la scuola è finita, il percorso delle superiori è giunto inesorabilmente al termine e da poco ho concluso il mio esame. Logicamente non ho preso il massimo dei punteggi come immagino abbia fatto Amber, ma mi ritengo ugualmente fortunato ad averlo passato decentemente. Normalmente adesso, in vista di un lungo periodo di relax me la starei già spassando; purtroppo ad aggiungersi alle mie preoccupazioni in vista del mio futuro vacillante, si attanaglia il pensiero di Amber, ogni giorno sempre più ossessivo.
E' vero, sono passati mesi e mesi dall'ultima volta che ci siamo rivolti la parola, ma avrei voluto intavolare una conversazione con lei il giorno del suo diciottesimo. Di certo ho vagato troppo con l'immaginazione, poiché sognavo che rispondesse al mio messaggio di auguri.
Magari ci saremmo messi a parlare come vecchi amici delle nostre aspettative sul futuro, delle emozioni in merito e, simpatizzando, ci saremmo potuti incontrare. E poi lì tutto sarebbe venuto da sè.
E' stato chiaro che mi sono soltanto fatto trasportare dalla situazione, quando ha visualizzato sfacciatamente il messaggio senza degnarmi di una risposta. Ho iniziato a pensare che se l'avessi incontrata per strada, cosa che purtroppo non è mai successa, non mi avrebbe neanche rivolto il saluto, che di solito per una forma di educazione non va negato a nessuno. Neanche ad una cacchina come me. Ma dopotutto cosa mi aspettavo?
Tante volte mi ha avvertito che se avessi fatto il minimo sbaglio con lei, facendola ricredere su di me, non ci avrebbe ripensato due volte a voltarmi le spalle. E così è stato.
Col senno di poi ho iniziato a pensare che con dei semplici messaggi di auguri non sarei mai giunto ad una conclusione e se valeva la pena farle una sorpresa, una sorta di dimostrazione d'amore, nel vano tentativo di farla ritornare da me, l'avrei fatta ad ogni costo. Motivo per cui ho chiesto aiuto a mia madre, sicuro che lei avesse la risposta pronta, essendo femmina. Inaspettatamente invece, ogni sua idea sembra troppo lontana dal genere di dimostrazioni che potrebbero piacere ad una persona complicata come Amber.
''Un viaggio la renderebbe felice, ma non sono neanche certo che mi dica un grazie dopo ciò. Figuriamoci se accetterebbe di viaggiare con me. Sarebbero soldi buttati!'' sono costretto a bocciare anche quest'altra ipotesi.
Cos'avrei potuto offrirle? Il mio amore, sì, ma a che sarebbe servito, considerato che fino ad ora non le ho causato altro che dolore?
''Che dici di un semplice mazzo di fiori o dei cioccolatini?'' lei dal suo canto non si perde d'animo. Sono contento di aver rimediato il rapporto con mia madre e di aver ripreso a parlarle di tutto, ma questo se lo poteva risparmiare.
''Ma per favore! Neanche a San Valentino le regalerei delle cose del genere. Sono scontate, banali e per di più lei odia i fiori. Ci vuole qualcosa di originale, che la colpisca. Qualcosa che desiderava da tanto ma che non le ho mai concesso'' levo lo sguardo al soffitto, ma ripetendo le parole che ho appena pronunciato, nella mia mente, mi accorgo di essere arrivato facilmente alla decisione finale, senza neanche accorgermene.
''Ho avuto un'idea mamma! E sono sicuro che la farà impazzire! Adesso esco, non aspettarmi sveglia''
Sono le nove passate e se non mi affretto, il negozio che mi salverà la vita, potrebbe chiudere da un momento all'altro. Sì, posso anche dormirci sopra e ritornarci domani, ma in cuor mio aleggia il cattivo presagio che se io sprechi un secondo di più, potrei perderla.
''SONO UNA MAMMA FANTASTICA! SONO UNA MAMMA FANTASTICA! HO FATTO VENIRE A MIO FIGLIO UNA SPLENDIDA IDEA!'' faccio per sorpassare la cucina ma sento mia madre canticchiare e la vedo intenta ad ancheggiare e muovere le braccia ballando goffamente dalla gioia.
''Guarda che sono ancora qui!'' le dico ridacchiando, prima di chiudere la porta dietro le mie spalle.
Correndo, raggiungo in fretta la vetrina, rendendomi conto che il negozio è ancora aperto. L'elegante gioielleria è piena zeppa di monili scintillanti messi in mostra nelle vetrinette. Mi sento così a disagio, mai mi sarei aspettato di entrare in un posto del genere.
''Giovanotto spero che tu abbia un valido motivo per presentarti a quest'ora, stavo giusto per chiudere!'' Mi coglie di sorpresa il proprietario, un signore sulla mezza età, il nome Waters, scritto sulla targhetta.
Oh sì, ho un motivo valido eccome. Amber per tutto il periodo sia di amicizia che di relazione, quando capitava di intraprendere il discorso, mi raccontava di come le sarebbe piaciuto ricevere un anello di fidanzamento, per poterlo guardare e rimandare i pensieri al suo ragazzo, ogni volta che ne avesse voglia. Su questo siamo sempre stati diversi, lei tipa da matrimoni, promesse e bambini, e io con una visione riluttante su ogni prospettiva impegnativa. Non che non pensassi ad una vita prossima con lei, ma ritenevo che matrimoni, fedi e anelli vari fossero solo un pretesto per cacciare soldi, certo che l'amore si potesse esprimere in altri modi rispetto a quelli. Solo adesso mi accorgo di essere stato uno stronzo a non averla accontenta al tempo. Se per me certi gesti non avevano importanza, ciò non sta a significare che non l'avessero neanche per lei, e mi dispiace aver ignorato ogni sua forma di persuazione nel tentativo di comprarle un anello di fidanzamento.
Per non perdere ulteriore tempo, gli indico un cofanetto verde acqua, dove all'interno è appoggiato delicatamente, sul velluto bianco, un deadema.
''Posso vederlo da vicino?''
Ora che è sul bancone dinanzi ai miei occhi, il diadema grande quanto la sua bontà, sbrilluccica ancora di più, esattamente come l'affabile bellezza di Amber. Quest'anello, anche se semplice, ha catturato fin da subito la mia attenzione, convinto che la rispecchi a pieno.
''E' splendido vero? Qualsiasi donna può adornarsi di diamanti, ma ci vuole la donna dal fascino particolare, unico, per valorizzare tale pietra. Presumo che hai già in mente la possibile destinataria di un gioiello di tale pregio...'' a stento riesco a stare dietro le sue parole, di fatti l'unica cosa che mi balena in mente è che è una tale follia pensare di acquistare un anello così vistoso ad Amber, specialmente per come si sono evolute le cose tra noi. Tuttavia non riesco ad immaginarlo addosso a nessun'altra.
''Sì. Incartatamelo.'' rispondo convinto. Il signor Waters una volta finito l'imballaggio del regalo, mi sorride sotto il suo lungo baffo chiaro dalla vecchiaia.
''Devi amarla proprio tanto per fare simile gesto alla tua età''
Amarla...forse è ciò che non ho mai smesso di fare, e questa consapevolezza mi terrorizza, poiché temo che sia troppo tardi per realizzare il mio sogno d'amore con Amber. Il mio più grande desiderio in questo momento è quello di dividere il letto con lei ogni notte e affrontare al suo fianco gli alti e bassi della sua vita, il dolore, il piacere, le gioie e le preoccupazioni.
Un tempo ho avuto Amber, ho posseduto il suo amore innocente e puro, ma sono stato abbastanza stolto da non custodirlo come meritava per preservarlo intatto. Neanche per un minuto ho pensato che avrei potuto rimpiagere amaramente la perdita. Quando le ho voltato le spalle, non ho perso solo lei, ma anche me stesso, e ora non voglio altro che emergere dalla profondità del baratro in cui sono precipitato e lottare per riconquistarla.
* * *
Ho preso il bus in modo da volare in fretta nel suo quartiere, e ora che mi sto dirigendo dalla sua nostalgica abitazione il mio cervello è annebbiato dall'estasi.
Quando busso al suo portocino però, in disaccordo con le mie aspettative, mi si presenta davanti agli occhi una situazione inverosimile, paradossale.
La madre di Amber che ho avuto ben modo di conoscere, totalmente affranta. I capelli bloccati sulla testa da un mollettone, gli occhi spenti, spalancati dalla sorpresa, rossi per il pianto, che mi ricordano molto quelli della mia piccolina. Le sopracciglia che formano un cipiglio e il labbro tremolante. I vestiti presi a casaccio dall'armadio le forniscono un aspetto ancor più trascurato. Non l'ho mai vista in queste condizioni e sinceramente sono spaventato da cosa lei possa rivelarmi.
''Oh Raul'' si ostina ad abbozzare un sorriso, ma la sua voce spezzata la tradisce ed altre lacrime si annidano dietro i suoi occhi, rendendoli umidi alla mia vista.
''Cos'è successo ad Amber?'' chiedo subito, quasi bruscamente, innervosito dal contesto. Colta subito nel sacco, sua madre ha un sussulto, infatti indietreggia.
''E' partita ieri mattina. Mi dispiace tanto Raul'' mi tira in un abbraccio ma non riesco a ricambiarlo. Le mie braccia cadono vicino ai miei fianchi, come se fossero fatte di piombo.
D'improvviso silenzio. Vuoto.
Il tempo si arrestò. Le fondamenta su cui stavo costruendo il mio castello di sogni e speranze, crollarono e con esse anche le mura del mio castello, che si ridussero a macerie e polvere. Mi sentii in apnea e non mi preoccupai di rinsavire.
Un addio così non sarei mai riuscito a prevederlo. Così inaspettato, freddo, veloce, dannoso.
Mi ero fatto una promessa: quella di lottare fino all'ultimo pur di non lasciarla scivolare via dalla mia stretta. E così, insieme alla mia promessa, anche il mio cuore si ammutolì.
SPAZIO AUTRICE:
Hola chicas, se avete notato gli ultimi capitoli sono più corti, e volevo chiedervi se li preferite così o più lunghi come prima. Fatemi sapere!
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