32.5 Il sogno

[20.07.2020 ~ capitolo revisionato ✔]

«Insomma! Alex, la smetti di darmi la scossa?» esclamò Luke esasperato, posando il disinfettante da parte «Come faccio a medicarti se continui a fare così?»

La piccola Alex si imbronciò ancora di più, completamente incurante del taglio sanguinante sulla sua spalla. I suoi occhi erano fissati su qualcosa alle mie spalle; mi girai, e vidi che stava guardando Talia mentre aiutava la piccola Annabeth a ripulirsi con una delicatezza che sapevo che le dava enormemente fastidio. Doveva essere qualche ora dopo che il nostro gruppo l'aveva trovata mentre si nascondeva; ricordavo di non provare una grande simpatia per lei. «Non mi piace» borbottò la piccola me «Luke, non mi piace» ripetè ostinata.

Gli occhi di Luke seguirono la linea dello sguardo della piccola Alex. La sua espressione divenne consapevole. «Ah. Ho capito» disse piano «è lei che non ti piace, non il farti medicare»

«Stiamo bene in tre» fece lei petulante «tre è il numero perfetto. Tre. Io, te e Lia»

Luke sospirò. «Anche Annabeth ha bisogno d'aiuto, Alex. Non possiamo lasciarla da sola»

«Perché?» chiese la piccola Alex, girandosi a guardarlo «E' sopravvissuta fino ad adesso, no? E stava per darti una martellata in testa. Io dico che sa cavarsela anche da sola, perciò possiamo lasciarla qui e andare via»

Feci una smorfia. Miei dei... ero proprio una piccola stronza. Perdonatemi il linguaggio... non so come altro avrei potuto descrivermi. Osservando bene Annabeth si notava che non era per niente vero che non aveva bisogno d'aiuto. A quel punto era stata ripetutamente attaccata... e difendersi solo con un martello non era il massimo. «Alex, non puoi dire queste cose» fece Luke severo «tu sei fortunata perché hai sempre avuto Talia che ti proteggeva. Annabeth, invece, è sola e non ha avuto la fortuna di avere me ad addestrarla come l'hai avuta tu. Scommettiamo che non saresti sopravvissuta un giorno al posto suo?»

La piccola Alex si accigliò visibilmente. So che cosa stava pensando... che lei era meglio di quella ragazzina, e che non voleva che le portasse via la sua piccola famiglia. Luke trasalì di colpo e balzò in piedi, gettando le garze a terra. «Va bene, signorina!» disse arrabbiato «Se è così che intendi comportarti allora medicati da sola! Non riesco a credere che tu sia così egoista di fronte a qualcuno che ha davvero bisogno d'aiuto, a differenza tua! E se pensi davvero di essere migliore di lei, allora vai per conto tuo!»

La piccola Alex lo fissò mentre si allontanava e raggiungeva Talia e Annabeth. Prese le garze da terra, gli occhi che le si riempivano di lacrime. Aveva appena deciso di andarsene veramente... ma il taglio le bruciava. 

Talia, vedendo arrivare Luke, alzò la testa e fissò la sorellina; chiese una spiegazione all'amico, che le fece un riassunto di quando appena successo. Poi si alzò e la raggiunse; le sfilò le garze dalle mani e prese a pulirle la ferita. «Annabeth ha la tua età» disse qualche minuto dopo. La piccola Alex si limitò a tirare su con il naso, fissandosi le ginocchia. Talia sospirò. «E' sola e spaventata, Lexy. Ed è come me, te e Luke. Ti ricordi cosa mi hai detto quando abbiamo trovato lui?»

La piccola Alex scosse la testa, ma sapevo che mentiva. Se lo ricordava bene: aveva detto a Talia che siccome Luke era come loro due allora poteva far parte della loro famiglia, che in famiglia non si lasciava indietro nessuno, e che era per sempre. L'espressione di Talia suggeriva che anche lei sapeva bene che stava mentendo. «Annabeth non vuole prendere il tuo posto, Lexy» fece, fasciandole il braccio «ma tu puoi fargliene un po'. Io e Luke ti vogliamo bene lo stesso, sai?»

La piccola Alex alzò finalmente lo sguardo, tirando di nuovo su con il naso. «Dici così adesso...» disse piano.

«E continuerò a dirlo» replicò lei, asciugandole le lacrime con i pollici «perché è vero»

«Avete promesso» mormorò la piccola Alex «famiglia. Per sempre. Avete promesso»

Talia annuì. «Sì, Lexy, te lo abbiamo promesso e manterremo sempre questa promessa. L'arrivo di Annabeth non cambia le cose, anzi... avrai qualcuno con cui giocare, finalmente. E avrai una nuova sorella che ti vorrà bene e che ti guarderà le spalle... a patto che tu glielo lasci fare»

La piccola Alex incrociò lo sguardo di Annabeth. Poi annuì piano, tornando a guardare la sorella. «Ci provo» cedette infine.

«Me lo prometti?» chiese Talia, porgendole il mignolo.

La piccola Alex intrecciò il suo mignolo con il suo. «Prometto» replicò.

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