Capitolo 3. Who am I?

Scorpius’ View.

Facevo fatica respirare. Non riuscivo neanche a vedere nulla a causa delle lacrime, che rendevano la mia vista appannata.
Sentivo le braccia di Albus intorno ai miei fianchi, lo sentivo singhiozzare insieme a me e cercare di consolarmi. Ma come facevo a riprendermi se adesso sapevo che i miei genitori naturali erano probabilmente morti o nascosti da qualche parte, che quelli che credevo fossero i miei veri genitori mi avevano mentito per tutta la mia vita e mi avevano strappato dai miei veri parenti?

Il padre di Albus entrò all’improvviso nella camera e rimase leggermente impietrito alla vista di me e Albus in lacrime e abbracciati nel letto di quest’ultimo. «Che succede qui? Scorpius ti senti...» non finì nemmeno di parlare, rimase bloccato guardando la televisione, la foto di mia madre era ancora lì.
Mi staccai da Albus e andai verso il signor Potter. «Lei non me l’ha mai detto per tutto questo tempo! Lei sapeva che i miei genitori non erano i miei genitori!» urlai, la mia voce trasudava rabbia e dolore. Harry non disse nulla, non si mosse, rimase fermo come una statua di marmo.
«Dov’è mia madre? Come posso incontrarla?». Nessuna risposta.
Fumante di rabbia, fui tentato di colpire l’uomo ma decisi di fare qualcos’altro, qualcosa di più utile. Corsi fuori dalla camera, la voce di Albus che mi chiamava risuonava nelle scale della casa mentre io andavo verso i nonni di Albus.

L’unica cosa di cui ero certo era che James e Lily Potter amavano i miei genitori naturali nello stesso modo in cui amavano loro figlio e sapevo di poter contare di loro per cercarli.
«Scorpius, tua madre è morta la scorsa estate. Astoria non c’è più, fattene una  ragione!», Harry mi fermò appena prima che potessi arrivare ai suoi genitori. «Mia madre non era Astoria Malfoy e lo sa anche lei! Mi lasci andare!» urlai con tutta la voce che avevo in gola, sperando che nell’altra stanza mi sentissero tutti.

Dopo questo ricordo solo un'esplosione scaraventarmi contro il muro mentre qualcuno urlava incantesimi contro il signor Potter.

Narratore

«Non mi piace che tu passi tutto il tuo tempo a leggere libri, Cassie».
Il bruno baciò il collo della moglie che rise mentre spingeva via dal suo corpo il marito. «Cos’altro posso fare chiusa in una stanza da sola Ted? Hai per caso qualche idea?» disse ironicamente la bionda mentre girava il viso verso il ragazzo.
Questo rimase per qualche secondo a fissarla prima di aprire bocca. «Non voglio che succeda qualcosa a te o al bambino, Cassandra, ma se per farti smettere di leggere tutti quei libri devo farti uscire lo farò. Dimmi un posto e ci andiamo subito, tesoro» le rispose allora Ted. Cassandra sospirò e gli poggiò una mano sulla guancia, per poi dire: «Sono certa che appena ti dirò dove voglio andare mi dirai di no, quindi rimarrò un altro po’ qui».
E in questo modo la loro conversazione finì lì, anche se Ted avrebbe voluto replicare e dirle che l’avrebbe portata anche dall’altra parte del mondo se questa l’avrebbe fatta felice.

-

Per la prima volta dopo tanto tempo, al suo risveglio Cassandra trovò Ted al suo fianco. Di solito usciva presto per mettersi a lavorare, ma stavolta sembrava essersi preso un giorno libero dal lavoro.
Ted le sorrise calorosamente quando vide Cassandra sveglia: «Vai a vestirti, usciamo e andiamo da qualche parte». Ted si mise in piedi e andò verso l’armadio, mentre gli occhi di Cassandra si riempivano di lacrime.
Stavano per passare del tempo insieme dopo tanto tempo?

La giovane non se lo fece ripetere una seconda volta e si alzò per andarsi a cambiare. Una volta pronta, trovò il marito già pronto anche lui che si sistemava i capelli allo specchio. Cassandra lo abbracciò da dietro, sorridendo.
Ted sorrise sotto i baffi mentre guardava la giovane dal riflesso dello specchio. Finalmente un vero sorriso da parte della finta bionda. Se avesse saputo prima che per farla sorridere in quel modo bastava passare del tempo con lei, l’avrebbe fatto prima e non sarebbe rimasto a guardarla da lontano.

Nessuno li avrebbe disturbati quel giorno. Sarebbero rimasti insieme per tutta la giornata, come quando abitavano ancora nel loro vecchio cottage.

Scorpius’ View

Gemetti dal dolore, una fitta di dolore mi colpì la schiena svegliandomi. «Scorp? Sei sveglio! Pensavo ti fossi fatto veramente male!», le braccia di Albus mi strinsero forte. Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il viso del mio migliore amico, con gli occhi rossi e le guance rigate dai solchi che delle lacrime avevano fatto.
«Cosa è successo Al? Perché hai pianto? E dov’è tuo padre?» gli domandai e lui singhiozzò, nascondendo il viso nell’incavo del mio collo. «Delphi l’ha portato via insieme a mia madre» mi rispose piangendo e io ricordai quello che poche ore fa era successo.
L’esplosione e gli incantesimi contro Harry mentre l’esplosione mi sbatteva al muro.

«Scorpius si è svegliato? Grazie al cielo tesoro! Come ti senti?» la nonna di Albus, Lily, mi venne vicino e mi scompigliò i capelli. «Bene credo. La ringrazio signora» le risposi, mentre lei annuiva preoccupata.
Si mise accanto ad Albus e cercò di consolarlo, mentre il marito James arrivava dicendo: «Ho cercato dappertutto, Lily, ma di quella cosa di cui parlava Harry non c'è traccia».
Lily si girò verso il marito e sospirò amaramente: «Un posto che apparteneva a Cassie ha detto Harry. Potrebbe riferirsi alla loro camera o al cottage». Rimasi in silenzio qualche secondo, adesso dire dei miei veri genitori ai signori Potter sembrava più giusto da fare.

«Cassandra e Ted sono vivi» dissi ad un tratto senza neanche pensare come avrebbero potuto reagire. James e Lily rimasero un attimo sconvolti mentre Albus, mettendosi seduto accanto a me e asciugandosi le lacrime, scuoteva la testa. L’uomo strinse le mani in pugni e con rabbia parlò: «Che cosa sai che non sappiamo Scorpius? Abbiamo visto il cottage distrutto dai Mangiamorte, le mura sporche di sangue. Come potrebbero essere vivi e non essere mai tornati da noi? Perché, se sono vivi, non si sono fatti mai sentire e si sono fatti credere morti?!».
Già bella domanda, perché non mi hanno mai cercato? Che cosa ha fatto la mia finta madre quando sono nato?
«Abbiamo visto un video, nonno James. A quanto ho capito Ted e Cassandra hanno usato una macchina del tempo per andare via» cercò di difendermi Albus e la signora Potter, sussultando dalla sorpresa, rispose: «Se i ragazzi hanno ragione, James noi---»; James interruppe la moglie: «Fateci vedere questo video».

NOTA AUTRICE:
hello, scusate se domenica scorsa non ho aggiornato ma ho dimenticato di farlo ://
sto iniziando a scrivere lo speciale per Friends e spero che appena lo pubblicherò sarete in tanti a mettere una stellina🥺🥺

Stellina se ti piace il capitolo!
-Moony

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