One

Michael, sin dalla tenera età, aveva odiato qualsiasi forma di sport.
Era sempre stato definito un ragazzo strano, preferiva le serate a casa con pizza e film piuttosto che andare in discoteca, ma non gli interessava minimamente.

Lo sport che trovava meno piacevole al mondo, sarebbe andato in discoteca di sua spontanea volontà piuttosto che guardare una partita, era il calcio. Non vedeva il senso di guardare dei ragazzi in pantaloncini che correvano dietro ad un pallone.

Okay, forse la prima parte la capiva.

Per questo quando Calum, il suo migliore amico, lo trascinò in un sabato di metà ottobre ad una partita, continuò a lamentarsi per dieci minuti di fila.
"Ti prego Cal, ti giuro che sabato andiamo in quel dannato locale che ti piace ma andiamo via di qui" Lo pregò guardandolo disperato.
"Dai Mike, è solo una partita, puoi resistere novanta minuti" borbottò il moro in risposta prendendo posto sugli spalti.

Michael sospirò sconsolato e si strinse nella giacca nera guardando verso il campo da gioco, le due squadre stavano entrando il campo e fu lì, quando il suo sguardo si accese d'interesse tutto d'un colpo, capì di essere fottuto la la colpa era sua, del Numero 17.

Spazio autrice
Salve! È la prima Muke che pubblico e sono un po' nervosa, lo ammetto. Sono sempre stata una lettrice, ma ho deciso di buttarmi in questa avventura.
Ho già scritto prima, ma non Muke.
Beh, smetto di blaterare!
Il capitolo è corto, ma è solo per introdurre la storia.
Spero davvero vi piaccia.

Attenzione!
La realizzazione di questa storia è stata possibile grazie a '22' di wastedlucas, che devo ringraziare per l'ispirazione. Grazie.
I fatti narrati sono differenti.
Arey

Mi prendo un piccolo spazio per fare tanti auguri ad Ash, una delle persone più belle di questo mondo. Tanti auguri. +24.

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