L'arena
Nila
Sono nervosa, l'attesa degli ultimi minuti prima di entrare nell'arena, sembra interminabile. Questa mattina il risveglio dolce fra le braccia di Marko, si è trasformato in un incubo, quando ci hanno divisi per prepararci ai giochi. Il grande giorno è arrivato, l'inizio della fine.
Cristin ha detto di puntare tutto sul nostro amore, come se fosse una strategia per vincere, i nostri sentimenti sbandierati in pubblico ci daranno la possibilità di essere amati e quindi sostenuti nei momenti più difficili. Per quanto spero di ricevere i paracaduti, che di solito contengono suggerimenti, cibo, medicine o acqua, allo stesso tempo odio dover usare la mia relazione intima con Marko, per il puro divertimento degli abitanti di Capitol City. Inoltre temo il momento in cui uno dei due perderà la vita. So che lui vuole proteggermi a costo della sua, ma io non ucciderò mai Marko, e se qualcun altro vorrà farlo, io cercherò di impedirlo. La mia vita non ha senso senza di lui, sarebbe un'incubo per me sopravvivere alla sua sconfitta.
Marko
Il momento di entrare nella capsula è arrivato, parte il conto alla rovescia.
"10 secondi al lancio."
Non riesco a respirare, la tuta mi soffoca con il suo calore.
"5 secondi al lancio."
Solo un pensiero nella mia mente: Nila.
"1 secondo al lancio"
Guardo verso l'alto, la capsula sale e sono nell'arena.
La prima cosa che vedo è la pioggia che scende fitta, quasi non riesco a distinguere le sagome degli altri tributi che escono dalle loro cabine.
I miei piedi affondano in una fanghiglia appiccicosa, che quasi mi fa sprofondare ad ogni passo, mentre mi allontano dalla capsula vedo un gruppo di ragazzi correre verso una struttura piena di zaini e armi.
Ogni distretto ha l'occorrente per la sopravvivenza, ma è rischioso tuffarsi in quella mischia, per questo io e Nila ci eravamo accordati, dovevamo nasconderci e cercare da soli i rifornimenti.
Questo credevo avrebbe fatto, ma adesso la vedo correre verso la struttura, decisa ad accaparrarsi i pugnali.
-Nila.- Urlo più forte che posso, ma lei non mi sente.
Nila
La pioggia picchia sulla mia testa come una cascata, guardo davanti a me i pugnali luccicanti. So che non dovrei, ma abbiamo bisogno di difenderci, non solo di sopravvivere nascosti in questa arena.
-Nila- Sento Marko che mi chiama, ma ormai sono a metà strada, so che posso farcela.
Dorian del distretto 12, si avvicina alla mia destra, è disarmato. Il mio sguardo minaccioso lo colpisce, poi ricordo che ha appena quattordici anni.
-Prendo solo il mio zaino.- Mi informa implorante.
Non dico niente e continuo la mia corsa. Raggiungo i pugnali, li afferro e mi metto lo zaino con il numero 11 in spalla, ma mentre sto per ripartire verso la vegetazione, sento un colpo alla testa e tutto diventa nero.
Marko
Nila è a terra. Viky l'ha colpita alle spalle con una pietra. Affretto i miei passi e dopo qualche secondo sono su di lei in un corpo a corpo a mani nude. Lei cerca di colpirmi con la stessa pietra con cui ha colpito Nila, ma io le blocco i polsi con le mie mani e la immobilizzo sotto il mio peso.
-Che tenero, è venuto a salvare la sua fidanzata.- Sputa crudele. -Sappi che prima o poi la farò fuori.-
-Non se primati uccido io.- Il suo viso cambia espressione, premo una mano sul suo collo e la sento agonizzare.
-Marko...-Sento la voce di Nila alle mie spalle, come un sussurro.
Lascio andare Viky, che ne approfitta per scappare, per andare verso di lei, ha una ferita alla testa, ma non è grave.
-Sono qui amore, presto alzati, dobbiamo andare.- La aiuto a mettersi in piedi e poi corriamo verso il bosco.
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