Distretto 11
-Se tu venissi estratta, io mi offrirei volontario.- Disse un giorno Marko a Nila sulla strada di ritorno da scuola.
-No, non pensarci nemmeno amore mio, così non avremmo speranze di tornare insieme dai giochi,uno di noi morirebbe nell'arena.- Nila si era immobilizzata e l'aveva abbracciato con forza. La pelle scura di lui esaltava quella pallida di lei.
-Tesoro, sarebbe meglio per me vivere gli ultimi miei giorni nell'arena, proteggendoti a costo della mia vita, che vivere in questo distretto grigio senza di te.- Nel distretto 11 si soffriva la fame, nonostante i campi fiorenti e ricchi di frutteti, la maggior parte del raccolto era destinato a Capitol City e gli operai erano costretti a lavorare anche di notte.
Nila cercò di portare il discorso su argomenti più leggeri, in fondo mancava più di un mese alla mietitura; tutti cercavano di vivere alla giornata perché nei distretti più poveri, si può morire in qualsiasi giorno dell'anno,per qualsiasi altro motivo. Questo Nila lo sapeva bene.
Il tempo passò velocemente,e arrivò la notte prima della mietitura. Nila nel suo letto non riusciva a prendere sonno, non aveva più affrontato l'argomento con Marko per scaramanzia, ma lei sapeva di non essere stata sincera con lui. Non aveva potuto confidargli, che la sua famiglia si era indebitata molto negli ultimi tempi, e che molti bigliettini con il suo nome, erano finiti nel calderone.
I suoi genitori non si davano pace per questo, ma non si può morire di fame e di freddo per scongiurare gli Hunger Games, quello purtroppo era stato il male minore, sperando che la fortuna degli anni passati, non li avrebbe abbandonati.
La mattina seguente, si erano dati appuntamento un'ora prima della mietitura, volevano salutarsi quando tutto ancora non era stato deciso, volevano un momento tutto per loro, era il loro rito da quando era iniziato tutto anni prima.
-Nessun addio, lo sai che siamo fortunati noi due.- Nila cercava di trattenere le lacrime, e non far vedere la sua fragilità.
-Credo di essere stato fortunato ad incontrarti, per il resto non lo so.- Marko sentiva il suo cuore pesante come un macigno.
-Ti amo tanto.- Singhiozzò lei e si tuffò fra le sue braccia, respirando quel profumo famigliare.
-Nila vorrei tanto tenerti al sicuro.- Sentiva di avere le mani legate, e di non poter far niente per aiutarla, né per alleviare la sua paura.
-Adesso andiamo, o faremo tardi.- Nila lo afferrò, il bianco e il nero delle loro mani s'intrecciarono e insieme s'incamminarono verso il verdetto tanto temuto.
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