11/17 La prima neve - cap.1

Ciao a tutti raga!!!❤️🐉
Rieccomi con il primo capitolo di una nuova storia "11/17 La prima neve", una storia che mi è venuta in mente dopo un tweet degli ateez che mostravano appunto la prima neve che cadeva a Seoul il 17 Novembre.
Protagonisti Yunho degli Ateez e Ricky dei ZeroBaseOne 😍 (un bel mix vero?). Spero vi piaccia come storia e che mi supportate come sempre.
DETTO QUESTO VI RICORDO CHE LA STORIA CONTIENE SCENE FORTI E LINGUAGGIO SCURRILE, PERCIÒ SE SIETE SENSIBILI NON LEGGETE.
MI RACCOMANDO SE VI È PIACIUTO QUESTO CAPITOLO METTETE TANTE STELLINE ⭐
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Nell'estate 2016 una ragazzina del liceo Parang di Seoul, venne trovata senza vita in un magazzino abbandonato nelle periferie di Seoul.
La polizia aveva descritto quella scena "la più orribile di tutti" perché la ragazzina in questione era stata massacrata brutalmente: le era stata tagliata la gola in modo deciso con un coltello da cucina, sul suo corpo magro c'erano segni di ogni tipo tra cui bruciature e segni di corde sui polsi e caviglie, le sue gote erano ancora umide quando venne trovata perciò gli inquirenti, capirono che prima del colpo di grazia c'era stata una conversazione e tutto ciò faceva sembrare ad una tortura lenta e dolorosa, dopodiché la cosa più orribile..

Aveva il ventre squarciato e il bambino che portava in grembo morto poco più avanti in una pozza di sangue.

La polizia aveva trovato parecchi indizi sulla scena del crimine ma una sola distrusse la mia vita per sempre: trovarono il filmato della telecamera di sorveglianza che stava fuori il magazzino, dove si vedeva un ragazzo alto, con i capelli biondi, indossava una tuta grigia e il cappello nero con la visiera a becco che apriva il magazzino con un coltello in mano..

Trovarono tutto in casa mia alle 02:00 di notte durante una normale perquisizione e li la mia vita finì per sempre.
Avevo solo quindici anni e conoscevo bene quella ragazzina, studiavamo insieme e le facevo ripetizioni di inglese essendo che ero nato in America, e quel giorno pensai che forse era meglio se non le avessi parlato affatto, cominciai a pensare che era stata davvero colpa mia e chiesi di farmi seguire da uno psicologo.

Nulla era più come prima..

Passai tutta la mia adolescenza in gatta buia dove continuai a studiare e scontando la mia pena in totale isolamento.
Dopo il mio arresto i miei genitori non mi vollero vedere più per due anni, ma poi l'avvocato che mi affidarono oltre ad aver studiato il mio caso per mesi, trovò alcune incongruenze in questa storia che non riusciva a capire e che secondo lui, erano state manomesse per fottermi. A quel punto i miei genitori cominciarono a capire che forse non ero così psicopatico, così iniziarono a farmi le video chiamate che poi poco alla volta diventarono veri e propri incontri in carne e ossa.

Mi dispiaceva solo che dovevano sopportare le ingiurie e le domande invadenti di quei bastardi con le telecamere, mettendoli in condizioni di dover camminare per strada con i volti coperti e barricarsi in casa senza poter guardare il sole.

Pov. Yunho
L'anno della mia scarcerazione il mio avvocato mi lasciò tutti i file che aveva studiato e che avrebbe continuato a esaminare con cura, oltre che le chiavi del mio appartamento all'interno di un residence molto carino e tranquillo.

Era una giornata molto calda e il sole brillava su nel cielo scaldandomi con i suoi potenti raggi solari, rimasi con il naso all'insù e con gli occhi chiusi proprio per godermi quel tepore, mentre tenevo stretto il borsone con la mano destra davanti al cancello del carcere dove avevo vissuto tutta la mia giovinezza, perdendo così la mia purezza, la mia voglia di vivere e quel sorriso che mia madre amava tanto.

<Hey Yunho!!! Quanto sei cresciuto!!>. Sentii non molto lontano da me una voce di mia conoscenza e aprii gli occhi <Ricky? Sei tu?> chiesi vedendolo così diverso

<cazzo amico sei altissimo!! E guarda che spalle.. ti hanno fatto fare palestra?> Chiese e annuii per poi abbracciarlo. <Mi sei mancato> disse sorridendomi e ricambiai anche se ancora mi sentivo confuso <dammi.. lo metto nel portabagagli> in quel momento guardai l'auto di lusso con cui mi era venuto a prendere <wow.. che bel gioiello!! Tuo padre è salito di livello vedo> lui sorrise e mi fece cenno di salire in auto <questa me l'ha regalata per il mio diciottesimo compleanno e non puoi capire quanto ho rimorchiato> scossi la testa divertito pensando che alcune cose non erano cambiate affatto, e una di quelle era Ricky mio migliore amico da sempre.

Arrivato al residence scesi dall'auto e salutai Ricky che aveva cose da fare, perciò entrai a piedi dirigendomi in totale silenzio all'appartamento: porta robusta difficile da scassinare, la casa era piena di finestre che davano all'appartamento un aria di libertà.
Il salotto che era di fronte all'entrata aveva una finestra grande scorrevole dove portava al balconcino, c'era un televisore grande e in alcune mensole c'erano piantine o statuine, il divano beige era molto comodo e poteva diventare anche un letto, il pavimento era tutto in parquet di legno chiaro come il tavolino di fronte al divano. La cucina era piccola ma era ben organizzata e aprendo il frigo notai che qualcuno aveva fatto anche la spesa.

Poi diedi un occhiata nella mia camera anch'essa ben strutturata, con un letto matrimoniale vicino alla finestra, la TV e una scrivania dove trovai un computer e un cellulare nuovo. Pogiai il borsone ai piedi del letto e mi sedetti per qualche istante, ripensando ai giorni strazianti in quel buco di posto senza potermi godere la vita.
Mi alzai dal letto e dopo essermi stiracchiato un po' andai alla ricerca del bagno che si trovava di fronte la mia camera: accendendo la luce i miei occhi diventarono due cuori non appena vidi la grande doccia rifornita di bagnoschiuma, candele profumate e shampoo di vario genere <finalmente..> esclamai spogliandomi di fretta e furia entrando nella doccia come una furia.

Non appena aprii il getto dell'acqua non riuscii a credere a ciò che stavo provando, come un primitivo che toccava l'acqua per la prima volta, sentivo brividi lungo la schiena a causa del tocco leggero dell'acqua tiepida sulla pelle, comincia a spargermi addosso litri di bagnoschiuma alla vaniglia e frutti della passione inebriandomi di quei profumi dolci che tanto amavo, in quel momento pensai a quanto avevo sofferto in questi lunghi anni e pogiai la schiena sulla parete fredda, perdendomi nei miei pensieri quando sentii improvvisamente il campanello suonare riportandomi alla realtà, così mi sciacquai velocemente e dopo essermi messo l'accappatoio andai ad aprire <ciao! Sono Amber la tua vicina di casa! Scusa se piombo qui in un attimo ma so che sei appena arrivato, volevo darti questi> la guardai per poi passare lo sguardo verso il basso dove notai due sacchetti pieni di cibo e cose essenziali <chi ti ha detto che sono appena arrivato?> Chiesi freddo <ehm.. il portinaio. Mi ha detto che c'era un nuovo membro della famiglia ahahahah> continuai a guardarla impassibile facendola smettere di ridere <ook.. io lascio tutto qua. Benvenuto> disse per poi scappare nel suo appartamento.

Era stata molto carina a comprarmi ciò che poteva servirmi anche se avevo la cucina ben rifornita, così presi comunque i sacchetti e li portai dentro quando cominciai a sentirmi strano, così abbassai lo sguardo notando che ero praticamente eccitato <cazzo.. va bene tutto ma così sembro un pervertito!!> Esclamai impanicato.
Era imbarazzante per me trovarmi in questa situazione e davvero stavo cominciando a pensare che ero un pervertito del cazzo, così tornai in doccia pur di scaricare tutta quella eccitazione e cominciai a masturbarmi..

Che goduria!

In serata dopo una bella dormita mi preparai del pollo fritto con le spezie e mi aprii una bella lattina di soda alla fragola <finalmente si mangia!> dissi accendendo la TV e piazzandomi sul divano.
Ogni morso a quel pollo era come vivere un sogno, dopo anni di riso e patate ero davvero felice di poter mangiare del vero cibo.
Mentre guardavo in TV una pubblicità sul nuovo Galaxy mi ricordai del cellulare nuovo sulla scrivania, così andai di là e lo presi per configurarlo e sistemare le app che mi interessavano <sono tornato davvero..>.

Settembre - ore 08:00
<Sei pronto? Hai tutto?> Chiese l'avvocato Park e annuii silenzioso <tutto bene Yunho?> Chiese e mi fermai per un attimo <ho ansia.. vorrei parlare con lo psicologo.> Risposi con un filo di voce <va bene.. gli dirò che vuoi vederlo. Sta tranquillo.> Alzai lo sguardo verso di lui <lei come si sentirebbe a tornare sulla scena del crimine?> Mi poggiò una mano sulla spalla e prese parola <ascoltami.. ricordati che molte cose di quel caso sono state manipolate. Perciò non sentirti l'unico responsabile qui.. hai già pagato per il tuo sbaglio. Ora devi vivere> annuii anche se con incertezza e presi lo zaino portandolo sulla spalla destra.

Uscimmo dall'appartamento quando incrociai lo sguardo con quella ragazza dell'appartamento B <oh buongiorno Yunho! Come stai?> L'avvocato Park si voltò a guardarla <buongiorno signorina.> Lei lo salutò per poi passare lo sguardo verso di me <ciao Amber.. bene tu?> Chiesi con tono basso e incerto <sto bene! Questa sera preparerò del Kimchi.. ti va di mangiarlo insieme?> Chiese mettendomi in imbarazzo. Mi voltai verso l'avvocato Park che mi faceva cenno con gli occhi di accettare, ma dopo quello che avevo passato a causa del mio amore per una ragazza la ringraziai per l'invito e rifiutai.
La mia reazione lasciò la ragazza triste ma per me andava bene così, non andavo bene per lei e non volevo le succedesse qualcosa di male.

<Hey! Yumbo vuoi fermarti un momento?> La presa dell'avvocato Park sul mio braccio si era stretta di più e mi fermai <COSA VUOI?> urlai nervoso <Yunho.. non puoi vivere nel passato. sei stato rilasciato tre mesi fa e non hai fatto altro che stare chiuso a casa. Devi uscire e conoscere nuove persone. Quella ragazza mi sembra molto gentile..> scossi la testa <NO! Non voglio farle del male..> mi fermai un attimo cercando di trattenere le lacrime e continuai <tu non hai idea di quanto vorrei tornare ad essere il vecchio me, quello solare e gentile, quello che aiutava gli altri e che voleva solo godersi la vita.. ma ormai è tardi! LA MIA VITA E' FINITA!!! COS'ALTRO HO? NULLA.. OLTRE QUESTA LIBERTÀ INUTILE PER FINIRE IL QUINTO ANNO DI LICEO. E POI? Non riesco più ad approcciare con le persone, non riesco più a sorridere.. Dopo la scuola cosa farò?> Le lacrime mi bagnavano il viso come una cascata. Vidi sul volto di Park compassione per me e mi abbracciò forte <non sei solo ed io ti aiuterò a ristabilire la tua vita.. ma devi lasciare che ti aiuti> annuii con sguardo basso <ok.. tieni mangia questa barretta di cioccolata, ti aiuterà. Andiamo>.

Quando l'auto si fermò davanti al cancello della scuola sentii l'ansia pervadere il mio corpo, stavo sudando freddo e avevo il cuore a mille, per non parlare della mia bocca che era arida e secca come il deserto del Sahara <avvocato Park.. non c'è la faccio. Tutti mi vedranno come un animale da circo.. dovrò sopportare i sussurri e le dicerie sul mio conto.. come riuscirò a sopravvivere a tutto questo?> chiesi continuando a torturarmi le mani <Yunho non so come riuscirai a sopravvivere, ma so che sei riuscito a rimanere lucido in momenti peggiori di questi.. per me è tutto dire> disse con un flebile sorriso <la ringrazio.. di tutto> l'avvocato mi diede una pacca sulle spalle passandomi poi lo zaino che era sul sedile posteriore <buona giornata! Ci vediamo più tardi> annuii e scesi dall'auto tenendo lo sguardo fisso sui miei piedi, cappuccio sulla testa e musica a palla nelle orecchie per non sentire nessuno e chiudermi nel mio piccolo mondo.

Era solo un anno e poi finalmente potevo starmene da solo, ma fino a quel momento dovevo mantenere un profilo basso e non impicciarmi nei problemi altrui.

Durante il tragitto verso l'edificio mentre ero immerso nei miei pensieri venni travolto da qualcosa simile a un missile, che mi fece cadere per terra battendo così la testa sul tronco dell'albero vicino a me <Ahia che male!! > Esclamai portando la mano alla testa <si può sapere che cazzo fai brutto..-> aprii gli occhi e mi bloccai immediatamente quando vidi che sopra di me c'era una ragazza:

occhi grandi e castani, capelli lunghi neri e lisci come la seta, pelle candida e gote rosa confetto, aveva le labbra carnose a forma di cuore ed era lì sopra di me con le mani giunte che chiedeva perdono <stai bene?> Chiesi lasciandola un po' perplessa visto che poco prima stavo per insultarla <ehm.. si, ecco.. scusami ma volevo salutare la mia amica e saltarle addosso.. non ti ho proprio visto sulla mia traiettoria. Certo con questo non dico che sei trasparente, perché sei enorme ahahahaha però ecco.. tutto qui!> Disse tutto d'un fiato imbarazzata al massimo tenendo ancora le mani giunte. Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere <ahahaahahahah ma quanto chiacchieri?> Lei arrossì e si alzò dandomi una mano ad alzarmi <si.. quanto entro nel panico parlo tanto. Soffro proprio di diarrea verbale.. scusami sunbae> disse inchinandosi per poi scappare dalla sua amica che nel frattempo stava sclerando dopo aver visto la scena quasi da drama.

Presi lo zaino che era rimasto a terra e mi voltai ritrovandomi Ricky pogiato all'albero divertito <ciao Ricky..> dissi pulendomi il pantalone con un fazzoletto. <Era da molto che non ti vedevo ridere di gusto.. sono felice che stai meglio> rimasi in silenzio e continuai a pulirmi i vestiti sporchi di terra <smettila di pulirti stai benissimo.. e poi alle ragazze non interessano i vestiti ma quello che c'è sotto> disse prendendomi dal braccio tirandomi verso la panchina dove c'erano tutti gli altri <HEY YUNHO!!! BENTORNATO!!> esclamarono i ragazzi della squadra di basket e li salutai <guarda che fisico.. stai benissimo> disse uno di loro e sorrisi flebilmente. <Vuoi fumare?> Chiese Ricky offrendomi una sigaretta e scossi la testa <no.. non fumo più> dissi serio facendolo ridere <ahahahah cos'altro hai fatto? Sei andato in chiesa? Avanti fumati una sigaretta.. ti allevierá la tensione> disse accorgendosi che stavo sudando freddo. Così presi la sigaretta e la portai alle labbra anche se con incertezza quando una mano piccola la prese gettandola <E così che vuoi iniziare il primo giorno? Bevi questo.. non fumare quella merda> alzai lo sguardo e rimasi immobile nel vedere Erika dopo tanto tempo <ciao Erika..> dissi con tono basso e lei sorrise <ciao Sunbae> Ricky si avvicinò a lei baciandola e mi scostai per non fare il terzo in comodo <da quando stanno insieme chiesi a Mingi e lui fece spallucce <bho.. un giorno hanno scopato e ora sono affilatissimi> li guardai mentre si scambiavano effusioni amorose e strinsi i pugni quasi infastidito <vado in classe!> Dissi prendendo lo zaino e andandomene a passo veloce.

A chi volevo imbrogliare?
Tutti qui avevano continuato le loro vite incuranti di come stavo e per di più Erika aveva scelto lui.

A nessuno importava di me..

Quando entrai in classe decisi di sedermi in uno dei banchi in fondo alla classe così da potermene stare per i fatti miei, pogiai lo zaino sul banco e misi le cuffie alle orecchie quando sentii qualcuno punzecchiarmi sulla spalla, così mi voltai per vedere chi fosse ed era di nuovo la ragazza dai capelli lunghi e neri <ma ciao! Allora sei in classe con me.. sono felice!> Disse dolcemente. Non riuscivo a dire una parola quando la guardavo restando immobile a fissarla <..ti volevo chiedere ancora scusa per prima e ti ho portato questo. Spero ti piaccia> abbassai lo sguardo e vidi un sacchetto con dei sandwich dolci alla panna e una soda <ti ringrazio> dissi prendendo il sacchetto <io sono Miko.. tu come ti chiami?> Chiese gentilmente <sono Jeong Yunho> dissi per poi voltarmi continuando ad ascoltare musica.

Ora di pranzo - 11:30
Nonostante avessi mangiato quei sandwich dolci durante l'ora di matematica continuavo ad avere fame, perciò mi recai alla mensa scolastica per mangiare qualcosa di più sostanzioso <HEY JEONG SUNBAE!> Quando sentii la voce di Miko mi voltai <Hey.. dimmi> la vidi farmi cenno di aspettare un attimo visto che stava prendendo fiato dopodiché prese parola <volevo dirti se ti andava di pranzare insieme..> non sapevo che fare ne come comportarmi con quella ragazza tanto gentile. Da una parte volevo restare solo e non parlare con nessuno, ma dall'altra c'era qualcosa che quella ragazza mi aveva risvegliato quasi come una magia e mi veniva di dirle "si" per ogni cosa. Ma come al solito prevaleva la mia paura e i miei problemi così mi voltai per non guardarla e risposi con un netto "no".

Andai verso la mensa dove trovai Ricky e gli altri che mi fecero cenno di aggiungermi a loro e mi avvicinai <Hey Yunho com'è andata in classe? Hai incontrato qualche bella tipa?> Chiese Ricky malizioso e scossi la testa <dov'è Erika?> Chiesi e lui mi fece cenno verso il tavolo alla mia destra, così mi voltai e vidi che con lei c'era anche Miko che sembrava un po' triste a causa della mia risposta fredda <volevi dirle qualcosa?> Domandò Ricky e scossi la testa per poi sedermi. <Allora Yunho.. hai perso la tua verginità in prigione? Insomma.. è vero che tra maschi fate le cose sconce?> Mi voltai verso Bill seccato dalle sue domande del cazzo e lo presi per la camicia <lasciami in pace.. chiaro?> Dissi freddo <Hey amico perché ti scaldi tanto? Era per ridere> disse lui sbuffando <per ridere? Se per te ridere è fare battute su i cinque anni più brutti della mia vita fai pure.. ma non coinvolgermi> dissi ad alta voce attirando l'attenzione di alcuni studenti tra cui Miko e Erika.

Schifoso pezzo di merda..

Salii le scale fino all'ultimo piano dove c'era la terrazza unico luogo tranquillo dove potevo starmene solo con i miei pensieri, ma la mia quiete venne smorzata dalla voce di Erika che preoccupa era corsa fino a qui

<Yuyu! Cos'è successo?> Chiese avvicinandosi a me <cosa ti importa? Tanto non interessa a nessuno come sto e cosa provo> risposi nervoso <non è vero.. e tu questo lo sai!> Ribatté lei triste <ah sì? Illuminami allora.. quando ti saresti preoccupata per me?> Chiesi e lei abbassò lo sguardo <ti ho scritto tutte le settimane quando eri in carcere e ti ho sempre fatto avere i regali per il compleanno.. sei ingiusto> disse guardandomi con gli occhi arrossati <io sono ingiusto? Erika io ero innamorato di te.. Sei tu che mi ignoravi. Per colpa tua ho conosciuto quella povera ragazza.. se solo tu mi avessi detto si.. se solo ti fossi concessa a me quella sera.. io non sarei finito in carcere> la mia voce era diventata roca e i nostri sguardi si erano incatenati, eravamo vicinissimi e di sicuro sarebbe scappato un bacio ma lei come sempre si divincolò da me allontanandosi <mi dispiace Yunho davvero.. ma i tuoi errori non puoi addossarli agli altri. Io sono innamorata di Ricky e dopo il liceo andremo a convivere> quelle parole mi stavano uccidendo <cosa? Avete già predisposto tutto?> Lei annui silenziosa e strinsi i pugni <Erika.. da questo momento in poi non avvicinarti più a me, non preoccuparti più per me e soprattutto non cercarmi più.>

Che stupido ero stato a pensare che mi avesse mai amato..

All'uscita della scuola salutai Ricky e gli altri e mi diressi verso l'auto ma prima di aprire la portiera sentii Miko chiamarmi <JEONG SUNBAE!!> sospirai pesantemente e la salutai <cosa c'è Miko..> lei si inchinó per salutarmi e salutare anche l'avvocato Park che si stava gustando la scena <ecco.. mi dispiace di averti chiesto di mangiare insieme. Forse sono stata troppo precipitosa ma.. ecco.. tieni è il mio numero di telefono. Voglio solo esserti amica.. quando vuoi scrivimi. Ok?> alzai lo sguardo verso Erika che in quel momento era ferma a guardare la scena, così presi l'iniziativa e accettai il bigliettino con il numero di telefono di Miko <ti scrivo sta sera> lei sorrise felice e mi diede un bacio sulla guancia <a domani Sunbae> annuii ed entrai in macchina <Yunho.. non sono stupido. L'hai fatto per vendicarti di qualcuno vero?> Lo guardai e annuii <non mi sembra corretto usare quella ragazza.. mi sembra molto gentile> rispose Park serio <si è molto carina.. e davvero farò di tutto per essere suo amico, ma voglio anche vedere Erika nel modo in cui sono stato io fino ad oggi. Tutto qua>.

Non mi sarei più fatto mettere i piedi in testa.

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