95. A Sinistra
Sono in una stanza semibuia, a scuola,
Sono le 18:30, sono solo nell'edificio e sto studiando pianoforte per un concorso che devo fare a Giugno.
Vorrei potermi concentrare, ma la porta che c'è in fondo alla stanza mi mette inquietudine, perché collega all'ossario delle suore.
La stanza è ampia e in fondo a sinistra spunta piccola e inquietante quella porticina tutta logora, chiusa.
Mentre suono, sento dei passi provenire dalla stanza accanto. Sarà qualcuno arrivato tardi.
Riprendo a suonare.
Un soffio mi accarezza la spalla sinistra, mi giro ma non vedo nessuno.
Continuo a suonare, le note, gli accordi e i trilli rimbombano in tutta la stanza insieme al boato del metronomo.
Un altro soffio, come un velo, sfiora la mia spalla sinistra, mi giro, ma a sinistra non vedo nessuno.
Riprendo a suonare, ormai il brano mi viene veramente bene.
Un bisbiglio mi arriva all'orecchio.
Mi giro ancora verso sinistra, ma ancora non vedo nessuno.
Sto per riprendere a suonare, quando resto immobile, con le mani pietrificate sui tasti.
La porta dell'ossario è distrutta, come da una serie di pugni.
Non stavo suonando a ritmo di metronomo.
La cosa che più mi sconvolge, è che i fruscii che percepivo non venivano dalla mia sinistra.
Ma dalla mia destra.
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