165.
Mi sveglio nel mio letto, non è caldo come al solito, è freddo.
Mi alzo dal letto e inizio a prepararmi per la scuola, oggi mi sento leggero, pieno di energie.
A casa non c'è nessuno, che siano già usciti?
Mi affretto a lavarmi e mi avvio verso la scuola.
Strano.
Le strade sono deserte, vuote, non c'è nessun essere vivente, che cosa bizzarra, sarà ora di punta, tutti staranno lavorando, che ore saranno? È così tardi?
Mi avvio verso le aule scolastiche.
Nessuno, la scuola è vuota.
Nessuno mi aveva informato di uno sciopero, che cosa allucinante.
È qualcosa di assurdo, non c'è nessuno, non ho visto nessuno oggi.
Scendo le scale e raggiungo il cortile della scuola, mi metto a urlare.
Nessuno, la città è deserta.
Sembra un film post apocalittico.
Non c'è nessuno, completamente nessuno.
Corro per la strada alzando la voce, urlo per farmi sentire ma non c'è anima viva.
La città è intatta, non sembra sia scoppiata una bomba o abbiano emesso radiazioni, sono solo spariti tutti.
Un'evacuazione di massa?
Ok, ho il sonno pesante, ma me ne sarei accorto.
È inutile, non c'è nessuno.
Raggiungo casa mia ed entro nella mia stanza.
I miei occhi si sbarrano.
Nel letto, ci sono io, con le mani giunte e una veste funebre.
Accanto a me si sposta un lenzuolo che si alza da solo e fluttua verso il mio corpo sul letto, come se qualcuno di invisibile lo stesse posizionando sulla mia salma.
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