A JongHyun piaceva dormire a petto scoperto, cosa che faceva letteralmente impazzire KiBum e allo stesso tempo amava, stringersi tra quelle braccia prive di ogni tessuto, semplicemente composte dalla pelle corporea, era una cosa che lo mandava in estasi.
Quella notte, infatti, KiBum si strinse tra quelle braccia che, forti, lo abbracciarono dalla vita e quel viso, tanto amato, si intrufolò tra i suoi capelli, ispirandone il profumo. "KiBummie, non mi hai dato il bacio della buonanotte" sussurrò, la voce roca, impastata dal sonno, fece rabbrividire il minore che, lentamente, si girò verso di lui. "Yah KiBummie come sei bello" JongHyun stringe quell'esile corpo dalla pelle cadaverica a sé e appoggiò le labbra sulle sue. Nessun accesso, nulla di malizioso, semplicemente un dolce bacio, quello che ogni tanto si permettevano di concedersi dopo dure giornate lavorative, durante la notte e in qualsiasi buco del giorno che gliene desse la possibilità.
"JongHyun, dormi adesso" sussurrò KiBum, una volta staccatosi da quelle rosa e morbide labbra che, al solo incontrarsi con il suo sguardo, erano come un piacevole e peccaminoso invito a divorarle, tenendole il più tempo possibile incollate alle proprie. JongHyun chiuse gli occhi e, finalmente, si concesse quelle piccole ore di sonno senza mai lasciare il corpo di KiBum, il quale, fino all'addormentarsi come il proprio ragazzo, gli donava qualche piccola carezza tra i capelli.
"Ti amo" esclamò sottovoce il più piccolo, quelle due parole che mai era riuscito, dopo anni di relazione, a pronunciare e che spesso facevano stare male il maggiore che era lui solito dedicargli quelle piccole parole d'affetto. Furono le ultime parole, purtroppo non udite da JongHyun, che fecero successivamente incontrare KiBum e il proprio ragazzo in un piccolo sogno, perché si, si amavano così tanto da sognarsi, da non separarsi nemmeno nel sonno.