Non si tratta di un aggiornamento
- come ben sapete avviene tutte le domeniche alle 21.30 circa - bensì di un avviso per tutti i miei cari lettori.

Sto ricaricando le energie per una nuova stagione estiva in compagnia di Amybeth e Lucas (anche i sassi hanno capito che mi piacciono tantissimo come coppia televisiva e azzardo anche con "non" ma so che entrambi sono fidanzati con altri).

Questa volta i nostri beniamini diventano protagonisti di un Medical Drama, ovvero una storia che si concentra principalmente in ospedale o in altro ambiente medico.

Al centro della vicenda c'è la nostra protagonista. Tutte le ragazze "wattpadiane" hanno una certa scaletta da rispettare: del tipo dolci (normalmente si chiamano sempre Hope), innamorate manco a dirlo... del bad boy di turno che cambia le ragazze come le mutande. No, stavolta aboliamo prototipi di questo genere...

Amy Foster, interpretata da Amybeth McNulty, è una ragazzina ribelle e indisciplinata, che esaspera così tanto i suoi professori da collezionare una serie infinita di espulsioni scolastiche.
Il padre a quel punto la caccia brutalmente e la porta da sua madre, Eileen in una piccola contea, fuori Chicago. ( in realtà il nome utilizzato all'interno è effettivamente quello della nonna di AB, purtroppo venuta a mancare qualche mese fa).

La donna accetta di accudirla e maledice il figlio per essersi sbarazzato della figlia senza ritegno...

A stravolgerle l'esistenza ecco entrare in scena il personaggio di "punta", il cosiddetto co-protagonista, ovvero James White, che tutti voi conoscete come Lucas Jade Zumann... ma non voglio svelarvi troppo perché scoprirete tutto a tempo debito dal 12 giugno, per circa 69 o 70 capitoli.
Intanto ecco un pezzo piccolo delle dinamiche che andrete a leggere.

𝗱𝗮𝗹 𝟭𝟮 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼!

«E' tutto qui!» proruppe la donna, osservandomi mentre ero seduta scomposta con la musica a palla nelle orecchie. Fece strisciare la poltrona sul parquet e si avvicinò alla mia faccia, indifferente. «La tua vita scolastica è finita. Non sei più di alcuna utilità!»

Per protesta, assestai un calcio potente alla sedia scaraventandola contro il muro, profondamente irritata.

La donna era intenta a mollarmi uno schiaffo, ma le bloccai il polso.

Mi tirai su dalla panca e aprii l'armadietto, dove c'erano i miei effetti personali.

«Ora ti tirerò un pugno all'indietro, razza d'ingrata!» borbottò minaccioso facendo il gesto di colpirmi con la mano.

«Ma non fare come con la mamma. Un pugno e il colpo di grazia!» ribattei.

«Cosa ho fatto a una tua madre. Cosa!?» tuonò cominciando a colpirmi con una brutale raffica di schiaffi. Misi le mani avanti come scudo e lo fissai attraverso i capelli finitemi davanti agli occhi.

Mi spostai i lunghi capelli dorati, che scivolarono lungo la schiena, prima di raccoglierli in una coda alta.

«Io sono tua figlia! Non puoi cacciarmi via così! Hai capito?!» gridai con il volto inondato di lacrime, sbattendo i piedi, ma il camion era già sparito nel cuore del notte. Mi coprii la faccia e scivolai con le ginocchia sull'asfalto.

Sfilai delicatamente le décolleté dal piede, prendendo poi dal ripiano quelle da ginnastica.

«Forse incontrerai un bravo insegnante...» ipotizzò mia nonna, fermamente credente nelle cose positive sorridendomi, mentre masticavo l'ultimo boccone scettica.

«Non esiste!».

«Amy!» grido lui, correndo a perdifiato per raggiungermi e mi voltai. Si fermò a pochissimi passi con quell'espressione indecifrabile ma profonda, che aveva incastrato anche i nostri sguardi.

Indossai il camice e con un gesto repentino scrollai la coda di cavallo.

«Ho detto che sarei stato sempre dalla tua parte.»

«Vuoi interferire nella vita di tutti i tuoi studenti?»

Appuntai il tesserino di riconoscimento sul camice e, infine, afferrai lo stetoscopio. Poi lasciai la camera.

«Ma con chi credi di parlare, ragazzina!?» sbottò l'uomo che nell'intento di sfiorarmi si ritrovò il polso storto e fece un breve volo acrobatico, finendo contro il cartellone pubblicitario.

Né seguirono altri, tutti finiti al tappeto dopo il primo round.

Mi guardai attorno, fissando i loro corpi rannicchiati e doloranti sul pavimento. Sospirai.

«Non preoccupatevi. Mi prenderò cura delle vostre ferite.»

In esclusiva, 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏𝘽𝙀𝘼𝙏, vi aspetta sabato 12 giugno con il primo capitolo di circa 69 capitoli.

Non mancate per nessun motivo!
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate. Attendo impaziente. ❤️