Capitolo 6 - La soluzione dei problemi
«Kon'nichiwa. Hajimemashite, watashi no namea ha Kotoba Nishino; yoroshiko onegaishimasu, Yuu.»
Sorrisi, per poi rialzarmi con Yuu tra le braccia.
Mi sono sempre piaciuti gli animali, infatti ho sempre desiderato averne uno, ma purtroppo quando ero in Giappone, mia madre ne era allergica e di conseguenza non mi era acconsentito tenere animali in casa.
Ma ora come ora, non vivo più con la mia famiglia, perciò posso anche permettermi un animaletto da compagnia.
«Nishino, non vorrai mica prenderlo! Lo sai benissimo che è vietato portare gli animali nel dormitorio.» mi spiegò Maddie, andando direttamente al punto.
«Vorrà dire che mi dovrò trasferire.» dissi, con la prima idea che mi venne in mente.
«Cosa!? E vuoi lasciarmi da sola?» strillò la ragazza, cercando di impedirmi da questa - piccola - follia.
«Puoi chiedere il trasferimento con Kellie, se non ricordo male, lei non ha una compagna di stanza. E poi Maddie, posso farcela benissimo da sola, non ho quindici anni.» sorrisi, cercando di nascondere i sensi di colpa che incominciavano pian piano a fiorire.
Così, prima di rientrate a scuola, affidai il felino nelle mani della canadese per poi andare dritta dritta in segreteria, per richiedere il trasferimento che avverrà entro fine settimana, e - proprio come pensavo - non hanno rifiutato.
Saluto la presidenza ed esco dalla stanza, per poi chiudere la porta alle mie spalle e tirare un profondo sospiro di sollievo.
A questo punto mi chiedo, dove vado a vivere?
Proprio una bella domanda; di certo conosco nessun posto adatto per andarci a vivere, e poi, cosa più importante è che non possiedo nemmeno i soldi per poter pagare l'affitto oppure, quello per comprare l'appartamento.
Va bene Nishino, fatelo dire, ti sei cacciata in un altro guaio.
Ormai ho già chiesto il trasferimento, ed è un pò troppo tardi per tornare indietro, grandioso direi. E ora che faccio?
In preda all'agitazione, inizio a camminare faccendo avanti ed indietro proprio davanti alla parta della segreteria, e per mia sfortuna non mi sta venendo nemmeno uno straccio di idea.
E restare qui a fare avanti ed indietro per il resto della giornata, non è di certo la cosa migliore da fare, perciò decido di ritornare - per il momento - in camera, sperando di avere prima o poi un'illuminazione.
«A quanto pare, mi tocca iniziare perfino un lavoro part-time...» dico con un filo di voce, mentre cerco disperatamente di farmi venire in mente una possibile idea.
«Dunque... Anche se iniziassi subito, per la paga dovrei come minimi aspettare come a fine mese, perciò dovrò chiedere un prestito a qualcuno. Forse devo fare affidamento a loro-.
Sì Nishino, se fai così significa solamente che non sei capace di farcela da sola, e proprio per questa cosa mi costringeranno sicuramente a tornare!» ammisi d'un tratto, continuando a camminare e a parlare come me stessa allo stesso tempo.
«Ah! Che casino! Basta, ci penserò più tardi.» urlai, per poi fermarmi alla fine del corridoio.
«Uhm, se non mi sbaglio da questa parte si va al dormitorio maschile... Quindi ora devo andare dall'altra part-.» mi bloccai, ricordandomi improvvisamente di una cosa molto importante.
Ma certo, che stupida che sono stata a non averci pensato prima, ho sempre loro due con me!
Dopo questo colpo di fulmine, giro subito a sinistra, dirigendomi subito verso il dormitorio maschile ignorando il fatto che teoricamente è vietato l'accesso alle ragazze.
Ma loro devono sapere che io non sono una normalissa ragazza, bensì un'Otaku che è capace di fare questo ed altro!
Perciò, prestando molta attenzione a non farmi scoprire, mi intrufolo velocemente nel dormitorio e andai a bussare la porta del mio obiettivo.
Come faccio a sapere che è qui?
Beh, la targhetta di legno che appendono sempre sulla porta delle camere, per la prima volta si sta rivela utile.
«Chi è?» chiese la voce dall'altra parte della porta, e a dedurre dal tono di voce, deve essere proprio lui.
«Ehi, sono io. Nishino!» sussurai, cercando di fare il meno rumore possibile, sperando che mi abbia sentito.
«N-Nishino!?» urlò per poi aprire di scatto la porta e guardarmi con uno sguardo stupito.
«Yo! Nii-chan~.» lo salutai, sfoderando un gran sorriso "innocente".
Nao non mi diete nemmeno il tempo di dire qualcos'altro che mi afferra bruscamente il polso, e di conseguenza trascinarmi nella camera per poi chiudere di colpo la porta, non prima di aver controllato se ci fosse stato un possibile testimone che avesse visto tutto.
Tiro un altro sospiro, e con calma inizio ad ammirare la disposizione della stanza, una disposizione molto notevole direi.
Sinceramente è proprio come l'avevo immaginato, il tutto è in perfetto ordine proprio come Kotoba Naohiro sa - sempre - fare.
È talmente preciso che la sua precisione mi spaventa, e molto.
Ricordo tutt'ora com'era la sua stanza là a casa, poiché era così pulito, preciso e perfetto: in poche parole è sempre stato l'opposto della mia.
«Si puo sapere che ci fai nel dormitorio dei ragazzi!?» strillò, avvicinandosi velocemente a me, e in poche parole mi sta anche letteralmente fulminando con lo sguardo.
«Ma è ovvia la cosa. La tua cara sorellina è venuta a chiederti un favore, e tu la tratti così? Dovresti vergognarti.» ribattei, posizionando le mani sui fianchi.
«Ora spiegami dove sta la parola "cara" in quel tuo pessimo carattere!» mi guardò, inarcando un sopracciglio in modo altezzoso.
«Sta dando il pessimo carattere a me? Ma senti un pò chi parla.... E no Nao, non sono venuta a litigare con te, perché tu mi devi assolutamente aiutare!» spiegai, cambiando subito discorso.
«Tu che chiedi un favore a me? Strano, credo che domani pioverano mele.» rise, facendomi una smorfia.
«Sì, molto simpatico. E ora dammi il numero di nostra sorella.» dissi, andando subito al punto.
«A cosa ti serve il suo numero? E più che altro, come fai a non averlo!?» mi domandò, avvicinandosi alla scrivania.
«Ho perso il foglio in cui l'ho scritto, e mi serve perché ho bisogno di un'abitazione.» spiegai, sperando di esser stata abbastanza chiara.
«E come mai?» e strappò un foglio da un taccuino.
«Uffa ma quanto sei curioso! Non puoi darmelo e basta?» mi lamentai, evidenziando il mio evidete nervosismo.
«Ricordati che sono pur sempre tuo fratello.» rise, per poi prendere una penna ed annotare qualcosa sul cartaceo.
«Ho capito, il motivo è che ho preso con me un gatto. E questo fine settimana mi trasferisco.» spiegai ancora una volta, con parole semplici e brevi.
«In una casa che ancora non hai?» rise di nuovo, avvicinandosi lentamente e porgermi il foglio con il numero di nostra sorella.
«Infatti è per questo che mi serve.» risposi, afferrando il cartaceo.
«Arigatou Nii-chan.»
Osservai il foglio sorridendo, notando in questo modo la sua solita calligrafia precisa, per poi sgattaiolare fuori dal dormitorio maschile con successo e dirigermi in quello femminile.
Sempre ricordarsi che non si deve mai sottovalutare le capacità di una vera Otaku.
Ma ora che ci penso, non c'era Mikaela con noi, chissà dov'era.
Beh, lo scoprirò un'altra volta, la missione del momento è fare subito una telefonata a mia sorella, sperando soltanto che non sia ancora impegnata con il suo lavoro.
Tiro l'ennesimo sospiro del giorno per poi aprire la porta della nostra camera, e vedere Maddie nell'impresa di "calmare" disperatamente Yuu.
Ma cosa sta combinando questa ragazza?
«Ma cosa stai facendo?» chiesi, avvicinandomi al letto per poi sederci sopra.
«Non lo vedi Nishino? Sto cercando di calmarlo, non ti sembra ovvia la cosa?!» disse la canadese, mentre si stava facendo in quattro per riuscire a completare quell'assurda impresa .
«Ottimo metodo direi, legarlo con le mie lenzuola.» dissi con tutto il mio entusiasmo, e per la precisione essa è pari a zero.
«Comunque, mi sorprende che non ti abbiamo scoperto mentre lo portavi qui dentro.»
«Impressionate vero?» sorrise altezzosa la ragazza, come se volesse vantarsene.
«Molto. Ma ora libera Yuu, io intanto chiamo la mia salvezza.»
E con ciò, presi il foglietto che avevo infilato nella tasca della gonna, e digitai velocemente il numero al telefono, aggeggio che uso tante volte quante un Light Yagami raccoglie un Death Note all'anno.
Dopo aver controllato il numero composto sul display per almeno due volte, cliccai immediatamente sul tasto "chiama", e aspettai ansiosa.
Ora come ora, spero soltanto che mi risponda poiché a chiamarla è un numero sconosciuto; ma d'altronde solo noi della famiglia sappiamo il suo numero privato - oltre al suo manager -quindi, dovrebbe essere tutto a posto vero? O almeno credo...
«Chi parla?» parlò la voce, non appena rispose alla mia chiamata.
«Kon'nichiwa Nori, sono Nishino.»
«Nishi! Che piacere risentirti, allora cosa mi racconti? Come va con lo studio? E Nao? Lui come sta? Hai sentito i nostri? Come stanno loro? Allora?» domandò insistente la ragazza, non lasciandomi nemmeno lo spazio per fiatare.
«Un'altra volta Nori, un'altra volta. Ora mi serve il tuo aiuto.» e ancora una volta, andai dritto al punto.
«La mia cara sorellina che mi chiede un aiuto? Domani pioverano mele.» scherzò mentre la sentivo ridacchiare dall'altra parte del capo.
«Ma perché hai detto la stessa cosa di Nao?» sbuffai, facendo il punto della questione al dilemma.
«Evidentemente è perché ti conosciamo troppo bene. Comunque, di cosa avevi bisogno?»
«Ah sì, per caso hai un appartamento qui a Oxford? Mi piacerebbe trasferirmi lì, sempre se ne hai uno.»
«Certo. A volte capita che vengo lì per lavoro, ma ora è libera. Te la cedo volentieri, per la mia sorellina questo ed altro~.» disse semplicemente, utilizzando il suo solito tono dolce e gentile.
«Arigatou Nori, mi farai avere le chiavi entro fine settimana?» chiesi, evidenziando il problema.
«Ti farò avere una copia delle chiavi entro fine settimana. Ma ora devo andare Nishi, salutami Nao da parte mia!»
«Lo farò, e grazie ancora.» sorrisi per poi terminare la chiamata, che è durata per circa una decina di minuti.
Finalmente ora posso fare un sospiro di sollievo, ora che il problema è totalmente risolto.
Come avrei fatto se non ci fosse stata Nori!
Sorrisi soddisfatta per l'ennesima volta, ed osservai con orgoglio Yuu, che mi guardava curioso con i suoi occhi azzurri.
Poso la mano sulla sua testa, iniziando ad accarezzarla gentilmente mentre emetteva alcunu miagolii di soddisfazione; una scena molto dolce, a dir la verità.
«C'è l'abbiamo fatta Yuu, ora abbiamo una casa.»
Angolino di Ren-san:
Ehm, mi scuso per il ritardo e per lo schifo che è uscito, dato che in questo capitolo sono presenti più dialoghi lol-
Ma io può.
E niente, chi sta aspettando "Tempo a Due", devo dirgli che il 15esimo capitolo, lentamente, si sta scrivendo....
Esatto. Molto, ma molto lentamente-
E dato che ci sono faccio pubblicità (?) a due storie- (Anche se una di essere non è una storia ma vabb):
- La prima è una one-shot di Kiikura che si chiama esattamente "La paura che mi conduce da te", perciò se siete interessati alla storia fateci pure un salto al suo profilo~ [One-shot Yaoi];
- La seconda cosa è che sono diventata una dei giudici di un concorso per storie Yaoi, quindi se siete interessati a partecipare, vi basta solo cercare la sudetta "storia" e leggervi le future informazioni~!
Aspettate! Non è sul mio profilo, ma bensì su quello di Soul_Mirror (dato che ha organizzato tutto lui ewe) ed essa si chiama "Concorso Yaoi".
Detto questo ora vado a sparire~!
Nyah Nyah Nyah~
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