1 - Grover

Erano arrivati ad una zona ampia, piena di ragazzini con dei visori per la realtà virtuale. Non erano molto rumorosi, se non per un bambino che stava urlando un nome.
[...]
"È qui, poco più avanti. Mi aiuti?"
"Sì!"

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Non passò molto che Augustus si era già dimenticato di Grover, che si ritrovò a vagare invano per il casinò.

Ritornò nella zona con i visori, correndo.
Ora che ci pensava, perché stava correndo?

Non riuscí a darsi una risposta che finì a sbattere contro un bambino più basso di lui, facendolo cadere.
Aveva i capelli corti e neri, scompigliati, ma che in qualche modo sembravano comunque in ordine.

"Oddei scusami tanto, non volevo-"

Non fece in tempo a finire la frase che arrivò un'altra ragazza, con i capelli castano scuro raccolti in una treccia che ricadeva sulla spalla destra. Aveva gli occhi neri come la pece, che lo fecero trasalire.
Si piegò verso il bambino, tenendogli le mani.

"Shh Nico, è tutto ok, non preoccuparti"

Che lingua era? Di sicuro non era quella di Grover. Quei due non erano sicuramente americani.
Sperava solo che non l'avessero insultato.

"Davvero, mi dispiace, non volevo colpirlo"
"È tutto ok, non preoccuparti."

Quando il cosiddetto Nico si rialzò, guardò verso di Grover, e gli si illuminarono gli occhi.

"Satiro, creatura delle foreste: cinquanta punti di danno, quaranta di difesa e centoventi di salute..."
Mormorò tra sè e sè.

L'altra ragazza lo guardò male, e gli tirò una gomitata nelle costole, facendolo gemere.

"Bianca, fa male!"

Di nuovo, parlarono in quella lingua segreta.

"Mi dispiace per mio fratello, dice di vedere le figure mitologiche degli stupidi giochi di carte che gli piacciono"

Appena finí la frase guardò in basso, notando gli zoccoli caprini di Grover. Provò a nascondere lo stupore, ma Nico non si trattenne dal fare domande.

"Chi sei? Perché sei qui? Quanti anni hai? Come ci si sente ad avere gli zoccoli al posto delle gambe? I dottori non se ne accorgono? Aspetta, ma se non esistono le satire, come sei nato?"

Ancora una volta, Bianca gli diede una gomitata.

"Nico, Cristo santo! Non puoi chiedere a qualcuno cose del genere!"

Nico la guardò intensamente, alzando solo gli occhi, come se fosse stata lei ad aver fatto qualcosa di sbagliato, e non lui.

"Seriamente, mi dispiace per mio fratello.. è un po' iperattivo da quando siamo qua"
"Da quant'è che siete qui?"
"Non lo so, qualche ora credo? Due o tre giorni al massimo"

Sembrava incerta, come se si stesse sforzando per ricordarsi di quel dato.

"I vostri genitori non saranno preoccupati?"
"Oh, beh... Ci hanno abbandonati da quando è nato Nico. Non so che fine abbia fatto nostra madre, ma non ho mai visto mio padre in vita mia."
"Cavolo, mi dispiace"
"Non preoccuparti, non ci fa nessun effetto parlarne-"
Non potè finire la frase, che Nico la interruppe. Di nuovo.
"Non hai risposto alla mia domanda."
Bianca lo guardò di nuovo male, misto però ad imbarazzo.
"Giusto, scusami.. il mio nome è Grover"
"Intendevo, che ci fa un satiro qui?"

Qualcuno aveva scoperto che non era umano. Poteva essere un veggente, ma dallo sguardo sembrava di più. Un semidio forse?
No, non era possibile. Avevano gli occhi scuri e tenebrosi di Ade, che non poteva avere figli dopo della seconda guerra mondiale. Forse è solo un veggente, sperò.

"Uh, ehm.. ero qui con.. qualcuno?"
"Non te lo ricordi?"
Bianca lo guardò leggermente confusa, le ciocche di una ex-frangetta che le ricadevano lungo le guance.
"No... Ma vuol dire che non era importante"

La conversazione era finita. Grover poteva perfettamente andarsene e continuare a fare quello che stava facendo prima -se solo se lo ricordasse-, ma qualcosa gli diceva che non poteva, che doveva approfondire la questione dei due fratelli.

"Quindi.. dove avete vissuto prima di arrivare qui?"

Bianca sembrò pronta a rispondere, ma una volta aperta bocca, sembrò stranita.

"Beh, per qualche anno siamo stati... Com'è che si chiamava? Non riesco a ricordarmelo"

Strano, nessuno sembrava ricordare qualcosa. Eppure, Bianca sembrava molto intelligente, mentre Nico... Nico era ciò che Bianca non aveva. Nico era carismatico, ma non capiva quando una cosa diventava troppo seria. Bianca lo capiva, ma prendeva tutto troppo seriamente. Erano due metà della stessa mela, uno era lo ying e l'altra lo yang.
Grover capì che se quei due sarebbero stati separati, ci sarebbero state conseguenze troppo grandi per un semplice satiro da risolvere.

Improvvisamente, una visione gli attraversò la mente. Ade, il dio degli inferi, che lo osservava. Aveva uno sguardo severo, penetrante. Gli occhi neri come la notte quando non è illuminata dalle stelle. Come Nico senza Bianca.
Il dio, pur indossando la solita maschera apatica, sembrava arrabbiato.
No, sembrava proprio incazzato nero.

La visione terminò con le dita di Bianca che facevano su e giù davanti a lui.

"Terra chiama Grover, ci sei?"
"Uh- si, scusa, avevo la testa fra le nuvole"

Cosa avrebbe voluto dire quell'apparizione? Che cosa voleva Ade da lui?

Nico si lamentò, agitando le braccia lungo i fianchi.
"Bia, posso andare di là un attimo? Mi sto annoiando"
"Assolutamente no. Avevamo promesso che non ci saremmo separati, ricordi?"

Grover sembrò ricordare qualcosa.
Qualcun'altro, prima, aveva detto una cosa del genere..
Il non ricordare gli fece venire il mal di testa.

"Scusate, vado un secondo in bagno a sciacquarmi il viso..."

Andò alla ricerca del bagno più vicino.
Fortunatamente, non era molto distante da dove aveva incontrato i due fratelli, quindi non li avrebbe persi di vista.
Si era ripromesso di fare veloce, ma una volta davanti al lavandino, vide una moneta -una dracma d'oro- luccicare in aria.
La lanciò nell'acqua, e essa aprì un messaggio-Iride.

"Grover? Grover ci sei?"

Dall'altra parte del messaggio c'era un centauro.

"C...Chirone? Sei tu?"
"Oh Grover, per fortuna hai risposto.. come va con l'impresa?"
"Quale impresa?"

Chirone lo guardò attonito. Avrebbe dovuto spiegargli tutto da capo.

"Non ho molto tempo, solo- ricordati che devi riportare i due semidei che erano con te al campo mezzosangue"
"Certo, contaci!"
E chiuse il messaggio iride.
Facile, doveva solo portare Nico e Bianca al campo, perché Chirone sembrava così preoccupato?

Quando uscì dal bagno, tornò velocemente dai due, pronto a raccontargli del campo.
Si mise le mani in tasca, così da sembrare più sicuro di sé.

"Hey... Vi devo dire una cosa, prima che me la dimentichi."

I fratelli lo guardarono un po' confusi, ma decisero di fidarsi.

"So che potrà sembrarvi strano, ma siete dei semidei. Siete figli di qualche dio o dea dell'antica Grecia. Non vi preoccupate, non è così raro come sembra. C'è un campo creato apposta per i ragazzi come voi, il campo mezzosangue. Ora che sapete di essere semidei, i mostri vi attaccheranno. Per questo dovete venire con me il prima possibile."

Nonostante la stranezza dell'affermazione di Grover, Nico non sembrò per nulla colpito in modo negativo. Anzi, ne sembrava attirato.

"Forte!"
"No!" La voce di Bianca tremò. "Non è per niente forte!"
Nico si mise a saltellare come se avesse bisogno di andare al bagno.
"Zeus ce li ha per davvero i fulmini da seicento punti di danni? Vince davvero dei punti in più se-"
"Nico, piantala!"
Bianca si portò le mani sulla faccia.
"Questo non è il tuo stupido Mitomagia, va bene? Gli dei non esistono!"

Nonostante Grover dovesse semplicemente portare i due al campo, era davvero dispiaciuto per i fratelli. Sembrò ricordare una scena del genere, con un altro ragazzino... Un ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri, forse?

"Bianca, lo so che è difficile da credere. Ma gli dei sono ancora in circolazione. Fidati di me. Sono immortali. E ogni volta che hanno dei figli con degli uomini, dei figli come voi, be'... La vostra è una vita pericolosa."

Bianca sembrò voler aggiungere qualcosa, ma fu fermata dal satiro.

"Non importa se ci crediate o meno, dovete venire al campo mezzosangue."

Appena lo disse, prese i due per mano, iniziando a correre per cercare l'uscita da quello strano posto.

✪ANGOLO AUTRICE✪
E così è uscito il vero primo capitolo...
Che ne dite?
È da ieri che lo scrivo, e finalmente è pronto.
Devo dire che mi piace davvero.
Scusate se è tardi, ma ho finito di studiare da poco.
Sì, ho rubato una scena dal terzo libro... Ma sono dettagli insignificanti.
Per oggi è tutto, spero che 1300 parole circa vi bastino.

-Bea🪻

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