Capitolo 24.

Eren's pov.

9:20 p.m.

Mi alzai facendo leva con le braccia saldamente appoggiate al tavolo, il legno era scheggiato e rigato, segno che si trovava lì da parecchio.
Sul mio viso stava iniziando a prendere forma una chiazza violacea, proprio all'altezza dello zigomo. Il labbro invece era segnato da una ferita in verticale che lo apriva in due, in corrispondenza dell'angolo della bocca, il sangue coagulato stava smettendo di uscire in modo graduale. Il mio naso infine, era ancora sporcato dal sangue secco. Non ero certo nella mia forma più smagliante.

Attraversai la cucina sotto gli sguardi delle ragazze attonite, il Caporale mi stava aspettando invece, sulla soglia della porta, reggendola con la spalla e le braccia conserte.

"S-signore... non vorrei lei si accanisse troppo sul ragazzo"
Prese parola Petra presa dall'istinto.

Il Caporale le rivolse uno sguardo piegando lievemente il capo verso sinistra.
"Signorina, penso di saper fare bene il mio lavoro."
Le rispose non scomponendosi.

La ragazza si limitò a portarsi le mani all'altezza del petto, stringendosele fra loro.
Non osai proferire parola, sapevo d'aver commesso un grave errore e per quello ero pronto a subirne le conseguenze.

Sentii poi prendere parola la ragazza corvina che fino ad allora non mi rivolse mai parola.

"Caporale, non vorrà certo picchiarlo davanti a tutti."
Disse seria puntandogli uno sguardo tagliente, solo in quel momento mi resi conto di quanto si assomigliassero.

Si guardarono intensamente, senza che nè uno nè l'altro si scomponesse, nel frattempo raggiunsi l'uomo alla porta.

Levi's pov.

La ragazza dai capelli corvini mi lanciò un'evidente frecciata che non ebbi problemi a cogliere. Non compresi il perché si scandalizzarono tanto, eravamo in guerra, atteggiamenti ribelli non erano tollerati.
Ci voleva ordine.

Vidi arrivare a passo dolorante il moro che non esitai ad afferrare per i capelli, la sua espressione da sorpresa si tramutò ben presto in sofferente, piegando il viso verso la mano con la quale lo reggevo.

"Cosa? Picchiarlo davanti a tutti?"
Ripresi guardandola dritto negli occhi.

"Oh no... no"
Continuai con calma riportando lo sguardo su quello del moro che respirava in modo accellerato, si stava trattenendo dall'urlarmi contro, e ne fui piacevolmente sorpreso.

"Ho in mente molto di peggio"
Finii avvicinando il suo viso al mio.
Il suo sguardo si tinse quasi subito di un rosso sbiadito.

Percepii la ragazza corvina gettare lo straccio sul piano da cucina con un suono bagnato, per poi voltarsi scomparendo dalla mia vista.

Mi afferrai il labbro inferiore con i denti in un gesto istintivo, come per sfuggire da una situazione spiacevole, poi mi rivolsi al moro allentando la presa.
"Noi due è meglio se andiamo"
Ripresi con tono volutamente basso.

Lo vidi alzare istintivamente un sopracciglio.

Eren's pov.

Una volta fuori dalla cucina l'uomo mi lasciò definitivamente i capelli, incamminandosi verso la sua cabina, non si voltò nemmeno per sbaglio a controllare i miei passi, sapeva lo avrei seguito senza esitare.

Raggiunta la camera fece per aprire la porta con un giro di chiavi spalancandola) e facendomi spazio per entrare.
Un po' titubante e a testa bassa eseguii il comando velato, la chiuse alle sue spalle poco dopo.

Il mio sguardo fu rivolto immediatamente  verso la sua camera, era ordinata, profumata e così dannatamente... pulita.

Iniziai lentamente a girare su me stesso contemplando la sua dimora, illuminata solo dalla luce del campo fuori.
"Allora Caporale cosa intend-"
Non finii che l'uomo mi fu addosso.

"Inizia col fare silenzio."
Mi interruppe.
La sua mano impugnava il colletto della mia maglia, annuii timorosamente, il mio battito iniziò ad accellerare e un formicolio mi pervase fin dentro le ossa.

Rilassai il mio sguardo facendosi voglioso, i miei occhi erano fissi sui suoi in un'espressione furba e consapevole.

"Che fa... non mi picchia più?"
Gli sussurrai sulle labbra.
Iniziai ad eccitarmi, il fatto che fosse proibito mi provocò un effetto più che singolare.

L'uomo in tutta risposta fece scivolare la mano libera fra i miei capelli tirandoli appena, il giusto per portare il mio volto all'insù, i miei occhi si socchiusero per la situazione che si stava mano a mano scaldando.

"Devi stare zitto Jeager"
Me lo formulò come un ordine, iniziando ad appoggiare le labbra sulle mie.
Percepii immediatamente i pantaloni ristringersi nella zona inguinale.

"Ai suoi ordini..."
Sussurrai guardandolo malizioso, ricambiò lo sguardo del tutto apatico per qualche secondo, per poi far scontrare le nostre labbra più intensamente.

Gli avvolsi le mie mani al viso, arrivando ai capelli e poi tornando sul viso in modo ritmico, l'uomo invece, afferrò entrambi i miei fianchi e la cintura, alla quale serrò sopra la mano strattonandomi fino a percepire la sua presenza.

Arrossii distogliendo lo sguardo dal suo e staccandomi in modo istintivo dal bacio.

"Mh... che hai soldato?"
Sussurrò, notando il mio gesto in tono divertito.

Non risposi, facendo scontrare le nostre labbra per la terza volta, questa in modo più convinto, gli tenni stretto il viso fra le mani iniziando a inserire la lingua, fu un bacio bagnato e sensuale.

Mi prese in braccio con estrema facilità, afferrandomi per le natiche, istintivamente avvolsi le gambe alla sua vita.
Lo vidi staccare un braccio dal mio corpo per fare razzia sulla scrivania facendo cadere qualsiasi cosa vi si trovasse sopra.

Un turbinio di fogli e un posacenere caddero a terra, ognuno con la propria velocità. Mi appoggiò sopra facendomi stendere in modo deciso ma gentile. Istintivamente poggiai gli avambracci, rimanendo con le spalle alzate.

Il corvino si alzò leggermente, una volta assicuratosi io non fossi in bilico, i suoi capelli scendevano irregolari sul suo volto e il suo sguardo si fece serio e autoritario.
Mi eccitò più del previsto.
Iniziò col farsi spazio fra le mie gambe raggiungendo nuovamente il mio volto, le sue mani stavano lavorando sui miei fianchi mentre la sua bocca era premuta sul mio collo, lasciandovi dei piccoli morsi alternati con dei baci.
Alzai il viso socchiudendo le labbra.

Come le sue mani arrivarono sotto la maglietta mi scappò un soffocato gemito di piacere. Levi alzò lo sguardo guardandomi in modo rigido, non si scompose e ciò lo rese altamente sexy.

Iniziai ad alzargli la maglia e lui senza opporre resistenza se la fece sfilare alzando entrambe le braccia, i suoi muscoli contratti si rilassarono nel momento esatto in cui le riportò giù, ne rimasi ammaliato, era un corpo scolpito da rilievi pronunciati che mi fecero arrossire il doppio.

"Mio Dio..."
Mi scappò fra le labbra in modo sommesso.

L'uomo mi zittì poggiando una mano sul mio membro ancora coperto dai vestiti, sussultai per il contatto improvviso, socchiudendo di ancora la bocca, un rivolo di saliva mi inumidì le labbra.

"Sai a cosa stai andando incontro?..."
Chiese con tono basso.

Completamente in estasi provai a rispondere.
"S-sì Caporale..."

Strinse la presa sulle mie parti basse e in contemporanea gemetti in modo più pronunciato con un'espressione supplichevole, non riuscivo a capire fin dove finisse il piacere e iniziasse il dolore, fu estremamente eccitante.

"Sai quanti anni ho Eren?"
Continuò ad un palmo dal mio viso.

"No, non lo so signore..."
Sussurrai ad occhi chiusi per il piacere della situazione.

"Ne ho trentasette, dovresti pensarci bene"
Disse staccandosi dalla mia figura, ora era semplicemente in piedi fra le mie gambe che penzolavano dalla scrivania.
Tirai sù il collo guardandolo.

"Io ci ho già pensato."
Gli riferii infine completamente in visibilio.

Mi alzai scostandolo e nel farlo gli afferrai un polso con un gesto delicato e provocatorio portandolo al letto.

Mi lasciai cadere sulle coperte blu notte continuando a fissarlo.
"Mi raggiunga Levi..."

L'uomo fece scorrere le sue dita sotto la mia maglia provocandomi degli evidenti brividi di piacere.
Continuò a guardarmi da in piedi al bordo del letto.

"Mi farai dannare... già lo so."
Rispose con disapprovazione ma senza spostare la sua mano dal mio petto.

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