𝓣𝓻𝓮𝓭𝓲𝓬𝓲

29 novembre 2020

È domenica e ciò vuol dire che nel paddock regna il caos supremo. Il Bahrein è una pista che non mi dispiace ma fa strano vedere la gara dal box della Mc Laren, dato che da quattro anni a questa parte ho sempre assistito, in prima linea, davanti ai grandi schermi al fianco dei meccanici.

Carlos mi fa l'occhiolino mentre continua a saltare la corda, al contrario di Lando che è comodamente sdraiato sul divano.
In questi giorni sono arrivata alla consapevolezza di non poter desiderare amici migliori di loro due e so che qualsiasi cosa accada il prossimo anno, anche se lavorerò per la Ferrari, questo trio non dovrà mai cessare di esistere.

Sorrido ai ragazzi, tornando a concentrami sul paesaggio al di fuori, iniziando ad essere leggermente agitata per le nuvole che coprono il cielo e che fanno presagire ad una pioggia imminenze. Odio sapere che i piloti devono guidare su una strada bagnata ma nonostante ciò, so che sono abituati a questo ed altro.
Prendo un respiro profondo tornando a guardare le notifiche sul cellulare, ignorando completamente tutti i messaggi da parte di Max o di mia sorella.

Max è stato il mio pensiero fisso da venerdì ma se prima mi colpevolizzavo per questo, dopo quel bacio ho capito che è del tutto normale non controllare i sentimenti. Di conseguenza, non negherò di essere innamorata di lui, semplicemente lo reprimerò agli occhi degli altri.
È stata una scelta presa fin dal primo istante in cui Isabelle mi ha detto quello che provava. Sapevo fosse la cosa giusta da fare e so che anche adesso e così.

Il prossimo anno poi tutto cambierà.
Io indosserò la felpa della Ferrari e quella della Red Bull sarà solo un lontano ricordo. Per non parlare del fatto che dopo la pausa invernale, dopo la lontananza da tutti, forse tra me e Charles potrebbe scattare di nuovo qualcosa.
Forse potremmo avere quel qualcosa che io non sono stata in grado di portare avanti. Forse concentrandomi su di lui, Max potrebbe finalmente lasciare il mio cuore. Si...forse.
Peccato che non ci credo neanche io.

«Elle»

Alzo lo sguardo di scatto, sussultando nel ritrovarmi Lando davanti al volto, abbassato esattamente alla mia altezza.

Mi porto una mano sul cuore tornando a respirare normalmente e poi gli regalo un sorriso, che lui immediatamente ricambia. «C'è Charles, ti deve parlare» sussurra, indicandomi l'uscita dal box con un cenno della testa.

Il cuore si ferma di nuovo, avendo ormai dimenticato l'ultima volta che ho rivolto la parola al monegasco. Ringrazio Lando, dopodiché mi schiarisco la voce e prendo coraggio per alzarmi dalla sedia e dirigermi verso Leclerc, il quale è appoggiato alla parete con le spalle contro il muro.

Mi sento incredibilmente a disagio mentre mi avvicino a lui, sapendo di essermi comportata male e di non essere stata sincera nei suoi confronti. Avrei dovuto dirgli la verità. Avrei dovuto dirgli che gli volevo bene, che ci tenevo a lui ma che per il momento, non poteva essere la mia persona perché quel posto, purtroppo , era già occupato.

Eppure, quando mi trovo davanti a Charles, riesco solamente a sussurra un lieve "ciao".

«Ciao» replica lui, sorridendo leggermente.

Un nodo mi si forma in gola, non riuscendo a capire come io abbia potuto prendermi gioco di lui.
Perché si, se al Gala lui non si fosse tirato indietro io sicuramente avrei continuato quella farsa. Era evidente a tutti che Charles non mi fosse proprio indifferente ma da qui a pensare ad una relazione, purtroppo c'era un abisso.
E solo Dio sà quanto avrei voluto innamorarmi di lui e dimenticare Max.

«Hai tempo per parlare?» domando titubante, notando il suo silenzio.

Charles non mi guarda negli occhi e questo mi distrugge. «Elle, non credo ci sia più bisogno di dire altro» sussurra ed io annuisco, obbligandomi ad accettare la sua idea. In realtà ci sono tante cose che potremmo dirci, a cominciare dal fatto che non voglio perderlo come amico perché nonostante tutto, lui mi ha fatta stare bene ma non ribatterò sulla sua decisione. «E non sono qui per questo» abbassa lo sguardo «Ma...tua sorella ti sta cercando» mi informa.

Cosa?

«Come scusa?» chiedo leggermente incredula. «Isabelle?» aggiungo, sul punto di avere un mancamento.

«Da quello che so hai solo una sorella, quindi...si» costata, ridacchiando.
Cullandomi con un suono bellissimo.
La ragazza che avrà la fortuna di far innamorare veramente Charles dovrà tenerselo stretto perché una persona così, capita una sola volta nella vita.
Ed io non lo avrei meritato. «È nel box della Red Bull» continua, indicando qualcosa alle sue spalle.

«Grazie» gli sorrido per poi sorpassarlo, avendo mille domande che mi passano per la testa, a cominciare dal perché Isabelle sia qui. Poi però, prima di uscire definitamente dal boxe della Mc Laren mi blocco di colpo e mi volto verso il monegasco. «Charles» lo richiamo.
Lui gira di scatto la testa verso di me e dalla luminosità che emanano i suoi occhi verdi anche a questa distanza, capisco che mi ha perdonata. «Ti voglio bene»

Lui abbassa di nuovo lo sguardo. «Ti voglio bene anche io» sorride.

E con questa consapevolezza, gli volto le spalle continuando a camminare ed essendomi tolta un gran peso dal cuore.
I battiti però accelerano nuovamente quando scorgo la figura di mia sorella leggermente in lontananza, con i suoi solito occhiali da sole a tenerle su i capelli e lo sguardo fisso su un punto indefinito.

Mi avvicino lentamente a lei che appena mi vede, fa la stessa cosa verso di me.
Non sorride, non è felice. Ha solo gli occhi stanchi ed una gran voglia di piangere.

«Belle che ci fai qui?» domando impanicata e lei subito dopo rilascia una risata amara.

«Max mi ha spedito un biglietto aereo e mi ha chiesto di raggiungerlo urgentemente. Tu non rispondevi ai messaggi e quindi pensavo ti fosse successo qualcosa» spiega ma con un tono diverso da solito. Non è preoccupata per me.

«Io sto bene. Non so perché Max ti-»

«Ieri sera siamo stati a cena insieme Eleonore» mi interrompe, parlando sempre con molta calma. Il che, in mezzo a tutti questi rumori, mi rende solo più agitata. Per non parlare del fatto che abbia utilizzato il mio nome completo, segno che ci sia qualcosa di veramente grave di cui deve parlarmi.
Vorrei dire qualcosa ma conosco Isabelle e so che ha bisogno di continuare. «Mi ha detto finalmente perché mi ha lasciata» sussurra, quasi con le lacrime agli occhi. «Si è innamorato di un'altra ragazza» continua, non rompendo il contatto visivo con me.

E lì, le mie gambe iniziano a tremare.
Max aveva una sola cosa da fare: tenere la bocca chiusa ma è evidente che non capisca qual è il limite da non superare.

«Perché non me lo hai detto?» domanda, con la voce tremante e a me, vedere Isabelle in queste condizioni, spezza il cuore.

«Perché non lo sapevo...» mento, provando in tutti i modi a giustificarmi.

Lei chiude gli occhi, poi scuote la testa. La paura si impossessa di me.
«Perché non mi hai detto di essere anche tu innamorata di lui?»

Mi blocco. Il suo sguardo fisso su di me non mi permette di muovere un muscolo.
È mia sorella, capisco quando è delusa.
Ed oggi, lo è come non lo è mai stata.
Ero la persona di cui si fidava di più e l'ho tradita, nel peggiore dei modi.
Le ho rubato ciò che aveva di più caro.

«Belle...»

Provo a dire qualcosa, ma le parole non sembrano voler uscire.

«Da quanto?» mi chiede allora lei.

Da sempre vorrei risponderle, ma anche questa volta il silenzio ha la meglio.

Lei annuisce, quasi consapevole. «Come hai potuto?» domanda poi ed io perdo anche la capacità di guardarla negli occhi.

«Io-»

«No» mi interrompe ancora, facendo un passo verso di me e posando la sua mano sulla mia spalla «Come hai potuto scegliere la mia felicità alla tua?»

Ed è in quel momento che torno a guardarla, rendendomi conto che entrambe stiamo piangendo, entrambe ci stiamo mostrando per quello che siamo davvero. Non è arrabbiata e non capisco come faccia a non esserlo. Le ho mentito dal primo giorno, nessuna sorella potrebbe mai reagire così ma Isabelle De Graaf è l'eccezione in ogni cosa che fa. Forse Max apprezzava proprio questo di lei, l'essere fuori dal comune.

«Io non posso neanche pensare al fatto che tu sia stata male per tutto quel tempo in cui io e Max eravamo insieme. Sono tua sorella Eleonore, potevi parlarmene!» esclama, ma so che non è arrabbiata.

Ha appena scoperto che sono innamorata del suo ex fidanzato e l'unica cosa che riesce a fare è preoccuparsi per come sono stata io in questi anni.

«Tu lo amavi Isabelle. E lo ami ancora» cerco di farla ragionare.

«Anche tu» risponde immediatamente. «E lui ama te»

Scuoto la testa. «Non importa. Io non ti farei mai questo, lo sai»

Mia sorella allora alza gli occhi al cielo e per la prima volta la vedo sorridere, nonostante le lacrime stiano inondando il suo volto. «Elle, l'unica cosa che voglio ora è che tu sia felice. Cinque anni fa ti sei fatta da parte. Ora tocca a me» sussurra.

«Che stai dicendo??» domando, del tutto sconnessa dalla realtà.

«È giusto così» scuote la testa «Vieni qui»

Ed io di scatto l'abbraccio.
Ma non per quello che ha detto, semplicemente perché so che è sincera.
So che vuole il mio bene, a costo della sua sofferenza. Io d'altro canto ho fatto e farò per sempre la stessa cosa. Fino alla fine.

«E poi, Carlos mi ha chiesto di uscire» aggiunge al mio orecchio, facendomi scoppiare a ridere.
Sainz e mia sorella sono davvero le ultime persone che vedrei insieme, ma almeno se un domani ci fosse un futuro tra di loro, so che lo spagnolo la tratterebbe come una regina. E l'amerebbe davvero.
«Ora vai tesoro, lui ti aspetta» sorride staccandosi da me, per poi indicarmi qualcosa alle mie spalle e tornare nel box della Red Bull.

Mi volto lentamente e non mi sorprendo nel trovarmi Ma davanti, eppure pensavo di avere una reazione completamente diversa. Pensavo di reagire correndogli incontro ed abbracciandolo ed invece, una volta che l'atmosfera con mia sorella sembra essere svanita, l'unica sensazione che mi rimane in questo momento è una profonda rabbia.
Non doveva permettersi di fare quello che ha fatto. Non senza neanche parlarmene.

«Non dovevi farlo Max» pronuncio ferita, mentre lui mi guarda confuso ed io suo sorriso svanisce pian piano.

«Pensavo che-»

«No, tu non pensi» lo interrompo, mentre lui sembra essere visibilmente disorientato «Come hai potuto dirle la verità senza neanche chiedermi se mi andasse bene?» domando, facendo un altro passo verso di lui.

Max schiude leggermente la bocca per parlare, ma io non gliene dò modo.
«Immagina per un istante se lei avesse reagito male. Avresti allontanato da me la persona più importante della mia vita per il tuo stupido egocentrismo»

«Eleonore costa stai dicendo? Io l'ho fatto per noi»

«No Max, tu lo hai fatto per te!» sbotto «Tu fai sempre tutto esclusivamente per te. Non pensi agli altri, non pensi alle conseguenze»

«Senti, mi dispiace ma sapevo che Isabelle avrebbe capito e sapevo che tu avessi troppa paura per farlo. Non controbatto quando dici che sono uno stronzo egocentrico ma l'ho fatto davvero per te. Mi hai sempre detto che non prendo mai in mano una situazione ed ora che lo faccio, mi attacchi?» ribatte ed inevitabilmente, per lui, questo è l'inizio di una discussione.

«Sei assurdo!» sputo acida, sbuffando «Hai detto che lo hai fatto per noi. Ma in quel noi, ci sono anche io fino a prova contraria» incrocio le braccia al petto.

«Si okay, però è andata bene no?» domanda, alzando un sopracciglio. «Quindi smettila di fare così» aggiunge spazientito come se davvero fossi io ad esagerare.

«Stai davvero cercando di far passare me dalla parte del torto?» domando retorica «Tu stavi per buttare al cesso il rapporto con mia sorella!»

«Il rapporto con tua sorella lo hai buttato al cesso cinque anni fa quando pur sapendo che ero innamorato di te mi hai permesso di mettermi con lei!» urla a sua volta ed io, già pronta a ribattere, rimango invece in silenzio.

E bravo Max. Come sempre, hai trovato il momento giusto per sganciare la tua bomba.

Attacca prima di essere attaccato è sempre stata questa la sua filosofia e ha scelto proprio il giorno esatto.

Deglutisco a vuoto guardandolo negli occhi. Ha vinto lui.

«Elle scusami...» prova a dire facendo un passo verso di me, ma io prontamente ne faccio uno indietro.

«No, hai ragione» bisbiglio, con la voce incrinata. Ho pianto davanti ad Isabelle ma a lui non darò mai questa soddisfazione, non di nuovo. «Allora lasciami recuperare il rapporto con lei ora che nessuna delle due avrà più a che fare con te» concludo sorpassandolo e facendo scontrare la mia spalla con il suo braccio accidentalmente.

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Cosa ne pensate?
Elle è veramente arrabbiata con Max?
E Max, raccontando tutto ad Isabelle senza prima chiedere un parere ad Eleonore, ha fatto la cosa giusta?

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