(𝘊𝘩2: 3/5) 𝘈 𝘸𝘢𝘺 𝘵𝘩𝘦𝘳𝘦.
. . .
La tua famiglia è il bene piú prezioso ed unico, ma se la vivi male è di sicuro il tuo peggior nemico.
. . .
Io non sono come te.
Per quanta vicinanza ci possa essere tra di noi, io non sono e mai sarò come te.
Sono tante le cose che ci differenziano,
e che ci rendono due facce di una medaglia.
Opposte, e che mai si vedranno.
Uno dei motivi per cui sono diversa da te,
È che tu hai solamente odio in corpo, non c'è altro che provi.
Io no.
Io... Io posso avere diverse cose in me.
Anche l'amore.
. . .
-Gentili passeggeri, sono qui per presentarvi il vostro secondo movente.
Avrete tre giorni di tempo affinchè qualcuno tra di voi muoia, in modo che il movente termini.
𝗗𝗲𝘃𝗲 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼, 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲̀ 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝘃𝗼𝗶 𝗽𝗶𝘂́ 𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗼.-
Eravamo rimasti qua.
Satsuki era rimasta a quel punto, in cui aveva sentito quella comunicazione.
Subito dopo aver visto quel filmato che la aveva lasciata sbalordita.
Una volta che quella voce fu cessata, ed il dispositivo si era ormai spento, la ragazza iniziò a spostare gli occhi nervosamente da una parte all'altra, come se stesse cercando qualcosa.
Non trovando però niente che potesse esserle d'aiuto per la situazione in cui si era resa conto di essersi trovava.
Ella era ormai da qualche istante che si sentiva pervasa da un'immensa agitazione per la visione di quel filmato.
Avevano preso sua madre??
Chi era stato??
Era in pericolo??
... Voglio dire, dalle parole di Ylil sembravano abbastanza ovvie le risposte, eppure era ancora incredula.
Pensò in fretta, e non esitò due volte ad uscire dalla propria stanza e iniziare a guardarsi attorno: se ognuno aveva ricevuto qualcosa di simile a ciò che lei aveva visto, lo sarebbe venuto a sapere, no?
Difficilmente chiunque altro se ne sarebbe stato zitto o comunque non avrebbe reagito minimamente a vedere un filmato dove un famigliare veniva sequestrato.
E in effetti già le sembrava di sentire leggermente dei rumori ovattati dalle altre camere chiuse, sì, le pareva di sentire un certo trambusto, e le pareva il minimo.
Poco dopo, poi, sentì un rumore molto piú forte, il rumore di una porta che veniva spalancata completamente e bruscamente, sbattendo così pure al muro.
𝗦𝗕𝗔𝗠.
Sentendo tale rumore la biochimica si voltò subito di scatto a vedere chi avesse aperto la porta, vedendo così che si trattava di Raiden.
Quest'ultimo aveva appunto appena spalancato la porta di camera sua, e a vederlo in faccia anche lui pareva allarmato a dir poco, forse anche arrabbiato.
-AOOOOOO, MA COME LE È PASSATO PER LA MENTE??-
Davanti a questa scena, la ragazza si incamminò cercando di mantenere la calma, pur essendo in difficoltà con ciò.
-Raiden...? L'hai visto anche tu?- gli chiese avvicinandosi.
-Se l'ho visto?? COSA PENSI HO VISTO??-
Sì, il set designer era decisamente su tutte le furie, anche se ovviamente non con lei.
-HO VISTO UNA COSA GRAVISSIMA!!!-
La ragazza dai capelli verdi abbassò lo sguardo.
-Immagino di aver capito. Devi aver visto...-
Non fece in tempo a finire la frase che l'altro la prese per le spalle con entrambe le mani, prendendola alla sprovvista.
-NO Satsuki, tu non capisci, è una cosa VERAMENTE grave! Piú GRAVE di così non si puó! Satsuki!-
Si mise poi a scuoterla con violenza.
-SI SON FREGATI 𝗠𝗢𝗥𝗥𝗜𝗦𝗢𝗡, SATSUKI, LO CAPISCI??-
Ora, Satsuki esitò un attimo prima di rispondere.
Principalmente perchè la prima cosa che le era balenata in mente, davanti a quella informazione, e quindi che poteva essere la sua risposta, era solo una.
Ovvero "E chi è?".
Ma riflettendo in fretta si trattenne in tempo dal dire ció, intuendo che fosse un caro del ragazzo.
Perciò rispose invece altro.
-Capisco, è... è di certo terribile, anche tu hai ricevuto quella comunicazione, vero?-
-OVVIO! MA COME POSSONO FARE QUESTO- QUESTO È TROPPO, O NO??-
-No, no, cioè, sì, sì... veramente...-
Nonostante la ragazza cercasse di mantenere la propria serietà, si poteva percepire quanto fosse scombussolata da ciò che era appena successo.
Ci fu una breve pausa di silenzio, che fu poco dopo interrotta dal castano.
-... Stai pensando a quello che penso io?-
-Non so, dipende- -
-Questo è troppo, e quindi davvero stavolTA CI DOBBIAMO RIBELLARE! DOBBIAMO TROVARE UN MODO PER FARLA PAGARE A QUELLA TIZIA!!- esclamò ormai sempre di piú su tutte le furie.
La ragazza dai capelli verdi esitò un attimo prima di parlare, incerta.
-Sarebbe la cosa piú giusta, però...-
-INFATTI, è la cosa PIÚ GIUSTA! DOBBIAMO CERCARE QUALCOSA, ALLORA- VIENI CON ME!-
Prima che potesse ribattere ulteriormente, il set designer le aveva afferrato il braccio e si era diretto con passo spedito e deciso nel corridoio portandosela appresso, nel mentre che quest'ultima per i primi istanti era fin troppo spaesata per opporre resistenza.
Dopo essere stata sballottata lungo il corridoio, Satsuki venne lasciata andare quando si ritrovò catapultata all'interno della cucina, e mentre rimase ferma dov'era, Raiden invece continuò a dirigersi verso i mobili presenti in essa.
-Posso... chiederti cosa pensi di fare qua?-
-TE L'HO DETTO, Satsuki, dobbiamo cercare qualcosa da usare contro quella tizia!- spiegò lui, ormai dinanzi ai fornelli e ai vari cassetti.
-Ci sarà pur qualcosa che si può usare tipo per spaventarla!! QUALCOSA!-
Nonostante l'immensa confusione e smarrimento, la ragazza si rese conto che fosse arrivato il momento per lei di dire qualcosa di importante all'altro.
-Guarda, Raiden, capisco come tu ti senta dopo quello a cui abbiamo assistito, però non so quanto sia possibile ciò che tu vorresti provare... Ci sei già passato una volta, e questo tuo obiettivo non sembra così facile da raggiungere.- tentò quindi di spiegargli con calma.
-MA CI SARÀ PUR QUALCOSA, TANTO VALE RIPROVARE!!- insistette lui, irrimovibile.
-ANZI! PERCHÈ NON VIENI AD AIUTARMI??- aggiunse subito dopo.
-Uh...-
Dal mormorio generato da Satsuki, si poteva percepire ancora una volta la sua scarsa convinzione su tutto ciò che stava sentendo in quel momento.
Tuttavia decise comunque di avvicinarsi anch'ella ai mobili della cucina, incamminandosi piano.
Mentre il castano arrivò addirittura a chinarsi a terra per cercare in dei cassetti posti piú in basso, lei rimase per qualche istante lì ferma, in piedi, con lo sguardo perso nel nulla, con l'aria di qualcuno che riflette.
Perchè stava effettivamente riflettendo.
Da quando aveva varcato la soglia di camera sua...
... Non c'era un momento in cui non le erano passate di mente le immagini che aveva visto di quel filmato.
Sua madre che veniva portata via in modo così violento...
E poi quelle parole...
"Avrete tre giorni di tempo affinchè qualcuno tra di voi muoia, in modo che il movente termini.
𝗗𝗲𝘃𝗲 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼, 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲̀ 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝘃𝗼𝗶 𝗽𝗶𝘂́ 𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗼."
Volevano convincerla che...
L'unico modo per far sì che sua madre fosse sana e salva, fosse che morisse qualcun altro su quell'aereo?
Che qualcun altro uccidesse?
Con lo sguardo ancora fisso in un punto perso nel vuoto, vi erano delle cose là vicino che apparivano sfocate fino a quel momento poichè non ci stava prestando attenzione.
Pian pian rivolse gli occhi verso di queste cose, realizzando di che si trattava: altri cassetti, di cui quello sopra a tutti rimasto aperto da Raiden che ci era passato prima.
Come le era stato chiesto di fare, si incamminò con passo lento verso di esso, fermandosi poi dinanzi ad esso e guardarne l'interno per qualche istante.
Vi erano diverse posate al suo interno, di diverso tipo.
L'attenzione della ragazza si soffermò su una in particolare.
Spiccava piú delle altre date le sue dimensioni di gran lunga maggiori rispetto alle altre.
Quel coltello da cucina.
Così grande e largo.
Dopo essere rimasta a fissarlo per quegli istanti, che le sembravano essere durati come ore, le sembrava come se nemmeno sentisse piú il trambusto generato da Raiden che continuava a rovistare negli altri cassetti.
Non sentiva piú niente, come se fosse ormai assente.
Nonostante ciò, voltò poi lentamente il suo intero corpo di lato, a guardare appunto il ragazzo, nello stesso punto di prima.
Ah...
Era sempre inginocchiato per terra, a darle le spalle, e completamente concentrato in ciò che aveva da fare.
Questa...
Questa non era una cosa molto conveniente.
Chiunque a trovarlo così avrebbe potuto...
𝗔𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗶𝘁𝘁𝗮𝗿𝗻𝗲...
𝗜𝗻 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼...
𝗔𝗵...
𝗧𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗼...
Dopo che la biochimica pareva ormai essere finita totalmente in un'altra dimensione non sentendo piú niente di ciò che la circondava, d'improvviso sentì una voce che pareva trovarsi nella sua stessa stanza.
E fu quella flebile voce, pur così bassa e difficile da sentire, a riportarla ai propri sensi.
"Ti prego..."
Sgranò gli occhi in un'espressione incredula, e a vederla in faccia sembrava come se si fosse appena risvegliata da qualche brutto sogno.
-Ti prego, ti scongiuro...-
Sentendo nuovamente quella voce, si voltò nuovamente, rendendosi conto che proveniva da un'altra parte della stanza.
Quindi non era mica Raiden, che sembrava non essersi invece accorto di nulla, talmente era immerso nella sua ricerca.
Guardandosi intorno alla ricerca della fonte, notò qualcosa di insolito che prima non aveva visto: in un angolino della stanza, vi erano delle sedie, forse due o tre, messe in un modo come se servissero a nascondere qualcosa dietro di loro.
Confusa, decise di incamminarsi a controllare di che si trattasse.
Vide così che attorno a quelle sedie vi era uno spazio aperto, dove quindi potè affacciarsi per controllare cosa si celasse dietro a quei mobili.
Ora, di certo non si aspettava di trovare lì un'altra persona, la quale era nascosta e inginocchiata a terra, con lo sguardo basso dandole le spalle, riuscendo però a vedere che aveva le mani congiunte come in segno di preghiera.
La persona in questione, inoltre, era Akari.
-Dio mio, ti chiedo di esaudire questa mia richiesta...- continuó con un filo di voce, non essendosi accorta di essere stata scoperta.
-... Fai sì che Hana sia al sicuro e che non le succeda nulla di grave... Non se lo merita.-
Fece poi una breve pausa di silenzio.
-... E continua anche a proteggere il mio fratellone, per favore...-
Poco dopo, fu come se nonostante Satsuki non avesse emesso il minimo rumore, l'altra ragazza avesse percepito qualcuno che si fosse avvicinato, visto che pian piano si voltò a guardare dietro di se'.
E quando si fu girata abbastanza da vederla, sussultò per lo spavento.
-A-ah!-
Dopo la sorpresa iniziale, tentò di calmarsi e ricomporsi.
-A-ah, Satsuki, sei tu... Da quando mi hai trovata...?- domandò poi forzando un sorriso.
-Uhm, da poco, non mi ero accorta subito... Ma cosa... cosa stai facendo qua, se posso chiedere?- domandò sempre piú spaesata.
La ragazzina si rialzò in piedi, spostando poi lo sguardo altrove timidamente.
-E-ecco, io dovevo fare una cosa da sola, solo che... Diciamo che non me la sentivo di farlo in camera mia, non me la sentivo proprio di starci per ora, eheh... È molto bella di certo, ma un po' poco spaziosa, lo ammetto...-
Sentendo finalmente la conversazione, d'improvviso, Raiden era accorso dove le due ragazze si trovavano.
-AKARI, SEI TU!!-
-Uh?- la ballerina di nihon-buyō si voltò a guardarlo, tornando poi a mostrare un lieve sorriso.
-A-ah, ciao anche a te, Raiden! Vi avevo sentiti prima entrare, ma non ho visto che facevate...-
-MENO MALE CHE STAI QUA! Hai visto anche tu quei filmati orribili, giusto??-
Nel mentre che i due parlavano, Satsuki non aggiunse nient'altro, come se avesse di nuovo qualche riflessione che la stava facendo estraniare dall'ambiente circostante.
-... Sì... li ho visti.-
-E QUINDI DOBBIAMO FARE QUALCOSA A RIGUARDO! Ed è per questo che Satsuki ed io stavamo cercando qualcosa per farla pagare alla tizia cieca, così IMPARA a provare a fare cose cattive a Morrison! AH SÌ, anche ad altra gente che non conosco, MA SOPRATTUTTO A LUI!-
-Beh, è... è coraggioso da parte tua che tu sia disposto a questo per difendere le persone che abbiamo visto in pericolo, ma... non sarà pericoloso? Non vorrei che nessuno prenda un rischio così grande, non saprei cosa aspettarmi da quella ragazza...- provò a dissuaderlo la bionda, con aria preoccupata.
-OH, MA STATE TUTTI A DUBITARE DELLE MIE CAPACITÀ QUA?? Questo è un affronto alla mia persona, dovrei sconfiggere quella tipa malefica pure per PROVARVI CHE VI SBAGLIATE! TUTTI!! E poi tanto vale prendersi qualche rischio pur di provare a fare qualcosa, perchè È UNA QIESTIONE DI VITA O DI MORTE!-
-A-ah, ma no, ma io non volevo mica dubitare di te!- si agitò lei, allarmata.
-VEDI, È LA COSA PIÚ GIUSTA!! E allora che aspetti pure tu ad unirti a questo piano importantissimo??-
-Ma certo, vedrò se posso fare qualcosa per darti una mano, volentieri- -
-OTTIMOOO!-
Il castano si voltò nuovamente poi a guardare Satsuki, la quale aveva ora abbassato lo sguardo.
-ALLORA, SATSUKI, ANDIA- -
-Chiedo scusa a entrambi, ma credo di aver bisogno di un po' di tempo in solitudine...- mormorò lei col suo solito tono serio.
-... Penso vi raggiungeró piú tardi, ma per adesso è meglio se mi congedo qua. Scusate ancora.-
-Ma come??-
Dinanzi agli occhi sorpresi degli altri due, la biochimica si spostò e si incamminò con presunta tranquillità verso la porta, procedendo poi ad uscire.
E mentre usciva e rimaneva nuovamente da sola coi propri pensieri, ripensò a ciò che le era successo prima, quando sembrava essersi ritrovata in quello stato quasi di catalessi.
... In effetti, cosa le stava succedendo prima?
Cosa le era preso?
A che stava pensando...?
Non stava mica pensando di fare qualcosa... che non doveva fare?
Ma come poteva mai passarle per l'anticamera del cervello?
Davvero quel movente già la stava portando a quel punto?
Quella situazione con sua madre la stava portando a quel punto...?
. . .
Mia madre...
In parte penso sia lecito che io abbia avuto, diciamo una certa reazione a vederla in una situazione di tale pericolo.
Ho sempre riconosciuto che mia madre ha fatto molto per me, per il mio bene...
Ed io ne sono riconoscente.
Quando prima ho fatto quella prova, avevo menzionato ad Aurora di come mio padre fosse morto quando ero piccola.
E nonostante fossi piccola, ricordo bene che mia madre si mostrava forte per me.
C'era sempre per me, pure quando per esempio di notte non riuscivo a dormire o avevo un incubo, andavo a dormire con lei.
Quindi una notte che lui era morto da poco e io non riuscivo a dormire, sono andata in camera sua per chiederle di dormire con lei.
Quindi è così che mentre mi avvicinavo a camera sua l'ho sentita piangere...
... E ricordo che quella notte alla fine me ne sono tornata in camera mia.
Penso quella sia stata la prima volta che ho realizzato che volevo evitare il meno possibile di far preoccupare mia madre, per lei, per il suo bene.
E ora come mi ritrovo?
Che lei è in pericolo grazie a me.
Grazie a me che me ne sono andata in questa specie di "gita".
. . .
Dopo essere rimasta ferma fuori dalla porta dalla cucina, i ricordi invadevano la mente di Satsuki, ancora a testa bassa.
E piú ripercorreva la memoria, piú si sentiva sempre piú nervosa.
Motivo per cui ad una certa si portò le mani alla testa per massaggiarsi le tempie, in un tentativo di scaricare l'immensa tensione.
No...
Doveva pensare a qualcosa da fare per risolvere quella situazione...
... Ma che cosa si poteva fare in una situazione simile?
. . .
Nel frattempo, essendosi allontanati dal corridoio delle camere già da un bel po', le persone descritte in precedenza non avevano avuto modo di vedere come altri si erano ritirati dalle proprie camere già da un po'.
E chiunque fosse uscito se n'era andato in posti diversi dell'aereo con intenzioni diversi: c'era chi sembrava intenzionato a cercare Ylil per spiegazioni, chi a cercare altri suoi compagni, chi aveva bisogno di distrarsi e chi di riflettere.
In quest'ultimo tipo di persone, rientrava per esempio Wilhelm, che stava ora facendo una camminata apparentemente in tranquillità in giro per quel posto.
Appunto, apparentemente in tranquillità, poichè era un'altra persona che dopo la visione di quel filmato, aveva tanto su cui riflettere.
Quando si era ritrovato quel coso in camera, tutto si aspettava di vedere, tranne che quello che aveva visto.
E ora sentiva un po' di preoccupazione, nonostante non sembrasse, a guardare l'inespressività sul suo viso mentre continuava a camminare in giro.
Nel frattempo si chiedeva cosa poteva fare a riguardo.
O anche cosa l'intero gruppo con cui si trovava poteva fare a riguardo, deducendo che stavano tutti nella stessa situazione.
Di sicuro anche gli altri avevano paura, e...
-Hey! Ciao!-
I suoi pensieri si interruppero quando sentì una voce alle proprie spalle.
Decise quindi di girarsi, e vide un'altra persona a pochi metri di distanza da se', ovvero Leonora, la quale lo aveva appena salutato con un sorriso.
Ma a vedere meglio, si poteva notare come pareva un sorriso forzato.
-Uh... Buongiorno.- si limitò a salutare lui.
-Guarda, so che fin'ora non abbiamo mai parlato, ma sono qua... eeeehh... perchè credo di aver bisogno un attimo di un aiuto!-
-È successo qualcosa...?-
Nel mentre che stava a sentire a ciò che l'altrx aveva da dire, essendosi ormai girato del tutto non si era accorto di un'altra persona che passava di lì per caso, e che vedendo la scena si fermò un attimo a osservare per curiosità, rimanendo in disparte.
-Eeecco- sei tu quello che sta spesso con la criatura, no? O mi sbaglio?-
-... Scusa, non... non credo di aver capito a che ti riferisci.- ammise l'altro abbassando lo sguardo.
-Col ragazzino??-
Ci fu una breve pausa di silenzio.
-Intendi Tristan...?- chiese poi il detective del paranormale.
-Sì! Proprio lui!-
-... Ha fatto qualcosa?-
-Ah no no, non è successo niente, solo- -
L'acrobata si interruppe quando notò Aurora in fondo al corridoio, che ancora stava là ferma a osservare la scena.
E ci vollero pochi secondi affinchè quest'ultima pure notò di essere stata vista, il che la prese di sprovvista.
-Ohhhhh, anche tu qui!- la salutò calorosamente Leonora, avvicinandosi poi ad essa e, appena fu abbastanza vicina, fece per darle una pacca sulla spalla, ma l'altra si scansò appena in tempo per evitarla.
Come se niente fosse poi, scrisse qualcosa, mostrandolo agli altri due presenti.
"Ciao."
Nel frattempo, Wilhelm era rimasto esattamente dov'era, senza avvicinarsi agli altri due.
-Buongiorno... Scusa, uhm- - fece per rivolgersi nuovamente al castano, rendendosi conto presto peró che non si ricordasse il suo nome.
-Leonora! Ma abbrevia pure in Leo!- rispose immediatamente quest'ultimo con un sorriso piú ampio, mentre la ragazza dai capelli bianchi rimase a guardarlo senza aggiungere altro oltre al proprio saluto.
-Leo- Leonora- ma quindi che è successo con Tristan...-
-Ah, sì! A proposito di questo- sono veramente lietx che sia tu sia Aurora siate qua, perchè eheh, diciamo che c'è stato un piccolo incidente poco fa, ma adesso vi spiego.
Dunque, ero uscitx da poco e non ero di buon umore, fino a che non ho incontrato qualcun altro...-
A raccontare ciò che aveva vissuto, nella mente dell'acrobata si stavano ri-materializzando come flashback delle immagini già percorse qualche tempo prima.
Innanzitutto, ricordava lei che incontrava Tristan, ed entrambi si salutavano, anche se era ben visibile la tensione di entrambi, sia dal sorriso forzato di lei, sia dall'espressione inquieta di lui.
"Ohh... Ciao, Tristan."
"C-ciao..."
-Però presto ci siamo messi a parlare e ad una certa ho notato che si stava portando appresso uno zainetto, e vedevo spuntare qualcosa da lì.-
Ora un'immagine di uno zainetto aperto a terra ai piedi del ragazzino, il quale stava mostrando timidamente all'altra un insolito giocattolo, un giocattolo dalle sembianze di un pinguino robotico, che l'altra guardava con grande interesse.
"Oh, ma che figata! Come mai hai questo?"
"Ah, questo è un gioco di quando ero piccolo... Me lo sono portato pure qua sopra perchè ci tengo."
"Ma che figata veramente! Oh, lo posso vedere meglio??"
"S-sì, certo..."
-E quindi l'ho preso un po' in mano, l'ho girato un po', l'ho agitato solo un po', eeee poi... Non so che è successo, pare è successo a caso, cheeee...-
𝗖𝗥𝗔𝗦𝗛.
Entrambi i due tirarono un lieve "gasp" dallo stupore quando d'improvviso vari pezzi e ingranaggi del gioco schizzarono da tutte le parti, smontandosi quindi rovinosamente tra di loro, tutto ciò mentre era ancora in mano allx ragazzx.
-... 𝗦𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗺𝗶𝗻𝗰𝗵𝗶𝗮𝘁𝗼!
E dopo che io e la povera criatura abbiamo realizzato che è successo, ohh...-
"A-ah, non so come sia successo, ti chiedo scusa!"
"... Non fa niente..."
Il biondo aveva ora abbassato lo sguardo, senza aggiungere nient'altro, il che agitò ancora di piú l'altra.
"Ma sicuro? È stato un incidente- quando ce ne andiamo da 'sto posto te lo ripago, dai!"
"N-no, tranquilla, non fa niente..."
Ascoltando bene la voce di lui si poteva percepire come essa stesse tremando, prima che si girasse e si incamminasse via sconsolato e sempre a testa bassa, dinanzi agli occhi sbigottiti dell'altrx.
-Mi ha fatto così tanta pena, che cercavo giusto qualcuno che mi potesse aiutare a riparare quel coso! Ho lasciato tutti i pezzi là dov'erano, eeee magari potreste darmi una mano voi?-
A sentire tale richiesta, entrambi gli altri due sembravano parecchio incerti.
-Non so quanto potrei aiutare... ma intanto non è che mi sai dire Tristan dov'è andato...?- domandò Wilhelm.
-Da quella parte, ma aspetta a cercarlo, prima prova a darmi una mano!- gli suggerì l'acrobata.
"Io so fare peluche, non riaggiustare giocattoli."
Scrisse invece Aurora nell'indifferenza piú totale.
-Vabbeeeè, ma col talento che hai c'avrai pur qualche utensile che potrebbe essere utile!-
La creatrice di peluche parve esitare un attimo, prima di scrivere altro.
"Va bene, dovrei avere qualcosa nello zaino. Portami dove si trova quel gioco."
-Grande!- esclamò Leonora con entusiasmo, prima di tendere la mano verso l'altra.
-Allora venite con me!-
L'altra, però, non accettò quella mano tesa.
"Vai ed io ti seguirò."
-Va beeeene!- detto ciò iniziò ad avviarsi verso il punto dove si trovava precedentemente, nel mentre passando davanti al detective del paranormale lo prese per un braccio e si portò appresso pure lui il quale non oppose resistenza lasciandosi trascinare, con la creatrice di peluche che li seguiva da dietro e da una debita distanza.
Questione di pochi minuti, ed ecco che i tre erano giunti in un punto dove non vi era nessuno al momento, completamente deserto.
Per eccezione che c'era qualcosa a terra, o meglio, piú di qualcosa: vi era infatti, quel che sembrava essere un aggeggio smontato in diversi pezzi.
Dopo averlo visto bene, Aurora sembrava sempre meno convinta delle intenzioni dell'acrobata.
"Sì io ho delle cose nello zaino, ma non so quanto possano aiutarci con questi."
-Oh, nel frattempo tanto vale provare, e non mollare subito!- la incitò xlx castanx.
-Sinceramente... non so nemmeno io quanto potrei essere d'aiuto con questo.- ammise Wilhelm con lo sguardo altrove.
-OH, MA STATE GIÀ A MOLLARE TUTTI E DUE! Manco un piccolo sforzo per quel poveretto?-
-Ma se magari io lo vado a cercare per capire dov'è...?-
-Eeeeeh, va bene!-
La castana si voltò quindi verso la creatrice di peluche mentre l'altro si incamminò altrove.
-Allora, tu esci gli oggetti e vediamo cosa possiamo fare!-
"Ecco, li tiro fuori e te li poggio qua vicino."
La ragazza dai capelli bianchi rovistò con cura all'interno del proprio zaino dopo esserselo tolto dalle spalle, prendendo poi diversi oggetti e, uno alla volta, poggiarli a terra accanto ai resti dell'oggetto rotto.
Vi erano diverse cose che si potevano usare per cucire e sistemare peluche ma anche per fare altro, vi erano dei rotoli di fili, una scatolina con alcuni aghi, un taglierino attualmente abbassato, un'altra piccola scatolina con dentro diversi bottoni, delle spillette, delle forbicine dalle minute dimensioni e un uncinetto.
-Okayy, allora... Vediamo un attimo cosa potremmo fare...-
Osservò Leonora chinandosi a osservare meglio l'intero set ora a terra, mentre anche Aurora rimase a guardarla in piedi, nell'indifferenza.
Passò qualche istante di silenzio, poi quest'ultima d'improvviso spalancò gli occhi in un'espressione di shock appena si fu resa conto solo ora di una cosa.
E nella sua mente balenarono d'immediato due domande.
𝗠𝗔 𝗦𝗘𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗠𝗔, 𝗔𝗨𝗥𝗢𝗥𝗔?
𝗦𝗘𝗜 𝗖𝗥𝗘𝗧𝗜𝗡𝗔?
Nel panico dopo la propria realizzazione, tese velocemente una mano verso i propri oggetti e lo riafferrò in fretta davanti agli occhi perplessi dell'altrx.
Ma era cretina veramente per fare una cosa del genere, continuava a chiedersi?!
Veramente aveva lasciato un oggetto simile nelle mani di un'altra persona, che chissà che poteva decidere di farle con quello approfittando del fatto che non c'era nessun altro nei paraggi?!
Dopo averlo recuperato, però, tentò di far finta di niente.
"Chiedo scusa, mi sono resa conto che questo non ci può aiutare. Ma hai avuto qualche idea per gli altri oggetti?"
-Ah, no, non ho idea di che fare.- rispose l'altrx con tranquillità.
"Nemmeno io."
-Ma come possiamo fare, ma non ci potevano stare delle istruzioni per 'sto coso??-
"Ma che è, un mobile?"
-Vabbè! Piú o meno ricordo com'era prima, posso provare a... uhhh... rimontarlo, credo...-
. . .
Ci sono certe giornate in cui nulla sembra andare per il verso giusto.
Capita a tutti, di avere quelle cosiddette "giornate no".
Quello sembrava essere il caso di Tristan in quella giornata.
Era questo ciò a cui pensava mentre vagava senza una meta precisa molto tristemente, il che si poteva capire dall'espressione così triste e sconsolata sul suo viso, quasi sul punto del pianto.
Quando si passa certe giornate, può capitare di non sentirsi dell'umore giusto per interagire con le persone che ci circondano.
Motivo per il quale quando il ragazzino passò dinanzi ad una stanza dove udì diverse voci, non entrò.
Ma spinto dalla curiosità, decise di rimanere nascosto fuori dalla stanza ad ascoltare la conversazione che stava avvenendo.
Ben presto ascoltando, identificò le voci come quelle di quattro dei suoi compagni su quell'aereo, piú precisamente Loddy, Rose, Cassandra, e Blair.
Riuniti tra di loro in quella stanza dove si erano trovati stavano avendo una conversazione dove solo l'ultimo sembrava rimanere piú in disparte, mentre gli altri tre partecipavano attivamente.
-Mi pare di capire che siamo tutti d'accordo qua di quanto sia complicata la situazione in cui siamo ora, eh...?- chiese xlx primx, xlx quale cercava di mostrarsi tranquillx ma che comunque si poteva percepire quanto fosse un poco inquietx.
-I-io non so proprio cosa fare, cosa posso fare per... per evitare che succeda qualcosa di brutto...- mormorò la seconda, con la voce che tremava leggermente per il timore che provava.
-Suvvia, Rose, non avere troppa paura: io ho come l'impressione che troveremo un modo per uscirne illesi da questa novità!- la rassicurò la terza con spensieratezza.
Aggiunse subito dopo:
-Anche perchè io ho pensato... Metti caso che magari entro il limite di tempo nessuno uccide nessuno, okay? Metti caso che succede questo.-
-Mh, lo dubito, sembra che in questo posto si salta subito alle decisioni piú affrettate in situazioni simili...- commentò il quarto.
-Ma metti caso che succede! In quel caso, cosa DOVREBBE succedere?-
-N-non dovrebbe succedere che i nostri cari...- fece per rispondere la pittrice, non finendo la frase e limitandosi a ripensare alle conseguenze di ciò con una faccia angosciata.
-Teoricamente sì, ma secondo me alla fine a loro non faranno niente! E sai perchè?-
-Perchè?-
-Perchè se chiunque sta facendo tutto questo ai nostri cari facesse loro del male, comunque creerebbe troppo panico in giro perchè sono tante persone, no? E questo aumenterebbe la loro possibilità di finire nei guai, e sono certa che loro vogliono evitare questo!- spiegò la bugiarda mostrando grande ottimismo.
-Hai effettivamente ragione, sai?- concordò l'avvocato civilista.
-Già immagino che presto allerteranno le persone al di fuori da qua con il nostro sequestro. Questa gita doveva durare una settimana, no? Tra qualche giorno sarà passata una settimana, e se nessuno avrà nostre notizie di noi a quel punto le persone inizieranno a insospettirsi. Poi se ci aggiungiamo questa cosa dei nostri parenti... Sì, sono d'accordo che alla fine a loro non succederà niente.- continuò a spiegare.
-Tu dici...?- domandò la pittrice, leggermente piú calma ma sempre incredula.
-Ma certo! Quindi non preoccuparti!- le disse Cassandra mantenendo il sorriso guardandola.
-Eheh, nonostante sembriate dei poveri disperati che stanno per delirare pur di trovare qualcosa a cui aggrapparsi, ammetto che concordo con i ragionamenti.- disse poi il violinista ridendo sotto i baffi, attirando così l'attenzione degli altri tre, che a quelle parole lo guardarono con curiosità.
-È ovvio che quegli idioti che ci stanno facendo tutto questo non faranno niente ai nostri parenti, e se c'è qualcuno in questo posto che ancora non lo ha capito, vuol dire che è scemo quanto loro! Ne sono convinto perchè, almeno nel caso mio, so che non avrebbero il coraggio di fare niente.-
-Potresti spiegarti meglio?- domandò Loddy con curiosità.
-Nel caso mio hanno tentato di convincermi che in questi giorni sarà a rischio la vita di 𝗺𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲, ma so che ciò non è possibile. Perchè è un uomo molto potente, e quindi chiunque si cela dietro a questi "rapimenti" non avrà il coraggio di fargli niente alla fine, poichè di certo saprà bene contro chi si sta mettendo.- continuò a spiegarsi lui con un sorrisetto convinto.
-Beh, è una buona cosa che tu sia così ottimista a riguardo!- commentò Cassandra.
A quell'ultima parte della conversazione, Tristan che continuava a origliare si era mostrato particolarmente piú interessato, arrivando persino a mettere una mano vicino all'orecchio e sporgersi leggermente per sentire meglio.
Ahh, aveva sentito bene, eh?
Quindi se il ragazzo diceva che aveva un padre molto potente, si supponeva si parlasse di qualcuno potente anche economicamente, no?
-Tristan.-
Questa sua riflessione venne interrotta d'improvviso quando sentì una voce dinanzi a se' quella voce priva di emozione che lo aveva appena chiamato, facendolo sussultare leggermente e girarsi a guardare in avanti.
Appena riconobbe Wilhelm davanti ai propri occhi il quale era giunto da lui con lo sguardo basso, si calmò, tornando alla stessa espressione immensamente rattristita di prima.
-A-ah... ciao.-
-Ho saputo che c'è stato, uhm... un piccolo incidente. Volevo controllare un attimo- come stavi, sì.-
-Ah... No, non è successo niente di che...-
Abbassò anch'egli lo sguardo, sentendo gli occhi lucidi.
-Solo sono un po' triste, lo ero già prima che succedesse quello per quello che avevo visto...-
-Eeehh, sì, so che è brutto...- concordò il piú grande, intuendo che si riferisse sempre ai filmati dei moventi.
-Avevo visto che con me quel filmato lo hanno fatto con la signora del mio orfanotrofio...-
Ci fu una breve pausa di silenzio.
-... Ah, è che... da come me ne avevi parlato stamattina, credevo non avessi un buon rapporto con lei.-
Il ragazzo dai capelli viola rimase in silenzio qualche altro secondo, riconsiderando ciò che aveva appena detto.
-... Cioè- no- capisco che tu sia preoccupato pure se non hai un buon rapporto con questa signora. Scusami.-
-Ma non preoccuparti, ma io non ero preoccupato per lei.-
-Ah, okay.-
-Solo che ho pensato...-
Il biondo spostò gli occhi altrove, con aria inquieta.
-Se è suo l'orfanotrofio, e se a lei succedesse qualcosa... 𝗜𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗼𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼̀?-
A quella domanda, il detective del paranormale pur non cambiando espressione, parve star riflettendo un istante, prima di parlare.
-... Uhhh... Ma no, ma secondo me ora non... non devi preoccuparti di questo...-
-So che non dovrei, però non ho potuto fare a meno di pensarci... E poi ci si è aggiunto quel che è successo prima, e...-
Il borseggiatore era ormai sempre piú sull'orlo delle lacrime.
-Mi sento molto triste, perchè io mi sono portato diverse cose che ho da tanto tempo...-
-Deve avere un significato importante per te quello... giusto?-
-Sì, era un giocattolo che volevo tanto e che ho ottenuto quando avevo dieci anni...!- spiegò con la voce tremante.
-Te l'ha regalato qualcuno per caso...?-
Il piú piccolo tirò su' col naso prima di rispondere.
-No, l'ho rubato a un bambino piú piccolo al parco di nascosto.-
-Oh.-
Il piú basso tirò nuovamente su' col naso mentre tratteneva a forza le lacrime dal scendere, mentre l'altro per un momento non seppe piú cos'altro dire.
Fino a che non sentì nelle vicinanze una voce che aveva già sentito qualche tempo prima.
-WEE, WILLY, VIENI UN ATTIMO!-
Mentre riconobbe la voce di Leonora, l'altro con lui parve un attimo disorientato.
-Ah, scusa. Un attimo e torno.-
Si limitò quindi a dirgli, prima di incamminarsi verso il punto in cui aveva sentito la voce, poco distante da dove si trovava ora.
Presto trovò Leonora e Aurora ad attenderlo, quest'ultima con le mani dietro alla schiena per cui sembrava tenesse qualcosa là dietro.
-Scusate, ho trovato Tristan, voi siete riusciti a...?-
-Allora, guarda, abbiamo fatto del nostro meglio, e ad una certa ho pensato che l'importante è averci provato!- gli spiegò xlx castanx con una presunta convinzione.
Dopodichè la ragazza dai capelli bianchi senza dare alcun cenno si limitò a mostrare ciò che aveva tra le mani.
E ció che aveva tra le mani... oddio, diciamo che non era uscito poi così simile a com'era originalmente.
Quella specie di pinguino robotico, o almeno ciò che rimaneva di esso, pareva in condizioni un po' critiche ancora per diversi aspetti, come gli occhi riposizionati storti per cui pareva strabico, e anche altre parti come le zampette non è che fossero posizionate in modo correttissimo, ed altre pezzi sembravano pronti a risaltare fuori da un momento all'altro.
-Ohh...- si limitò a mormorare Wilhelm vedendo com'era messo il giocattolo.
Avrebbe voluto dire qualcos'altro, ma voleva pensare prima di parlare per evitare di sembrare per sbaglio cattivo sbagliando il modo di esprimersi.
-Siete sicure di volerglielo dare subito...?- chiese quindi.
-Oh, te l'ho detto, io e Ro- cioè, Aurora- abbiamo fatto quel che potevamo!-
Leonora aggiunse subito dopo, tornando a sorridere:
-Anzi, secondo me dovresti darglielo tu!-
-Ah. Io?-
Il detective del paranormale pareva sempre meno convinto a quel punto.
-Ma siiiì, sarà una grande gioia, vai! Su'!- lo incoraggiò lxi prendendo il giocattolo "riparato" e porgendoglielo, ed egli dopo essere rimasto ancora un attimo a osservare l'oggetto che aveva in mano, non potè fare altro che rigirarsi ancora una volta e tornare indietro.
Riavviandosi dove aveva lasciato precedentemente il borseggiatore, lo trovò ora piú distante dalla porta della stanza davanti alla quale si trovava prima, ritrovandosi ora in un angolino seduto a terra, a testa bassa e quindi con la faccia non visibile.
Appena fu di nuovo dinanzi a lui, lo richiamò, stavolta a voce piú bassa.
-Tristan...-
Al richiamo, Tristan rialzò lo sguardo, oramai con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo dai capelli viola esitò ancora un attimo.
-... Ti dovrei dare una cosa, forse non è proprio uguale a prima, però...- disse nel mentre che si chinava leggermente, evitando di guardarlo negli occhi, e porgendogli il gioco.
Il biondo parve molto sorpreso, e sembrò ancora piú incredulo, sempre di piú man mano che osservava l'oggetto tra le proprie mani.
Fino a che non riabbassò lo sguardo, e a quel punto il piú alto fu in difficoltà in un tentativo di decifrare la sua reazione.
E nel mentre, l'acrobata era sbucata da un angolo del corridoio affacciandosi da esso e dando un'occhiata con grande curiosità, nel mentre che la creatrice di peluche là vicino rimaneva dietro al muro limitandosi solo ad ascoltare.
A Wilhelm sembrò poi di sentire qualcosa dall'altro, come se...
Sembrava come se stesse singhiozzando...?
E questa cosa gli fece nuovamente riconsiderare le proprie azioni, capendo che forse quella che gli era stata proposta non era la migliore delle idee.
D'improvviso, però, Tristan rialzò lo sguardo, mostrando sul viso ancora leggermente bagnato delle lacrime un piccolo sorriso assieme ad un'aria di leggero sollievo misto a divertimento, il che generò un poco di sorpresa nell'altro, che solo ora si rese conto che stava in verità ridacchiando.
-M-ma ha un aspetto così buffo ora...!- commentò poi continuando a guardarlo con quel sorriso.
-... Un po' ... Ma stai meglio adesso?- domandò il detective paranormale.
-Sì, certo!-
-Ah okay, meno male. Ne sono felice.- rispose lui con la stessa espressione indifferente che aveva sin da prima, per cui tutto sembrava tranne che felice, ciònonostante si poteva percepire un leggero sollievo anche nel suo tono.
Dopo aver osservato con stupore la scena, Leonora si voltò verso l'altra rimasta assieme a lui.
-Che dire, Ro- Aurora, "a win is a win", giusto??- le disse con un sorriso.
Al che l'altra si limitò ad annuire, rimanendo comunque abbastanza inespressiva.
. . .
Quell'aereo era veramente grande, e già si era visto.
Ma a volte si può pensare che ancora non renda l'idea di quanto fosse VERAMENTE grande.
Perchè la dentro sembrava esserci di tutto, stanze di qualsiasi tipo, in cui si poteva fare qualsiasi cosa.
E magari se solo avessero visto ciò appena messo piede là sopra, si sarebbero accorti piú presto di quanto fosse strano.
Perchè in effetti non è una cosa di tutti giorni trovare su un aereo, per esempio, una stanza da disegno.
Shoko e Shigeo avevano scovato questo posto mentre vagavano in giro, e sulla strada per andarci si erano imbattuti nel gruppetto composto da Neffi, Otto, e Dak, e quindi ora eccoli tutti lì riuniti a osservare il posto appena scoperto.
Non era la prima volta che queste persone si ritrovavano assieme, ma stavolta, rispetto alla prima volta, l'aria era molto meno serena.
-Non mi aspettavo nemmeno io che ci dicessero questo.- disse Dak con serietà, nel mentre che discutevano ormai già da qualche minuto su quel movente che era stato presentato loro.
"Questo sì che è proprio da bastardi! Ma chi si crede di essere quella Ylil per fare 'ste cose?!" protestò Shoko, su tutte le furie, seduta su un tavolo vicino agli altri suoi compagni in piedi, con solo Shigeo seduto assieme a lui, che però non "diceva" niente, rimanendo con lo sguardo basso e un'aria a dir poco tesa.
-E dire che eravamo pure sollevati che all'inizio sembrava una cosa piú tranquilla dell'ammazzarci tutti con una bomba.- considerò Neffi, cercando di mostrarsi tranquilla pur apparendo comunque un po' ansiosa.
-Scusate, vorrei chiedervi... ma quindi se non rispettiamo il movente, cosa credete che possa succedere?- domandò Otto con serietà, guardando i presenti.
"Non farmici nemmeno pensare, per favore." si limitò a comunicare Shigeo, con la stessa espressione inquieta di prima.
-Chiedo scusa. Solamente- mi continuo a domandare sul quali sono le intenzioni di questa persona verso le persone che sono apparse nei nostri filmati, e per quale motivo anche. Non riesco proprio a spiegarmelo.- continuò a spiegare il marchese.
-Ovviamente è per spaventarci, nella speranza che qualcuno presto faccia... qualcosa di grave.- rispose Dak.
-Eppur non capisco... In origine volevano fare questa sorta di "gioco" solo con noi, quindi perchè mettere in mezzo anche le nostre famiglie?- da quanto continuava a parlare, era ormai ben chiare che il ragazzo fosse tormentato da tutti questi dubbi.
Guardò un attimo bene i presenti dinanzi a se' nel mentre che Shoko scriveva velocemente qualcos'altro, e all'ultimo notò che la ballerina lo stava a sua volta fissando da quel che sembrava essere passato già qualche istante così, e la cosa lo lasciò un attimo interdetto.
-Neffi... ho detto per caso qualcosa che non andava bene?- domandò quindi.
Dopo ancora qualche attimo, la ragazza cambiò espressione e sorrise, con un'aria che sembrava quasi intenerita.
Dopodichè prima che Otto potesse realizzare, ella con le mani gli aveva preso entrambe le guance, strizzandogliele in un gesto affettuoso.
-Ohhh, niente, Otto. Stavo giusto pensando solo che in momenti come questi, sono proprio contenta che sei qui con me!- disse poi.
"MA HAI RAGIONE, PERCHÈ SON PROPRIO STRONZI!" aveva finito di scrivere e mostrare Shoko nel frattempo, in risposta al ragazzo dai capelli blu.
Quest'ultimo parve rimanere di nuovo un attimo interdetto dal gesto appena ricevuto.
-Uhm... Ne sono di certo lieto anche io, solo che proprio perchè sei qui con me, con questo movente non ho una sola persona che conosco a rischio, ma 𝗱𝘂𝗲... Come facciamo?-
-È vero... certo, sicuramente non vuoi uccidere nessuno, e speriamo nemmeno altri. Ma bisognerebbe trovare un'altra soluzione...- disse la castana staccandosi e spostando lo sguardo altrove, riflettendo.
-Un momento, come due persone?- domandò l'espertx di malattie rare, incuriositx.
"Ragazzi, scusate se ancora non ho detto niente di utile." intervenne all'improvviso Shigeo, attirando l'attenzione degli altri, che lo ritrovarono esattamente come prima, con la stessa espressione ansiosa in viso.
"Vi vorrei tanto aiutare a trovare una soluzione per risolvere questa situazione, eppure ancora non mi viene in mente niente."
Man mano che trascorrevano quegli attimi, al mangiafuoco iniziarono a venire gli occhi lucidi, fino a che non fu ormai in lacrime.
"E ho- ho paura, sì. Tanta."
-Ohhhh, poverino... Suvvia, non piangere.- tentò di rassicurarlo la ballerina, avvicinandosi a lui per aiutarlo, così come fece Dak.
-È normale che tu ti senta così, ma non avere paura: così come abbiamo superato quella cosa del primo movente, troveremo un modo per uscirne anche qui. Magari stavolta senza morti.- gli disse quest'ultimo, poggiandogli con delicatezza una mano sulla spalla in segno di supporto.
Otto poi, vedendo il ragazzo dinanzi a se' che singhiozzava sconsolato, si mise a cercare nelle tasche dei propri abiti, nel dubbio se poter trovare all'interno di essi magari un fazzoletto.
E nel mentre che lui rovistava, Shoko invece parve riflettere un attimo su cosa dire, e all'improvviso, parve averla trovata.
"Girl, sai, non fa nulla se non ti viene in mente niente che possa aiutarci. E sai perchè?"
"No, perchè?" domandò il ragazzo dai capelli neri tra le lacrime, girandosi a guardarla con curiosità.
"𝗣𝗘𝗥𝗖𝗛𝗘̀ 𝗨𝗡'𝗜𝗗𝗘𝗢𝗡𝗔 𝗟'𝗛𝗢 𝗔𝗣𝗣𝗘𝗡𝗔 𝗔𝗩𝗨𝗧𝗔 𝗜𝗢𝗢𝗢𝗢𝗢!"
Appena il mimo alzò in aria con entrambe le braccia il foglietto con cui teneva ciò, tutti e quattro i presenti parvero molto sorpresi.
-Veramente? Che idea hai avuto, puoi illuminarci?- fu poi Neffi a chiedere.
Dopo aver mostrato la scritta successiva, la ragazza dai capelli rosa la mostrò loro con una sola mano, mentre con l'altra si portò l'indice davanti alla bocca, in segno di fare silenzio.
"Allora, da questo momento in poi dovete stare tutti muti, è importante!"
Tutti i presenti, seppur perplessi, fecero come richiesto e non fiatarono piú, in attesa della spiegazione di Shoko.
Quest'ultima, poi, mostrò un grande sorriso ben sicuro di se'.
"Ma sapete che c'è? È meglio se lo vado a dire a tutti i presenti, quindi vi do da fare una cosa prima, anche questa è importante.
𝗔𝗻𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗲 𝗱𝗶𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗮𝘀𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗰𝗲𝗻𝗮 𝗰𝗶 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗿𝗶𝘂𝗻𝗶𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗿𝗲!"
. . .
𝗢𝗿𝗲 16:00.
Non era ancora sorta la sera, e quindi non era ancora ora di niente di ciò che era stato accordato nelle ore precedenti.
Infatti, ciò che si sta a spiegare ora non c'entra niente con ció.
Invece, era arrivato il momento per Ylil e quelle altre due persone per riunirsi a parlare.
In quello stanzino scuro, situato chissà dove, la prima era ovviamente stata la prima ad arrivare, raggiunta poi dalla seconda persona.
E in seguito era giunta la terza, la quale mentre si avviava dagli altri due, teneva lo sguardo basso.
-Siamo qua ora in occasione del fatto che anche questo movente è stato rilasciato.- spiegò Ylil con la stessa espressione monotona che aveva sempre.
-Proprio in occasione di questo, avrei voluto chiedere qualcosa.- ammise la terza persona, colei che si era unita solo in seguito ai piani delle prime due.
-Quindi? Che ve ne pare di questo movente?-
-Voglio delle spiegazioni.- continuò l'altra, alzando lo sguardo con uno sguardo molto serio, che quasi risultata minaccioso.
Prima di aspettare qualsiasi risposta dagli altri due, i quali parevano non avere alcuna reazione, continuò.
-Che significa questo? Credevo che visto che vi stavo aiutando, io potevo essere esternx a questa cosa! E invece che cos'è questa roba adesso?!- protestò.
-Rilassati, **************. Niente è come sembra, e vedrai che se i piani procederanno come devono, andrà tutto bene. Tu non hai da che preoccuparti.- la rassicurò Ylil col suo solito tono calmo.
-Se magari avessi piú pazienza e soprattutto fiducia in noi, alla fine vedresti che non hai nulla da temere.- gli disse invece l'altra persona, guardandola a braccia conserte.
-Ho capito! Se io vedo... quel che ho visto prima, come faccio a- -
-Non farti domande su quel che facciamo e solo aiutaci, e poi alla fine vedrai.- insistette l'altra persona ignota con freddezza.
A quella risposta, alla fine exlx cedette, abbassando lo sguardo e non dicendo piú niente, con un'aria che sembrava quasi sconfitta.
L'altrx si voltò poi a guardare di fronte a Ylil.
-Però ammetto che nemmeno io mi aspettavo questo tipo di movente.-
-Ma *************, nemmeno tu hai nulla di cui preoccuparti, mi pare ovvio.- parlando in risposta a quell'altra persona, il tono di voce della ragazza sembrava essersi fatto piú delicato.
-Ovvio che lo so, ma a guardare quel filmato, persino io mi sono quasi messx paura.-
-Hai quasi pensato che potesse avere un effetto anche su di te? ... Da una parte, mi da sollievo questa cosa. Vuol dire che è un movente che funziona.-
Fece poi un solo passo in avanti per avvicinarsi a colxi di fronte a se'.
-Proprio perchè questo movente è terribile, non ti farei mai una cosa simile... Non vorrei mai il tuo male, e questo tu lo sai, *************.-
A sua volta, la terza persona ignota, che ce li aveva entrambe di fronte visti di lato, rimastx a osservare la scena in silenzio, notò come mentre parlava Ylil pareva inclinare il viso verso la fonte della voce dell'altrx, e da come si stava ponendo, per un attimo xlx sembrava quasi...
Aveva quasi l'impressione...
Che si stesse ponendo come per darxlx un bacio?
Appena anche l'altrx si fu accortx, fece a sua volta un passo indietro per tenere una certa distanza senza cambiare minimamente stato d'animo, e sentendo il rumore del passo all'indietro anche Ylil si ritraè, tornando alla postura iniziale.
Dopo la scena a cui aveva appena testimoniato, la spia aveva una faccia che era quasi indescrivibile per lo shock che aveva provato in quegli istante di realizzazione, e tutt'ora era rimastx con gli occhi talmente spalancati che tra poco xlx uscivano fuori dalle orbite, e la bocca anch'essa spalancata con delle rughe che formavano un'espressione che pareva esprimere anche scandalo.
-... Sappiamo già come devono andare le cose stavolta... Ma tu, *************, ricorda cos'hai da fare.- si raccomandò la ragazza.
-Certo, lo so già.-
-Bene, è importante. Perchè se c'è un problema, deve essere estirpato subito, alla radice...
... 𝗢 𝘀𝗲 𝗹𝗼 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗹𝗼 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶 𝗳𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗽𝗶𝘂́ 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲.-
. . .
. . .
BUONGIORNO :DD
SI CHIUDE COSÌ L'ANNO
CON QUESTO CAPITOLO USCITO UN GIORNO PRIMA DI CAPODANNO.
Mi ci è voluto un mese preciso per finire di scrivere questo capitolo, sia perchè per molto non trovavo la motivazione e nuove idee sia perchè ho avuto altro da fare.
Ciononostante mi dispiaceva che passasse un mese sano senza che pubblicassi niente.
Così eccomi qua che ho fatto la speedrun gli ultimi giorni di dicembre 😇😇
Ed eccoci ad un giorno prima di Capodanno così.
Son contenta di aver pubblicato ora e ci rivedremo al prossimo capitolo che è quello dell'omicidio.
Detto questo spero intanto che questo vi sia piaciuto :D
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