𝓻𝓮𝓶𝓲𝓷𝓲𝓼𝓬𝓮𝓷𝓬𝓮! 𝓼𝓾𝓶𝓶𝓮𝓻'𝓼 𝓮𝓷𝓭𝓲𝓷𝓰 𝓯𝓮𝓿𝓮𝓻
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ᴄʰᵃᵖᵗᵉʳ 3:
ɾεɱเɳเรcεɳcε!
ѕυммєя εɳ∂เɳɠ'ร ƒєνєя
By:
@_-Lawless-_
@_SCREAM_GIRL
@nxvelious
Note:
Heya!
A quanto pare sono
riuscita a farvi questo
regalo per l'anno
nuovo, huh?~
Ditemi voi in realtà
quando vorrete
iniziare dato che so
che alcune role sono
ancora in corso.
Come leggerete
non c'è una
ambientazione
specifica: tutti
i personaggi sono
liberi di fare quello
che desiderano,
avevamo già detto
che volevamo
andare al mare ma,
in caso, se qualcuno
non vuole è libero
di andare altrove.
Onestamente non
mi soddisfa ma
spero vi piaccia!
ⓑⓤⓞⓝⓐ ⓡⓞⓛⓔ
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22 Settembre.
Ufficialmente, si trattava dell'ultimo giorno di quella stagione.
Le strade delle città pullulavano di cittadini intenti a godersi al meglio gli ultimi raggi di quel pulito sole, giovani ed adulti intenti a rimanere quanto più possibile al di fuori dei guai di quel mondo oramai distorto.
Che anche il Governo avesse deciso di rallentare pur di rimanere al passo con tale evento, non era chiaro, ma era così evidente come l'intera cittadella avesse messo da parte fogli e cartelle, avesse rimandato la creazione di innovativi strumenti di tortura, si fosse semplicemente dedicata a far quello che meglio le riusciva.
Vi era forse nostalgia, per tutto quello che era avvenuto durante l'estate?
Sembravano lontani periodi quelli delle feste fino a notte inoltrata, sembravano lontani i periodi in cui gli organi istituzionali esercitavano la propria egemonia dall'altro, come una vaga ombra a sovrastare la imponente figura dei cittadini.
Oramai, semmai fosse esistito una sorta di equilibrio fra il di per sè universo e il caos distopico che era venuto a crearsi, era stato spezzato in quelle settimane passate a complottare sotto il naso irriverente dei cittadini, ancora certi di poter vincere una battaglia la cui sorte era stata siglata in anticipo.
Era pieno pomeriggio, la stella ancora alta nel cielo, ancora simbolo del fatto che vi era un lungo percorso da compiere. Presto, sarebbe tramontato, così come quella stagione, così come la fase iniziale di quella battaglia.
Il crimine contro l'umanità... esisteva forse davvero?
Era forse, quello, un giorno puro di reminiscenza? Con il braccio elegantemente poggiato sul bordo della finestra ora chiusa, il viso piegato di lato con la fronte a poggiare su quella così leggera parete; com'era, che anche il governatore aveva deciso di lasciare scorrere quelle ore, quei giorni, di abbandonare la propria battaglia estiva, conservandosi per i piani autunnali?
Le città oramai cadute a pezzi, di cui restavano in mostra edifici in rovina, rottami ferrosi, erano solo motivo di orgoglio fra i passanti, bambini stranamente felici che camminando all'indietro si dirigevano verso ignote mete, cappelli di paglia tenuti ben saldi sul capo per evitare che con la brezza cadessero.
E sì, il vento, faceva la propria parte, sfregando i primi accenni di foglie giallastre sul muso di chiusi adulti, spronandoli a lasciar perdere quella serietà a favore di quella febbre estiva che sarebbe impazzata.
Era un evento più unico che raro anche in quell'edificio governativo, no?
Anch'egli era cosciente, vivamente capace di capire come fra tutti gli impiegati che avevano dato per malattia nessuno lo fosse davvero. Erano forse come quegli alunni che in mattine soleggiate stavano sui banchi di scuola a disperarsi di non poter uscire alla luce e passare la propria giornata?
Chissà, si chiedeva, se anche i propri più amabili nemici avessero deciso di lanciare la progettazione pur di prendersi quella giornata di tregua.
Perché, effettivamente, quella era e rimaneva una sfida. La loro sfida.
Il loro show.
Una partita a scacchi in cui il tempo limite scorreva e scorreva, il castello del Re Nero fortezza da capovolgere e lasciare che ricadesse in sé stesso.
Ah, sulla disorganizzata scrivania - perché anch'egli sapeva concedersi queste piccolezze, se si vuol essere onesti - pullulavano grafici e schemi, idee delle seguenti mosse. Li aveva già messi a dura prova, li aveva già confrontati e studiati in due situazioni ed epoche così lontane dal tutto fuorché pacifico 3456.
Aveva mosso i propri pedoni, aveva compiuto i propri primi passi, aveva fatto quel che doveva.
Una pausa doveva pur concedersela anche un calcolatore del proprio calibro, no?
Ed ancora prima di rendersene conto, la porta dietro di sé era chiusa, il corridoio bianco come solo questo poteva essere di fronte alla propria persona, usci spalancati ancora impronta di chi era fuggito a godersi quella improponibile giornata.
Ed ora? Cosa avrebbe fatto? Avrebbe dato anch'egli per malattia?
Ah, era sano come nessuno al mondo, eppure chi avrebbe potuto dire il contrario?
Ancora attendeva il crimine contro l'umanità, ancora attendeva il crimine perfetto, ancora si aspettava di trovare qualcosa oltre ai minuti e stupidi attacchi compiuti da abitanti sognatori.
La sfida era lanciata, siglata, segnata, le proprie gesta studiate, ragionate, compiute.
Avrebbe atteso, sempre con quello smagliante sorriso.
Avrebbe atteso, ciò che gli aspettava.
Aveva agito, quindi?
Adesso?
«Adesso... tocca a voi»
_-Lawless-_
ShittyHinata
Blue__Matt
_er_jaegermeister_
Lady_Infinite_Beyond
_SCREAM_GIRL
FabulousCheshireCat
Der_Dictatressoldat
Ho taggato la solita gentaglia/la squadrona, in caso avessi scordato qualcuno perdonatemi,,
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