~Vacaciones en ¨familia¨

📍Inghilterra
Agosto 2021
🎶 New West- Those Eyes

"Deduco, dal tuo sorriso alla Daniel Ricciardo, che l'appuntamento sia andato bene" e io, seppur stordita dall'alzataccia fatta stamattina per prendere l'aereo in tempo, non posso fare a meno di sorridere al solo ricordo della bellissima serata trascorsa ieri, insieme a George.
"Più che bene, a dire la verità. E so anche che ti devo dei ringraziamenti, Lan" tenta di fingersi perplesso, ma con me non attacca "George mi ha detto di averti chiesto alcuni consigli per l'organizzazione. Perciò, grazie" "All'inizio avrei voluto dargli un pugno in faccia e non aiutarlo. Come vendetta per come ti ha trattata in questi anni" lo guardo male, non condividendo questo approccio, poi lui continua a spiegare "Però George ha iniziato a dirmi di quanto anelava che questo appuntamento fosse perfetto a tutti i costi. Che tu ti meriti solo la perfezione, e niente di meno che la perfezione. Che sa di aver sbagliato con i suoi comportamenti passati, e vuole farsi perdonare dalla bellissima ragazza che ha fatto rinascere un sorriso sul volto di sua figlia. E, dopo tutto questo, ho deciso di abbassare leggermente la guardia e aiutarlo. Sono felice di non aver sbagliato nel farlo".

Mai come adesso sono felice di avere Lando Norris come migliore amico- e, al momento, anche compagno di sedile sull'aereo-. Lo abbraccio, trasmettendogli la mia gratitudine.
So quanto possa essere stato difficile per lui mettere da parte l'orgoglio da maschio alfa, pronto a proteggere la sua migliore amica, e aiutare il mio "qualcosa" nei preparativi del nostro appuntamento.
E sapere che l'ha fatto solo per vedere me felice, mi scalda il cuore in un modo che solo il ricciolino di fianco a me è in grado di generare.

Con queste dichiarazioni, sono pronta ad affrontare questa summer break in totale libertà e di buon umore.
L'unica parte negativa è che non vedrò Norris per l'intero mese. Si trova con me su questo aereo solamente perché vuole salutare la sua famiglia, prima di dirigersi nella casa che Carlos ha a Maiorca. Passeranno insieme la pausa, soli soletti, in sola compagnia del sole e del mare.
In un certo senso li invidio, ma potrò sfruttare il tempo libero per dedicarmi alla mia salute mentale e alle mie passioni secondarie, come la lettura e la cucina. Nessuno ci crede mai quando dico di essere brava nel preparare pietanze, rimanendo sempre stupiti all'assaggio.
Non perché pratico una sport "da maschio", io non sia in grado di svolgere delle azioni quotidiane "femminili" così semplici e basilari.

Proprio quest'ultima azione che stavo facendo, qualche giorno dopo il mio arrivo a casa, quando sento qualcuno suonare il campanello. Il che mi lascia non poco perplessa, vista la mancanza di vicini quasi totale qui intorno. Neanche il postino si fa sentire quando lascia le varie bollette e quant'altro.

Mi sbrigo a pulirmi le mani il meglio possibile, lasciando l'impasto per i biscotti sul tavolo in cucina. Avvicinandomi al portone d'ingresso, decido di controllare dallo spioncino chi ci sia all'esterno. Meglio prevenire che curare, penso.
E per poco non svengo, vedendo le due persone che stanno aspettando un minimo accenno della mia presenza in casa: George ed Ellery Russell.

"Ma tu sei pazzo, cabròn " è la prima cosa che dico al pilota numero 63, non appena mi decido ad aprirgli la porta "Karol!" Un esemplare di piccola Russell selvaggia mi salta- letteralmente- in braccio. Ringrazio infinitamente i miei riflessi pronti, altrimenti la bambina sarebbe finita faccia a terra quasi sicuramente "Mi sei mancata moltissimo!" "Anche tu mi sei mancata molto, Elly" le lascio un bacio sulla guancia, prima di rimetterla con i piedi sul pianerottolo. Lei non perde tempo, facendosi strada all'interno dell'abitazione, costringendo me e suo padre a seguirla, non volendo che si faccia male in nostra assenza.
La troviamo in cucina, in piedi su una sedia, mentre esamina da una distanza molto ravvicinata l'impasto dei biscotti, di cui mi stavo occupando fino a cinque secondi fa "Ti posso aiutare? Per favoreee! Prometto che faccio la brava" non riuscirò mai a dirle di no se fa quel broncio adorabile "Certo, pequeña. Però devi lavarti le mani" al suo ritorno, ci mettiamo immediatamente al lavoro.

Alla fine, abbiamo aggiunto le gocce di cioccolato per volere della piccolina, e George non ha fatto altro che fissarci con un sorriso stampato sul viso, dallo stipite della porta.
"Sono buonissimi! Assaggia, papà!" Anche se lui non potrebbe mangiare dolci, lo fa ugualmente, solo per veder nascere un largo sorriso sul volto di sua figlia. George Russell è decisamente un padre modello.
"Come sono? Vero che siamo state bravissime io e Karls?" "Assolutamente, tesoro. Sono i biscotti alle gocce di cioccolato più buoni che io abbia mai mangiato. Superano anche quelli della nonna e della zia Cara!" Mi sento leggermente lusingata dalle sue ultime parole. Poi il mio cervello mi ricorda che lui l'abbia detto per far sentire bene sua figlia, e non per complimentarsi con me.

Il resto della serata lo passiamo noi tre, guardando i cartoni animati preferiti di Ellery e finendo tutta la ciotola di biscotti prima di cena. Appena ce ne siamo accorti, ci siamo guardati a vicenda un po' stupiti, finendo per ridere a crepapelle per non si sa quale motivo preciso.
La giornata non si è ancora conclusa, e già posso affermare che è stata la migliore trascorsa con i due componenti della famiglia Russell.

Verso le 22:00, la bambina ha finito per addormentarsi in braccio a me, sul divano della sala. Guardandola, mi rendo conto sempre di più della somiglianza tra lei e il padre. Sono praticamente due gocce d'acqua, sia per le espressioni facciali e i lineamenti, che per i gesti e i modi di fare. Ellery è una George Russell in miniatura.

"Se ti da fastidio puoi passarmela" il ragazzo al mio fianco mi risveglia dai miei pensieri "Oh no. In realtà, volevo portarla nella camera degli ospiti. È tardi, ormai, e non mi pare il caso di farti guidare due ore di ritorno, a quest'ora e con questo buio" nell'udire queste parole, il pilota si porta una mano alla nuca, come fa ogni volta che è in imbarazzo "Avrei portato una piccola valigia con i vestiti miei e di Elly. Volevamo farti una sorpresa e, se ce lo permetti, passare con te queste settimane di pausa estiva".

Nel mio petto si instaura una sensazione calda, piacevole. Mi sento quasi come se stessi toccando una soffice nuvola. Di sicuro, non era così che mi ero prefissata di trascorrere queste ferie, però non posso di certo lamentarmi!
Stare tutto questo tempo a contatto con il ragazzo che mi piace e sua figlia- che, tra l'altro, adoro- non può che rendermi felice al 100%.

Tuttavia, un pensiero esterno entra nel mio cervello, portandomi a chiedere "E la madre di Elly? Non prenderla male, sono più che contenta di avervi qui con me, ma lei non ha diritto di trascorrere del tempo con sua figlia? Quattro settimane sono lunghe" sospira, forse rassegnato, rispondendomi "Mia figlia non sta bene, in compagnia di Carmen. Abbiamo questo accordo, dove la teniamo due settimane per uno. Però ogni volta, al termine del mio periodo con lei, Elly si afferra a me con tutte le sue forze, piangendo, urlando di non voler andare da sua madre. Sono stato mesi cercando di scoprire il perché di questo comportamento e, grazie ai genitori di Carmen, ho saputo degli attacchi d'ira che ogni tanto la travolgono. Loro l'hanno portata in una clinica- non so precisamente dove- e mi hanno detto di tenere mia figlia per tutto il tempo che sarà necessario, finché sua madre non starà di nuovo bene".

L'unica cosa sensata che mi viene in mente di fare, in questo preciso momento, è abbracciarlo. Stando attenta a non far male o disturbare la bambina, lo stringo a me. Noto subito come i suoi muscoli si rilassano e come lui poggia la testa sulla mia spalla, seppure sia molto più alto di me.
"Vedrai che andrà bene. Le cose si risolveranno e tutto tornerà come una volta" gli sussurro, dolcemente "Grazie, sweetie. Spero che tu abbia ragione".

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