~Pensamientos

📍Imola, Italy
Aprile 2021
🎶The Neighbourhood- Sweather Weather

POV's George
Altra settimana, altro viaggio per riuscire a raggiungere a stento un quindicesimo posto. So benissimo che mi potrebbe andare molto peggio- esempio vivente è il mio amico Alex, buttato fuori dalla Red Bull come fosse spazzatura, dopo un anno e mezzo- purtroppo però, so anche bene che potrebbe andarmi molto meglio di così.
La stagione scorsa ho avuto l'onore di guidare, solo per un Gran Premio, la Mercedes di Lewis e, benché alla fine non sia andata del tutto come mi aspettavo, è stata una delle esperienze più belle della mia vita.

Solitamente non sono una persona che si lamenta di quello che gli succede, però ultimamente mi sento come fuori fase. E solo in parte è colpa del mio lavoro.

La mia fidanzata- o meglio ex fidanzata- Carmen continua a telefonarmi alle ore più improponibili, a volte anche da ubriaca, supplicandomi di tornare insieme, che lei migliorerà, quello che ha fatto non succederà di nuovo in futuro. Come se io non ci avessi provato. Ho scoperto il suo tradimento mesi prima rispetto a quando lei ha deciso di confessare, e sono rimasto con lei, aspettando pazientemente il momento in cui si sarebbe sentita talmente tanto in colpa da non riuscire più a mantenere il segreto. Ma avevo anche un altro motivo- molto importante- per rimanere.

Inoltre da quella notte, quella maledetta notte di Capodanno quando, da ubriaco, mi sono portato a casa quell'irritante ragazza chiamata Karol Garcia, non riesco a smettere di pensare a lei in qualsiasi modo.

Quando la vedo camminare per il paddock, tranquilla mentre scambia due parole con tutti, come se non fosse consapevole che la stanno guardando con occhi adoranti, mi sale la voglia di prenderla e stringerla tra le mie braccia.

E il solo pensiero di farlo mi manda in bestia perché quella ragazzina, sin dal primo momento in cui ci siamo visti alla festa di Lando, non ha fatto altro che darmi contro sempre e comunque! E tutto solo perché non ha guardato dove camminava e quella sua stupida Coca-Cola le si è rovesciata addosso, come conseguenza di essermi venuta addosso!
Ora sono anche costretto a sopportarla in giro per il paddock, visto che è la terza pilota della McLaren. Primo anno in Formula 1 ed ha già una macchina migliore della mia. E, odio ammetterlo, ma se l'è meritato. Guida in una maniera strepitosa, quasi senza sbavature: sorpassa nei punti giusti, utilizza i cordoli correttamente, sta sempre attenta a non causare incidenti.

Guardando una statistica con la Scuderia a inizio stagione, mi ricordo che si era detto qualcosa a proposito di Karol e delle sue stagioni precedenti in Formula 2: non è mai riuscita a vincere un titolo- al contrario di quando correva in F3- ma si è ritirata poche volte, e ancora meno per causa di incidente.

"Ripeti sempre che non la sopporti, eppure quando passa davanti ai nostri box insieme alla sua PR non distogli lo sguardo nemmeno per un secondo" la voce di Nicholas arriva dalle mie spalle. Me ne stavo tranquillamente in un angolo del box Williams, sorseggiando un caffè, mentre controllavo la stramaledettissima migliore amica di Lando, quando il mio compagno mi ha disturbato "Non sto guardando Karol" butto il contenitore della bevanda "Fa come vuoi. Ma, io, in nessun momento ho detto il suo nome" e torna dentro. Brutto stronzo.

Guardo nuovamente l'esterno della pit lane e, ora, la vedo impegnata in una conversazione con Yuki e Mick. Penso siano amici, fino all'anno scorso gareggiavano insieme in Formula 2. Oggi è qui semplicemente come ospite quindi è vestita normalmente, con solo la felpa della Scuderia McLaren- probabilmente di proprietà di Lando, visto che le sta un po' larga- ad evidenziare che lei fa parte del mondo del motorsport nello stesso identico modo in cui ne facciamo parte noi 20 piloti maschi. E non si sente a disagio circondata da soli uomini, anzi! Vedo nella sua espressione che questo la motiva di più a dare il suo meglio per poter aspirare, un giorno, ad un sedile in una qualsiasi di queste monoposto. Ma non come riserva. Stavolta come pilota ufficiale.

"George muoviti, dobbiamo andare in pista" la voce del mio ingegnere di pista mi fa distogliere lo sguardo dalla ragazza per posarlo sull'orologio al mio polso, accorgendomi che in effetti mi devo proprio dare una mossa se voglio disputare questo Gran Premio.

Una ventina di minuti dopo sono seduto all'interno della mia monoposto. Ieri sono riuscito ad arrivare in Q2 e mi sono piazzato nella dodicesima casella della griglia di partenza. Non male, ma si può fare molto di meglio. Alcune gocce di pioggia cadono sull'asfalto, ma si pensa che smetterà poco dopo l'inizio della gara quindi non mi preoccupa poi molto.

Parte il giro di formazione dove ogni pilota, me compreso, si cimenta nel riscaldamento delle gomme poi, una volta che tutti noi piloti ci siamo riposizionati nella nostra posizione di partenza, non c'è più spazio per pensare a niente che non sia la gara. La prima luce rossa del semaforo si accenda, poi due, tre, quattro, cinque... diventano verdi, dando il via ufficialmente a questo Gran Premio.

Nicholas dopo poco è costretto a ritirarsi a causa di un incidente che ha visto coinvolti lui e Nikita Mazepin.

E, se già il morale della squadra non era molto alto, dopo un MIO errore- il quale ha causato a me e a Valtteri il ritiro- ora non esistono più neanche parole per esprimere quello che si percepisce nel momento in cui faccio il mio ritorno ai box. Questa giornata non poteva essere andata in un modo peggiore!

Le interviste e il briefing post gara sembrano durare un'infinità di tempo, non vedendo l'ora di poter tornare in hotel per una doccia e un po' di sana auto commiserazione.

Ma una volta che riesco a compiere il mio tanto amato desiderio, mi trovo Lando e proprio colei che non riesco a togliermi dalla testa davanti all'ascensore, mentre ridacchiano e si abbracciano, sicuramente contenti del risultato del mio amico in pista.

Decido di andare anche io a congratularmi con lui, visto che prima non ho avuto tempo e devo per forza utilizzare quell'ascensore se voglio salire in camera- troppo stanco per fare le scale- "Congratulazioni per il podio, amico" esclamo, passandogli il braccio intorno alle spalle "Grazie, amico" poi aggiunge "Mi dispiace per la tua gara" scrollo le spalle come per non dare troppa importanza all'accaduto "Cose che capitano".

L'ascensore si apre, consentendoci di salire per raggiungere il piano delle nostre camere. Il tragitto dura pochi secondi in cui nessuno apre bocca ma, quando li saluto, vedo l'espressione rivoltami da Karol: qualcosa che assomiglia alla comprensione, accompagnato da un piccolo sorriso.

Decido di ignorarlo momentaneamente però, una volta che mi stendo sul letto, mi torna in mente il suo viso il quale, per la prima volta, non si rivolgeva a me con disprezzo o sfida.

Il solo pensiero fa sì che il mio cuore si scaldi e inizi a battere più velocemente del solito. Perfetto, sono fottuto!

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