CAPITOLO 28

ALISSA

Quando stacco da lavoro, io e Ben decidiamo di andare a bere qualcosa in un pub qui vicino. Ho invitato anche Alex, che ha detto che ci raggiungerà più tardi. Sono contenta di rivedere la mia amica, perché è da un po' che non usciamo insieme e devo ancora aggiornarla su tutta la situazione di Liam. Mi dispiace esserci allontanate, anche se in realtà sono io quella che l'ha evitata solo perché ero – e forse lo sono ancora un po' - gelosa di Matt. Ma non permetterò a un ragazzo di mettersi in mezzo alla nostra amicizia, è troppo importante per me. E nessuno, neanche lui, potrebbe mai rovinarla.

Ordiniamo due birre a una cameriera che guarda Ben come se fosse un bel bocconcino appetitoso. Ma la povera ragazza non sa che sta solo perdendo tempo, e che Ben ha già iniziato a squadrare tutti i ragazzi presenti nel locale. Sorrido e scuoto la testa, al pensiero.

«Perché ridi?» Mi domanda, sistemandosi il colletto della sua polo blu.

«Niente, pensavo alla povera cameriera che ti guardava come se fossi un adone greco e che tu l'hai completamente ignorata. Mi ha fatto un po' di tenerezza.» Appoggio un gomito al tavolo e il mento sul palmo della mano.

«Stai vaneggiando, mia cara.» Ridacchia e incrocia le braccia sul tavolo.

«Vedremo, quando tornerà con le nostre birre.» Alzo un sopracciglio, in segno di sfida.

«Okay. Nel frattempo, vuoi dirmi che problema c'è tra te e Alex. Perché eri così in ansia per invitarla con noi, stasera?» Mi domanda, prendendomi in contropiede. Maledetto Ben e la sua perspicacia, riesce sempre a capire quando c'è qualcosa che non va, eppure ci conosciamo solo da un paio di mesi. Anche se effettivamente ci vediamo quasi tutti i giorni al lavoro.

«Niente, sono solo un'idiota.» Sospiro, mentre la cameriera ci porta le nostre birre, regalando un meraviglioso sorriso a Ben.

«Okay, avevi ragione, forse le piaccio un pochino.» Ammette, quando la ragazza si allontana. Sorrido, alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa. Uomini. Non si accorgono mai di niente, se prima non glielo fai notare. «Ma non cambiamo discorso. Perché saresti un'idiota?» Beve un sorso della sua birra, continuando a guardarmi.

«Hai... hai presente Matt?» È inutile continuare a negare, Ben ha capito che c'è un problema e non mi lascerà in pace fino a quando non gli avrò detto la verità. E poi, sono stufa di continuare a tenere questo segreto. Non ho mai detto a nessuno di Matt, avevo accennato la cosa solo tramite messaggio al mio amico Steve, ma solo perché lui è dall'altra parte dell'oceano, in Italia. Credo che mi farebbe bene parlarne con qualcuno e liberarmi di questo peso. E magari anche sentire un'opinione esterna o un consiglio.

«Ah, dici il Dio del sesso sceso in terra solo per torturare noi poveri comuni mortali, moro, alto, con un fisico perfetto, che non passa assolutamente inosservato?» Si porta il dito indice al mento, e riflette alla sua domanda. «No, non credo di avercelo presente.» Mi prende in giro e non riesco a trattenere una risata.

«Beh, sì, lui. Mister perfezione in persona. Ecco... A-avevo una cotta per lui, prima di Liam e...»

«Ed eri gelosa della tua amica.» Finisce la frase al mio posto e io annuisco con le labbra arricciate e gli occhi fissi sul tavolo. «Beh, lo avevo immaginato. Sfido chiunque ad avercelo tra i piedi praticamente tutti i giorni e a non cadere vittima del suo fascino. Tua sorella non conta, lei è una cazzo di supereroina. E comunque, se proprio devo essere sincero, ti si leggeva in faccia. Quando lui è presente, tu sembri completamente su un altro pianeta e non smetti nemmeno un secondo di fissarlo.» Spalanco gli occhi e apro la bocca.

«Cosa? È impossibile!» Esclamo, scioccata. Anche se persino Liam mi ha detto di essersene accorto. E io che credevo di aver fatto almeno un lavoro mediocre per non sembrare una stalker esaurita ma, a quanto pare, sono stata proprio pessima. Ben ride e si copre il volto con le mani.

«Hai finito?» Lo fisso, imbronciata.

«Ok, ok, scusa.» Si schiarisce la voce, mentre si riprende. «Dicevi?» Mi fa un cenno con la mano, per incitarmi a continuare il racconto.

«Mi sento in colpa nei confronti di Alex, ma...» Alzo il dito indice in aria, per enfatizzare il "ma". «Ho capito che sto sbagliando e voglio recuperare. E poi, Matt ha detto che non l'avrebbe più vista e che comunque prova dei sentimenti per un'altra ragazza. Ci credi? Matt che prova dei sentimenti romantici per qualcuno. Ho pensato anche che fosse mia sorella, ho tipo avuto un mezzo infarto, ma lui ha negato che fosse lei. E oggi di punto in bianco...» Mi blocco, mentre un brivido mi percorre l'intero corpo solo al ricordo della sua bocca così vicina alla mia. Ricordo la sua mano sulla e mia e sul mio collo, il suo respiro che mi riscaldava le labbra, e il cuore riprende a battere come un maledetto martello pneumatico. È sbagliato, lo so. Totalmente sbagliato.

Non so se confessare a Ben il momento inopportuno che ho avuto con Matt nel corridoio dell'ospedale. Non mi vergogno tanto di quello che stava per succedere, perché è lui ad averci provato, ma mi vergogno di quello che ho sentito in quell'istante. E che tutt'ora continuo a provare, se solo ci ripenso. Eccitazione, felicità, ma anche rabbia e frustrazione per non essermi potuta lasciare andare. E ovviamente senso di colpa nei confronti di Liam.

«Di punto in bianco?» Mi incalza Ben, distogliendomi dai miei pensieri.

Mi mordo il labbro inferiore e le mie guance vanno completamente a fuoco. «Ha provato a baciarmi, oggi pomeriggio.»

Ben spalanca la bocca, continuando a tenere con entrambe le mani il suo boccale di birra. 

«Oh, l'ho fermato. Non è successo niente, anzi alla fine siamo riusciti anche a litigare.» Mi giustifico prontamente. Ben sbatte le palpebre ripetutamente, come se fosse completamente confuso o scioccato.

«Okay, lo ammetto, questa non me l'aspettavo.» Dice, prima di scolarsi gran parte della sua bevanda.

«E dillo a me.»

«Anche se, ora che ci penso bene, all'inizio, durante la serata la Dejà vù, ho creduto che prima o poi ti sarebbe saltato addosso, nell'arco della serata.»

«Cosa? Sei per caso impazzito? Come ti vengono in mente certe cose?» Sbatto le palpebre, totalmente stordita.

«Non lo so, è solo stata la prima cosa che mi è venuta in mente quando vi ho visto. Poi, ci ha provato con Alex e ho creduto di essermi sbagliato.» Scrolla le spalle e beve un altro sorso della sua birra.

«Infatti. Alla grandissima. Comunque, alla fine gli ho detto che io avevo un ragazzo a cui tengo e l'ho accusato di usarmi per non pensare ai suoi problemi e alla ragazza di cui è innamorato e che non lo ricambia, e lui se ne è andato via forse arrabbiato o offeso. Non lo so.» Bevo un sorso di birra anche io, per poi leccarmi la schiuma dalle labbra.

«Dio santo, una puntata di Beautiful è meno incasinata. Sei la mia nuova telenovela preferita, Alissa. Grazie per rendere le mie giornate così divertenti.» Socchiudo gli occhi e lo guardo.

«Ma prego, Ben. Rendo la mia vita uno schifo proprio per questo.» Fingo di essere arrabbiata, ma alla fine ridiamo entrambi. E io vorrei abbracciare il mio amico per essere sempre pronto a risollevarmi il morale in qualsiasi situazione. Non avrei mai creduto di poter affezionarmi così tanto a una persona in così poco tempo, ma lui, la sua goffaggine e le sue pessime battute, sono riuscite a farsi strada nel mio cuore con grande facilità.

D'improvviso, due braccia mi cingono il collo da dietro e sento qualcuno darmi un bacio sulla guancia. Volto leggermente la testa, e intravedo dei tatuaggi che potrei riconoscere ovunque: Alex.

«Ciao tesoro, come stai?» Mi domanda, continuando a stringermi.

«Bene, mi sei mancata.» Ammetto, stringendo le mie mani sul suo braccio. Si allontana, dopo qualche secondo, e va a salutare Ben.

Racconto tutte le novità riguardanti Liam alla mia amica, e lei ascolta con gli occhi che le brillano. Mi sento così stupida ad averla evitata per così tanti giorni, ora che ce l'ho davanti. Lei è la mia solita Alex, e non c'è traccia di fastidio o risentimento nei miei confronti.

«E tu?» Le domando e il suo volto si incupisce.

«Nulla di nuovo, vorrei avere anche io un Liam, ma no.» Sospira e si morde il labbro inferiore.

«Alex, sei bella, simpatica, vedrai che incontrerai la persona giusta per te.» Le accarezzo la schiena e lei mi rivolge un bellissimo sorriso, che però non le arriva fino agli occhi.

«Credevo che con Matt stesse andando bene, ma poi è sparito. Gli ho scritto per vederci – si lo so, sono una cretina – ma mi ha rifilato solo scuse. Peccato, perché mi piaceva così tanto.» Mi stupisco nel sentire che Matt ha mantenuto la sua promessa, e che non sta vedendo Alex. Ma mi dispiace che la mia amica ci sia rimasta così male.

«Non sa che cosa si è perso, Alex. Abbi pazienza, troverai il ragazzo che ti tratterà come una principessa.» La consolo, ma la parte più brutta di me, quella che odio perché mi fa sentire una pessima amica, è felice che la loro storia/avventura sia finita tanto in fretta quanto sia iniziata.

Alla fine, Alex si rilassa e cominciamo a parlare d'altro. Ci fa vedere il suo nuovo tatuaggio sulla parte interna del polso: tutte le fasi lunari. Mi racconta di sua madre e del suo patrigno che continuano a litigare tutti i giorni e della sorella che a soli diciassette anni ha cominciato a fumare e bere con i suoi amici stupidi. A fine serata, ci salutiamo e torno a casa.

***

Il sole che splende in questa mattinata di fine aprile non rispecchia affatto il mio umore. Oggi, il padre di Liam inizia un nuovo ciclo di chemioterapia e mi sono offerta di aspettare fuori con lui. È mio dovere sostenerlo nei momenti più bui della sua vita, ma è dura. E non so se riuscirò a sopportare la sofferenza della sua famiglia. Sono abituata al dolore, con il mio lavoro. Vedo gente piangere e disperarsi tutti i giorni, ma quando si tratta di qualcuno che ami, è ancora peggio. Ed in questi momenti che mi rendo conto di quanto io in realtà sia fortunata. Mi infilo i miei jeans a vita alta e ci infilo dentro la maglietta nera. Mi metto le mie Vans e un giacchetto di pelle ed esco di casa.

Quando arrivo al reparto di oncologia, Liam è in piedi, in mezzo al corridoio mentre parla con Rachel, la sua ex. Alzo gli occhi al cielo, perché vederlo con lei mi infastidisce sempre, ma so che la madre di lei è l'oncologo di suo padre. Quindi, mando giù insieme alla saliva anche il nodo che mi si è formato in gola e mi avvicino a loro, con un leggero sorriso sul volto.

«Ehi!» Poggio una mano sul bicipite di Liam, per attirare la sua attenzione. Smette di parlare e si volta a guardarmi, sorridendomi.

«Alissa, ciao.» Sembra a disagio e il suo atteggiamento freddo mi innervosisce. Mi alzo in punta di piedi, reggendomi alla sua spalla, per dargli un bacio ma lui me ne dà uno sulla guancia, evitando la mia bocca.

Scusa?

Mi passo una mano tra i capelli e, cercando di mostrare tranquillità, mi volto verso Rachel.

«Piacere, Alissa.» Le tendo la mano con un sorriso gentile. Di sicuro oggi non è proprio il giorno giusto per fare una scenata.

«Rachel.» Risponde in tono asciutto, stringendo la mia mano e fissandomi con i suoi occhi chiari che sembrano volermi bruciare viva.

Lo stai facendo per il tuo ragazzo, Alissa. Continuo a ripetermi come un mantra, cercando di non perdere tutto il mio controllo. Rachel riporta la sua attenzione a Liam, che continua a comportarsi come se io non fossi fisicamente lì. Mi allontano di qualche metro e vado alla macchinetta. Prendo due caffè, uno per me e uno per Liam, ma poi mi sembra scortese non offrirne uno anche a Rachel, così ne prendo un altro. Mentre torno da loro, un'altra donna si è aggiunta alla conversazione. E da una prima occhiata, potrei ipotizzare che sia la mamma di Rachel, dato che hanno gli stessi occhi. Ma mi concentro sui tre bicchieri che ho in mano perché, conoscendomi, potrebbero finire presto per terra.

«Ho preso il caffè.» Dico, appena li raggiungo.

«Grazie.» Liam mi rivolge un sorriso, passa un caffè alla donna che non conosco, uno a Rachel e uno se lo prende per sé. Okay, credo che la galanteria del mio ragazzo oggi sia rimasta nel letto, sotto le coperte. Almeno nei miei confronti. Ma continuo a ripetermi che è preoccupato per il padre e che devo sopportare questo atteggiamento, per oggi.

Mi prendo un altro caffè e mi siedo su una delle poltroncine che si trovano nel corridoio. Vado un po' su Instagram e comincio a guardare tutte le storie che mi capitano. Una foto di Harper con Dylan di ieri sera, al Dejà vu: lei gli dà un bacio sulla guancia e lui sorride verso la camera. Poi un video dove sono presenti anche Brianna e Matt che ridono insieme. Lui è bello come al solito, con il suo giacchetto di pelle e la maglietta bianca sotto. E poi sfoggia il suo sorriso, e questo sarà bastato a oscurare tutto il resto del locale. Sembra tranquillo, per niente turbato dalla nostra lite. Ma, dopotutto, perché dovrebbe esserlo? Sbuffo e chiudo anche Instagram. Finisco il mio caffè e mi appoggio con i gomiti sulle ginocchia. Liam mi raggiunge dopo aver terminato la sua conversazione, che sembra essere durata un'eternità. Si siede vicino a me e mi dà un bacio sui capelli.

«Che fai qui da sola?» Mi domanda, portandomi i capelli dietro l'orecchio per scoprirmi il viso.

«Aspettavo che finissi di parlare.» Rispondo, con un accenno di tristezza nella voce, sperando che Liam non se ne sia accorto. Mi volta la testa verso di lui e mi bacia sulle labbra, un bacio dolce, dove finalmente ritrovo il mio Liam. I miei muscoli si rilassano subito, così come la mia mente che smette di immaginarsi tutti i peggiori scenari.

«Come sta tuo padre?» Gli domando, appena le nostre labbra si separano.

«Per il momento bene.» Mi accarezza la guancia con il pollice, e mi da un altro bacio all'angolo della bocca.

«Vieni a cena da me, stasera? Puoi dormire a casa mia e domani veniamo insieme qui al lavoro.» Propone, e un po' di ansia mi invade. Non sono mai stata a casa sua e non abbiamo mai dormito ancora insieme. Vorrà fare l'amore per la prima volta con me, stasera? Oltre a Mason, non ho avuto nessuno, non ho dormito con nessuno e figuriamoci farci sesso. Lo voglio, voglio fare l'amore con Liam, ma ho paura. Una sensazione che non mi abbandona e che non mi permette di andare oltre con lui. Non so cosa sia, ma è presente e mi blocca.

«Sì, certo.» Dico, asciugandomi le mani sudate sui jeans.

«Ehi, guarda che non ho intenzione di fare niente che tu non voglia. Ti aspetterei anche tutta la vita, Alissa.» Gli sorrido e mi rannicchio contro il suo petto, mentre lui mi stringe tra le sue braccia. È davvero il ragazzo perfetto. 

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