𝟦. 𝗹𝗲𝘁'𝘀 𝗵𝗮𝘃𝗲 𝗮𝗻 𝗮𝗱𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗲 (2)
ship : 𝖼𝗁𝖺𝗇𝗀𝖻𝗂𝗇 𝗑 𝗌𝗁𝖾𝗈𝗇 (𝗈𝗀 𝖼𝗁𝖺𝗋𝖺𝖼𝗍𝖾𝗋, 𝗌𝗁𝖾/𝗁𝖾𝗋)
type : 𝗆𝗂𝗇𝗂 𝗌𝗍𝗈𝗋𝗒
clarification: 𝗂𝗇 𝗍𝗁𝗂𝗌 𝗌𝗍𝗈𝗋𝗒 𝗒𝗈𝗎 𝗐𝗂𝗅𝗅 𝖿𝗂𝗇𝖽 𝗂𝗇𝗍𝗂𝗆𝖺𝗍𝖾 𝗋𝖾𝖿𝖾𝗋𝖾𝗇𝖼𝖾𝗌, 𝗌𝗈 𝗂𝖿 𝗍𝗁𝖺𝗍 𝗍𝗋𝗂𝗀𝗀𝖾𝗋𝗌 𝗒𝗈𝗎, 𝗒𝗈𝗎 𝖼𝖺𝗇 𝗌𝗄𝗂𝗉 𝗍𝗁𝗂𝗌 𝗈𝗇𝖾!
inspo : 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖺𝗅 𝖾𝗑𝗉𝖾𝗋𝗂𝖾𝗇𝖼𝖾
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Verso le 19:30 tornammo a casa perché in tanti dovevamo farci la doccia, contando anche la famiglia della mora, quindi decidemmo di sbrigarci anche perché la madre stava preparando la cena.
Così noi tre e suo fratello Hayoon, che sarebbe venuto con noi, indossammo già i vestiti per la sera e mangiammo quasi in fretta perché eravamo presi dall'esperienza incombente.
Optammo tutti per outfit molto semplici ma comunque pesanti perché la mora ci avvertì del fatto che durante la notte le temperature scendevano di molto, paragonabili addirittura a climi invernali.
Perciò, dato che non ci eravamo portate nulla del genere, ci prestò due felponi: io mi presi quello nero dato che indossavo una maglietta nera a mezze maniche e un paio di jeans lunghi, mentre Soyeon si prese quello azzurro.
Ci vestimmo tutte molto simili, però loro decisero di non coprirsi le gambe come avevo fatto io; sopportavano il freddo più di me.
Dopodiché controllammo le ultime cose da portare nei nostri zaini: asciugamani, calzini di ricambio, gomme da masticare, caramelle, codini; sembrava dovessimo partecipare ad un incontro di boy-scout più che ad un falò in cui tutti saremmo stati poco lucidi per ricordarci altro.
Prima di uscire fuori dalla dimora, salutammo i genitori di Maha dopo le solite raccomandazioni, e ci dirigemmo fuori il bar "Chongdo", il punto d'incontro stabilito con Soojin e Wooyoung.
Ci posizionammo vicino al muretto del lungomare e, dopo soli cinque minuti, li vedemmo arrivare mano nella mano, sembravano davvero una coppia affiatata.
Si vedeva però che oltre all'amore c'era l'affetto come base: erano proprio complici, due anime gemelle.
« Buonasera a tutti! Raggiungiamo Gaon, Yuna, Mingi e Younghoon vicino al ristorante Bintoltori! Poi da li saliamo per la strada, che ci stanno aspettando Changbin, Hyunjin, Jisoo e Hyebin!
Gli altri sono già lì alla foce! »
« Va bene! Muoviamoci, alzate quel culo flaccido! » concluse Wooyoung, senza darci il tempo di replicare la ragazza o di salutarlo.
Li seguimmo a ruota e facemmo esattamente come avevano detto, anche se Yuna ci mise un po' a scendere da casa sua,
fummo tutti molto nervosi con lei.
La sua scusante era la seguente: " I miei capelli non volevano aggiustarsi hehe. "
Che. odio.
Stufata ritornai vicino alle ragazze e continuammo a starcene tra noi mentre la più piccola si accingeva a pavoneggiarsi con gli altri.
[...]
Quella che stavamo percorrendo era una strada molto isolata, piena di piante che ricadevano quasi sulla strada dal lato alla mia sinistra della carreggiata.
Passava solo una macchina ogni tanto che andava nella nostra stessa direzione; probabilmente i guidatori stavano andando a ballare nella discoteca più vicina a quel posto.
Noi procedevamo quasi a fila indiana su questa sorta di marciapiede a senso unico e ad ogni 50 metri si palesava un lampione che emanava una luce gialla luminosa, quasi accecante.
Rimasi però incantata dalle montagne che contornavano la scena, da come si ergevano dal nulla e ricadevano prorompenti su di noi, e dal fatto che, alla mia destra, ci fosse una ringhiera da cui se ti affacciavi, notavi quanto fossero curate e perfette le varie villette che si susseguivano una dopo l'altra; di come la natura era compagna di questo paese, come se fosse un concittadino vero e proprio, rispettato.
Mi soffermai poi ad osservare, davanti a tutto e tutti, come quel ragazzo, che lentamente stava rubando il mio cuore, scherzare e ridere con i suoi amici.
Il suono della sua risata mi rendeva davvero leggera, senza preoccupazioni, senza problemi da risolvere.
Accennai un sorriso, sicura di non essere vista da nessuno dato che chiudevo quella combriccola, e fu così per tutto quel tragitto su quella strada malconcia ma poetica.
Ad un certo punto svoltammo verso l'insegna di un villaggio: eravamo appena entrati nel paese vicino.
Ricordo che proseguimmo per una via dritta e contemporaneamente parlai con le ragazze e Wooyoung del più e del meno, giudicando anche alcuni gruppetti di ragazzi che fumavano erba in mezzo alla strada.
Udimmo musiche assordanti e diverse dai vari villaggi e non sapevamo quale ballare dato che eravamo molto indecisi; nel frattempo il resto del gruppo si aggregó a noi e continuammo il nostro percorso.
Ci fu un punto in cui la strada era molto fangosa, dato che aveva leggermente piovuto durante il pomeriggio, infatti sentii un lamento generale, proveniente soprattutto da Maha, perché tutti avevano avuto la brillante idea di scendere in ciabatte, mentre solamente in pochi, comprese me e Soyeon calzavamo delle scarpe chiuse.
Proprio per questo noi due ci reputammo delle geniacce incomprese e ci battemmo il cinque.
Io e la bionda, quando avevamo momenti di complicità, potevamo risultare molto goffe e rumorose, infatti era proprio questo il caso.
Al contatto delle nostre mani si girarono tutti in nostra direzione senza dire nulla mentre noi, imbarazzatissime, avanzammo a passo svelto sghignazzando tra noi.
Era una figuraccia bella e buona, soprattutto perché Changbin stava trattenendo una risata soffocata, un motivo in più per voler sprofondare nella sabbia.
Anche perché subito dopo si aggregò al nostro gruppetto allontanandosi dalla sorella.
[...]
Giungemmo finalmente sulla spiaggia e, increduli, trovammo letteralmente un focolaio attaccato ad un altro, era molto difficile passarci attraverso; inoltre non riuscivamo nemmeno a riconoscere il nostro.
« Bin ma dove stanno gli altri? » gli chiese la cugina quasi in presa al panico, perché le varie canzoni di sottofondo erano decisamente troppo alte quindi comunicarsi risultava molto difficile.
« Ma io che ne posso sapere?? Ora chiamo Jeongin e mi faccio spiegare dove cazzo si sono messi. » era decisamente scocciato da quella situazione, quindi cercai di essere il più premurosa possibile.
« Dato che sicuramente dobbiamo andare per la spiaggia ti faccio un po' di luce, ti guido io. » gli proposi non so con quale coraggio.
« Ti ringrazio Onnie. »
Lievemente gli sorrisi come risposta;
era il soprannome che usava sempre con me, da quando eravamo piccoli.
L'ennesimo tuffo al cuore.
« Innie-ah mi spieghi dove cazzo lo avete messo questo falò? »
« Changbin-hyung!! Con chi stai? »
« Allo siamo io, mia cugina, mia sorella e Jisoo che non so dove sono andate, l'amica di mia cugina, Sh-Sheon, Wooyoung e Soojin. Stiamo sulla spiaggia a brancolare nel buio come dei cretini. »
« Okay... Mi vedi? Sto con il telefono di Hyunjin-hyung! »
« Si ti vedo, adesso arriviamo. » concluse prima di attaccare.
Tremai nuovamente.
Aveva non solo balbettato il mio nome, ma anche guardato di sfuggita.
Non mi aveva considerata come una semplice amica di Maha, ma come una persona.
Ero quindi importante per lui?
Il pensiero mi tormentava.
Era abbastanza scuro quindi non riuscii a captare le sue emozioni sul suo viso, il tipo di sguardo.
Resterò con il dubbio a vita.
Mi disse poi che potevo spegnare la torcia del telefono anche perché aveva capito la strada da seguire e così feci.
Riuscimmo ad arrivare dagli altri prima della mezzanotte, per nostra fortuna, e stavano allestendo il tavolo con tutti gli alcolici che sicuramente sarebbero finiti nel giro di due minuti.
Salutammo generalmente tutti quanti, anche perché non conoscevamo proprio tutti, e sistemammo i nostri zaini accanto a quelli della coppia, così come anche le scarpe chiuse mie e della bionda.
Quando ritornammo dagli altri mandai un messaggio a mia madre per rassicurarla sulle mie condizioni e, notando l'orario, vidi che era appena scoccata la mezzanotte.
Era il 15 agosto.
Un urlo generale provenì da tutti i falò vicini, compresi il nostro, e in lontananza spararono dei fuochi d'artificio maestosi, di ogni colore e tipo.
Non potei non catturare questo spettacolo meraviglioso con la videocamera del mio cellulare, anche se non avrebbe retto il confronto.
Mi voltai improvvisamente e vidi Jeongin passare con alcuni bicchieri di plastica in mano.
« Sheonnie prendine uno anche per noi che non riusciamo a prenderlo! »
« Si vado da Jeongin! » dissi a Maha prima di andare incontro al ragazzo.
« Sheon bevete? »
« Si, dammi tre bicchieri. Cosa ci mettete dentro ora? »
« Vodka liscia. »
Sgranai leggermente gli occhi.
Avevano intenzione di iniziare proprio con il botto.
Le ragazze si avvicinarono a me e capirono la mia reazione, perciò quando arrivarono a versarci il contenuto c'è ne facemmo mettere poco.
Io decisi di bere poco quella sera mentre Soyeon non gradiva molto l'alcol, quindi avrei comunque avuto un po' di compagnia.
Maha e il fratello, al contrario, così come anche la maggior parte della comitiva, andarono sotto quasi subito, e da lì si scatenò letteralmente il delirio.
Fortunatamente Hayoon si fermò e, con l'aiuto di Soojin che era sobria, lo controllavamo meglio, d'altro canto però non riuscivamo a controllare la mora, infatti se ci distraevamo un attimo, scappava da noi e ritornava a bere.
Così fu per tutta la sera o quasi.
« Ragazze~ mi scappa la pipì~! »
« Cazzo Lee Maha proprio ora?? »
« Dai dai Sheonnie accompagnami! »
« Va bene, Soyeon stai con Hayoon per favore, facciamo subito. »
« Grazie~ »
Non sapevo proprio dove portarla, però mi disse Soojin che salendo per la spiaggia c'era uno spiazzale di erba molto alta che riusciva a dare la privacy necessaria per urinare, così andammo lì e cercai di coprirla il più possibile riuscendo nell'intento.
« Sheonnie, tu mi vuoi bene? »
« Ma certo che te ne voglio, non metterlo mai in dubbio. »
« Ok ok... Sai a chi altro voglio bene? A Soyeonnie, lei si che è una brava persona, oh e anche a Ria, chiamala adesso! »
« Maha sarà sicuramente impegnat- »
Mi prese il telefono dalle mani e cercò tra la rubrica il suo ridendo perché non era letteralmente capace.
Grazie al mio aiuto, trovò il numero di Ria, che era un'altra nostra amica che purtroppo non era riuscita a venire quella sera, era in vacanza con la sua famiglia dall'altro lato del paese.
« Fai parlare prima me però così vediamo se la stiamo disturbando, okay? »
« Va bene~~ sennò chiamiamo qualcun altro... tipo Hyunjae~ »
« No, non se ne parla. »
Hyunjae era la sua cotta, e sinceramente fare uno scivolone del genere non sarebbe stata una cosa buona, anche perché si sarebbe sicuramente dichiarata nello stato in cui si ritrovava.
Finalmente dopo vari squilli la ragazza rispose.
« Hey~ Come stai Sheon? »
« Tesoro mi devi perdonare per la chiamata improvvisa, noi stiamo al falò e Maha sta un po' alticcia, in realtà è stata lei a volerti chiamare, infatti vuole proprio parlare con te. Scusami per qualsiasi cosa che possa dirti... Mica ti disturbo? »
« Oh- Assolutamente no, passamela! »
Quella chiamata durò all'incirca cinque minuti in cui la mora, che cercava di formulare una frase di senso compiuto, si sbellicava le risate da sola ad ogni monosillaba.
Quando poi mi ripassò Ria, mi disse che l'aveva riempita di complimenti e che le voleva molto bene, per fortuna non aveva detto niente di compromettente o altro.
Maha era imprevedibile da ubriaca, volevo farla riposare un po' per riuscire anche a tenerla a bada.
Sapevo che il suo punto debole era suo fratello, quindi giocai un po' d'astuzia.
« Mahaya, vogliamo andare da Hayoon? »
« Hayoon! Mio fratello~~ dov'è??? »
« Sta con Soojin e Soyeon... »
« Soojin!! Voglio andare da Soojin! »
« Va bene, so io dove stanno vieni con me. »
« Si! »
Ripercorremmo quindi la stessa strada fatta all'andata per accompagnarla in bagno e vedemmo Soyeon vicina a Hayoon.
« Hayoon~ »
« Ciao unnie!! »
« Hey Maha, vieni qua vieni qua! » disse Soojin alla ragazza, mimandomi poi un "adesso ci penso io".
La ringraziai mentalmente poiché avevo bisogno un attimo di tregua.
Mi sedetti accanto a Soyeon e Hayoon, però notai che la ragazza mi stava guardando abbastanza stranita.
All'inizio non capii il perchè di ciò, fin quando non mi sentii la spalla sinistra pesante: era Changbin che mi stava letteralmente usando da appoggio.
Riguardai la mia amica completamente shoccata per poi ritornare a prestare attenzione al ragazzo.
« Hey Onnie~ Come stai~? »
« B-Bin, ciao... uhm siediti, mi metti ansia così... »
« Mh, va bene~~ »
Era ubriaco fradicio.
Barcollando cercò di sedersi alla mia sinistra, ma purtroppo o per mia fortuna, dovetti aiutarlo con la mia mano perché stava letteralmente cadendo con la testa per terra.
« Io sto bene... Invece tu, beh... Non ti vedo al massimo... Quanto hai bevuto? »
« Non lo so... Ho perso il conto... » mi rispose sghignazzando sottovoce.
« Onnie... Mi sento la testa pesante, posso appoggiarmi a te un attimo? »
« Si certo, sono io non preoccuparti... »
« Grazie, Onnie... » mugugnò prima di poggiare lentamente la sua testa sopra le mie cosce.
Si aggiustò tra vari lamenti e si stese sulla sabbia rannicchiato su se stesso.
Involontariamente sfiorai con la mano la sua guancia.
Il cuore mi battè all'impazzata, sentivo qualcosa muoversi nel mio addome e fui invasa dal suo profumo che ricoprì anche la mia felpa.
Sentivo gli occhi bruciare, le mie gote avvampare e tenevo il capo abbassato per l'imbarazzo: si era messo in quella posizione davanti a tutti quanti, ma per fortuna a nessuno importò più di tanto.
In preda al panico riguardai la mia amica sobria e mi rivolse uno sguardo che non riuscii a capire: era come se avesse capito tutto il mio caos mentale e il ragazzo stava letteralmente mandando a quel paese ogni mio briciolo di raziocinio.
Sentivo il suo respiro stanco, affannoso e, sempre contro la mia volontà, feci sincronizzare il mio, cercando di farlo rilassare il più possibile.
Presi un po' di coraggio e accarezzai lentamente la sua guancia, sperando di riportargli altro sollievo, e per un po' fu così, infatti riuscii anche a parlare con i fratelli Lee e gli altri ragazzi.
Tutta la comitiva stava nelle stesse condizione dei due ragazzi e i pochi sobri rimasti cercavano di portare un pizzico di ordine.
Improvvisamente però vidi il ragazzo portarsi le mani alla fronte, mi preoccupai quasi all'istante.
« Onnie... Mi sa che devo vomitare... »
Si alzarono subito di scatto Jeongin, Hyunjin e Wooyoung, che avevano capito tutto, e, con anche il mio aiuto, cercò di alzarsi e, per ringraziarmi, ci sfiorammo le mani, le stesse mani che ci avevano tenuto uniti.
Ovviamente stavo ancora di più in pensiero perché il ragazzo stava letteralmente vomitando a pochi passi da me, ma il fatto che c'erano i suoi amici insieme a lui, mi rasserenava un po'.
Contemporaneamente però anche ad Hayoon venne uno sforzo di vomito e Maha prese e se ne scappò relativamente lontana da Soojin.
Guardai spaventata Soyeon e corsi verso la ragazza mentre lei cercava di calmare il bruno.
Sentii dei singhiozzi in lontananza e mi precipitai dalla ragazza, che stava dicendo cose letteralmente fuori dal mondo.
« Io non merito l'amicizia di nessuno, nè la tua nè quella di Soyeon... Sono una delusione per la mia famiglia, io devo morire! »
Ripeteva sempre quella frase e io, con tutto che stava da sola, non riuscivo a calmarla.
Mi trovavo in estrema difficoltà, anche perché se provavo ad avvicinarmi urlava e piangeva ancora più forte.
Cercavo di rassicurarla come potevo, con tutte le parole che mi venivano in mente che potessero farla sentire meglio, ma niente.
« Mia nonna è morta per colpa mia, non sono riuscita a stare vicino a mia madre. »
« Maha non è colpa tua, non potevi saperlo... »
« Non puoi capirmi perché almeno tuo nonno è vivo. » sputò quella frase e qualcosa si ruppe in me.
Mio nonno non stava affatto bene in quel periodo, si che era ubriaca, ma aveva minimizzato il suo male.
Mi aveva ridotto il cuore a pezzi.
Non riuscii ad elaborare niente, era come se fossi spenta, le parole non lasciavano più la mia bocca.
Fortunatamente arrivarono subito dopo in mio soccorso Wooyoung, Soojin, Jeongin, Soyeon, Hayoon e lui, proprio lui, Changbin, che fortunatamente si era un po' ripreso.
Jeongin corse vicino a me preoccupatissimo, mentre gli altri cercavano di farla ragionare.
« Hey, hey Sheon, ma cosa sta succedendo?
State bene? » e gli raccontai tutto.
Ci avvicinammo di nuovo a lei anche se non ero molto utile in quel momento dato il mio stato mentale; avevo bisogno di una sicurezza, di un qualcosa che mi salvasse, perché non ce la facevo più.
Quella frase rimbombava ancora nella testa e non riuscivo a riprendermi.
Mi venne subito in mente il ragazzo.
Lo guardai quasi disperata, come se stessi chiedendo il suo aiuto.
Nel frattempo alla ragazza stava mancando il respiro, mancava poco che mi mettessi a piangere li in mezzo, avevo tanta paura.
Gli altri le urlavano quasi contro per la paura, mentre io cercavo di allargare il cerchio per farla respirare meglio.
Lui ricambiò altrettanto preoccupato il mio sguardo e si avvicinò alla cugina prendendole il volto tra le mani.
« Mahaya, sono io, Changbin. »
« Ch-Changbin? »
« Respira piano, con me, lentamente...
Così, bravissima. »
« Adesso ripeti con me Maha: Non è stata colpa mia. »
« Si che è stata colpa- »
« No che non lo è!!! Non fare la stupida, smettila, stai facendo preoccupare tutti. »
« Basta Maha! Dobbiamo farla vomitare, o questa va in coma etilico e dobbiamo chiamare la famiglia. »
« Jeongin, voi... No non potete! Sennò mamma e papà mi vedono così! Mi ammazzano! »
« E cosa dobbiamo fare Hayoon? Le mettiamo due dita in gola? Noi siamo ragazzi, è una cosa più grande di noi! »
Mi venne un lampo di genio.
« Facciamole bere dell'acqua, magari le viene lo sforzo e caccia qualcosa! »
« Ok, vado a prenderla io, voi restate qui. »
disse Soojin, mentre Soyeon decise di accompagnarla.
Ritornarono in fretta e furia e, con l'aiuto di Soojin che fece credere alla ragazza di star bevendo una pozione magica, bevve metà bottiglia di acqua naturale.
Rigettò subito dopo per un po' di tempo e i ragazzi decisero di lasciarci da sole anche perché doveva anche riandare in bagno.
La ragazza barcollava, quasi non si reggeva in piedi, doveva essere assolutamente portata a casa; erano le 04:00 della mattina.
Proprio perché non poteva camminare aspettammo che si riprendesse ancora un po' e, dato che stava iniziando a sentire freddo nonostante avesse indosso la felpa invernale, decisi di prestarle il mio asciugamano come coperta e il mio zaino come cuscino; si accasciò subito e si addormentò di colpo, perché non voleva accostarsi davanti al fuoco, forse per non farsi vedere dagli altri.
Nel frattempo decidemmo di spostare le nostre cose accanto alla ragazza così da poterla controllare ogni tanto.
Dopo aver messo a posto anche noi sentivamo un po' di freddo, così decidemmo di avvicinarci al falò vero e proprio che trasmetteva una luce leggera, ma che riscaldava come un enorme focolaio.
Prima di ciò però fui fermata da Changbin, mi sembrava stesse meglio.
Si erano calmate finalmente le acque, quindi potei tirare un sospiro di sollievo.
« Vieni qui. » e senza pensarci due volte mi fiondai tra le sue braccia possenti che sapevano di casa.
Sprofondai letteralmente nel suo petto e lui adagiò il capo nell'incavo del mio collo.
Mi stringeva relativamente forte, per farmi sentire sicura, protetta e lui rideva, eccome se rideva.
Era come se stesse aspettando quel momento da tutta una vita.
Così come anche io.
« È stata dura, mh? » mi chiese pericolosamente vicino, ma a me non dispiaceva affatto.
« Posso dire che tua cugina ha messo a dura prova la mia salute mentale, ma per il resto posso dire che sto bene. Tu come ti senti? » ribattei sfiorandogli di nuovo la guancia.
« Sto meglio rispetto a prima ma ho ancora un po' di nausea heh, andiamoci a sedere un po' ti va? »
« Oh si che mi va, fa un po' freddino... »
« Ma se hai una felpa invernale addosso- »
« E allora? Sono freddolosa io dovresti saperlo. »
« Mh, okay. »
Ci dirigemmo insieme ed estremamente vicini verso il fuoco, e al primo posto libero il ragazzo si sedette.
Io rimasi leggermente indietro perché mi persi a guardare il mare oscuro illuminato dalla flebile luce della luna, che era stranamente piena.
Mi persi anche nel guardare il cielo stellato.
Uno spettacolo meraviglioso.
"Quanto è bella la luna stasera" pensai.
Lui si voltò in mia direzione, come se volesse richiamarmi, ma, sorprendendolo, mi ci ero già seduta accanto.
Dietro di noi c'erano gli altri e da lontano riuscivamo a vedere Maha, potevamo stare sereni per una decina di minuti al massimo.
Soyeon mi guardò complice e mi assicurai che nessuno ci potesse disturbare.
Era arrivato il momento di comportarmi a come mi girava in quel momento: senza ripensamenti, senza rimorso, senza paura.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi che il ragazzo aveva appena cinto il suo braccio dietro alla mia schiena e mi aveva chiesto cosa avessi fatto in questi anni in cui non ci eravamo visti.
Parlammo davvero di tutto: da cosa avevamo mangiato il giorno stesso, all'università e ovviamente anche di come mi aveva fatta sentire Maha.
Ad un certo punto però appoggiò di nuovo la testa nell'incavo del mio collo e iniziò a respirare affannosamente contro di esso.
Scariche calde avvenivano dentro di me, mi stava mandando letteralmente in confusione, infatti rialzò leggermente il capo e si avvicinò pericolosamente.
Osservava le mie labbra ardentemente.
Io in quel caso non ricambiai proprio perché non sapevo cosa fare e lo abbracciai nuovamente.
« Binnie... Sei ubriaco... » dissi flebilmente e nel frattempo controllai Maha, stava dormendo come un angioletto, mentre Soyeon impanicata mi mimò un "se dovete baciarvi fatelo e non rompere!"
Per scusarmi gli diedi un bacio sulla guancia per poi instaurare un contatto visivo e gli sorrisi.
Lui ricambiò ma mi sembrava molto amareggiato, quindi era cosciente di tutta quella situazione.
Lo stavo facendo di nuovo.
Il muro.
La paura.
Questa volta avevo finalmente preso in mano me stessa e i miei sentimenti.
Non potevo lasciar correre, non quella volta.
Decidemmo tutti di andarcene, che si erano fatte le 4:30 del mattino, e ripulimmo la spiaggia.
Ovviamente stavamo sempre vicini e, quando mi assicurai che fossimo completamente soli, mi misi davanti a lui e gli lasciai un veloce bacio a stampo.
Un misto di emozioni provai, per così poco? Assolutamente si.
Il mio corpo era in subbuglio, era come se non riuscissi a connettere il cervello, ormai il cuore aveva preso il sopravvento e non lo avevo mai concesso a nessuno.
Mi riposizionai repentinamente al mio posto per l'imbarazzo improvviso, anche perché non volevo dare nell'occhio, e per un attimo si fermò.
Si avvicinò nuovamente a me e mi regalò uno dei sorrisi più veri e sinceri che io abbia mai visto in diciannove anni di esistenza.
Mi prese di nuovo stretta a lui e procedemmo fino ai nostri zaini.
Lo avevo reso felice.
Avevo reso me stessa felice.
Finalmente era successo.
Conoscevo il sapore delle sue labbra anche se per poco.
Non mi sentivo così libera e leggera da tutta una vita.
Che cos'è questa sensazione?
Amore?
Continua...
HELLO EVERYBODYYYY!!!
ve lo avevo detto che sarebbe sicuramente successo qualcosa tra i nostri due protagonisti! spero che ne sia valsa la pena e l'attesa, mi sta riuscendo molto difficile questa storia... nell'ultima parte vi spiegherò il perché.
auguro a tutti una bellissima giornata e ci vediamo nella parte tre🤍
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