❨ 𝟬𝟮𝟮 ❩

𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗂𝖽𝗎𝖾 → ʷʰᵉᶰ ᵈᵉᵃᵗʰ ᶤˢ ˢᵗᵃʳᶤᶰᵍ ᵃᵗ ᵐᵉ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩                     //                    𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆

episode 9 . . . . season three

༄ // ❝ homecoming ❞















          Stava diventando più grande.

Audrey era in piedi nel suo bagno, con la porta chiusa a chiave in modo che nessuno potesse entrare, esaminando la sua collana allo specchio. La crepa era lì nel cristallo, e non era solo un'invenzione della sua immaginazione come sperava ━ si stava ingrandendo.

La Gilbert si passò una mano tra i capelli per la frustrazione, togliendosi la collana e posandola sul bancone. Non sapeva cosa doveva fare.

Nei due giorni trascorsi da quando aveva notato per la prima volta la crepa, il sangue dal naso aveva cominciato a tornare più frequentemente e più velocemente di prima che sapesse cosa li stesse causando.

Con un sospiro, afferrò il telefono mentre iniziava a vibrare, rispondendo alla chiamata. "Lo so, sono in ritardo. Scusa." disse all'istante.

"Sapevi che Rebekah viene all'homecoming con Matt?" le chiese Caroline. "Voglio dire, riesci a crederci? Tyler non lo vede nemmeno come un problema!"

"Lo è?" domandò Audrey confusa. "È solo un appuntamento per uno stupido ballo, Care."

"Ehm, sì!" la ragazza Forbes si lasciò sfuggire un urletto incredulo. "L'ultima cosa di cui Matt ha bisogno è innamorarsi di Rebekah, la stronzetta succhia-sangue! Ha già fatto in modo che Tyler si nutrisse di persone invece che di sacche di sangue, non infilerà i suoi artigli su Matt."

"Caroline." disse con calma la ragazza Gilbert. "So che non sei la sua più grande fan, ma è ancora mia amica, ricordi?"

"Scusa scusa." Caroline sospirò. "Avevo solo bisogno di sfogarmi. La smetto." promise. "Comunque, esci con qualcuno stasera?"

Audrey fece una smorfia alla domanda. Trovare un cavaliere per l'homecoming non le era nemmeno passato per la testa, non da quando era stata informata che non aveva altra scelta che andare ━ e ad essere onesta, non ne voleva uno.

Le mancava Elijah.

Le cose tra loro erano complicate, dato che non avevano avuto la possibilità di passare del tempo insieme da quando avevano appreso del loro legame.

Ma le mancava.

La sensazione che le ribolliva in fondo allo stomaco quando lui era nei paraggi, il modo in cui i suoi piccoli e dolci complimenti riuscivano a farla sorridere e arrossire, o come sembrava sempre sapere se lei non stava bene.

Elijah non faceva parte della sua vita da molto tempo, ma senza di lui, qualcosa sembrava mancare.

"No." la bruna scosse la testa. "Vado da sola." Caroline tacque e, sapendo cosa stava per succedere, Audrey si affrettò a continuare. "Non mi interessa quanto sia carino il giocatore di football con cui mi vuoi accoppiare, non voglio stare con lui o con nessun altro, Care. Capito?"

"Ma-"

"Caroline".

"Va bene." Caroline cedette con un piccolo sbuffo. "Va bene, nessun accoppiamento. Ma solo perché tu lo sappia, ti stai perdendo un tesoro. Assomiglia proprio a Chris Evans."

Audrey ridacchiò. "Ne dubito. Ci vediamo stasera." detto questo, riattaccò e la sua attenzione tornò alla collana.

Emettendo un sospiro, cercò un altro contatto sul suo telefono e digitò rapidamente un messaggio, premendo invio. La crepa era cresciuta di un centimetro e questo aveva appena confermato quello che Audrey stava pensando.

Aveva bisogno di aiuto, subito.

* * *

          Quando Audrey pensava all'homecoming, le venivano i mente tutti i balli organizzati nella palestra del liceo e pianificati alla perfezione da Caroline e dal resto del comitato ━ in poche parole, uguale a quello dei due anni precedenti.

Tuttavia, un'alluvione in palestra aveva completamente cambiato tutto e la festa era stata spostata nella villa dei Lockwood.

Il solito contenitore del punch era stato sostituito da vino e lattine di birra, e dei bicchieri rossi di plastica erano nelle mani di quasi tutti i presenti. Nel cortile sul retro era stato allestito un palco, dove una band suonava musica dal vivo per tutti.

Audrey era in piedi sui gradini del cortile, guardandosi attorno incredula. La sua fronte era aggrottata mentre guardava le persone che passavano, non riconoscendo nessuno di loro.

"Sembri sola." commentò una voce. Audrey guardò a sinistra, vedendo Stefan in piedi accanto a lei. "Perché non sei con la tua nuova migliore amica?"

"Perché tu sei qui?" ribatté la bruna. "Non sapevo che un ballo dell'homecoming fosse il posto giusto per un vampiro privo di emozioni."

Il Salvatore le sorrise divertito. "Sono costretto a proteggere te e tua sorella. Quindi, se voi due siete qui, lo sono anch'io."

"Giusto." mormorò con un cenno del capo. "Beh, puoi proteggerci da lontano? Tipo, lontano, lontano." fece un gesto con la mano nella prima direzione che le venne in mente.

Stefan si limitò a ridacchiare, lanciandole un'occhiata. "Ho l'impressione di non piacerti molto, Audrey." la ragazza Gilbert aprì la bocca per rispondere quando Tyler li oltrepassò, portando tra le braccia una cassa di birra. "Ehi, Tyler. Bella festa, complimenti." commentò il Salvatore.

"Grazie, ma io non centro affatto." Tyler scosse la testa. "Faccio soltanto quello che vuole Klaus."

"Quello che vuole Klaus?" ripeté Audrey confusa.

Stefan inarcò un sopracciglio. "Sarebbe a dire?"

"Non è una festa, ragazzi." disse loro Tyler, indicando la grande festa in corso. "È una veglia."

Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, la musica si interruppe e l'uomo in questione apparve sul palco. La folla fischiò e applaudì mentre Klaus sorrideva a tutti.

"Buona sera a tutti!" disse al microfono. "Voglio ringraziarvi per essere qui con me a festeggiare! È passato tanto tempo!" alzò la birra in mano, facendo applaudire e fischiare tutti più forte di prima.

Stefan e Audrey lo guardarono increduli mentre scendeva dal palco, salutando tutti quelli che gli parlavano. Un ampio sorriso gli tirava le labbra, facendosi strada verso i due mentre Stefan gli lanciava un'occhiata. "Complimenti, bella festa."

"Progetto il funerale di mio padre da più di mille anni." disse Klaus mentre il suo sorriso cresceva guardando i festeggiamenti. "Ma non prevedevo di invitare certe persone. Tu capisci cosa intendo."

"E adesso?" gli chiese Stefan. "Smetti di scappare?"

"Hm." iniziò Klaus, avvolgendo un braccio intorno alle spalle di Audrey. Lei non disse niente, né tentò di allontanargli il braccio. Era ancora arrabbiata perché l'aveva uccisa l'ultima volta che l'aveva visto, ma aveva bisogno di parlargli e la sua natura testarda non poteva avere la priorità. "Adesso riunisco la mia- scusa, la nostra famiglia."

Gli occhi di Audrey si spalancarono. Per tutta l'estate gli aveva sentito dire che avrebbe svegliato Elijah al momento giusto e aveva contato sul fatto che lui mantenesse la sua parola ━ e ora, finalmente, era arrivato il momento giusto. "Veramente?"

Klaus annuì, ridacchiando per l'espressione sul viso della piccola Gilbert. Il Salvatore più giovane alternò lo sguardo tra loro due, alquanto indifferente. "La tua famiglia. Cioè quelle persone che ti porti dietro nelle bare?"

"Tutto ciò non ha più importanza. Mikael se n'è andato. Ormai è acqua passata." l'ibrido originale alzò le spalle, vedendo passare la regina dell'homecoming. "Pare che la reginetta della festa sia ancora tra vivi, il che mi fa pensare che Rebekah non sia presente... dov'è?" chiese, socchiudendo gli occhi.

"Non ne ho idea." Stefan scrollò le spalle con aria assente. "Pensavo sarebbe venuta con Matt."

"Oh, sii sincero adesso, Stefan." l'ibrido originale fece un passo avanti, incrociando gli occhi con il vampiro privo di emozioni. "Dov'è mia sorella?"

"Ho detto che non ne ho idea." si ripeté Stefan, con una punta di fastidio nel suo tono. "Allora, vuoi che ti porti da tuo padre?"

Klaus guardò Audrey e sollevò un sopracciglio, ma la bruna si strinse semplicemente nelle spalle ━ non sapendo dove si trovasse Rebekah.

Aveva provato a chiamarla quando era arrivato il momento di prepararsi, ma la bionda non aveva risposto alle sue chiamate, né ai suoi cento messaggi sulla situazione della collana. Aveva pensato che si volesse concentrare sull'appuntamento con Matt e avesse deciso di spegnere il telefono per la serata.

Klaus annuì, tornando a guardare Stefan mentre il suo sorriso riappariva. "Beh, che festa sarebbe senza l'ospite d'onore, giusto? Porta lui da me."

Il Salvatore esitò per un breve secondo prima di annuire. "D'accordo. C'è qualche ricompensa per me...? La libertà dalla tua compulsione?"

"Oh, vuoi la tua libertà." rifletté Klaus, inclinando la testa di lato. "Quando lui sarà morto e la sua arma distrutta, avrai la tua libertà. Sarà per me un piacere potertela ridare."

* * *

          "Hai ricevuto il mio messaggio?"

Dopo che Stefan se n'era andato, Audrey aveva cercato di parlare con Klaus in privato. Eppure ogni volta che ci provava, lui si distraeva con qualcos'altro. Alla fine, lo aveva afferrato per un braccio mentre stava vagando all'interno della villa, dopo aver parlato con Elena di qualcosa.

La gemella più giovane aveva incrociato lo sguardo con sua sorella, che aveva ricambiato con un sorriso tirato, prima di scomparire tra la folla. Elena l'aveva evitata per tutto il giorno, e con ancora nessun segno di Rebekah, Audrey aveva capito che stava succedendo qualcosa.

Qualcosa da cui, ancora una volta, era stata esclusa.

Non era sicura del motivo per cui si sentisse ferita ━ anche se Elena si era scusata, sapeva che le cose non sarebbero cambiate.

"Mi sa proprio di si, guarda caso." Klaus annuì mentre la guardava. "Dato che non ho avuto tue notizie da quando me ne sono andato, il tuo improvviso messaggio è stata una vera sorpresa."

Audrey gli lanciò un'occhiataccia. "Mi hai spezzato il collo."

"E tu mi hai mentito." ribatté l'ibrido. "Direi che siamo pari."

"Pari?" ripeté incredula. "C'è una bella differenza tra mentire e uccidere qualcuno, Nik!" gli colpì ripetutamente il braccio. "E tu non sei nella posizione per chiedere l'onestà!"

"Si, va bene." Klaus alzò le mani per un momento prima di afferrarle i pugni per impedirle di colpirlo. Incrociando gli occhi con i suoi, la bruna poté vedere all'istante un genuino sguardo di scusa al loro interno. "Mi dispiace di averti spezzato il collo, Audrey. Ho perso il controllo in un momento di rabbia." le disse onestamente. "Non ti farei mai veramente del male."

La Gilbert si morse il labbro mentre il suo sguardo si addolciva con un piccolissimo sorriso. "Ti credo." annuì.

"Grazie." disse l'originale prima di emettere un sospiro. "Senza dubbio, le sentirò su da mio fratello quando si sveglierà."

Audrey non poté fare a meno di ridacchiare leggermente, e la sua mente la riportò allo sguardo sul volto di Elijah quando lo vide in quel mondo di sogni. "Credo proprio di si." affermò senza mezzi termini mentre le sue dita si avvolgevano attorno alla sua collana senza nemmeno rendersene conto.

"Quindi." Klaus si schiarì la gola. "Di cosa avevi bisogno di-" si interruppe mentre i suoi occhi si socchiudevano sul viso della bruna, vedendo il sangue che iniziava a gocciolarle dal naso.

La sua mano le afferrò saldamente il mento, inclinandole la testa all'indietro mentre schioccava le dita verso un ibrido di passaggio, ordinandogli di andare a cercare un panno. "Perché stai sanguinando?"

Liberandosi dalla sua presa, Audrey afferrò uno dei tanti fazzoletti che aveva nascosto nella sua piccola borsa, portandolo velocemente al naso. "La collana si è rotta." gli disse, indicando il punto nel quale si trovava il gioiello.

"Questi sono rincominciati da allora. È quello di cui volevo parlarti." spiegò, emettendo un sospiro mentre guardava il fazzoletto ora macchiato di rosso nella sua mano. "I dolori al petto non sono tornati, ma il sangue dal naso si, e più di prima. Poi la crepa continua a crescere."

Klaus si accigliò mentre afferrava con cura la collana, cercando di vedere la crepa in questione. "Beh, svegliare Elijah dovrebbe porre fine a tutto quello che sta accadendo prima che peggiori." borbottò, diventando sempre più preoccupato quando notò la grandezza della fessura.

"Ma penso che sia meglio capire cosa sta succedendo con questa, per ogni evenienza." mordendosi il polso, Klaus glielo portò alle labbra e la fece bere per un momento mentre Audrey faceva una smorfia per il gusto metallico del sangue.

"Per fermare l'emorragia. Questo dovrebbe impedire che accada ancora questa sera. Gloria pensava che il sangue di vampiro potesse aiutare, anche se non è più in vita per dircelo, penso che la sua teoria valga la pena di essere testata." affermò.

Una ragazza che Audrey non aveva mai visto prima si avvicinò a loro, picchiettando educatamente la spalla di Klaus. "Hai un ospite." lo informò.

Facendole cenno di andarsene, l'ibrido non staccò gli occhi dal cristallo. "Beh, dì al mio ospite che ho a che fare con una questione di famiglia."

"Dice di chiamarsi Mikael."

Klaus si bloccò leggermente, lasciando cadere la presa sulla collana mentre faceva un passo indietro e la sua espressione diventava fredda e vuota. "Allora non dobbiamo farlo aspettare." disse con voce priva di emozione, guardando la ragazza e un altro uomo che la raggiunse.

"Manda tutti fuori. Papà ed io dobbiamo farci una chiacchierata. Tony, tu sai cosa fare." indicò Audrey. "Mindy, tienila lontana dai pericoli, costi quel che costi. Sono stato chiaro?" quando entrambi annuirono alle sue istruzioni, Klaus si allontanò e si fece strada all'interno della villa.

Audrey lanciò un'occhiata ai due ibridi, che la fissavano con occhi concentrati. Accigliata, si girò sui tacchi per allontanarsi, muovendosi appena di un centimetro quando una mano le coprì la bocca e un braccio forte le avvolse la vita.

* * *

          "La bestia brutta e cattiva. Non sei cambiato. Ti nascondi dietro ai tuoi pupazzi come un codardo. Eh non scordare. Ti devono obbedienza, ma sono ancora in parte vampiri. E possono essere soggiogati da me."

Con una presa salda su di lei, Mindy trascinò Elena davanti a tutti, facendo spalancare leggermente gli occhi di Klaus. Mikael la afferrò saldamente, guardando Klaus senza esitazione negli occhi. "Esci e affrontami, Niklaus. O lei muore." lo avvertì.

Klaus rimosse ogni emozione dal suo viso mentre lo fissava. "Coraggio. Uccidila." lo sfidò.

"No, Klaus." implorò Elena, scuotendo la testa con le lacrime agli occhi. "Lo farà."

"Se lei muore." Mikael indicò il gruppo di ibridi riuniti in fondo ai gradini del portico. "Questa schiera infame sarà l'ultimo tuo abominio."

"Non ho bisogno di loro." l'ibrido originale scosse la testa. "Devo solo sbarazzarmi di te."

"A che scopo, Niklaus? Per poter vivere in eterno, senza nessuno al tuo fianco? Nessuno tiene più a te ormai, ragazzo! Tu chi hai oltre a quelli a cui hai imposto la lealtà nei tuoi confronti? Nessuno. Nessuno." gridò Mikael con veleno nella sua voce, prima di fare una pausa.

"No, aspetta. C'è ancora qualcuno che è così stupido da fidarsi di te." schioccando le dita, Mindy portò da lui Audrey, afferrando Elena in modo che Mikael potesse scambiarla con la sua gemella. "Tuttavia, penso che lei sia così gentile con te solo perché tu sei l'unica cosa che si frappone tra lei e tuo fratello."

Audrey si dimenò nella sua presa, fissandolo da sopra la spalla. "Io sono gentile con lui perché non sono un mostro come te." sputò. "Tengo a lui come tengo alla mia famiglia. Cosa in cui tu hai miseramente fallito."

Mikael ridacchiò mentre le stringeva forte il mento, puntandole un pugnale alla gola. Audrey smise di lottare quando sentì il metallo freddo contro la sua pelle, respirando pesantemente e tremando.

"Vieni fuori e affrontami, piccolo codardo. O la ucciderò." spinse più forte la lama sul suo collo, facendo sussultare e chiudere gli occhi a Audrey.

L'espressione di Klaus mostrava la sua paura, che crebbe ancora di più quando vide lo sguardo di terrore sul volto della bruna. "Hai trascorso tutta la vita a sottovalutarmi." ammise con rabbia nella sua voce. "Se la uccidi, perdi il tuo vantaggio. Coraggio. Forza, uccidila. Andiamo, vecchio. Uccidila. Uccidila!" gridò senza paura verso suo padre.

Dopo averlo guardato per un momento, Mikael fece una risatina cupa e profonda. "La tua impulsività, Niklaus. È stata e sarà per sempre l'unica cosa che ti impedirà di essere davvero grande."

Audrey colse l'occasione. Sapeva che era piccola, probabilmente l'unica, ma la colse.

Alzando la gamba, affondò la punta del suo tacco nel piede di Mikael. Un grido di sorpresa lasciò le labbra del padre degli originali e la sua presa si allentò abbastanza da permetterle di allontanarsi, girandosi per correre nella direzione opposta.

Ma la mano di Mikael le avvolse il polso, tirandola indietro verso di lui con gli occhi fissi nei suoi mentre le colpiva l'addome con la lama. Un rantolo acuto lasciò le sue labbra mentre lui estraeva il coltello e la lasciava cadere a terra, l'intero corpo di Audrey tremò mentre il sangue le si accumulava sul vestito.

Sentì urlare intorno a lei, ma tutto sembrò svanire quando il suo corpo toccò debolmente il pavimento e i suoi occhi si chiusero lentamente. Il sangue formò una piccola pozza attorno a lei mentre il cristallo attorno al suo collo cominciava a brillare di rosso. Dopo un momento, la luce rossa scomparve e il cristallo si spezzò a metà, cadendo dalla catena e andando in frantumi quando colpì il suolo di cemento.















𝘵𝘩𝘦 𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘰𝘤𝘤𝘢𝘴𝘪𝘰𝘯𝘴 ⸻ 𝘯𝘰𝘵𝘪𝘰𝘯

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